[Ho appena usato questo snip altrove on line per illustrare un po’ di tecniche di scrittura – per esempio, intrecciando dettagli domestici nella struttura di una scena più ampia che ha a che fare con qualcos’altro – perciò ho pensato che potrei condividerlo anche con voi ragazzi. Spero che vi piaccia!]
Annuii amabilmente e gli porsi il cucchiaio.
“Assaggia questo, per favore, e dimmi se pensi che vada bene per il consumo umano.”
Si fermò con il cucchiaio a metà strada verso la sua bocca.
“Cosa c’è dentro?”
“Speravo che potessi dirmelo tu. Penso che possa essere carne di cervo, ma Mrs MacDonald non lo sa per certo; suo marito è arrivato a casa con questo da un viaggio nei villaggi Cherokee e non aveva nessuna pellicola, e lui dice di essere stato troppo ubriaco quando lo ha vinto ai dadi per aver chiesto.”
Le sopracciglia si sollevarono più in alto possibile, annusò cauto, soffiò sulla cucchiaiata di stufato bollente, poi leccò un piccolo assaggio, chiudendo gli occhi come un degustatore francese che giudica le virtù di un nuovo Beaujolais.
“Hmm,” disse. Ne leccò un altro poco, comunque, cosa che era incoraggiante, e alla fine prese tutto il boccone, che masticò lentamente, gli occhi ancora chiusi in concentrazione.
Alla fine ingoiò e, aprendo gli occhi, disse. “Ci vuole del pepe. E magari aceto?”
“Per il sapore, o per disinfezione?” chiesi. Guardai la credenza chiedendomi se avrei potuto racimolare abbastanza avanzi dal suo contenuto per una cena sostitutiva.
“Sapore,” disse, superandomi per immergere di nuovo il cucchiaio. “È abbastanza salutare, comunque. Penso sia wapiti – e carne da un cervo molto vecchio e duro. Non è Mrs Mac Donald che pensa che tu sia una strega?”
“Be’, se lo pensa, se lo è tenuto per sé quando mi ha portato il suo figlio più piccolo ieri, con una gamba rotta. Il più grande mi ha portato la carne questa mattina, ma aveva un odore strano.”
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