"Il colonnello Quarry, signora", disse la cameriera entrando e facendosi da parte per far entrare il visitatore.
"Chi?" Disse Minerva con aria assente. Il signore alto che era apparso sulla soglia si era fermato ad osservarla con interesse; lei sollevò il mento e rispose al suo sguardo.
Indossava la divisa scarlatta della fanteria - ed era anche abbastanza bello, a modo suo. Scuro ed elegante - e ben consapevole di esserlo, pensò, celando un sorriso interiore. Sapeva come gestire un tipo del genere e permise al sorriso di venire in superfice.
"Al vostro servizio, signora", disse mostrando una buona dentatura. Le fece un inchino molto grazioso, si raddrizzò e disse: "Quanti anni avete?"
"Diciannove", disse lei senza esitazione. "E voi, signore?"
Sbatté le palpebre. "Ventuno. Perché?"
"Sono interessata alla numerologia", disse impassibile. "Avete familiarità con questa scienza?"
"Ehm... no." La stava ancora guardando con interesse, ma ora l'interesse era di tipo diverso.
"Qual è la vostra data di nascita, signore?" Chiese lei, scivolando dietro la piccola scrivania dorata e prendendo una penna d'oca. "Se non vi dispiace?", aggiunse educatamente.
"Il ventitre del mese di aprile", disse, le labbra leggermente contratte.
"Quindi," disse, grattandosi velocemente, "Due più tre, che è cinque, più quattro - per aprile dato che è il quarto mese, naturalmente - " lo informò gentilmente. "Che fa nove, e poi ci aggiungiamo le cifre del vostro anno di nascita, il che sarebbe... uno più sette più due più tre? Sì, proprio così... per un totale di ventidue. Poi uniamo i due due, e arriviamo a quattro".
"A quanto pare", annuì avvicinandosi alla scrivania per guardare il foglio oltre la sua spalla, dove aveva scritto un grande quattro cerchiato. Trasmetteva una notevole quantità di calore, in piedi così vicino. "Cosa significa?"
Lei si rilassò leggermente contro lo schienale della sedia. Ora lo aveva in pugno. Una volta diventati così curiosi, poteva farsi dire di tutto.
"Oh, il quattro è il più maschile dei numeri," lo rassicurò - cosa abbastanza vera. "Designa un individuo dalla marcata forza e stabilità. Serio ed estremamente affidabile."
Lui sollevò le spalle di qualche centimetro.
"Sono molto puntuali", disse, lanciandogli uno sguardo in tralice da sotto le ciglia. "Sano... forte...notano i dettagli e sono molto bravi nella gestione degli affari complessi. E sono fedeli, molto fedeli a coloro a cui tengono." Gli riservò un piccolo, ma ammirato sorriso mentre lo diceva.
I quattro erano capaci e persistenti, ma non pensatori veloci, e ancora una volta, rimase sorpresa di quanto spesso i numeri si è rivelavano corretti.
"Infatti," disse, e si schiarì la gola, guardandola leggermente imbarazzato, ma innegabilmente soddisfatto.
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