Camminavamo lentamente, fermandoci di tanto in tanto quando trovavo qualcosa di commestibile, medicinale, o attraente. Essendo inizio autunno, questo richiedeva una fermata ogni pochi passi.
“Oo!” dissi, dirigendomi verso uno squarcio di profondo, rosso sangue ai piedi di un albero. “Guarda qui!”
“Sembra una fetta di fegato di cervo fresco,” disse Jamie, osservando da sopra la mia spalla. “Ma non odora di sangue, perciò immagino che sia una di quelle cose che chiami fungo a scaffale?”
“Molto astuto da parte tua. Fistulina hepatica,” dissi tirando fuori il mio coltello. “Ecco, tieni questo, vuoi?”
Prese il mio cesto con niente di più che una leggera rotazione degli occhi e si fermò pazientemente mentre tagliavo i pezzi carnosi liberi dall’albero…perché ce n’era un’intera colonia nascosa sotto le foglie scivolose, come un cuscino di gigli cremisi. Lasciai i più piccoli perché crescessero, ma comunque avevo due chili di funghi carnosi. Li impacchettai in strati di foglie umide, ma ruppi un piccolo pezzo e lo offrii a Jamie.
“Un lato ti farà diventare più alto, e un lato ti farà diventare più basso,” dissi, ridendo.
“Cosa?”
“Alice nel Paese delle Meraviglie – il Bruco. Te lo dico dopo. Si dice che abbia il sapore della carne cruda,” dissi.
Mormorando, “Bruco” in silenzio, accettò il pezzo, girandolo da un lato all’altro, ispezionandolo in maniera critica per essere sicuro che non ospitasse gambe insidiose, quindi se lo infilò in bocca e masticò, gli occhi stretti per la concentrazione. Inghiottì e si rilassò un poco.
“Forse come carne vecchia, che è stata appesa a lungo,” ammise. “Ma si, un uomo potrebbe digerirlo.”
“In realtà questo è un ottimo apprezzamento per un fungo crudo,” dissi, contenta. “Se avessi delle acciughe a portata di mano, ti farei una bella salsa tartara per accompagnarli.”
“Acciughe,” disse pensieroso. “Non mangio acciughe da anni.” Si leccò il labbro inferiore al ricordo. “Potrei cercarne qualcuna quando andrò a Wilmington.”
Lo guardai sorpresa
“Stai pensando di andare prima della primavera?” Vero, le foglie erano ancora fitte sugli alberi quasi quanto quelle sul terreno, ma in montagna il tempo poteva cambiare nello spazio di un’ora. Poteva esserci neve nei passi in ogni momento tra adesso e il prossimo marzo.
“Aye, penso che potrei rischiare un altro viaggio prima che arrivi l’inverno,” disse con noncuranza. “Vuoi venire, Sassenach? Pensavo che potessi essere impegnata con conserve.”
“Hmpf.” Mentre era perfettamente vero che avrei dovuto passare ogni ora sveglia a cercare, raccogliere, affumicare, salare o conservare cibo…era ugualmente vero che dovevo rifornire le nostre scorte di aghi, spilli, zucchero - questo era un buon argomento, avrei avuto bisogno di più zucchero per fare le conserve di frutta - e filo, per non parlare altra ferramenta domestica e medicinali che non potevo trovare o fare, come la corteccia dei gesuiti e l’etere.
E, andando dritti al punto, cavalli selvaggi non avrebbero potuto impedirmi di andare con lui. Anche Jamie lo sapeva. Potevo vedere il lato della sua bocca incurvarsi.
“Oo!” dissi, dirigendomi verso uno squarcio di profondo, rosso sangue ai piedi di un albero. “Guarda qui!”
“Sembra una fetta di fegato di cervo fresco,” disse Jamie, osservando da sopra la mia spalla. “Ma non odora di sangue, perciò immagino che sia una di quelle cose che chiami fungo a scaffale?”
“Molto astuto da parte tua. Fistulina hepatica,” dissi tirando fuori il mio coltello. “Ecco, tieni questo, vuoi?”
Prese il mio cesto con niente di più che una leggera rotazione degli occhi e si fermò pazientemente mentre tagliavo i pezzi carnosi liberi dall’albero…perché ce n’era un’intera colonia nascosa sotto le foglie scivolose, come un cuscino di gigli cremisi. Lasciai i più piccoli perché crescessero, ma comunque avevo due chili di funghi carnosi. Li impacchettai in strati di foglie umide, ma ruppi un piccolo pezzo e lo offrii a Jamie.
“Un lato ti farà diventare più alto, e un lato ti farà diventare più basso,” dissi, ridendo.
“Cosa?”
“Alice nel Paese delle Meraviglie – il Bruco. Te lo dico dopo. Si dice che abbia il sapore della carne cruda,” dissi.
Mormorando, “Bruco” in silenzio, accettò il pezzo, girandolo da un lato all’altro, ispezionandolo in maniera critica per essere sicuro che non ospitasse gambe insidiose, quindi se lo infilò in bocca e masticò, gli occhi stretti per la concentrazione. Inghiottì e si rilassò un poco.
“Forse come carne vecchia, che è stata appesa a lungo,” ammise. “Ma si, un uomo potrebbe digerirlo.”
“In realtà questo è un ottimo apprezzamento per un fungo crudo,” dissi, contenta. “Se avessi delle acciughe a portata di mano, ti farei una bella salsa tartara per accompagnarli.”
“Acciughe,” disse pensieroso. “Non mangio acciughe da anni.” Si leccò il labbro inferiore al ricordo. “Potrei cercarne qualcuna quando andrò a Wilmington.”
Lo guardai sorpresa
“Stai pensando di andare prima della primavera?” Vero, le foglie erano ancora fitte sugli alberi quasi quanto quelle sul terreno, ma in montagna il tempo poteva cambiare nello spazio di un’ora. Poteva esserci neve nei passi in ogni momento tra adesso e il prossimo marzo.
“Aye, penso che potrei rischiare un altro viaggio prima che arrivi l’inverno,” disse con noncuranza. “Vuoi venire, Sassenach? Pensavo che potessi essere impegnata con conserve.”
“Hmpf.” Mentre era perfettamente vero che avrei dovuto passare ogni ora sveglia a cercare, raccogliere, affumicare, salare o conservare cibo…era ugualmente vero che dovevo rifornire le nostre scorte di aghi, spilli, zucchero - questo era un buon argomento, avrei avuto bisogno di più zucchero per fare le conserve di frutta - e filo, per non parlare altra ferramenta domestica e medicinali che non potevo trovare o fare, come la corteccia dei gesuiti e l’etere.
E, andando dritti al punto, cavalli selvaggi non avrebbero potuto impedirmi di andare con lui. Anche Jamie lo sapeva. Potevo vedere il lato della sua bocca incurvarsi.
Traduzione di Iolanda