A questo scopo, Lord John va a trovare Nessie (soprannome di Agnes) la giovane tenutaria scozzese di un bordello di Londra, che lo aveva aiutato in qualche discreta investigazione di tanto in tanto, ed è una specie di amica. I.e., lei conosce quali sono le sue preferenze personali, anche se questo non è la causa dell’ilarità delle prostitute. Questo è un estratto dalla prossima novella su Lord John (che segue The Scottish Prisoner) – e NO, non ho sottratto tempo al Nono Libro per scriverla. Ho scritto questo pezzo circa cinque anni fa; quando abbondavano pezzi di cose diverse, li scrivevo.
“Volete cosa?” La piccola faccia affilata di Nessie era vuota in modo zelante, con la fronte scura delicatamente arcuata.
“Mi avete sentito, madam.”
“Be’, aye, vi ho sentito,” ammise, storcendo la bocca. “Voglio sentirvelo dire ancora, tuttavia. No, aspettate.” Raggiunse una piccolo campanella di ottone – molto lucida – e la suonò, cosa che portò alla rapida comparsa di due giovani donne a piedi nudi, abbigliate con sottovesti e scialli.
“Adesso,” ordinò. “Ditelo di nuovo. Voglio che Janie e Susan sentano.”
Le due sgualdrine girarono la faccia con studiata aspettativa verso di lui, pronte a essere impressionate. Lui prese un profondo respiro.
“Desidero istruzioni,” disse, trattenendo la collera, “sull’arte di dare piacere a una donna. A letto.”
Janie e Susan lo fissarono, aprirono la bocca, poi si guardarono, e scoppiarono a ridere. Nessie perse la presa sulla sua dignità e si unì a loro, l’ilarità che stava trattenendo traboccò in superficie come un gas di palude.
“Non riesco a vedere cosa ci sia di divertente,” disse Lord John freddamente. Questa affermazione le fece lamentare per le risate, le lacrime che scendevano lungo le guance.
“Oh Dio,” disse Nessie, strofinandosi il naso sulla manica con scarsa eleganza e soffiando. “Gesù, Giuseppe e Maria. Non avrei mai pensato di sentire niente come...come...”
“Ci sono altre case, sapete,” puntualizzò. “preferireste che io sposti le mie abitudini altrove?”
Diverse mani si agitarono e si attaccarono alla sua persona con una velocità sorprendente.
“È tutto a posto, mio amato,” tubò una delle giovani donne, le sue dita sottili impegnate con i bottoni del suo panciotto. Mi prenderò cura di voi.”
“Lo voglio io!” protestò la sua compagna, inginocchiandosi e rivendicando il diritto al risvolto dei suoi pantaloni. Lui afferrò la sua mano appena prima che vi entrasse.
“Sono estremamente lusingato, madam,” disse educatamente, “ma….”
“Lo prendo io,” disse Nessie, con autorità. Janie e Susan mugugnarono in disappunto, ma obbedienti lasciarono la presa sui suoi vestiti.
“Cosa?” disse Grey incredulo. “E che dite di vostro marito?” Rab McNab era un presidente di professione, dotato del fisico e della resistenza di un toro – animale a cui assomigliava fortemente, particolarmente in termini di temperamento.
“Perchè, non è altro che una questione di affari, adesso, vero?” disse Nessie in modo blando. “Avete intenzione di pagare, aye?”
Con la netta sensazione che il prezzo sarebbe stato considerevolmente più alto di quello che aveva previsto, lui annuì.
“Bene, allora,” disse lei, e un sorriso brillante illuminò il suo viso. Janie gli aveva tolto il fazzoletto da collo; Nessie mise un dito delicato e lo trascinò lentamente lungo il suo collo apertamente vulnerabile.
“Non c’è nessun motivo per non mischiare gli affari con il piacere, ora che ci siamo?”
Traduzione di Iolanda
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