Giorni: 16 - 22 Agosto
Soggiorno: Ardross Glencairn Guesthouse
Spostamenti: in macchina
Budget medio: 40£
Attrazione più bella: Eilean Donan Castle
Biggest regret: per visitare bene Skye ci vogliono almeno 2 giorni
La gita sull'isola di Skye è stata una di quelle tappe con un altissimo potenziale che abbiamo, aimé, organizzato male. Non ci aspettavamo tragitti così lunghi, ingenuamente non abbiamo calcolato gli spostamenti e la natura delle strade - per vedere veramente qualcosa bisogna scarpinare in mezzo ai prati - e ci siamo dovute accontentare di seguire la strada principale.
Se volete il mio consiglio Skye merita di essere una tappa di più giorni e, per vederla bene, è necessario soggiornare in loco e fare grossi spostamenti per unire più cose da vedere.
La nostra idea iniziale era di andare a Eilean Donan Castle, entrare a Skye, fermarci a Portree e prendere i minibus che fanno i tour di poche ore per vedere le attrazioni principali dell'isola.
Epic fail.
Prima di tutto la strada da Inverness a Kyle of Lochalsh porta via circa 2 ore, poi si aggiunge almeno 1 ora per Eilean Donan Castle e poi almeno un'altra ora per arrivare a Portree. Volete visitare un po' il paese? Volete fermarvi a mangiare qualcosa? Volete passare almeno 4 o 5 ore in giro per l'isola? Insomma, non è fattibile. Cioè, si può fare ma la visita non sarà MAI veramente memorabile.
Quindi, se volete andare a Skye, tenetela come tappa vera e non come gita in giornata, è uno spreco.
Ma andiamo per ordine.
Alzate di buon ora, cariche come molle, ci siamo messe in viaggio verso Kyle of Lochalsh ben determinate a sfruttare la giornata al 100%. Dopo un viaggio di circa 1 ora e mezzo senza eventi degni di nota, siamo arrivate al punto focale della giornata, il faro che ci ha attirate silenzioso per tutti i giorni precedenti (e pure quelli prima di partire): Eilean Donan Castle.
Per chi è della mia generazione - cioè chi ha almeno 30 anni - il film Highlander è un must, uno di quelli che da bambino hai visto mille milioni di volte e che adesso, se mai lo passassero in TV, lo guarderesti con un misto di nostalgia ed entusiasmo.
Bene, il famosissimo castello di Duncan Macleod è proprio l'Eilean Donan Castle, uno di quei castelli che rappresentano la Scozia al 100%, quello più fotografato, più usato come sfondo, come copertina, come immagine simbolo di questa terra.
Potevamo noi, figlie degli anni '80 e patite fino al midollo di tutto ciò che è Scozia, non fare 2 ore di macchina per vedere anche solo da fuori questo castello?
Ovvio che lo abbiamo fatto. Ovvio che ci abbiamo perso non so quanto tempo tra foto, selfie, video demenziali (Svarione degli Anelli docet), e sospiri innamorati per un castello. L'unica cosa che non abbiamo fatto è stato visitarlo all'interno - pare sia completamente restaurato e a me i castelli ricostruiti non piacciono - ma poter scendere fino al bordo dell'acqua per fare foto, girarci attorno fin dove è possibile (l'ingresso è al cancello all'inizio del ponte) è stato sufficiente.
Bisogna tenere presente che a qualsiasi ora si arrivi c'è sempre tantissima gente, vagonate di turisti, pulmann, parcheggi pieni, insomma, non è proprio una visita tranquilla ma il panorama è talmente suggestivo che le miriadi di persone che fanno foto passano in secondo piano.
Ovvio che lo abbiamo fatto. Ovvio che ci abbiamo perso non so quanto tempo tra foto, selfie, video demenziali (Svarione degli Anelli docet), e sospiri innamorati per un castello. L'unica cosa che non abbiamo fatto è stato visitarlo all'interno - pare sia completamente restaurato e a me i castelli ricostruiti non piacciono - ma poter scendere fino al bordo dell'acqua per fare foto, girarci attorno fin dove è possibile (l'ingresso è al cancello all'inizio del ponte) è stato sufficiente.
Bisogna tenere presente che a qualsiasi ora si arrivi c'è sempre tantissima gente, vagonate di turisti, pulmann, parcheggi pieni, insomma, non è proprio una visita tranquilla ma il panorama è talmente suggestivo che le miriadi di persone che fanno foto passano in secondo piano.
Anche in questo caso c'è il Visitor Center con lo shop annesso (ma i souvenirs non erano granché), bagni e bar per mangiare o bere qualcosa.
Da Kyle of Lochalsh a Skye il tragitto è brevissimo e si passa su un ponte molto lungo e piuttosto suggestivo (grazie al cielo non guidavo io, ho il terrore dei ponti così lunghi). La cosa che mi ha colpito di più della strada da Kyle a Portree è il nulla assoluto. Che Skye fosse un paradiso naturale già lo sapevamo, ma che non si incontrasse nulla per chilometri tranne bed&breakfast, qualche casetta e il raro distributore di benzina (da Portree in su non ce ne sono!) mi ha stupita parecchio.
Noi siamo state indubbiamente fortunate perché la giornata, oltre ad essere soleggiata, era anche calda. Il traffico di macchine inesistente vi permetterà di fare una cosa che, normalmente è impensabile: fermarsi nel bel mezzo della strada - o a bordo strada - per vedere qualcosa, per fare foto, per sgranchirsi le gambe e guardare il panorama. La pace assoluta, il silenzio, la tranquillità, il verde, Skye è sicuramente un luogo magico che merita di essere esplorato veramente.
Se volete uscire dalla strada e scarpinare un pochino sono indispensabili le scarpe da trekking perché il fango che arriva alle caviglie è in agguato e perché certi sentieri arrivano anche molto in alto (come il percorso di 2 ore per avvicinarsi al Old Man of Storr - che noi non abbiamo fatto).
Considerando le distanze, ci siamo fermate a mangiare nel primo posto che abbiamo trovato, un pub nel mezzo del nulla ma molto pieno - stranamente non di turisti - dove abbiamo mangiato molto bene (il famoso spezzatino di Skye) e dove abbiamo riposato le chiappe stanche di stare spiaccicate sul sedile.
Una piccola tappa, interessante quanto pittoresca, è Portree. Essendo la città più grossa di tutta Skye, Portree è anche il punto di riferimento per chi vuole gestire la visita ed è anche il punto di partenza per le gite in giornata con i minibus. Essendo arrivate in un orario critico - era attorno le 12 - abbiamo faticato un sacco a trovare parcheggio, a pagamento, e scoperto di essere ormai in ritardo per le partenze dei bus. Non vi dico l'acidità che ci è salita, ma abbiamo fatto un giretto per il paesello alla ricerca del famosissimo scorcio delle casette colorate.
Se penso a quanto è gonfiata l'idea questo famoso panorama e alla realtà dei fatti (ma forse ero solo stanca e accaldata io) la delusione c'è. Per carità, Portree è bella e tutto è così pittoresco che sembra di essere su un altro pianeta, ma quando vedi certe foto e poi le casette che ti trovi a guardare sono poche e con colori smorti ti cade un pochino il mito.
Ma proseguiamo. Finito il giretto in paese e demoralizzate per aver perso l'ultima corsa dei minibus, ci siamo accasciate all'ufficio turistico chiedendo aiuto per trovare un itinerario che ci permettesse di vedere il più possibile nelle poche ore disponibili. L'omina, che mi ha guardata con pietà negli occhi, ci ha suggerito di prendere la strada principale che va verso Nord e che affianca quelle che sono considerate le principali attrazioni dell'isola.
Ripresa la macchina erano ormai le 16 ma ve lo dico così non vi demoralizzate. Anche se guidare per ore e ore mi ha sfiancata, e anche se non ho visto e goduto Skye come avrei voluto, è stata una giornata bellissima. Guidare a Skye è rilassante, si prende tutto con un ritmo più lento e anche se ti fermi per vedere due pecorelle lo fai con il sorriso sulle labbra.
Certo, l'Old Man of Storr l'ho visto solo da lontano, così come non ho visto molte delle attrazioni segnalate, ma abbiamo scoperto angolini dove c'eravamo solo noi e scogliere a strapiombo sull'oceano. Skye è uno di quei posti che, anche se ci stai poco, ti lascia tanto.
Se potessi tornare indietro farei le cose in modo diverso, ma anche così è stato bellissimo.
Le isole sono una parte della Scozia che meritano un viaggio a sé, e se avete anche solo qualche giorno vuoto che non sapete come riempire c'è una sola parola che vi serve conoscere: Skye.
Vi saluto e vi aspetto alla prossima puntata!
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