Sam Heughan (Outlander): “Abbiamo provato a restare il più possibile fedeli ai libri”.
In una sola stagione, la nuova serie della Starz si è costruita uno zoccolo duro di fan da tutto il mondo. Mentre la serie è al centro del nuovo numero di Season One, abbiamo incontrato, durante il 55esimo Festival della Televisione di Monte Carlo, l’eroe della serie, Jamie MacKenzie Fraser, interpretato da Sam Heughan, il cui arrivo nel Principato ha costituito un bell’evento per tutti i suoi fan francofoni.
La Scozia a quell’epoca era una terra molto mistica, piena di tradizioni e di storie. In quanto scozzese, che tipo di legami hai con le radici della tua terra?
Mi sono innamorato di nuovo della Scozia. Me n’ero andato a Londra e negli Stati Uniti per quindici anni e ora sono tornato in Scozia. C’è qualcosa di magico in Scozia. Non solo la luce e i paesaggi, ma anche la cultura, le storie, la musica, la Storia stessa è molto palpabile. C’è qualcosa nei paesaggi che si può avvertire. È una cosa che ho notato anche in Francia, le persone sono molto posate, hanno ancora un forte legame con la loro Storia e col passato. Adoro poter mostrare tutto questo in televisione.
Abbiamo visto con Game of Thrones quanto sia difficile per gli sceneggiatori non tradire i fan del libro originale. Avete temuto la stessa cosa per Outlander?
Sì, certamente. Ancora prima che cominciassimo la serie, c’era questo fermento pazzesco dei fan, erano eccitati di vedere che la serie si faceva. Hanno aspettato vent’anni affinché questo succedesse. Allora era nostro dovere far loro onore. Abbiamo senz’altro cercato di restare il più fedeli possibile ai libri. Diana [Gabaldon] è un’autrice brillante e volevamo fare onore anche a lei. Siamo rimasti molto fedeli ai libri. Ci sono degli elementi che abbiamo dovuto ampliare per fare una serie televisiva a episodi, per dividere il libro in episodi. Tutto quello che abbiamo aggiunto era per ampliare il mondo di Diana e rendere la storia più accessibile.
In un’intervista hai detto che non vuoi leggere i libri troppo in anticipo, per restare sorpreso. È vero? Perché tutti i fan che abbiamo incontrato sanno tutto quello che succederà al tuo personaggio.
È vero. È difficile leggerli. Leggo i libri via via che giriamo, perché contengono una quantità di materiale enorme per il mio lavoro ed è fondamentale usarlo. Ciononostante, so quello che succede grossomodo. Ho fatto delle ricerche, guardato quello che stava per succedere, d’altronde se ne parla… Ovviamente, col viaggio nel tempo, ci sono molte storie che si incrociano e che giocano la loro parte. Ma è importante non anticipare troppo.
Quando abbiamo iniziato la prima stagione, ho cominciato a leggere il secondo libro e anche gli altri, e ho presto realizzato che se cominciamo a fare così, andiamo troppo in fretta. Jamie non viaggia nel tempo, vive nel momento presente. Scoprire, come fa lui, le cose man mano che avvengono è importante per me.
A volte discutete con gli sceneggiatori e i produttori, temendo di andare troppo oltre per quanto riguarda la violenza o il sesso?
Ovviamente, parliamo molto di quello che facciamo nella serie. Discutiamo delle scene intime, di quelle di sesso e di violenza. Determiniamo ciò che vogliamo che il pubblico provi, ciò che vogliamo che veda o che non veda. L’ultimo episodio nella prigione di Wentworth, abbiamo stabilito una progressione in quello che il pubblico vede. Abbiamo aspettato l’ultimo momento per mostrare la nudità in questo episodio affinché risultasse il più drammatico possibile. Vediamo Jamie più vulnerabile e spezzato che mai.
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