Prima di raccontare il mio primo viaggio in Scozia volevo far passare un po' di tempo, in modo da non scrivere di getto in preda alle fortissime emozioni che mi ha trasmesso questo Paese, ma a freddo, razionalizzando un po' il tutto. Niente da fare, mi sono innamorata perdutamente di questi luoghi, di questa cultura e pure del cibo, ci tornerei mille volte, vorrei visitarli in tutte le stagioni dell'anno e già mi vedo passare lì la mia vecchiaia! E proprio perché mi è entrata così nel cuore (e perché di natura non so essere concisa), non riesco a esaurire tutto quello che ho da raccontarvi in un unico post, per cui lo farò a blocchi, probabilmente saranno quattro di cui questo è il primo. Spero di riuscire a trasmettervi un po' delle mie sensazioni e tanta voglia di andare a conoscere la Scozia :)
Periodo: luglio-agosto 2015
Durata: 14 giorni, 13 notti
Numero di persone: 2 adulti, 1 bambino (5 anni)
Trasporto: Volo Palermo/Londra Stansted/Palermo con RyanAir 700 € compreso noleggio auto economica 5 porte per 13 giorni.
Arriviamo a Stansted verso le 23:45 ora locale, il tempo di effettuare i controlli, ritirare il bagaglio imbarcato e arrivare con la navetta gratuita all'area dei rent a car ed è già l'una. Alla consegna della macchina paghiamo l'assicurazione vera e propria, altre 200£. Passiamo la prima notte (l'unica non prenotata) a guidare verso nord, dato che tutti gli alberghi zona aeroporto e nelle aree di servizio che incontriamo sono pieni. Fortunatamente il pargolo dove lo metti dorme, suo padre altrettanto, mentre io, che non c'ho proprio più l'età, non riesco a dormire nemmeno quelle due ore di pausa pisolino fra le 4 e le 6 del mattino, in macchina nel parcheggio di una delle aree di servizio, ma chissenefrega, sto andando in Scozia, l'adrenalina è alle stelle e mi vedo pure l'alba, accompagnata dal dolce russare dei miei uomini.
La distanza è notevole, dall'aeroporto al nostro primo B&B, che si trova nel minuscolo paesino di Drem, a est di Edimburgo, sono circa 600 km, se poi consideriamo la guida a sinistra, (in UK vivono di rotonde, e noi ovviamente non ci siamo fatti mancare il momento "keep calm and no panic" imboccandone una a destra, tra l'incredulità di due automobilisti autoctoni, talmente stupiti da non aver manco il riflesso di inveire contro di noi, che abbiamo fatto prontamente fato dietro front con una
nonchalance degna dei migliori paraculi), le diverse lunghe soste lungo la strada, qualche sbaglio di direzione (niente navigatore a parte me), è come se fossero il doppio... Arriviamo a destinazione a metà pomeriggio, con solo uno specchietto rotto, perché va bene stare a sinistra, ma troppo a sinistra può avere i suoi inconvenienti. Il B&B è fantastico, immerso nel verde, costruito sui resti di un’antica chiesetta di cui ha inglobato ciò che restava dell’abside. Dopo esserci sistemati e rinfrescati, andiamo a fare un giretto nella cittadina più vicina,
North Berwick, che si trova sul mare, in una graziosa baia. Ovviamente i negozi sono già tutti chiusi (ricordatevi che in Scozia, non so per quale motivo, dopo le 17 scatta l’incantesimo per cui tutto chiude, negozi, musei, castelli, caffetterie - e il tè delle 5??? - solo pub e ristoranti restano aperti e nella maggior parte di questi ultimi la cucina chiude alle 21 al più tardi!), ma il paesaggio è talmente bello che ci basta passeggiare sul campo da golf a ridosso della spiaggia, lungo il porticciolo, dove si trova anche un centro visitatori dedicato agli uccelli marini. Qui abbiamo mangiato il classico dei classici, ovvero fish&chips, delizioso filetto di pesce impanato con una pastella a base di birra e fritto nello strutto (scritto così sembra una roba pesantissima, invece no, risulta croccante, non unto e molto gustoso), accompagnato da patate fritte e salse varie. Tornati al B&B non vi dico la (perfida) goduria di dormire col piumone e il riscaldamento acceso sapendo che in quel di Palermo, parenti e amici si stavano letteralmente squagliando dal caldo.
Il secondo giorno, approfittando della stazione ferroviaria a 3 minuti dal B&B, prendiamo il treno per
Edimburgo, si tratta di circa 30 minuti di viaggio e ne vale assolutamente la pena, visto che lì non è facile posteggiare la macchina. Già la stazione è affascinante, perché risale al 1840 e da lì siamo usciti, tramite una stretta scalinata, verso il
Royal Mile, la strada principale della città vecchia che unisce il Castello a Holyrood Palace e da cui si dipartono infiniti vicoletti chiamati
closes, molto caratteristici (è in uno di questi vicoletti che si trova la tipografia di
A. Malcolm ne
Il Cerchio di Pietre). Trovandoci circa a metà del Royal Mile optiamo per risalire verso il
Castello, che visitiamo in lungo e in largo, faticando non poco a staccare il nostro pargolo dai vari cannoni d’epoca e in particolare dal
Mons Meg uno dei cannoni col calibro più grande al mondo. Ci sono tantissime cose da vedere: a parte l’esterno dei vari edifici, che già di per sé vale la visita, ci sono diversi musei all'interno, ci sono i gioielli della corona, le prigioni, insomma, visitarlo tutto richiede parecchio tempo. Alle 13 c’è il colpo di cannone, cerimonia quotidiana alla quale abbiamo assistito e che fa il suo bell'effetto. Finita la visita ci siamo rimessi sul Royal Mile, ci siamo infilati in uno dei
closes e abbiamo mangiato un bel sandwich al salmone affumicato scozzese, e poi lo abbiamo percorso tutto fino a
Holyrood Palace (dove soggiornò
Bonnie Prince Charlie durante la ribellione giacobita del ’45, come possiamo leggere ne
Il Ritorno), che però abbiamo visto solo esteriormente perché eravamo ancora sazi della visita al Castello. Dopo una breve sosta nel parco lì di fronte, ci siamo fatti una bella passeggiata nel verde sulla
Holyrood Hill, collina che sovrasta il palazzo reale e che ti fa dimenticare di essere in città, con tanto di sentierini e conigli selvatici che spuntano qua e là.
Al ritorno di nuovo Royal Mile, dove ci siamo fermati al
Tolbooth, l’antica torre dove si pagava il dazio per entrare in città (
Chi siete? Cosa portate? Un fiorino!), una parte della quale adesso è un pub dove si può mangiare e infatti ci abbiamo cenato, scoprendo per la prima volta che quella che per noi è tutta birra, loro la distinguono in beer, ale e lager, credo a seconda del tipo di fermentazione e, forse, della zona di provenienza, ma su questo non ci giurerei. Abbiamo anche imparato che in alcuni posti, essere prolemuniti equivale ad ottenere l'alone viola di una famosa pubblicità di tanti anni fa, perché non puoi entrare (es. pub dove si beve e basta e distillerie) od oltre una certa ora, le 20, non puoi restare (pub dove si mangia anche), non so, forse i bambini britannici funzionano come i Gremlins e dopo le 20 si trasformano... Ritorno comodissimo in treno e nanna, perché il giorno dopo ci aspettava l'Oulander Tour, ben 4 location fra libri e serie TV e io non vedevo l'ora!
Questa volta prendiamo la macchina, perché ci dobbiamo spostare in tanti posti diversi, tutti a ovest di Edimburgo, cominciando da Blackness Castle (location televisiva usata per Fort William), Midhope Castle (Lallybroch), Stirling Castle (di cui si parla sempre ne Il Ritorno) e Doune Castle (Castle Leoch). Becchiamo una giornata di sole bellissima, quindi possiamo goderci appieno il paesaggio mentre viaggiamo.
Blackness Castle si trova sul mare, vicino alla cittadina di Linlithgow, e si riconosce subito per la sua particolarissima forma a ferro da stiro. Risale al XV secolo e nel tempo è stato usato come guarnigione, deposito per le armi e carcere per prigionieri importanti, che lì vivevano relativamente bene. Ci spostiamo poi verso
Midhope Castle, che si trova a nemmeno un quarto d’ora di strada dal castello. Essendo una proprietà privata, anche se disabitata, lasciamo la macchina davanti al deposito di fuochi d’artificio che si trova all'inizio della strada privata e proseguiamo a piedi. Quando mi compare alla vista dopo una curva, l’emozione è così forte che mi viene quasi da piangere, è come si mi aspettassi di vedermi arrivare
Jenny e Ian da un momento all'altro!
Questo luogo è stato usato solo per le riprese esterne, dato che l’interno è inagibile (tutti gli interni di
Lallybroch sono stati costruiti e girati negli studios), ma è comunque notevole e per gli appassionati di
Outlander è una tappa che consiglio caldamente, anche perché bastano cinque minuti se non si ha molto tempo e magari poi si va a visitare
Hopetoun House (la villa usata come residenza del
Duca di Sandringham nella serie tv), che si trova a due passi da lì. Noi non l’abbiamo fatto solo perché temevamo poi di non riuscire a vedere Doune Castle, la tappa più lontana di quella giornata, per cui ce la siamo presa comoda a Lallybroch e ci siamo fatti un mini picnic sul prato lì davanti. Ci siamo quindi rimessi in macchina per arrivare a
Stirling, dove abbiamo visitato il castello, anche questo piuttosto imponente e ben conservato, anche qui cannoni, e in più c’era una specie di raduno mondiale delle danze folcloristiche, per cui durante la visita abbiamo avuto sempre un piacevole sottofondo musicale. L’abbiamo visitato con un po’ più di fretta del dovuto, ma dato che l’ultimo ingresso utile per
Doune Castle (e per qualunque altro luogo da visitare a pagamento) era alle 17, non avevamo molta scelta.
Devo dire che però non ce ne siamo pentiti, perché
Doune Castle merita davvero tanto, anche se è in parte in rovina ci sono delle zone notevoli, come una parte dei tetti e la famosa cucina col doppio arco che si vede anche nella serie tv, mancava solo Mrs. Fitzgibbons col suo porridge e sarei potuta morire felice. Qui abbiamo visto il nostro primo sposo in kilt. Dietro al castello poi c’è un sentierino che segue il fiume e credo porti fino al villaggio di
Doune, anche se noi ci siamo fermati prima. Dal villaggio ci siamo passati poi in macchina e devo dire che è molto grazioso. Al ritorno verso Drem ci siamo fermati a
Falkirk, dove abbiamo cenato, prendendo la zuppa del giorno (fanno zuppe ovunque tutto l’anno e sono buonissime) e del pane con aglio e formaggio grigliato, una delizia.
Ma qui volevamo soprattutto vedere le
Kelpies, delle installazioni moderne a forma di teste di cavallo giganti, (ricordate il cavallo d'acqua ne
La Straniera? In nome celtico di quel demone è proprio Kelpie), che ti lasciano senza fiato, sia con la luce del sole, che dopo il tramonto, quando vengono tutte illuminate da faretti interni che ogni tot cambiano colore. Una giornata molto intensa, anche faticosa, ma che ci ha pienamente soddisfatti e a me anche tanto emozionata.
Il B&B dove abbiamo alloggiato, gestito dalla signora Marlene, si chiama Drem Farmhouse, è incantevole, tranquillo pur essendo vicino sia alla stazione che alla strada, ma circondato da campi, giardino, orto e con cane, gatto, cavallo e pony. Il costo per una stanza familiare (1 letto matrimoniale e 1 letto singolo), con bagno in camera e colazione è stato di 100£ a notte. Le colazioni, qui come in tutti gli altri B&B dove siamo stati, sono abbondanti, buonissime ed è possibile scegliere fra molte cose, dalla classica full scottish breakfast (uova cotte come più ci piace, salsiccia, bacon, funghi e pomodori cotti), al porridge, toast con pane bianco e nero, black pudding, frutta fresca, cereali, yogurt, latte, tè, caffè, succhi di frutta, burro, miele, marmellate, insomma, il mio paradiso personale.
Per i pasti fatti al ristorante, in genere prendevamo un antipasto piccolo (che poi sono porzioni comunque grosse), un piatto unico e un dessert da dividere, spendendo in media sui 15/20£ ad adulto. Per i bambini c’è sempre la formula del child menù, molto conveniente sia in termini economici che di quantità di cibo, con una discreta scelta di piatti. Di solito non costava più di 5£.
Le strade e autostrade sono tutte gratuite e ben mantenute.
Per quanto riguarda gli ingressi dei vari musei e castelli, al Castello di Edimburgo abbiamo acquistato un pass famiglia della Historic Scotland al costo di 80£, valido 7 giorni (che non devono per fora essere consecutivi, tant'è che si hanno a disposizione 14 giorni per sfruttarlo) e che permette l’ingresso a più di 70 siti sparsi per tutta la Scozia. In questo modo noi abbiamo risparmiato più del 50% sugli ingressi. Metto qui il sito con le info su tipi di abbonamento, durata, prezzi e dove potete anche vedere quali sono i siti che ne fanno parte: http://www.historic-scotland.gov.uk/index/places/explorer.htm