[In cui Jamie dopo essere stato portato via in maniera sommaria da Helwater (dove si trova come prigioniero di guerra sulla parola) e portato a Londra, è tenuto in una grande casa senza che gli venga detto perché. Qui viene portato davanti al Duca di Pardloe, che gli sembra familiare…per buone ragioni, anche se sono passati molti anni da quando Lord Melton gli ha risparmiato la vita a Culloden]
Pardloe si alzò dalla scrivania e, con un movimento della spalla, lo invitò verso un paio di sedie ad ala vicino al camino, muovendosi in direzione di una. Jamie si abbassò con cautela sul damasco di righe rosa, ma la sedia era robusta e reggeva il suo peso senza scricchiolare.
Il duca si giro in direzione della porta aperta verso la libreria e urlò, “Pilcock! Dove diavolo sei?”
Tuttavia non furono un domestico o il maggiordomo che apparvero. La donna il cui volto lui aveva intravisto nel corridoio al piano di sotto entrò, con le gonne che frusciavano. Guardò meglio il viso di lei e pensò che il suo cuore potesse fermarsi.
“Pilcock è occupato,”, disse al duca. “Cosa vuoi?” Era visibilmente più vecchia ma ancora carina, con un leggero rossore sulle guance.
“Occupato? A fare cosa?”
“L’ho mandato all’attico,” replicò la donna in maniera composta. “Se stai per spedire il povero John in Irlanda, avrà bisogno di un baule almeno.” Diede a Jamie la più breve delle occhiate prima che il suo sguardo si posasse sul duca, e Jamie vide un bel sopracciglio inarcarsi in maniera interrogativa.
Gesù. Sono sposati, allora, pensò vedendo la comunicazione istantanea nel gesto e la smorfia di assenso del duca. È sua moglie. La carta da parati stampata di verde dietro il duca improvvisamente cominciò sfarfallare, e i bordi delle sue mascelle divennero freddi Con un remoto senso di shock, si rese conto che stava per svenire.
Il duca pronunciò un’esclamazione e la donna si girò verso di lui. Macchie brillavano e crescevano spesse davanti ai suoi occhi, ma non abbastanza spesse da non riuscire a vedere l’espressione suo viso. Spavento – e allarme.
“State bene, Mr. Fraser’?” La voce calma del duca penetrò attraverso il ronzio nelle sue orecchie, e sentì una mano sul retro del collo, che spingeva la sua testa in basso. “Mettete la testa tra le ginocchia. Minnie, mia cara -”
“Ce l’ho. Qui.” La voce della donna era senza fiato, e lui sentì il tintinnio del vetro, e il caldo profumo del brandy.
“Non questo, non ancora. La mia tabacchiera – è sul caminetto.” Il duca lo stava tenendo per le spalle, realizzò, sostenendolo per non farlo cadere. Il sangue gli stava lentamente tornando alla testa, ma la sua vista era ancora scura e la faccia e le dita fredde.
Gli arrivò il suono di passi leggeri – l’udito era sempre l’ultimo senso ad andarsene, pensò in maniera confusa – che producevano un suono secco sul parquet, attutito dal tappeto, una pausa, poi tornavano rapidamente indietro. Un mormorio insistente del duca, un altro colpo, un piccolo, leggero pop! e un’ondata pungente di ammoniaca salire nel suo naso.
Rimase senza fiato e sobbalzò, tentando di allontanarsi, ma una mano ferma teneva la sua testa, obbligandolo a respirare, poi finalmente lo lasciò andare permettendogli di mettersi a sedere dritto, tossendo e farfugliando, gli occhi che lacrimavano così tanto che a malapena riusciva a distinguere la figura della donna che si muoveva sopra di lui, la fiala dei sali profumati in mano.
“Pover’uomo,” disse. “Dovete essere mezzo morto per il viaggio e affamato, oltretutto – l’ora del tea è passata e scommetto che non mangiate un boccone da ore. Davvero, Hal -”
“Ho mandato a prendere del cibo. Lo stavo appunto chiedendo di nuovo quando è diventato bianco ed è crollato,” protestò il duca, indignato.
“Be’, vai e chiama Cook, allora,” ordinò sua moglie. “Io darò a Mr…” Si girò verso Jamie, in attesa.
“Fraser,” riuscì a dire Jamie, asciugandosi il viso grondante con la manica. “James Fraser.” Il nome gli parve strano sulle labbra; non lo aveva pronunciato per anni.
“Si, certamente. Darò a Mr. Fraser del brandy. Dì a Cook che vogliamo panini e torta e una teiera di tea caldo forte, e che lo vogliamo velocemente.”
Il duca disse qualcosa di volgare in francese, ma andò. La donna aveva un coppa di brandy pronta e gliela portò alle labbra. Lui la prese, tuttavia, e la guardò sopra il bordo.
Il leggero rossore se n’era andato dalle sue guance. Era pallida, e le labbra gentili erano strette in una linea torva.
“Per il bene della causa che una volta abbiamo condiviso,” disse molto silenziosamente, “Vi prego, non dite niente. Non ancora.”
domenica 15 ottobre 2017
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