domenica 31 gennaio 2016

Miraphora in Scozia - 7° Tappa, Doune Castle, Stirling

Giorni: 22 - 13 Agosto
Soggiorno: Springfield Lodge Ben & Breakfast
Spostamenti: in macchina
Budget medio: 60£

Attrazione più bella: Doune Castle
Biggest regret: non aver visitato meglio Stirling

E così siamo arrivati alla fine, ultima tappa ultimi giorni e ritorno in Italia.
Gli ultimi due giorni in Scozia sono stati una prova di forza, in tutti i sensi.
Reduci dalle sfighe delle gomme bucate, con un membro del team ko con la febbre (Ele, l'unica altra guidatrice), e stanche morte perché - anche in vacanza - si raggiunge un limite, abbiamo lasciato Inverness e il Nord e ci siamo spostate a Sud verso Stirling.

Il viaggio è stato lungo e monotono ma la nostra nuvoletta di Fantozzi se ne è andata con un ultimo colpo di coda, lanciandoci una pietra contro il parabrezza e facendolo crepare. Diciamo che guidare con un buchino che ti fissa (era giusto giusto in prossimità della mia fronte) e le sue piccole crepe che sembrano dire dai prendi una buca che ti facciamo saltare il vetro non è stata una delle esperienze più distensive e rilassanti che abbia mai vissuto. Anzi, è stato proprio un'esperienza di merda, scusate il lessico colorito.

Naturalmente, come abbiamo fatto per tutto il viaggio, abbiamo inserito una tappa a poca distanza da Stirling per unire sia la pausa per la guidatrice - moi - sia per vedere finalmente uno dei set della serie TV.

Con una certa eccitazione ci siamo fermate a Doune Castle aka Castle Leoch.

Nonostante sia conservato perfettamente all'esterno, l'interno in certi punti lascia un pochino a desiderare. Le stanze sono terribilmente buie e - forse volutamente - non ci sono migliorie di alcun tipo per facilitare la visita. Per esempio gli scalini di pietra sono talmente consumati che nelle vicinanze c'era un cartello che avvisava che ai turisti con problemi di deambulazione era caldamente sconsigliata la visita di alcune parti del castello.
Ve lo dico, proprio nel cortile di fronte all'ingresso ci siamo fermate e abbiamo cominciato a urlare Jamieeeeeeee Jamieeeeeeeeeeeee. Le vecchie ci hanno guardato male ma hey! quando mai mi ricapiterà!
Una delle stanze a piano terra è dedicata alle produzioni a cui Doune è stato da sfondo: Outlander, con due bei pannelli (anche se veramente troppo scuri e poco illuminati) e un plastico centrale con i riferimenti a Monty Python e il Sacro Graal. 
Da una delle sale interne si può salire sul tetto e avere una visione d'insieme del bellissimo panorama.
Anche Doune è dotato di uno shop, purtroppo piccolo e preso d'assalto, mentre i bagni - se vi può interessare - sono nella piccola costruzione all'esterno, prima dell'uscita.

Dopo la visita a Doune abbiamo ripreso la macchina e siamo partite alla volta di Stirling.
Ecco un'altra tappa che meriterebbe più giorni. Stirling è una cittadina piccolissima, con stradine strette di sanpietrini, tutta in salita che culmina con il castello e che ha un fascino gotico talmente spiccato che ci avrei passato almeno 4 giorni a fare foto. Ogni angolino di questa città è speciale, è antico, non mi era mai capitato di visitare una paese e sentirmi così ispirata. Purtroppo, però, la stanchezza ha compromesso la nostra visita tanto da farci trascinare letteralmente dal centro al Castello, arrancando sulla salita.

Il Castello di Stirling, mi duole dirlo, è talmente ricostruito e turistico da sembrare quasi finto. Quando l'abbiamo visitato la quantità di turisti era da non credere - complice, forse, la giornata nuvolosa - e quando c'è così tanta gente si fa fatica a godersi anche la minima cosa. Con questo non voglio dire che è brutto, che è una perdita di tempo o cose simili: bisogna tenere conto che eravamo stanche, una di noi era malata, io praticamente non ragionavo più per la stanchezza e l'idea di dover ancora recarci al B&B e seguire tutte le procedure di check in, trovare un posto per cenare eccetera non ha migliorato lo spirito.
A causa della stanchezza e del poco tempo disponibile ci siamo completamente scordate di andare a vedere il William Wallace Monument. Lo so, è imperdonabile (il mio fidanzato ha smesso di parlarmi per un'intera giornata) ma ormai eravamo alla frutta. Sarà per la prossima volta.
Quindi abbiamo lasciato Stirling, io a malincuore, e abbiamo cercato il b&b. Se anche voi vi fermerete da queste parti tenete presente lo Springfield Lodge. Il posto è piccolo, pulitissimo, silenzioso, e il proprietario è gentilissimo e disponibile (ha persino chiamato il ristorante per prenotarci il tavolo).
A questo punto è iniziato il declino del corpo e della mente. Ele si è messa a letto e noi altre ci siamo fatte un thé nella speranza di recuperare un po' le forze e non addormentarci prima di andare a cena.
L'unico evento degno di nota del pomeriggio è stato scoprire che l'intero cast di Outlander si trovava (forse?) in un resort della zona per una conferenza stampa. Per qualche minuto ci è balenata l'idea di prendere la macchina e appostarci davanti all'uscita del resort ma non sapevamo se era veramente in tempo reale o se erano stati lì ore prima.
Ha vinto la stanchezza e ci siamo accontentate di guardare video su Youtube.

Della cena, del ritorno in aeroporto il giorno dopo e delle ore spese a fare le scartoffie per la macchina e le sue ammaccature i ricordi sono fumosi. Ormai eravamo tutte proiettate al ritorno a casa e ve lo devo dire, quando arrivi all'ultimo giorno quasi non vedi l'ora.

E così è la fine del mio viaggio. Spero di avervi fatto compagnia in queste settimane, di avervi dato spunti e suggerimenti e di avervi fatto sognare almeno un pochino.
Se avete dei dubbi sull'andare o meno in Scozia fateli sparire: è un paese che merita di essere visitato e che sicuramente io rivedrò.

Grazie a tutti e - spero - al prossimo viaggio!



giovedì 28 gennaio 2016

E alla fine arriva Bree!

L'hanno tenuta per ultima ma dopo tanta attesa, anche Brianna Randall Fraser si è aggiunta al cast della seconda stagione di Outlander: Sophie Skelton infatti presterà il suo volto alla figlia di Jamie e Claire, che incontreremo subito prima che la l'intera serie si sposti indietro nel tempo, nella Parigi del 1700...e questo ci dice che la seconda serie di Outlander seguirà lo stesso filo temporale del libro Dragonfly in Amber (L'Amuleto d'Ambra + Il Ritorno)

Sophie Skelton è nata a Woodford, Cheshire, ha studiato canto e ballo, oltre che ovviamente recitazione; ha partecipato a serie tv inglesi della BBC come Doctors, DCI Banks, Waterloo Road e Foyle’s War.
Recentemente è apparsa in Casualty - Forsaking All Others nei panni di Gemma Holt.


martedì 26 gennaio 2016

5 cose che non sapete su Richard Rankin

Richard Rankin ha dimostrato di essere l'attore perfetto per interpretare Roger Wakefield da adulto.

Nei libri di Diana Gabaldon, Claire Randall chiede a Roger, il figlio adottivo del Reverendo Wakefield, di aiutarla a scoprire se Jamie Fraser fosse sopravvissuto alla battaglia di Culloden.
Alla fine Roger scopre che Jamie non rimase ucciso sul campo di battaglia e l'affascinante storico finisce col diventare uno dei personaggi chiave della storia.
Se siete impazienti di vedere Roger Wakefield nella seconda stagione di Outlander, non perdetevi la nostra lista delle cinque cose che non sapete su Richard Rankin.

5. Investirebbe nelle Arti se vincesse alla lotteria
Rankin ha detto allo Scotsman che investirebbe nelle arti se fosse così fortunato da vincere alla lotteria. "Non smetterei di lavorare, perché amo recitare", ha detto. "Ma prenderei una parte del denaro e la investirei in produzioni teatrali, televisive o cinematografiche. Istituirei anche una borsa di studio per giovani attori bisognosi di un aiuto extra per la loro preparazione".

4. Rankin è un grande fan della serie "The Syndicate"
Rankin ha ammesso a Digital Spy di essere un fan così grande della serie di Kay Mellor, The Syndicate, che anche quando non era ancora sicuro di ottenere il ruolo di Sean, continuava a rifiutare altri ruoli.
"Anche se non era ancora scritto nero su bianco che avrei interpretato il ruolo di Sean, ero così entusiasta di farlo", ha spiegato. "Mi sono innamorato subito delle sceneggiature e della scrittura di Kay".

3. Apprezza davvero i suoi fan
Rankin ha anche detto a Digital Spy di apprezzare molto i suoi fedelissimi fan, soprattutto quando spargono la voce su quando viene trasmesso negli States uno show in cui lui recita.
"Sono eccezionali", ha detto. "Vorrei dar loro una menzione speciale, perché lavorano così duramente. E' tutto merito loro - li amo alla follia, sono fantastici!"

2. Il suo vero nome è in realtà Richard Harris
Rankin ha rivelato allo Scotsman che il suo vero nome è in realtà Richard Harris, ma che usa il cognome da nubile di sua madre per evitare confusione con l'anziano attore che ha interpretato Albus Silente nei primi due film di Harry Potter.

1. La recitazione non è stata la sua prima scelta al college
Rankin ammette allo Scotsman che originariamente non aveva pianificato di specializzarsi in recitazione al college. Aveva iniziato studiando informatica, prima di essere preso dal sacro fuoco della recitazione e cambiare la sua specializzazione al Glasgow's Langside College.


[x]

domenica 24 gennaio 2016

Miraphora in Scozia - 6° Tappa, Inverness: Fort Augustus, Fort William

Giorni: 16 - 22 Agosto
Soggiorno: Ardross Glencairn Guesthouse
Spostamenti: in macchina
Budget medio: 30£

Attrazione più bella: girare per Inverness senza una meta.
Biggest regret: non aver potuto vedere il Jacobite Steam Train.

Ed eccoci arrivati alla penultima tappa del viaggio.
Questo post sarà un pochino sottotono - capirete perché - e più corto rispetto agli alti. Insomma, rispetto al resto del viaggio la giornata dedicata alla sesta tappa è stata quella meno, come dire, divertente.
Se dovessi riassumere questa tappa con una parola userei sfigata.
Partiamo dal presupposto che, fino a questa giornata, tutto è filato liscio come l'olio. Ci siamo divertite, non abbiamo avuto problemi e siamo sempre riuscite a vedere e fare quello che avevamo programmato. Una giornata negativa era sicuramente in arrivo, e allora è stato meglio che fosse questa piuttosto che altre.

Partiamo dall'inizio.

Abbiamo lasciato Inverness, e il giretto per la città, per ultimo nel nostro soggiorno a Nord proprio perché, essendo una piccola cittadina, è veloce da girare a piedi e non c'è veramente molto da vedere.
Così abbiamo pensato di approfittarne e scendere a Sud verso Fort Augustus e Fort William per vedere anche il famoso ponte dove passa il treno a vapore usato nelle riprese dei film di Harry Potter: il Jacobite Steam Train.

Il progetto era: Fort Augustus, Jacobite Train, Fort William e Ben Nevis (da lontano) e ritorno con giretto a Inverness.

Bene, vi dico solo che a vedere il treno non ci siamo mai arrivate.
Partiamo da Inverness di buon'ora anche se decisamente rilassate. Ormai le tappe non sono più così piene e possiamo permetterci di prendere tutto con calma. Ci dirigiamo verso Fort Augustus e, quando arriviamo, scopriamo un paesello piccolissimo costruito attorno al famoso Caledonian Canal. Stranamente, considerato quanto è piccolo Fort Augustus, abbiamo trovato tantissimi turisti e altrettanti turisti in barca che stavano utilizzando le chiuse per passare dal Loch Ness al fiume. 
Il paese, infatti, si trova proprio sul punto più a Sud del Loch Ness ed ha come unica attrattiva l'attracco per i tour in barca sul Loch Ness e il sistema delle chiuse.
Per chi è appassionato di ingegneria, le chiuse sono interessanti da vedere ma per chi, come me, non ha pazienza di stare a vedere movimenti lenti e impercettibili (passare da una chiusa all'altra è una faccenda che dura almeno 20/30 minuti e sono lunghe 13 metri) la noia è l'unica compagna. Da quel momento è iniziato il mio declino. Mi sono seduta in attesa che le altre facessero i loro affari e ho cominciato a sentire la stanchezza (mi sarei persino addormentata).
Dopo le chiuse ci siamo fermate un po' sulle rive del Loch a fare delle foto (bellissimo panorama, tra l'altro) e ci siamo appollaiate sulle panchine visto che la stanchezza aveva preso tutte e quattro.
Abbiamo pranzato in uno dei ristoranti di Fort Augustus dove ho mangiato l'haggis (buonissimo!).

Dopo pranzo ci siamo dirette ancora più a Sud verso Fort William ma, come ho già detto, non ci siamo mai arrivate. Perché abbiamo bucato.
Nel post dedicato alla guida vi ho spiegato che alcune strade sono piuttosto strette e il bordo non è regolare. Aimé abbiamo proprio beccato una di quelle voragini gigantesche che è quasi impossibile evitare e che sono talmente secche da rovinare subito la gomma. Vi dico solo che la botta (passatemi il termine) mi ha svegliata dal mio sonnellino sul sedile posteriore.

Tempo pochi minuti e ci siamo dovute fermare perché la macchina segnalava un guasto alle gomme. Grazie al cielo è pieno di questi parcheggi a bordo strada, così abbiamo potuto stare in pace a chiamare la compagnia di noleggio e il soccorso stradale.
Vi risparmio le due ore passate tra telefonate isteriche, attesa dell'omino e arrivo del soccorso. Vi dico solo che siamo uscite dal gommista alle 16,30 circa quando ormai la giornata era bella che finita. Non avevamo proprio più energie per proseguire, tanto più che anche la seconda gomma aveva dato segni di essere sospettosamente sgonfia. Il tragitto verso Inverness è stato all'insegna della stanchezza fisica e mentale e della preoccupazione - o certezza, nel mio caso - che l'indomani avremmo trovato anche l'altra gomma a terra.

La mattina dopo sono uscita a controllare la macchina (parcheggiata, tra l'altro, dove non si poteva) e ci siamo trovate la gomma completamente a terra, tanto da non poter nemmeno spostare la macchina. Con l'aiuto della proprietaria della Guesthouse abbiamo chiamato l'assistenza, sventato una multa della polizia e aspettato - ancora - il soccorso per la sostituzione della gomma.
A quel punto il nostro giretto per Inverness è iniziato con la ricerca della sede della compagnia di noleggio, con un bel discorso su assicurazioni, sostituzioni, fatture (non so come ho fatto, ve lo giusto) e una seconda visita ad un altro gommista dove abbiamo cambiato la gomma.
A quel punto, di prendere la macchina per uscire da Inverness, non ne avevamo proprio voglia, considerato che la mattina dopo avremmo dovuto partire per Stirling e farci altre tre ore di macchina.

Lasciata la macchina in un parcheggio a pagamento (vicino alla chiesa), abbiamo cominciato il nostro giretto per la città. Non avevamo né una meta precisa, né un percorso. Direi che ci siamo fatte guidare dall'istinto e abbiamo passeggiato senza pensieri, con l'unico scopo di goderci la città in tutta tranquillità. Abbiamo fatto foto, abbiamo fatto shopping, abbiamo preso gli ultimi souvenirs e abbiamo prenotato la cena in un ristornate.

Inverness, essendo punto di riferimento per tantissimi turisti, è veramente molto popolata. C'è tanta vita, tanti negozi e tante cosine carine da vedere. Sinceramente, più che ricca di storia, è una città che ti offre molte attività e ti permette sia di fare due passi in stradine mezze deserte, sia seguire il percorso del fiume Ness (una delle passeggiate migliori, ve lo assicuro) sedersi sulla panchina, guardare il tramonto, godersi il sole, sia scoprire zone residenziali e guardare il vero scozzese nel suo habitat naturale.

Chiudiamo la giornata così, senza eventi particolarmente eclatanti, molto stanche per le sventure delle due giornate, ma anche contente di aver potuto passare una giornata all'insegna del relax totale senza grandi aspettative ma con un ottimo risultato.

Vi aspetto alla prossima ed ultima tappa del viaggio!

martedì 19 gennaio 2016

Estratto del 9° libro: Zaffiri e Hula Hoop

Era uno zaffiro, uno di quelli naturali. Una piccola cosa blu, opaca e irregolare, delle dimensioni di metà unghia del mignolo. Lo liberò dall'involucro e lo fece cadere silenziosamente, ma con forza nell'incavo della propria mano.
"Hai detto che non importava se è tagliato o meno", disse Buck, indicandolo.
"Penso di no. Spero di no. Vorrei poter dire che non lo sia". Roger chiuse le dita delicatamente sulla piccola pietra, come se potesse bruciarlo. "Grazie, a charaid. Dove lo hai trovato?"
"Ach ..." Buck disse vagamente, con un lieve cenno della mano. "L'ho solo visto e l'ho raccolto, sai?"
"Buon Dio", disse Roger, schiacciando involontariamente la pietruzza. Troppo tardi, si ricordò del castello di Strathpeffer, di aver parlato con il fattore di Jemmy e Rob Cameron - il conte era lontano da casa - e che Buck che se n'era andato, sparito con una giovane cameriera. E il fattore si era offerto di mostrargli la collezione di pietre rare... cosa che aveva rifiutato, grazie a Dio. Ma...
"Non l'hai fatto davvero", disse a Buck. "Dimmi che non l'hai fatto."
"Lo stai dicendo tu", rispose Buck, aggrottando la fronte nella sua direzione. "Lo farò, se vuoi che lo faccia, ma penso che un ministro non dovrebbe incoraggiare la gente a dire bugie. Sarebbe un cattivo esempio per i bambini, aye?"
Fece un cenno verso la stalla, dove Jem stava giocando con un ragazzo che aveva un cerchio che i due stavano cercando di dirigere con dei bastoni sul terreno accidentato, con una evidente mancanza di successo. Mandy stava gettando sassi a qualcosa nell'erba - probabilmente a qualche sfortunato rospo che stava facendo del suo meglio per entrare in letargo contro ogni probabilità.
"Io, un cattivo esempio? E detto proprio dal mio bis-bis-bis-bis-nonno!"
"E quindi non dovrei cercare il loro benessere, allora? E' questo che mi stai dicendo?"
"Io..." La gola si chiuse improvvisamente e se la schiarì, forte. I ragazzi avevano lasciato il loro cerchio e avevano iniziato a picchiettare qualunque cosa Mandy avesse trovato tra l'erba. "No. Non lo sto dicendo. Ma non ti ho chiesto di rubare per loro. Rischiare il tuo dannato collo per noi!" Questo è il mio compito, voleva dire, ma non lo fece.
"Potresti venir impiccato per una pecora come per un agnello." Buck gli lanciò uno sguardo diretto. "Ne hai bisogno, no? Prendilo, allora." Qualcosa che non era solo un sorriso gli apparve ai lati della bocca. "Con la mia benedizione".
Sul lato opposto del cortile, Mandy aveva raccolto il cerchio e se lo mise attorno alla piccola vita. Cominciò ad agitare il sedere, nel vano tentativo di farlo girare.
"Guarda, papà!" Gridò. "Hula hoop!"
Jem si congelò per un momento, poi guardò Roger, gli occhi grandi per la preoccupazione. Roger scosse la testa leggermente - non dire nulla - e Jem deglutì visibilmente e voltò le spalle alla sorella, con le spalle rigide.

"Che cos'è un hula hoop, quindi?" chiese piano Buck, dietro di lui.

domenica 17 gennaio 2016

Estratto 9° libro: Edilizia

Almeno avevamo avuto un tetto. Il foglio di tela in cima si increspò come la pelle di un cavallo a contatto con le mosche, dopo di che si alzò improvvisamente, gonfiato dal vento, e prima che potessi dire una parola, si strappò dall'intelaiatura in legno, sbattendo come uno sgraziato avvoltoio grigio. Un chiodo di ferro cadde ai miei piedi, atterrando con un minuscolo ping!
"[Gaelico]!", disse Jamie, fissando lo spazio vuoto dove prima c'era il telone.
"Bastardo di un ... cosa diavolo è [gaelico]?" Dissi. Avevo sentito [il 'bastardo'] abbastanza spesso da riconoscerlo, ma il resto dell'imprecazione mi era oscuro.
"Una pelle rognosa", disse lapidario. "E una puzzola. Ifrinn! " Si girò sui tacchi, e improvvisamente diede un pugno sullo stipite della porta. Trasalii. Sibilò fra i denti e strinse le nocche con l'altra mano, ma non disse nient'altro.
"Io...ehm...vado a prenderlo, vuoi?" Dissi, guardando attraverso lo spazio vuoto dove c'era stato il telone. Il cielo era scuro con nuvole gibbose, pieno di minacce imminenti, e il vento di tempesta vorticava in giro per la stanza mezza costruita, raccogliendo senza sosta piccoli oggetti e facendoli cadere.
"Lo prendo io", disse laconicamente, e scomparve attraverso la porta aperta, sporgendo la testa indietro per un istante, per dire: "Polli?" Prima di sparire di nuovo.

[x]

Miraphora in Scozia - 5° Tappa, Eilean Donan Castle, Isola di Skye


Giorni: 16 - 22 Agosto
Spostamenti: in macchina
Budget medio: 40£

Attrazione più bella: Eilean Donan Castle
Biggest regret: per visitare bene Skye ci vogliono almeno 2 giorni

La gita sull'isola di Skye è stata una di quelle tappe con un altissimo potenziale che abbiamo, aimé, organizzato male. Non ci aspettavamo tragitti così lunghi, ingenuamente non abbiamo calcolato gli spostamenti e la natura delle strade - per vedere veramente qualcosa bisogna scarpinare in mezzo ai prati - e ci siamo dovute accontentare di seguire la strada principale.
Se volete il mio consiglio Skye merita di essere una tappa di più giorni e, per vederla bene, è necessario soggiornare in loco e fare grossi spostamenti per unire più cose da vedere.
La nostra idea iniziale era di andare a Eilean Donan Castle, entrare a Skye, fermarci a Portree e prendere i minibus che fanno i tour di poche ore per vedere le attrazioni principali dell'isola.

Epic fail.
Prima di tutto la strada da Inverness a Kyle of Lochalsh porta via circa 2 ore, poi si aggiunge almeno 1 ora per Eilean Donan Castle e poi almeno un'altra ora per arrivare a Portree. Volete visitare un po' il paese? Volete fermarvi a mangiare qualcosa? Volete passare almeno 4 o 5 ore in giro per l'isola? Insomma, non è fattibile. Cioè, si può fare ma la visita non sarà MAI veramente memorabile.
Quindi, se volete andare a Skye, tenetela come tappa vera e non come gita in giornata, è uno spreco.
Ma andiamo per ordine.
Alzate di buon ora, cariche come molle, ci siamo messe in viaggio verso Kyle of Lochalsh ben determinate a sfruttare la giornata al 100%. Dopo un viaggio di circa 1 ora e mezzo senza eventi degni di nota, siamo arrivate al punto focale della giornata, il faro che ci ha attirate silenzioso per tutti i giorni precedenti (e pure quelli prima di partire): Eilean Donan Castle.


Per chi è della mia generazione - cioè chi ha almeno 30 anni - il film Highlander è un must, uno di quelli che da bambino hai visto mille milioni di volte e che adesso, se mai lo passassero in TV, lo guarderesti con un misto di nostalgia ed entusiasmo.
Bene, il famosissimo castello di Duncan Macleod è proprio l'Eilean Donan Castle, uno di quei castelli che rappresentano la Scozia al 100%, quello più fotografato, più usato come sfondo, come copertina, come immagine simbolo di questa terra.
Potevamo noi, figlie degli anni '80 e patite fino al midollo di tutto ciò che è Scozia, non fare 2 ore di macchina per vedere anche solo da fuori questo castello?
Ovvio che lo abbiamo fatto. Ovvio che ci abbiamo perso non so quanto tempo tra foto, selfie, video demenziali (Svarione degli Anelli docet), e sospiri innamorati per un castello. L'unica cosa che non abbiamo fatto è stato visitarlo all'interno - pare sia completamente restaurato e a me i castelli ricostruiti non piacciono - ma poter scendere fino al bordo dell'acqua per fare foto, girarci attorno fin dove è possibile (l'ingresso è al cancello all'inizio del ponte) è stato sufficiente.
Bisogna tenere presente che a qualsiasi ora si arrivi c'è sempre tantissima gente, vagonate di turisti, pulmann, parcheggi pieni, insomma, non è proprio una visita tranquilla ma il panorama è talmente suggestivo che le miriadi di persone che fanno foto passano in secondo piano.
Anche in questo caso c'è il Visitor Center con lo shop annesso (ma i souvenirs non erano granché), bagni e bar per mangiare o bere qualcosa.
Da Kyle of Lochalsh a Skye il tragitto è brevissimo e si passa su un ponte molto lungo e piuttosto suggestivo (grazie al cielo non guidavo io, ho il terrore dei ponti così lunghi). La cosa che mi ha colpito di più della strada da Kyle a Portree è il nulla assoluto. Che Skye fosse un paradiso naturale già lo sapevamo, ma che non si incontrasse nulla per chilometri tranne bed&breakfast, qualche casetta e il raro distributore di benzina (da Portree in su non ce ne sono!) mi ha stupita parecchio.

Noi siamo state indubbiamente fortunate perché la giornata, oltre ad essere soleggiata, era anche calda. Il traffico di macchine inesistente vi permetterà di fare una cosa che, normalmente è impensabile: fermarsi nel bel mezzo della strada - o a bordo strada - per vedere qualcosa, per fare foto, per sgranchirsi le gambe e guardare il panorama. La pace assoluta, il silenzio, la tranquillità, il verde, Skye è sicuramente un luogo magico che merita di essere esplorato veramente.
Se volete uscire dalla strada e scarpinare un pochino sono indispensabili le scarpe da trekking perché il fango che arriva alle caviglie è in agguato e perché certi sentieri arrivano anche molto in alto (come il percorso di 2 ore per avvicinarsi al Old Man of Storr - che noi non abbiamo fatto).
Considerando le distanze, ci siamo fermate a mangiare nel primo posto che abbiamo trovato, un pub nel mezzo del nulla ma molto pieno - stranamente non di turisti - dove abbiamo mangiato molto bene (il famoso spezzatino di Skye) e dove abbiamo riposato le chiappe stanche di stare spiaccicate sul sedile.

Una piccola tappa, interessante quanto pittoresca, è Portree. Essendo la città più grossa di tutta Skye, Portree è anche il punto di riferimento per chi vuole gestire la visita ed è anche il punto di partenza per le gite in giornata con i minibus. Essendo arrivate in un orario critico - era attorno le 12 - abbiamo faticato un sacco a trovare parcheggio, a pagamento, e scoperto di essere ormai in ritardo per le partenze dei bus. Non vi dico l'acidità che ci è salita, ma abbiamo fatto un giretto per il paesello alla ricerca del famosissimo scorcio delle casette colorate.
Se penso a quanto è gonfiata l'idea questo famoso panorama e alla realtà dei fatti (ma forse ero solo stanca e accaldata io) la delusione c'è. Per carità, Portree è bella e tutto è così pittoresco che sembra di essere su un altro pianeta, ma quando vedi certe foto e poi le casette che ti trovi a guardare sono poche e con colori smorti ti cade un pochino il mito.
Ma proseguiamo. Finito il giretto in paese e demoralizzate per aver perso l'ultima corsa dei minibus, ci siamo accasciate all'ufficio turistico chiedendo aiuto per trovare un itinerario che ci permettesse di vedere il più possibile nelle poche ore disponibili. L'omina, che mi ha guardata con pietà negli occhi, ci ha suggerito di prendere la strada principale che va verso Nord e che affianca quelle che sono considerate le principali attrazioni dell'isola.
Ripresa la macchina erano ormai le 16 ma ve lo dico così non vi demoralizzate. Anche se guidare per ore e ore mi ha sfiancata, e anche se non ho visto e goduto Skye come avrei voluto, è stata una giornata bellissima. Guidare a Skye è rilassante, si prende tutto con un ritmo più lento e anche se ti fermi per vedere due pecorelle lo fai con il sorriso sulle labbra.
Certo, l'Old Man of Storr l'ho visto solo da lontano, così come non ho visto molte delle attrazioni segnalate, ma abbiamo scoperto angolini dove c'eravamo solo noi e scogliere a strapiombo sull'oceano. Skye è uno di quei posti che, anche se ci stai poco, ti lascia tanto.
Se potessi tornare indietro farei le cose in modo diverso, ma anche così è stato bellissimo.
Le isole sono una parte della Scozia che meritano un viaggio a sé, e se avete anche solo qualche giorno vuoto che non sapete come riempire c'è una sola parola che vi serve conoscere: Skye.

Vi saluto e vi aspetto alla prossima puntata!


giovedì 14 gennaio 2016

Le fantasie sulla S2 di Outlander...

...mandate in frantumi da Caitriona Balfe e Sam Heughan?
I due protagonisti parlano del futuro incerto di una delle coppie più amate della televisione...e infrangono i nostri cuori.

Quando la prima stagione di Outlander è finita lo scorso anno, i fan sono stati lasciati sulle spine a chiedersi quale sarebbe stato il futuro di Claire (Caitriona Balfe) e Jamie (Sam Heughan), la cui storia includeva una gravidanza inaspettata e un'esperienza traumatica, rispettivamente. La seconda stagione dello spettacolo arriverà nel mese di aprile, portando con sé le risposte a tutte le nostre domande. Così, quando ci siamo imbattuti in Heughan e nella Balfe al BAFTA Tea, la festa pre-Golden Globe, li abbiamo implorati per avere qualche anticipazione.
"E' completamente diversa dalla prima stagione", ha detto Heughan. "Siamo a Parigi, quindi c'è un contesto completamente diverso. I costumi sono fantastici. E' molto appariscente. Gli alleati ed i nemici sono molto diversi. Ci sono meno spade e scudi e più tradimenti e politica."

"I costumi sono molto sontuosi", ha aggiunto la Balfe. "C'è della bellissima seta e del raso ed i colori sono così incredibili, mentre l'anno scorso era tutto lana e colori tenui. Claire ha appena detto a Jamie di essere incinta, che è una cosa enorme nella sua vita. Pensava di non poter avere figli, quindi questo è un grande cambiamento per lei per tutta la prossima stagione; sta anche cercando di aiutare Jamie a riprendersi dal trauma visto alla fine della prima stagione. Si è lanciata in questa missione, per così dire, per cercare di cambiare il corso della storia. Quindi non è il cercare di riportare le cose come erano prima. Accadono molte cose al loro matrimonio. Viene davvero messa alla prova la forza del loro legame. Ma, come sappiamo, andranno avanti."
Mentre i fan più accaniti dello show hanno amato la prima stagione per molti motivi, uno degli aspetti preferiti è stato la sua sensuale e genuina rappresentazione. E Heughan e Balfe ne comprendono l'interesse "Penso che alle persone piaccia perché è abbastanza onesto", ha detto Heughan. "Non ci si allontana dalla realtà. Lo si può vedere. E non è la prospettiva solo maschile. Claire è una donna molto forte, e tutto riguarda lei che arriva a conoscere un giovane uomo e affronta la loro relazione. Penso che sia molto interessante perché di solito non si vede una donna che ha così tanta esperienza incontrare un uomo vergine."
Ma ci saranno altre scene simili nella seconda stagione? Forse non proprio allo stesso modo. "Be', ora sono sposati", ha osservato Heughan. "Claire è incinta e Jamie è ancora traumatizzato dalla prima stagione e da quello che gli è successo alla fine. Così il loro rapporto ora è ad un punto molto strano. La luna di miele è più o meno finita. Ma questo non significa che non ci torneranno. Devono andare avanti e stanno lavorando sul loro rapporto. Il loro rapporto è meno innocente e giovane. E' ora più cresciuto."
Non c'è da preoccuparsi troppo, però: "Sono una coppia molto appassionata", ha aggiunto la Balfe. "Questo sarà sempre una parte del loro rapporto."
[x]

martedì 12 gennaio 2016

Il panel completo del TCA

Venerdì al Winter Press Tour dei TCA, la Starz ha presentato un panel di Outlander con gli attori Sam Heughan e Caitriona Balfe, il produttore esecutivo Ronald D. Moore e l'autrice Diana Gabaldon. Rispondendo alle domande dei giornalisti, hanno parlato della gravidanza di Claire, rivelato che Jamie e Claire giocheranno a fare da padre e madre a una sorta di figlio adottivo e hanno discusso del ruolo della moda, dei combattimenti e di Frank nella seconda stagione.
Cosa indossavano le star ai TCA? Bene, l'ho chiesto a loro. Prima dell'inizio del panel, Sam mi ha detto che stava indossando un completo di Armani e gli ho chiesto se fosse di seta. Lui ha guardato l'etichetta dentro la giacca e ha alzato le spalle. Mi ha lasciato - così come altri che erano intorno a lui - toccare la sua giacca, ed era certamente un misto di seta. Dopo il panel, ho raggiunto Caitriona, che mi ha detto di indossare un abito in seta e lana di Proenza Schouler con delle Bally nere con tacchi a spillo.

D: Cait, preferisci la moda parigina o quella scozzese?
R: Credo che Terry [Dresbach, la costumer designer della serie e moglie di Ronald D. Moore] sarebbe d'accordo con me nel dire che forse non possiamo propriamente definire moda gli abiti scozzesi. Sono abiti molto pratici. Si trattava di una palette di colori molto sobria e i tessuti erano molto pratici e semplici. Ma una volta arrivati a Parigi, penso che a Terry sia stata data quest'incredibile libertà di creare i pezzi più incredibili; quindi abbiamo dei tessuti molto ricchi, colori bellissimi e tutto sembra stupendo. E' molto sontuoso.

D: Sam, dato che ti sei spostato dalle Highlands alla Francia, il tuo modo di combattere è cambiato?
R: Wow. Direi che il pericolo a Parigi e a Versailles è meno fisico, non viene dalle spade e dalle armi. Si tratta più di politica, tradimenti e veleno. E' più nascosto. Ci sono un sacco di intrighi in corso e sono molto più pericolosi, si tratta di un mondo diverso. Ma certamente torneremo in Scozia dove ritroveremo il fango, il sangue e la violenza. Quindi ce n'è per tutti i gusti.

D: Sam, Jamie ha dovuto affrontare situazioni molto dure alla fine della prima stagione. Quanto di ciò che è successo con Randall è rimasto con lui? E quanto è ancora con te, dato che so che quelle scene non sono state facili da girare?
R: Sì. Certamente è stato affrontato nella seconda stagione, ma non è il punto più importante della stagione. Ovviamente andiamo a Parigi per questa missione e siamo lì per un motivo. Ma Jamie è senz'altro ancora molto traumatizzato. Credo che il tempo sia un ottimo guaritore, ma in definitiva, lui si butta anima e corpo nella sua missione di cambiare la storia e poi c'è una grande rivelazione che in qualche modo lo cura - o lo porta fuori di sé - di cui non posso parlarvi, ma certamente riporta indietro il vecchio Jamie.
Se questo è ancora presente in me, sì, credo. Penso che sia io che Caitriona amiamo ogni scena che sia particolarmente drammatica, in cui possiamo realmente affondare i denti, che ci faccia arrivare ai limiti, che aumenti le nostre capacità di recitazione. Mi sono divertito davvero molto in quegli episodi e non vedo l'ora di confrontarmi con nuove sfide.

D: Caitriona e Sam, l'idea di viaggiare in epoche diversa è davvero eccitante. Se poteste visitare qualsiasi epoca, quale scegliereste?
Cait: Credo di aver sempre detto la New York degli anni '20, ma mi piacerebbe anche andare in Egitto al tempo dei grandi faraoni. Credo che sarebbe molto...
Sam: Abbiamo parlato di come saresti una magnifica Cleopatra.
Cait: Mi piacerebbe essere Cleopatra, sì.
Sam: Dovremmo rifare il film. La Starz fa il remake di CLEOPATRA.
Ron: Probabilmente sarebbe meglio fare l'idraulico a New York.
Cait: Probabilmente, sì.
Sam: Sono sempre stato ossessionato dalle leggende su Re Artù, non so esattamente quale sia il periodo. Sì. Credo proprio che mi piacerebbe scoprire l'origine di Re Artù.
D: Saresti Re Artù?
Sam: Assolutamente. Ma poi forse Mordred sarebbe un personaggio più interessante.

D: Questa serie ha lanciato entrambi al grande pubblico, in modo diverso. Come gestite questo successo e qual è il rovescio della medaglia dell'essere famosi?
Cait: Non sono sicura di quale sia la gestione. Abbiamo questa fantastica oppurtunità di lavorare in una serie che amiamo e questo è il regalo più grande. Ovviamente hai più notorietà e credo che il lato migliore di questo sia che Sam e io ora abbiamo entrambi voce per farci ascoltare nelle cose positive. Supportiamo entrambi delle organizzazioni benefiche, e credo che entrambi amiamo questo lato delle cose. Credo anche, posso parlare solo per me, di non aver avuto ancora un lato negativo e spero che non ci sarà. Credo che se sei il tipo d persona che vive la sua vita con discrezione, puoi continuare a farlo, più o meno. Poi sai, ovviamente quando ti ritrovi nei locali alle quattro di notte coinvolto in una rissa, questo cambia le cose. [Risata].
Sam: Succede spesso.
Cait: Finora è stato tutto positivo.
Sam: Sì. Praticamente come ha detto Caitriona. Abbiamo la possibilità di supportare delle organizzazioni benefiche e lo abbiamo fatto e penso che sia sicuramente il lato positivo di questo settore.

D: Diana, è veramente un passo coraggioso quello di fare le cose che stanno facendo, andare avanti e indietro e lasciare che sia lei a decidere, Jamie che alla fine è d'accordo e così via. Hai sempre saputo di andare in questa direzione? Qual era il pensiero dietro al tornare indietro e provare a cambiare le cose?
R: Non pianifico i libri in anticipo né scrivo in maniera lineare. Scrivo dove vedo succedere qualcosa. Di conseguenza, quando il primo libro si era quasi formato, avevo già trovato un agente letterario e così, quando è stato pronto, gli ho detto "So che c'è di più in questa storia, ma credo che dovrei fermarmi mentre posso ancora ampliarla". Ha risposto "Bene". Così, quando è andato a vendere il libro, gli ho detto "Puoi dir loro che c'è dell'altro". Lui ha detto "Lei dice che c'è dell'altro". E hanno risposto "Bene, le trilogie vanno molto. Credi che possa scriverne tre?" Essendo un agente molto bravo, ha risposto "Sono sicuro che può farlo". Così ho avuto un contratto per tre libri. E così avevo tutto lo spazio del mondo per fare qualsiasi cosa volessi. Quindi è come se fossi saltata giù dal precipizio e finora ha funzionato perfettamente per me, quindi continuo semplicemente a far così.

D: Ci sono tutte queste persone che dicono "Oh, non puoi fare casini con le linee temporali, non puoi fare questo, non puoi fare quello". Niente di tutto ciò ti preoccupa? Sei in grado di continuare così? Di decidere le tue proprie regole su cosa può essere cambiato e cosa no e così via?
R: Sì. Beh, fai sempre così se hai a che fare coi viaggi nel tempo in modo serio in letteratura. Chiunque faccia cose coi viaggi nel tempo, a meno che non si tratti solo di un romanzo in costume in cui lei torna indietro e indossa abiti favolosi, ma essendo una persona del ventesimo secolo mostra a tutti l'incorrettezza dei loro modi; non è quello che faccio io. Comunque, se lo fai in modo serio, di fatto capisci come funziona il tempo, in un  modo o nell'altro. Infatti, sono onorata di dire che sono stata invitata a scrivere la mia teoria sui viaggi nel tempo nel "Journal of Transfigural Mathematics" a Berlino, cosa che ho fatto, se volete leggerlo. Posso dirvi quali sono i punti essenziali, ma è un po' lungo per questa sede.


D: Caitriona, sembra da questa clip [mostrata prima dell'inizio del panel] che stavolta vedremo il viaggio nel tempo. Le sue esperienze con Black Jack che conseguenze avranno sulla relazione con Frank nel suo presente, in questa stagione? Il viaggio nel tempo causa qualche jet lag?
Cait: Sai, nessun jet lag. Solo un po' di disorientamento.
Sam: Come una sbornia.
Cait: Solo una specie di sbornia. Credo che, come quando Claire incontra Black Jack la prima volta non possa fare a meno di vedere Frank in lui e credere che in qualche modo ci sia una connessione, così quando torna indietro succede l'inverso, ogni volta che guarda Frank non può fare a meno di vedere Black Jack. Ci sono molti livelli del perché questa relazione diventa difficile quando lei torna indietro. Non è sicuramente più la stessa donna di quando se n'è andata. Ma sì. Credo che abbia senz'altro delle conseguenze.

D: Ci potete parlare un po' di più della gravidanza, adesso? Come influisce sulla storia? Epoche diverse hanno idee diverse su cosa le donne incinte possono o non possono fare. Verrà rappresentata questa differenza?
Ron: Viene certamente rappresentata e questo particolare problema emerge ad un certo punto. E' difficile essere specifici senza entrare in zona spoiler. Ma la gravidanza di Claire è una minaccia. E' presente fin dal primo episodio quando arrivano a Parigi e prosegue durante la storia e vediamo come influisce sulla loro relazione e sul ruolo di Claire nell'intrigo per fermare la ribellione giacobita e così via.

D: Congratulazioni per i Golden Globe. Stai cercando di scrivere qualcosa per Tobias Menzies [che ha ottenuto una nomination come Miglior attore non protagonista in una serie per la sua interpretazione di Black Jack/Frank]? Ci sarà un po' più Frank nella nuova stagione?
Ron: Frank è un grande personaggio. Ed è stato una parte fondamentale nella genesi della storia. L'impulso di Claire di tornare da lui è stato un elemento forte lungo tutto la prima stagione. E' proprio un personaggio ricco e interessante. Tobias è un grande attore, quindi è stato un processo molto organico, stare nella stanza degli sceneggiatori lavorando alla storia, e ha incorporato alcuni elementi durante la pausa di stagione.

D: Parlateci dei nuovi attori francesi. Com'è lavorare con loro, parlate tutti francese?
Sam: Direi che ognuno parla un diverso grado di francese. Abbiamo alcuni fantastici nuovi personaggi che entrano nella storia. Gli attori francesi hanno portato nuove dinamiche, un nuovo mondo e ci sono nuovi nemici e nuovi alleati. C'è Dominique Pinon. C'era Stanley Weber.
Cait: Lionel Lingelser, Andrew Gower, Frances De La Tour, Romann Berrux.
Sam: C'è questo ragazzino, Romann Berrux, che interpreta Fergus. Porta questa fantastica dimensione a Claire e Jamie. Diventa una specie di figlio adottivo, ed è molto bello vedere Jamie e Claire fare da padre e madre - fare da famiglia. Porta un'altra entità e un'altra dinamica all'intera relazione.

D: Sam, puoi parlarci di cosa ti piace di Jamie, di cosa ammiri in lui? Se fossi seduto a un tavolo davanti a lui, cosa vorresti chiedergli?
R: Sono rimasto molto sorpreso dalla seconda stagione. Nella prima stagione si trattava di scoperta, della crescita di un ragazzo e della ricerca del suo posto nel mondo e in una relazione. Nella seconda stagione si è trattato di scoprire un lato del personaggio che non sapevo esistesse - sta interpretando qualcun altro. Ha ingannato molto. Impara a essere ingannevole e lo fa molto bene. Jamie è molto capace e bravo in tante cose. Ma c'è un latodi lui che non conoscevo, e ovviamente lui è ancora traumatizzato, sta ancora lottando con ciò che gli è successo. Non c'è oscurità, ma c'è un lato di lui che non sapevo esistesse. E cosa ammiro di lui, mi pare che mi hai chiesto? Credo il suo humor e la sua esuberanza. La sua naturale abilità nel perseverare a dispetto di cosa va storto. E credo, anche, che la sua totale dedizione a Claire sia ammirevole e fonte d'ispirazione.
D: Cosa gli chiederesti?
R: E' un rosso naturale? [Risata] O deve tingersi i capelli una volta al mese?

D: Caitriona, e a proposito di Claire?
R: Un po' come per Sam, la scorsa stagione per Claire è stata una stagione reazionaria. C'erano eventi che le capitavano uno dopo l'altro e lei era in modalità sopravvivenza e semplicemente reagiva a una cosa dopo l'altra. La differenza con questa stagione è che ha avuto il tempo di stare in un unico luogo e riflettere. Sento che le cose vanno meglio per lei e ha il tempo di considerare il suo posto e come si sente. E' stata davvero una scoperta fantastica in questo senso e sento che sotto molti aspetti ho avuto modo di conoscerla di più. Ma, si spera, di avere ancora un lungo viaggio da fare con questi personaggi e non vedo l'ora di interpretare le prossime fasi. Le persone che conoscono i libri sanno che Brianna sta arrivando, di come è essere una madre e cose così.
Ammiro davvero la sua capacità di recupero e la sua intelligenza, e mi piacerebbe chiederle semplicemente quali sono stati i suoi pensieri in questi luoghi e tempi diversi e come vede l'umanità. E in questa conversazione con lei, le chiederei della sua spinta verso la carriera e tutte quelle cose. Credo che sarebbe una cena molto interessante. Una cena molto alcolica, probabilmente.

[x]

lunedì 11 gennaio 2016

Nessun globo d'oro per Outlander

Le nominations erano arrivate, ma alla fine non è stata la notte di Outlander.
Molti si aspettavano (noi compresi) un'incetta di premi da parte di Outlander, nella categoria della migliore serie drammatica, di Caitriona Balfe e Tobias Menzies, rispettivamente migliore attrice e miglior attore non protagnista in un drama e invece le aspettative sono state disilluse.
Contro avversari particolarmente forti e interessanti, Outlander, la new entry tra le nominations ai Golden Globes non si porta a casa nessun statuetta. I riconoscimenti dorati sono andati nella categoria Best Drama all'ancora inedita in Italia Mr Robot (andrà in onda a Marzo 2016 su Premium Stories) , nella categoria Best Actress vince Taraji Henson di Empire e come Best Supporting Actor, Christian Slater di Mr Robot.
Tanto rammarico e tristessa, soprattutto pensando alle parole dei protagionisti in cui, giorni prima di questa notte, dichiaravano la felicità di poter rappresentare, e magari anche vincere, su una passerella tanto importante, uno show in cui in moltissimi hanno lavorato tanto duramente.
Nulla di fatto quindi...ma i veri Outlanders non demordono e già pensano alla prossima sagione in arrivo in Aprile (in America, ancora nessuna info sull'arrivo in Italia) e perchè no, anche ai Golden Globes del prossimo anno.
La lista completa di vincitori e candidati la potete trovare qui

domenica 10 gennaio 2016

Miraphora in Scozia - 4° Tappa, Inverness: Loch Ness, Urquhart Castle

Giorni: 16 - 22 Agosto
Spostamenti: in macchina
Budget medio: 50£ 

Attrazione più bella: Urquhart Castle
Biggest regret: non aver visitato la mostra di Loch Ness a Loch Ness Center & Exhibition

Il terzo giorno a Inverness lo abbiamo passato con un certo relax, dedicandolo solamente alla visita di Urqhuart Castle, del Loch Ness e alla caccia estrema al peluche di Nessie.

La distanza tra Inverness e Loch Ness è meno di un ora, ma la cosa bella è che quella strada è estremamente panoramica. Nel momento in cui il Loch inizia, dalla punta più a sud a quella più a nord, la strada costeggia tutta la sua lunghezza con curve, salite, tornanti, tutto per regalare al guidatore scorci improvvisi del Loch.

Essendo una delle attrazioni più famose, l'Urqhuart Castle è molto affollato. Conviene andarci la mattina, sfruttare quelle due ore in cui la gente ancora deve uscire dagli hotel, e cercare di godersi quei pochi secondi in cui ci siete solo voi, il castello e altre duecento persone a fare le foto.
Come potrete immaginare, la coda per l'ingresso è infernale. Noi avevamo il pass cumulativo e, quindi, abbiamo fatto una coda molto breve, ma per chi non si era organizzato, l'attesa è stata sicuramente lunghissima. Il parcheggio, inoltre, ha pochi posti liberi e proprio per questo è meglio evitare gli orari di punta.

Urqhuart Castle è situato in un punto strategico, quasi a metà del Loch Ness e su di un'altura che permette di avere una vista spettacolare. Essendo quasi completamente in rovina, il grosso della visita avviene nel centro visitatori e la parte dedicata al castello è completamente libera.
All'interno del centro potrete anche vedere un cortometraggio sulla storia del castello (se lo chiedete prima, possono mettere i sottotitoli nella vostra lingua), approfittare delle mostre (ho una vaga memoria di qualche vetrinetta) e, naturalmente, pranzare o bere un caffé nel bar. Naturalmente non manca il solito negozio di gadgets, questa volta un po' più turistico del solito e ricco di cartoline e mini taglie di whisky.
La nostra visita al castello è stata piacevole: complice una mattinata soleggiata e una temperatura decisamente calda, abbiamo girovagato tra le rovine con tutta calma, riuscendo anche a fare qualche foto senza troppe persone intorno. E' uno dei difetti maggiori dei posti come questo, non c'è modo di evitare le masse di turisti e ci vuole pazienza perché la foto ricordo non sarà mai veramente perfetta.
La vista migliore si dovrebbe avere dall'alto della torre, la parte più conservata del castello, ma anche quella più affollata e impossibile da visitare. Le scale per salire sono strettissime e ripide e non c'è nessuno che diriga il traffico, per cui si formano degli ingorghi tremendi tra chi sale e chi scende e non c'è modo di muoversi. Noi abbiamo provato a fare meno di dieci scalini e poi mi stava per venire un attacco di claustrofobia e ho gettato la spugna. Ho visto persino genitori con bebé che si infilavano nelle scale, robe da strapparsi i capelli.

Comunque, la visita è stata rilassante e molto piacevole, con tanto di pausa con il suonatore di cornamusa (un omone altissimo e super cordiale) che si è piazzato in un punto strategico e si è messo a suonare. In orario di pranzo, abbiamo mangiato al bar - con un onesto rapporto qualità prezzo - e poi ci siamo spostate verso il punto di ritrovo per fare l'escursione in barca.

Dovete sapere che il mio primo desiderio era di fare il giro sulla barca che ti dava anche il sonar per cercare Nessie, quelle con lo scafo che ha gli oblò sotto il livello dell'acqua. Aimé, trovare questi luoghi di partenza e avere la tabella oraria è una faccenda difficile. Le partenze sono precisissime e se non arrivi in tempo puoi anche arrangiarti, e aspettare per più di un ora nel parcheggio in mezzo al nulla non è il massimo.
Noi siamo state fortunate perché, oltre a fermarci in uno dei negozi di souvenirs più grande su quella strada, abbiamo anche trovato il punto di ritrovo per una delle gite alternative trovate su un volantino a caso.
Così - un po' di corsa - siamo riuscite a prendere il battello per l'escursione di 1 ora che arrivava fino a Urquhart Castle e poi tornava indietro. A parte che ci è capitata una nave mezza vuota, con passeggeri vecchi che se ne stavano dentro (quindi i sedili davanti erano tutti per noi), ma abbiamo pure avuto un Capitano giovane e bello. 

Ragazzi, se mai vi venisse il dubbio se fare o meno l'escursione in barca, non pensateci due volte e fatela. E' stato bellissimo! Il panorama che avrete dal Loch e sul Loch è una cosa indescrivibile e proprio in questa occasione ho fatto alcune delle foto più belle di tutto il viaggio.
Finita la gita ci siamo fiondate dentro il negozio per comprare una quantità di gadgets spropositata e, successivamente, ci siamo dirette verso il Loch Ness Center, ovvero il centro di ricerca ufficiale per il famosissimo mostro di Loch Ness, Nessie. Mi spiace di non aver approfittato dell'occasione per entrare nel centro - anche se i pochi soldini rimasti e il costo alto dell'ingresso hanno smorzato l'amarezza - ma almeno sono riuscita a togliermi lo sfizio di
comprare il peluche di Nessie, che ora abita il cruscotto della mia macchina e di quella del fidanzato. Essendo il peluche ufficiale, mi è costato un pochino di più ma è talmente carino, con il suo berrettino scozzese che non mi è importato per nulla.

Considerando che, ormai, era pomeriggio inoltrato, abbiamo deciso di prendercela con calma e abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni (c'è addirittura un parco per bambini che si chiama Nessieland), abbiamo preso un caffé e poi siamo tornate ad Inverness.

La giornata è stata molto soddisfacente e ben organizzata. Abbiamo fatto esattamente quello che ci eravamo proposte di fare senza esagerare, godendoci ogni minuto e trovando spazio anche per fermarci a fare delle pause.

Da me e dal peluche di Nessie è tutto.
Vi aspetto, come al solito, alla prossima puntata!

sabato 9 gennaio 2016

Trailer della S2 di Outlander

Lo aspettavamo da tanto tempo e finalmente è arrivato!
Eccovi il trailer, con delle brevi interviste a Ron Moore, Sam Heughan e Caitriona Balfe su ciò che ci aspetta nella seconda stagione di Outlander sottotitolato in italiano



http://italianoutlanders.tumblr.com/post/136965570738/il-trailer-della-seconda-stagione-di-outlander

Diana Gabaldon, una forza della natura

George R.R. Martin, che recentemente ha fatto sapere che il sesto libro della saga Le cronache del fuoco e del ghiaccio, che ha ispirato la serie della HBO Game of Thrones, non sarà pronto prima dell'inizio della sesta stagione di GoT. Mancare le scadenze può andar bene per lui, ma non è un'opzione valida per Diana Gabaldon, autrice dei libri di Outlander, a cui si ispira la serie di successo della Starz.
"Diversamente da George", dice "scrivo ovunque mi trovi e qualsiasi cosa stia facendo". Lei scrive in ogni momento libero, dice - sia che stia viaggiando o che sia sul set. Ha anche scritto una delle sceneggiature della nuova stagione - un'esperienza che definisce profondamente illuminante e divertente. Ma non fatevi trarre in inganno, sta per completare il lavoro, come ha sempre fatto.
"Quando ho iniziato a scrivere, avevo due lavori a tempo pieno e tre bambini sotto i 6 anni. Il tempo si espande per adattarsi in base al carico di lavoro". Non dava una data per l'uscita del libro successivo, semplicemente anticipava che sarebbe stato pubblicato circa sei settimane dopo che avesse finito di scriverlo. Era un balletto costante fra lei e il suo editore, che annunciava pubblicamente una data e poi lei doveva lavorare freneticamente per potercela fare. "Mettevano una data di pubblicazione su Amazon e io chiamavo per dire 'Bene, ora dovrete spiegare a tutti perché non uscirà'". Di solito si venivano incontro a metà strada; le ultime due volte, hanno rispettato la scadenza.
Per quanto riguarda la prossima stagione, in cui Claire e Jamie viaggiano verso Parigi per infiltrarsi fra i ribelli giacobiti, vedremo evolvere i personaggi in nuovi modi.
"Per Claire [la prima stagione] è stata una stagione reazionaria", dice Caitriona Balfe, che interpreta Claire. "Era in modalità sopravvivenza. Stava reagendo a una cosa dopo l'altra". In questa stagione, "le cose vanno meglio per lei; ha il tempo di capire il suo posto e come si sente. E' stata una scoperta fantastica. Abbiamo un lungo viaggio da fare con questi personaggi. Non vedo l'ora di continuarlo". Come sanno bene i fan dei libri, arriverà presto Brianna, la figlia di Claire e Jamie.
Nel frattempo, Jamie è ancora perseguitato dal trauma degli eventi passati, ma "penso che il tempo sia un grande guaritore", dice Sam Heughan, che interpreta Jamie. "Fondamentalmente, lui mette tutto sé stesso, anima e corpo, in questa missione per cambiare la storia". Un evento importante cambia le cose. "C'è una grande rivelazione che lo guarisce - lo porta fuori di sé. Riporta indietro il vecchio Jamie".
La nuova stagione, dice Heughan, obbliga Jamie a imparare delle cose su di sé, sopratutto che può imparare a essere falso. "C'è un lato di lui che non conoscevo. Un lato oscuro che non sapevo esistesse", dice. Ciononostante, Jamie mantiene il suo humor, la sua esuberanza e la sua abilità di perseverare nonostante tutto. "La sua devozione per Claire è stimolante".

[x]