La creatrice di OUTLANDER Diana Gabaldon ci ha rivelato che quando Sam Heughan si è sentito male girando una scena sulla nave, è passato dalla sensazione di essere una rock star a quella di toccare il fondo.
L'autrice è recentemente tornata dal Sudafrica, dove l'attore scozzese sta girando la terza serie del dramma storico fantasy di successo.
Ma Sam - adorato come una rock star dai fan di Outlander per il suo ruolo di Jamie Fraser, affascinante guerriero delle Highlands – ha imprecato come un marinaio quando è sbiancato e si è sentito male.
Diana, che è anche consulente dello spettacolo, ha spiegato: "Sul set hanno queste incredibili navi a grandezza naturale con sistemi idraulici che le fanno inclinare e virare proprio come quelle vere.
Sam doveva dare di stomaco in una scena e certamente non è uno spoiler dire che Jamie Fraser soffre il mal di mare. Era lì, in piedi, con una pagina del copione in mano che sembrava più che scompigliato, e mi ha detto che stava veramente per sentirsi male.
Sam ha detto: ‘Mi hanno dato i bianchi d'uovo colorati di verde con dentro una disgustosa essenza di vaniglia. E devo tenerlo in bocca finché non è il momento di vomitare’.
"Naturalmente, hanno girato la scena più e più volte finché arrivati alla sesta volta, Sam ha guardato il bicchiere con bianchi d'uovo ed ha esclamato ‘Che vita del cavolo’. Quindi recitare non è sempre affascinante."
Diana ha incontrato The Scottish Sun nel lussuoso Cringletie House Hotel vicino a Peebles, che ora offre pause a tema Outlander e anche matrimoni e menù a tema Giacobita.
La scrittrice statunitense è diventata una visitatrice abituale in Scozia da quando, nel 1991, è stato pubblicato il primo dei suoi otto libri della serie Outlander. Sono arrivati a vendere più di 28 milioni di copie e sono stati tradotti in 39 lingue.
La saga di Diana vede l'infermiera della seconda guerra mondiale Claire Randall - interpretata dall'attrice irlandese Caitriona Balfe – viaggiare indietro nel tempo fino al 18° secolo al tempo della rivolta giacobita.
Madre di tre figli, lavorava come professoressa presso l'Arizona State University e redigeva una rivista software quando decise di scrivere un romanzo - tenendolo segreto al marito, Doug Watkins.
Lei ammette: "Mio marito avrebbe cercato di fermarmi se l’avesse scoperto. Non perché avesse da obiettare sul fatto che io scrivessi, ma per il timore che sarei morta per il troppo lavoro. Perché in quel periodo avevo due lavori a tempo pieno e tre bambini al di sotto dei sei anni quindi scrivere della Scozia è stato del tutto casuale. Non avevo intenzione di mostrarlo a nessuno ".
L'industria del turismo le sarà eternamente grata per averlo fatto, in quanto Outlander ha portato ad un massiccio incremento di visitatori in tutti i luoghi visti nelle prime due stagioni.
Doune Castle a Stirlingshire - usato nella serie come il castello di Leoch – ha visto più di 71.000 visitatori l'anno scorso, una crescita del 44% rispetto all'anno precedente.
Blackness Castle vicino alla Firth of Forth - che rappresenta il set del comando di Black Jack Randall a Fort William - ha registrato più di 22.000 visite, una crescita del 28%.
Ma Diana ha molte altre storie personali su "l’effetto Outlander". Racconta: "Nella prima e nella seconda stagione ci sono delle capre nel recinto della casa di famiglia di Jamie Fraser a Lallybroch. Quelle capre sono state affittate da un coltivatore della collina delle Highlands insieme ai suoi polli. Stavo tenendo un discorso al Wigtown Literary Festival quando l'agricoltore mi si è rivolto dicendomi 'Grazie'. A quanto pare i soldi che aveva guadagnato affittando le sue capre avevano salvato tutta la sua fattoria. Ha perfino portato le capre per farmele incontrare".
Aggiunge: "La prima volta che ho visitato il set, dove stavo girando un breve cameo, il consulente per il gaelico Adhamh O Broin mi ha detto che lo spettacolo stava aiutando anche a far rinascere la lingua gaelica. Poi ha aggiunto che c'era una fabbrica di tessitura nei Borders che stava per chiudere i battenti ed andare in bancarotta finché non hanno iniziato a fare il tartan per Outlander. Successivamente mio marito mi disse:" Dunque hai elevato l'economia scozzese, hai salvato l'industria della lana e hai rigenerato la lingua gaelica. Quindi adesso cosa farai?"
"Ma l'effetto Outlander mi sconvolge costantemente".
L'autrice accademica super-intelligente ed altamente motivata - che spesso scriverà per ore durante la notte, indipendentemente da dove si trovi nel mondo - è una maniaca della precisione.
Quindi non c'è da stupirsi che sorrida della versione storica degli eventi di Braveheart di Mel Gibson, vincitore del premio Oscar nel 1995.
Lei ride: "Voglio dire, c'è la licenza artistica… poi c’è la spazzatura. Ma sono stata felice quando Braveheart è uscito in contemporanea con l’uscita del mio terzo libro, perché improvvisamente tutte le cose scozzesi sono diventate molto popolari".
I diritti cinematografici e televisivi di Outlander sono stati venduti quattro volte durante il corso di vent’anni prima di essere finalmente adattato per lo schermo nel 2014, dallo sceneggiatore di Star Trek, Ron Moore, ed essere trasmesso nel Regno Unito da Amazon Prime.
Diana, i cui libri hanno spesso più di 1.200 pagine, sorride: "La sua sceneggiatura pilota è stata l'unica che non mi ha fatto sbiancare o prendere fuoco".
La Sony si è esposta per più di 37 milioni di sterline per realizzare lo spettacolo, inclusa la costruzione del primo studio cinematografico della Scozia nella vecchia fabbrica OKI a Cumbernauld, con la sovvenzione di 4 milioni di sterline da parte del governo scozzese.
E anche se l'azione si è ormai spostata all'estero - con il Sudafrica in luogo dei Caraibi, prima che la storia prosegua nella Carolina del Nord – lei crede che il cast e la troupe torneranno in Scozia.
Diana dice: "Spero che avremo una quinta e forse una sesta stagione, ma dovremo aspettare per saperlo. Non so cosa succederà, ma potrebbero continuare ad usare Cumbernauld per la Carolina del Nord, perché i set interni potrebbero essere ovunque e ci sono diversi posti in Scozia che somigliano alla Carolina del Nord. E, naturalmente, anche se gli scozzesi emigrarono, sono rimasti scozzesi, quindi in ogni caso ci saranno molti scozzesi nella quarta stagione".
Ma anche se Diana è una sessantacinquenne dall’aspetto assai giovanile, avverte le sue legioni di fan che lei – e i suoi amati personaggi - non sono eterni. La scrittrice, che lavora attualmente al suo nono libro di Outlander, dice: "Penso che ci saranno dieci libri nella serie principale, poi un prequel sui genitori di Jamie. Ma la storia è sulle vite di Jamie e Claire, per cui tutti dovranno morire prima o poi - me inclusa".
Chi sarebbe perfetto per il ruolo?
DIANA, com’è noto, ha scritto Outlander dopo essere stata ispirata da un vecchio episodio di Doctor Who - ma adesso le piacerebbe vedere il primo viaggiatore nel tempo Lord David Tennant nel suo show di successo.
L'autrice ha visto l'attore inglese Frazer Hines interpretare il guerriero giacobita Jamie McCrimmon - che è caduto nella battaglia di Culloden per mano del secondo dottore Patrick Troughton - nell'episodio The War Games del 1969.
E questo l'ha appassionata alla lunga serie sci-fi.
Dice: "Abbiamo iniziato a guardare il dottor Who in famiglia perché la nostra prima figlia era una bambina agitata e si svegliava sempre durante la notte – ed era un compito del padre stare alzato con lei, perché io di notte lavoravo. Andava a guardare la televisione e all’epoca, non c'era niente da guardare alle 4 del mattino, tranne il canale televisivo pubblico. Così hanno cominciato a guardare 'Doccy Who', come lo chiamava mia figlia, e Doug ne è rimasto folgorato. Mi disse che c'erano le repliche la domenica a mezzogiorno. Ci siamo appassionati alla serie con Tom Baker. Ma devo dire che David Tennant è personalmente il mio preferito.
Non ho niente a che fare con il casting ma mi piacerebbe che fosse in Outlander.
La cosa divertente è che c’è una scena in cui un prete molto strano deve officiare una cerimonia di nozze. Il ragazzo che è stato scelto non aveva niente a che fare con quello che avevo in mente io - ma se avessero scelto David Tennant, non avrei di certo obiettato”.
Traduzione di VeroNica
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