[Jamie, William e Claire nell'atrio vicino alla porta d'ingresso aperta, gli uomini in procinto di partire.]
«Vai avanti e saluta Frances, aye?» disse Jamie. «Sta aspettando vicino ai cavalli». William sembrò momentaneamente sorpreso, ma i suoi occhi si spostarono verso Claire e di nuovo verso Jamie. Il ragazzo fece un passo avanti, prese la mano di Claire e si inchinò su di essa.
«Grazie per la tua gentilezza, Madre Claire», disse, e le baciò leggermente le nocche. «Non preoccuparti; lo riporterò indietro sano e salvo». Senza guardare Jamie, si voltò e scese i gradini, due alla volta.
Claire stava sorridendo della sua impudenza, un vero sorriso, e Jamie benedisse il ragazzo per questo. Prima che lo sguardo di terrore potesse tornare in lei, la strinse a sé, le tolse la cuffia e la baciò. Il suo corpo gli venne subito incontro, e le cose furono come dovevano essere, anche se solo per un momento.
«Tha mi a ' losgadh dhut, a Sassunaich», disse. La sua mano era sulla nuca di lei e i suoi capelli, liberati dalla cuffia, gli cadevano sulle nocche, caldi e pesanti. «Agus bidh mi an-còmhnaidh.»
«Hai appena detto che i miei capelli hanno un odore strano?» chiese, tirandosi indietro per guardarlo. Si toccò i capelli, aggrottando un po' le sopracciglia.
«Davvero?» La strinse di nuovo a sé e inspirò ostentatamente. I suoi capelli sapevano del fumo della colazione e dell’odore muschiato delle lenzuola. Fece scorrere delicatamente la mano su di essi, lisciandoli - per quanto era possibile - e infilandoli dietro le orecchie.. Le sue orecchie non sporgevano, ma lui le notò: erano delicate ed eleganti e improvvisamente avrebbe voluto mordicchiarne una e farla squittire, ma non lo fece, dato che sentì la porta del suo ambulatorio aprirsi, a pochi metri di distanza.
Era Frances, che non era fuori con i cavalli. Lei lo guardò, e la cuffia di Claire che aveva in mano, ma poi si guardò oltre la sua spalla e si illuminò al suono dei passi di William sotto il portico.
«Mr. Fraser?» L'ombra di William cadde attraverso la luce del mattino, allungata sulle assi del pavimento, e Jamie chinò la testa e baciò di nuovo sua moglie, prima che potesse pensare che era un addio.
[fine sezione]
«Vai avanti e saluta Frances, aye?» disse Jamie. «Sta aspettando vicino ai cavalli». William sembrò momentaneamente sorpreso, ma i suoi occhi si spostarono verso Claire e di nuovo verso Jamie. Il ragazzo fece un passo avanti, prese la mano di Claire e si inchinò su di essa.
«Grazie per la tua gentilezza, Madre Claire», disse, e le baciò leggermente le nocche. «Non preoccuparti; lo riporterò indietro sano e salvo». Senza guardare Jamie, si voltò e scese i gradini, due alla volta.
Claire stava sorridendo della sua impudenza, un vero sorriso, e Jamie benedisse il ragazzo per questo. Prima che lo sguardo di terrore potesse tornare in lei, la strinse a sé, le tolse la cuffia e la baciò. Il suo corpo gli venne subito incontro, e le cose furono come dovevano essere, anche se solo per un momento.
«Tha mi a ' losgadh dhut, a Sassunaich», disse. La sua mano era sulla nuca di lei e i suoi capelli, liberati dalla cuffia, gli cadevano sulle nocche, caldi e pesanti. «Agus bidh mi an-còmhnaidh.»
«Hai appena detto che i miei capelli hanno un odore strano?» chiese, tirandosi indietro per guardarlo. Si toccò i capelli, aggrottando un po' le sopracciglia.
«Davvero?» La strinse di nuovo a sé e inspirò ostentatamente. I suoi capelli sapevano del fumo della colazione e dell’odore muschiato delle lenzuola. Fece scorrere delicatamente la mano su di essi, lisciandoli - per quanto era possibile - e infilandoli dietro le orecchie.. Le sue orecchie non sporgevano, ma lui le notò: erano delicate ed eleganti e improvvisamente avrebbe voluto mordicchiarne una e farla squittire, ma non lo fece, dato che sentì la porta del suo ambulatorio aprirsi, a pochi metri di distanza.
Era Frances, che non era fuori con i cavalli. Lei lo guardò, e la cuffia di Claire che aveva in mano, ma poi si guardò oltre la sua spalla e si illuminò al suono dei passi di William sotto il portico.
«Mr. Fraser?» L'ombra di William cadde attraverso la luce del mattino, allungata sulle assi del pavimento, e Jamie chinò la testa e baciò di nuovo sua moglie, prima che potesse pensare che era un addio.
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Frances ed io stavamo insieme sotto il portico, salutando mentre Jamie e Willie se ne andavano, con il cappello, gli stivali e gli speroni, alti sulle loro selle, armati fino ai denti e con l'aria di essere capaci di quasi tutto.
Frances sospirò. Anch'io, ma non del tutto, per la stessa ragione. Da tempo avevo perso il conto delle occasioni in cui era partito per fare qualcosa di pericoloso, e allo stesso modo di quante volte ero stata presa dal terrore quando lo aveva fatto. Un terrore che di tanto in tanto era stato giustificato, ma scacciai quel pensiero.
«Be', c'è del sapone da fare», dissi, sperando di sembrare vivace e allegro.
«Che schifo» disse Frances, ma distrattamente, continuando a fissare il sentiero vuoto. Sospirò di nuovo. «Spero che mio marito mi dica cose del genere. Quando ne avrò uno, intendo», aggiunse.
«Cose come cosa?»
Mi guardò, sorpresa.
«Quello che vi ha appena detto Mr. Fraser nell'atrio. In gaelico».
«Cosa…? Che i miei capelli puzzavano di salsiccia bruciata?»
Rise e le sue guance divennero rosa.
«Non è quello che ha detto».
La guardai pensierosa. Ovviamente, Cyrus le aveva insegnato più di quanto pensassi.
«Che cosa ha detto, allora?»
Le sue guance divennero notevolmente più rosa, ma rispose prontamente.
«Ha detto: 'Ardo per te, donna inglese'». Emise un piccolo suono in gola e si guardò i piedi, aggiungendo dolcemente: «E lo farò sempre».
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Frances sospirò. Anch'io, ma non del tutto, per la stessa ragione. Da tempo avevo perso il conto delle occasioni in cui era partito per fare qualcosa di pericoloso, e allo stesso modo di quante volte ero stata presa dal terrore quando lo aveva fatto. Un terrore che di tanto in tanto era stato giustificato, ma scacciai quel pensiero.
«Be', c'è del sapone da fare», dissi, sperando di sembrare vivace e allegro.
«Che schifo» disse Frances, ma distrattamente, continuando a fissare il sentiero vuoto. Sospirò di nuovo. «Spero che mio marito mi dica cose del genere. Quando ne avrò uno, intendo», aggiunse.
«Cose come cosa?»
Mi guardò, sorpresa.
«Quello che vi ha appena detto Mr. Fraser nell'atrio. In gaelico».
«Cosa…? Che i miei capelli puzzavano di salsiccia bruciata?»
Rise e le sue guance divennero rosa.
«Non è quello che ha detto».
La guardai pensierosa. Ovviamente, Cyrus le aveva insegnato più di quanto pensassi.
«Che cosa ha detto, allora?»
Le sue guance divennero notevolmente più rosa, ma rispose prontamente.
«Ha detto: 'Ardo per te, donna inglese'». Emise un piccolo suono in gola e si guardò i piedi, aggiungendo dolcemente: «E lo farò sempre».
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Fu solo quando uscii all'aperto per accendere il grande bollitore per fare il sapone che il vento mi soffiò i capelli negli occhi e sentii la mancanza della mia cuffia.
«Frances!» Chiamai. «Andresti a dare un'occhiata all'ingresso? Devo aver lasciato cadere la cuffia sul pavimento».
«No, non lo avete fatto» disse, sbuffando mentre posava un carico di piccoli tronchi. «Mr. Fraser se l'è messa in tasca».
[fine sezione]
«Frances!» Chiamai. «Andresti a dare un'occhiata all'ingresso? Devo aver lasciato cadere la cuffia sul pavimento».
«No, non lo avete fatto» disse, sbuffando mentre posava un carico di piccoli tronchi. «Mr. Fraser se l'è messa in tasca».
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*Ritratto di Jean-Baptiste-Simeon Chardin, ca. 1733.








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