“E’ sempre difficile quando siamo separati,” dice della co-protagonista Caitriona Balfe.
Non sono passati nemmeno quattro mesi da quando i fans di Outlander hanno dovuto dire addio a Claire e Jamie Fraser nell’emozionante finale della seconda stagione. Ma ci vorrà anche molto tempo prima che la sfortunata coppia di viaggiatori nel tempo ritornerà alla Starz per la terza stagione il prossimo aprile. Nel frattempo ci possiamo consolare con le nuova edizione in Blu-ray della seconda stagione, in uscita martedì 1 Novembre. E per i più devoti della serie TV e dei romanzi c’è anche uno special per I collezionisti che contieni un’anticipazione del prossimo romanzo della serie di Outlander “Go Tell The Bees That I Am Gone.” Il protagonista di Outlander Sam Heughan si è concesso una pausa dagli ultimi frenetici undici mesi di shooting fotografici per riflettere sulla seconda stagione e darci qualche anticipazione sul perché la terza sarà “uno show diverso”. (Indizio: ha a che fare con la mancanza della co-protagonista Caitriona Balfe.)
Vanity Fair: Dopo il caloroso apprezzamento della prima, c’è una particolare reazione alla seconda stagione che avete notato nel pubblico?
Sam Heughan: Penso che la prima metà della stagione, quella in Francia, sia abbastanza complicata e di certo non si collega per nulla alle ambientazioni della prima serie. Nella prima stagione ci siamo concentrati su una giovane relazione e un nuovo amore mentre nella seconda volevamo mostrare qualcosa di più. Penso che per questo i fans fossero sorpresi: si aspettavano in qualche modo di vedere lo stesso show o almeno lo stesso tipo di scene e invece li abbiamo stupiti.
Abbiamo sentito che i fans sono rimasti sconvolti da alcuni cambiamenti rispetto ai libri. Quale aspetto in particolare pensi che avrebbero voluto vedere e invece è stato escluso dalla seconda stagione?
Diana nota tutto. Io ricevo constanti aggiornamenti, molte volte al giorno, su cose che ha visto o che ha letto. Parliamo molto, probabilmente più di quanto i produttori vorrebbero. C’è sempre qualche piccolo dettaglio che manca perché le puntate durano un’ora e sono una la settimana ma sia io che Caitriona abbiamo letto i libri e se possiamo, inseriamo sempre qualche dettaglio in una scena o nell’altra, anche se sul copione non c’è, ma noi sappiamo esiste. Anche quando saltiamo qualche episodio e non riusciamo a rappresentarlo nella serie, noi sappiamo che esiste e in qualche modo si manifesta da solo: tutto per merito delle parole di Diana. Lei stessa ha dichiarato che la seconda stagione, specie all’inizio, era difficile e complicata da rappresentare in una serie a episodi.
C’è un dietro le quinte sul Blu-ray dove tu, Caitriona, e Graham McTavish vi preparate per la grande scena di guerra della seconda stagione. Puoi stuzzicarci con qualche dettaglio su come l’avete studiata?
Si, certo. Voglio dire, lo show è incredibile. Non voglio svelare molto ma oggi ad esempio, un minuto prima stavo cavalcando per la campagna scozzese e un minuto ero da un’altra parte nello studio e poi ancora ero coricato su una branda. Ma quella scena in particolare è stata molto emozionante: mi piace moltissimo interpretare le scene di guerra con Graham, ho sempre voluto farlo. Lui odia dover combattere contro di me: in realtà abbiamo girato diversi finali perché nel libro ovviamente Claire non è complice. Abbiamo pensato che Jamie e Claire sono una coppia e quindi dovevano dividere anche la colpa dell’accaduto: non è che Claire volesse uccidere qualcuno -non è un’assassina, è l’eroina della serie- ma vuole aiutare Jamie e finisce per essere complice della morte di Dougal.
C’è stato un momento molto divertente: stavamo riprendendo quella scena e Caitriona non era lì. C’era un incrocio di mani sul pugnale e Graham ne era perfettamente cosciente: sentiva che stava premendo troppo e che poteva essere pugnalato: sembrava proprio un uomo forte che si lamenta perché qualcuno sta premendo troppo forte un pugnale finto su lui.
Ovviamente in ogni Blu-ray ci sono anche le scene tagliate. Quali ti è dispiaciuto non vedere in onda?
Ne ho una in particolare, che è stata resa pubblica recentemente: quella di “Faith”. In questo, almeno dal mio punto di vista, si vede molto di più di Jamie e della sua angoscia, anche perché lui non è presente per quasi tutto l’episodio. Io credo che sia importante, che sia stato un taglio quasi incisivo. Affrontiamo questo viaggio principalmente con Claire e con lei attraversiamo tutte le fasi di dolore, lutto e di una parziale risoluzione. Non vogliamo nemmeno che la telecamera si stacchi da lei: era questa la decisione. Vedere Jamie che affrontava a modo suo lo stesso percorso, beh, è tutta un’altra cosa. Mi sentivo veramente forte in quella scena: sapevo che per Jamie quello era un posto veramente terribile e che avrebbe avuto delle ripercussioni- anche nella terza stagione. Non penso che Jamie o Claire supereranno mai la perdita di Faith. È meraviglioso che il pubblico riesca a vedere anche un accenno di tutto il lavoro che facciamo dietro le quinte, che non sempre è sullo schermo.
Al contrario di Caitriona e dei suoi costumi elaborati, ti abbiamo sentito dire che ci vogliono solo cinque minuti per indossare il kilt. Siamo però curiosi di sapere se nella terza stagione dedicherai più tempo al trucco e se puoi anticiparci qualcosa di come sarà Jamie da adulto.
Credo di non poter dire molto ma di certo sapete che i libri coprono un arco temporale molto ampio. Nella terza stagione in particolare vedremo un processo di invecchiamento: c’è uno sguardo decisamente diverso sui personaggi ma credo dovrete seguire la serie per scoprirlo. Anche nella prima stagione ho avuto intense sedute di trucco, ogni volta che dovevo mostrare i segni delle frustate o che Jamie veniva colpito da una pallottola o da una lama. La cosa non è cambiata nella terza stagione e si, ho avuto lunghe giornate di trucco.
La fine della seconda stagione vede Claire ritornare nella sua epoca. Non credo sia una novità dire che hai girato buona parte delle scene senza di lei: come è stato proseguire da solo, dopo aver lavorato insieme per così tanto tempo?
Onestamente, è stato come avere un lutto in famiglia. Non so come dire, è come recitare uno spettacolo diverso perché ad un certo punto è difficile separarsi dal personaggio- il presente di Jamie nel suo mondo e quello di Claire in un’altra epoca mentre si credono morti l’un l’altro: è sempre difficile quando siamo lontani perché lei è una persona fantastica, una grande attrice e professionista. Penso che questa lontananza possa aggiungere qualcosa alla riunione, se ci sarà una riunione o quando- ma sì che lo sapete, se avete letto i libri. Tutto questo la renderà veramente speciale.
C’è qualcosa di particolarmente caro della seconda stagione che vorresti i fans rivedessero con il Blu-ray?
Wow. Eh, questo è veramente difficile. Parigi era praticamente un altro mondo ed è stata molto divertente, però sicuramente il ritorno in Scozia, a Lallybroch, rivedere tutti i MacKenzies, Graham McTavish come Dougal e Stephen Walters in Angus e tutti gli altri insieme. È stato gratificante essere di nuovo in Scozia con il vento, la pioggia, il freddo mentre tutti erano poveri ma felici di rivederci: è stato come tornare a casa. Il finale ovviamente è molto triste perchè sappiamo che tutte quelle persone moriranno, ci dice la Storia: Jamie e Claire combattono per fermare proprio questa triste sorte. Quindi il ritorno in Scozia è agrodolce perché in fondo in fondo sai che si sta avvicinando la fine.
Non sono passati nemmeno quattro mesi da quando i fans di Outlander hanno dovuto dire addio a Claire e Jamie Fraser nell’emozionante finale della seconda stagione. Ma ci vorrà anche molto tempo prima che la sfortunata coppia di viaggiatori nel tempo ritornerà alla Starz per la terza stagione il prossimo aprile. Nel frattempo ci possiamo consolare con le nuova edizione in Blu-ray della seconda stagione, in uscita martedì 1 Novembre. E per i più devoti della serie TV e dei romanzi c’è anche uno special per I collezionisti che contieni un’anticipazione del prossimo romanzo della serie di Outlander “Go Tell The Bees That I Am Gone.” Il protagonista di Outlander Sam Heughan si è concesso una pausa dagli ultimi frenetici undici mesi di shooting fotografici per riflettere sulla seconda stagione e darci qualche anticipazione sul perché la terza sarà “uno show diverso”. (Indizio: ha a che fare con la mancanza della co-protagonista Caitriona Balfe.)
Vanity Fair: Dopo il caloroso apprezzamento della prima, c’è una particolare reazione alla seconda stagione che avete notato nel pubblico?
Sam Heughan: Penso che la prima metà della stagione, quella in Francia, sia abbastanza complicata e di certo non si collega per nulla alle ambientazioni della prima serie. Nella prima stagione ci siamo concentrati su una giovane relazione e un nuovo amore mentre nella seconda volevamo mostrare qualcosa di più. Penso che per questo i fans fossero sorpresi: si aspettavano in qualche modo di vedere lo stesso show o almeno lo stesso tipo di scene e invece li abbiamo stupiti.
Abbiamo sentito che i fans sono rimasti sconvolti da alcuni cambiamenti rispetto ai libri. Quale aspetto in particolare pensi che avrebbero voluto vedere e invece è stato escluso dalla seconda stagione?
Diana nota tutto. Io ricevo constanti aggiornamenti, molte volte al giorno, su cose che ha visto o che ha letto. Parliamo molto, probabilmente più di quanto i produttori vorrebbero. C’è sempre qualche piccolo dettaglio che manca perché le puntate durano un’ora e sono una la settimana ma sia io che Caitriona abbiamo letto i libri e se possiamo, inseriamo sempre qualche dettaglio in una scena o nell’altra, anche se sul copione non c’è, ma noi sappiamo esiste. Anche quando saltiamo qualche episodio e non riusciamo a rappresentarlo nella serie, noi sappiamo che esiste e in qualche modo si manifesta da solo: tutto per merito delle parole di Diana. Lei stessa ha dichiarato che la seconda stagione, specie all’inizio, era difficile e complicata da rappresentare in una serie a episodi.
C’è un dietro le quinte sul Blu-ray dove tu, Caitriona, e Graham McTavish vi preparate per la grande scena di guerra della seconda stagione. Puoi stuzzicarci con qualche dettaglio su come l’avete studiata?
Si, certo. Voglio dire, lo show è incredibile. Non voglio svelare molto ma oggi ad esempio, un minuto prima stavo cavalcando per la campagna scozzese e un minuto ero da un’altra parte nello studio e poi ancora ero coricato su una branda. Ma quella scena in particolare è stata molto emozionante: mi piace moltissimo interpretare le scene di guerra con Graham, ho sempre voluto farlo. Lui odia dover combattere contro di me: in realtà abbiamo girato diversi finali perché nel libro ovviamente Claire non è complice. Abbiamo pensato che Jamie e Claire sono una coppia e quindi dovevano dividere anche la colpa dell’accaduto: non è che Claire volesse uccidere qualcuno -non è un’assassina, è l’eroina della serie- ma vuole aiutare Jamie e finisce per essere complice della morte di Dougal.
C’è stato un momento molto divertente: stavamo riprendendo quella scena e Caitriona non era lì. C’era un incrocio di mani sul pugnale e Graham ne era perfettamente cosciente: sentiva che stava premendo troppo e che poteva essere pugnalato: sembrava proprio un uomo forte che si lamenta perché qualcuno sta premendo troppo forte un pugnale finto su lui.
Ovviamente in ogni Blu-ray ci sono anche le scene tagliate. Quali ti è dispiaciuto non vedere in onda?
Ne ho una in particolare, che è stata resa pubblica recentemente: quella di “Faith”. In questo, almeno dal mio punto di vista, si vede molto di più di Jamie e della sua angoscia, anche perché lui non è presente per quasi tutto l’episodio. Io credo che sia importante, che sia stato un taglio quasi incisivo. Affrontiamo questo viaggio principalmente con Claire e con lei attraversiamo tutte le fasi di dolore, lutto e di una parziale risoluzione. Non vogliamo nemmeno che la telecamera si stacchi da lei: era questa la decisione. Vedere Jamie che affrontava a modo suo lo stesso percorso, beh, è tutta un’altra cosa. Mi sentivo veramente forte in quella scena: sapevo che per Jamie quello era un posto veramente terribile e che avrebbe avuto delle ripercussioni- anche nella terza stagione. Non penso che Jamie o Claire supereranno mai la perdita di Faith. È meraviglioso che il pubblico riesca a vedere anche un accenno di tutto il lavoro che facciamo dietro le quinte, che non sempre è sullo schermo.
Al contrario di Caitriona e dei suoi costumi elaborati, ti abbiamo sentito dire che ci vogliono solo cinque minuti per indossare il kilt. Siamo però curiosi di sapere se nella terza stagione dedicherai più tempo al trucco e se puoi anticiparci qualcosa di come sarà Jamie da adulto.
Credo di non poter dire molto ma di certo sapete che i libri coprono un arco temporale molto ampio. Nella terza stagione in particolare vedremo un processo di invecchiamento: c’è uno sguardo decisamente diverso sui personaggi ma credo dovrete seguire la serie per scoprirlo. Anche nella prima stagione ho avuto intense sedute di trucco, ogni volta che dovevo mostrare i segni delle frustate o che Jamie veniva colpito da una pallottola o da una lama. La cosa non è cambiata nella terza stagione e si, ho avuto lunghe giornate di trucco.
La fine della seconda stagione vede Claire ritornare nella sua epoca. Non credo sia una novità dire che hai girato buona parte delle scene senza di lei: come è stato proseguire da solo, dopo aver lavorato insieme per così tanto tempo?
Onestamente, è stato come avere un lutto in famiglia. Non so come dire, è come recitare uno spettacolo diverso perché ad un certo punto è difficile separarsi dal personaggio- il presente di Jamie nel suo mondo e quello di Claire in un’altra epoca mentre si credono morti l’un l’altro: è sempre difficile quando siamo lontani perché lei è una persona fantastica, una grande attrice e professionista. Penso che questa lontananza possa aggiungere qualcosa alla riunione, se ci sarà una riunione o quando- ma sì che lo sapete, se avete letto i libri. Tutto questo la renderà veramente speciale.
C’è qualcosa di particolarmente caro della seconda stagione che vorresti i fans rivedessero con il Blu-ray?
Wow. Eh, questo è veramente difficile. Parigi era praticamente un altro mondo ed è stata molto divertente, però sicuramente il ritorno in Scozia, a Lallybroch, rivedere tutti i MacKenzies, Graham McTavish come Dougal e Stephen Walters in Angus e tutti gli altri insieme. È stato gratificante essere di nuovo in Scozia con il vento, la pioggia, il freddo mentre tutti erano poveri ma felici di rivederci: è stato come tornare a casa. Il finale ovviamente è molto triste perchè sappiamo che tutte quelle persone moriranno, ci dice la Storia: Jamie e Claire combattono per fermare proprio questa triste sorte. Quindi il ritorno in Scozia è agrodolce perché in fondo in fondo sai che si sta avvicinando la fine.
Traduzione di Federica
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