venerdì 30 settembre 2011

Destini Incrociati edizione TEA


I'm back! Dopo mesi di inattività causa forza maggiore - ma vi ho lasciato nelle mani di Methos, quindi siete al sicuro! -  ritorno con una notizia preziosa, perché tantissimi di voi ci hanno chiesto info.
L'edizione economica TEA di Destini Incrociati uscirà con ogni probabilità a Febbraio 2012 con un prezzo indicativo di 10€.
Non ho fonti da darvi, perché è una notizia da addetti ai lavori (editoria). Non so nemmeno dirvi se slitterà, ma come inizio non c'è di che lamentarsi, direi.

Destini Incrociati
Febbraio 2012
10€, 720 pp.

domenica 18 settembre 2011

La leggenda di Brian

Si sa che i Celti avevano una leggenda un po’ per tutto; del resto la loro terra ha sempre avuto un pizzico di magia e di mistero. 
Una delle leggende che incontriamo nella saga è quella che riguarda il padre di Jamie, Brian Fraser, conosciuto anche come Brian Dhu per i suoi capelli neri e lustri.
Questa leggenda è raccontata da Alec a Claire

<<[..]La gente del villaggio se ne andò in giro a raccontare che Ellen Mackenzie era stata portata fino al mare, e che adesso viveva in mezzo alle foche.  
Lo sapevate che quegli animali si spogliano della pelle,quando vengono a riva,e si mettono a camminare come gli uomini? 
E se voi trovate una pelle di foca e la nascondete lui – o lei – non potrà più tornare in acqua, e dovrà restare insieme a voi sulla terra. Pare sia una buona idea prendersi in moglie una foca: sono ottime cuoche e madri assai devote. >>
 
(La Straniera_Lo Spirito della Sorgente  pag.45, ed. Superpocket)

 
esiste una leggenda simile anche in Irlanda, la leggenda della Selkie ossia una foca che non può essere distinta dalle vere foche e che può prendere sembianze umane divenendo una donna o un uomo dall'aspetto bellissimo. 

Nelle notti di luna piena può accadere che nuotino fino alla spiaggia per poi spogliarsi del loro manto di foca e diventare uomini e donne, godendo del crepuscolo e delle sensazioni dell’essere umano,ma solo fino al tramonto successivo. 
Devono però prestare grande attenzione a dove nascondono la loro pelle di foca perché nel  caso in cui qualcuno se ne appropriasse, non potrebbero riassumere le sembianze di animali restando così legati alla terra ferma per sempre.

M.

venerdì 9 settembre 2011

Emozioni

Era un vicolo senza uscita piuttosto lungo e tortuoso, in fondo al quale si trovava la tipografia. Su entrambi i lati si affacciavano fiorenti attività e abitazioni, ma io non avevo occhi che per la nitida insegna bianca appesa accanto alla porta.

A. MALCOLM
TIPOGRAFO E LIBRAIO

diceva, e al di sotto: Libri, biglietti da visita, opuscoli, volantini, lettere ecc.
Allungai la mano per toccare i caratteri neri del nome. A. Malcolm. Alexander Malcolm. James Alexander Malcolm MacKenzie Fraser. Forse. Ancora un minuto e avrei perso coraggio. Aprii la porta con una spinta ed entrai.
C’era un largo bancone che attraversava il davanti del negozio, interrotto da uno sportello aperto, e una scaffalatura su un lato contenente parecchie vaschette di caratteri di stampa. Sulla parete opposta erano attaccati manifesti e avvisi di ogni tipo: campioni, senza dubbio.
Dalla porta aperta che conduceva alla stanza sul retro si vedeva l’ingombrante struttura spigolosa di un torchio tipografico, su cui stava chino, con la schiena voltata verso di me, Jamie.
«Sei tu, Geordie?» domandò senza girarsi. Vestito in camicia e calzoni, teneva in mano un attrezzo con cui stava aggiustando qualcosa nelle viscere del torchio. «Certo che ce ne hai messo di tempo. Hai preso il...»
«Non sono Geordie», risposi, con voce più acuta del solito. «Sono io. Claire».
Si raddrizzò molto lentamente. Portava i capelli lunghi raccolti in una folta coda di un bel colore castano screziato di rame. Ebbi il tempo di notare che il nastro con cui li teneva legati sulla nuca era verde, e poi si girò. Mi fissò senza parlare. Un tremito gli percorse la gola muscolosa mentre deglutiva, ma continuò a non proferire parola. Aveva lo stesso volto grande e simpatico, gli stessi occhi a mandorla blu e gli alti zigomi larghi da vichingo, la stessa bocca con gli angoli all’insù come se fosse sempre sul punto di sorridere. Le rughe attorno agli occhi e alla bocca erano più profonde, ovviamente. Il naso era cambiato appena un poco, il setto affilato come una lama di coltello ispessito dalla sporgenza di una vecchia frattura guarita da tempo. Gli dava un aspetto più truce, pensai, ma diminuiva quell’aria di distaccato riserbo, conferendogli un nuovo, ruvido fascino.
Oltrepassai il varco nel bancone, senza vedere altro che quello sguardo impassibile.
«Quand’è che ti sei rotto il naso?»
Gli angoli della sua bocca si sollevarono appena.
«Circa tre minuti dopo l’ultima volta che ti vidi, Sassenach».
Ci fu un’esitazione, quasi un punto di domanda in quel nome. Non ci separavano più di trenta centimetri. Allungai titubante la mano e toccai la linea sottile della frattura, dove l’osso era bianco contro il color bronzo della sua pelle.
Si ritrasse di scatto come se fosse scoccata una scintilla elettrica tra noi, e la sua espressione calma andò in pezzi.
«Sei reale», sussurrò. Benché mi fosse sembrato già pallido, ora ogni residuo di colore gli era rifluito dal viso. Roteò gli occhi e si accasciò a terra in una pioggia di carte e altre cianfrusaglie appoggiate sul torchio: la sua caduta era stata piuttosto aggraziata per un uomo della sua stazza, pensai distrattamente.


Il Cerchio di Pietre

M.

lunedì 5 settembre 2011

L'ottavo libro ha un titolo

...ottavo per gli americani, ma quattordicesimo per noi italiani!
Indipendentemente dal numero, l'ultimo (in ordine cronologico) libro della serie "La Straniera" ha un titolo:

WRITTEN WITH MY
OWN HEART’S BLOOD

ossia,

SCRITTO CON IL SANGUE DEL MIO CUORE.

Titolo interessante, non c'è che dire!
Cosa accadrà in questo nuovo capitolo della saga? Avete qualche idea o speranza?
Cosa vorreste trovare tra le pagine di questa nuova avventura?


 M.

sabato 3 settembre 2011

Buon Compleanno a...

Jonathan Wolverton Randall.

“Capitano Randall,” iniziai, con voce ferma e decisa, “mi avete chiesto se sono una strega. Ebbene, lo sono. Sono una strega e vi maledico. Vi sposerete e vostra moglie avrà un bambino, ma voi non vivrete abbastanza per vederlo. Vi so anche dire la data e l’ora della vostra morte.”
Il suo viso era in ombra, ma il luccichio degli occhi rivelò il suo terrore. Mi credeva. E perché non avrebbe dovuto? Stavo dicendo la verità. Avevo davanti agli occhi la carta genealogica di Frank, era come se fosse disegnata sull’intonaco di quel corridoio. “Jonathan Wolverton Randall, nato il 3 settembre 1705, morto...” Si gettò su di me, ma non abbastanza in fretta per impedirmi di dire la data.

La Straniera

Il tanto controverso, odiato e temuto Black Jack Randall oggi compie 306 anni!
Non c'è che dire, nel bene o nel male, li porta benissimo.
M.