Attenzione: Spoilers della Prima Stagione di Outlander, a seguire .
Il romanticismo è decisamente presente. Non è stato però introdotto del tutto fino al settimo episodio, “Il Matrimonio” e poi il legame tra Claire Randall (Caitriona Balfe) e Jamie Fraser (Sam Heughan) era il cuore della storia. Anche se il loro amore reciproco ha dettato il fluire della trama, non è stato predominante, se capite cosa intendo. E anche se siamo nel regno del Romance, Outlander si approccia in modo diverso e apprezzato al sesso e al punto di vista femminile.
La serie si è evoluta e modificata continuamente. Oltre all'ovvio passaggio tra il 1940 e il 1740, la storia continua a muoversi. La connessione tra Jamie e Claire è la costante in un trama che cambia scenari senza mai fermarsi a lungo nello stesso. I continui salti in giro per la Scozia fa in modo che il cast dei personaggi secondati ruoti continuamente. In superficie, incontrare nuovi volti ogni volta sembra uno svantaggio ma favorire l'attaccamento ai personaggi e alla storia nonostante questo ostacolo è uno dei punti di forza della serie.
Un altro dei punto di forza di Outlander è il suo cast. Se avete letto gli omonimi libri di Diana Gabaldon, probabilmente vi siete approcciati allo show con certe immagini dei personaggi in testa. La distanza tra quelli scelti e i vostri immaginati può essere varia, ma penso che le scelte del cast siano state ottime. Per la maggior parte, gli attori che hanno dato vita ai ruoli saranno quelli che mi immaginerò quando tornerò alla pagina scritta (Arthur Duncan è stato molto più che una caricatura!). La Balfe e Heughan e la loro chimica è stata la chiave del successo, così come lo è stato il doppio ruolo di Tobias Menzies, come Frank Randall e Black Jack Randall, ma molti altri hanno eseguito delle perfomance memorabili.
Gary Lewis ha conferito una forte intesità a Collum MacKenzie, il ritratto straordinario di Laura Donnelly di Jenny Fraser è stato notevole, e Lotte Verbeek ha reso Geillis Duncan un personaggio con cui avere maggiore empatia. Il talento che il cast dei personaggi secondari ha portato in ongi scena ha aiutato a rendere il tutto più amalgamato.
E tornando a Balfe, Heughan e Menzies.
La Balfe è stata in quasi tutte le scene della serie, e non ha mai vacillato. Ha espresso senza sosta la compassione di Claire, la sua testardaggine e la sua vulnerabilità. La sua perfomance di quel personaggio così complesso ha fatto sì che il pubblico si connettesse a lei e facesse il viaggio al suo fianco.
Heughan ha fatto lo stesso con Jamie, unendo la sua serietà alla ferocia.
Menzies si è occupato dei suoi ruoli splendidamente e ha fatto un lavoro particolarmente meraviglioso rendendo Jack un assolutamente orribile e fastidioso antagonista.
L'ambientazione è essa stessa un personaggio. Gli ampi paesaggi della Scozia hanno aggiunto un'epica qualità alla storia, così come ha fatto il periodo storico.
I costumi di Terry Dresbach, la musica di Bear McCreary, e il design di Jon Gary Steele sono di prim'ordine e hanno contribuito immensamente ha trasportarvi nel mondo di Claire e Jamie.
Le carte in tavola sono cambiate insieme alle locations e al cast, e ha funzionato. All'inizio, si trattava di Claire che tentava di tornare a Craigh na Dun. Poi si trattava di salvarla dagli inglesi – in più di un'occasione – e poi il processo per stregoneria, e poi è stato il turno di Jamie di essere salvato. Hanno mantenuto il tutto interessante con colpi di scena come passare al punto di vista di Jamie per un episodio e fare coalizzare Claire con Jenny (il loro rapporto è stato il migliore), ma soprattutto, è stato estenuante. Quando i personaggi sono in pericolo e poi vengono salvati ripetutamente, lo spettatore si affatica. Gli epsiodi che finiscono con dei climax non sono così pesanti quando c'è sempre il lieto fine.
Ora, la trama può anche farvi vacillare e farvi dimenticare che il salvataggio è all'orizzionte. Il finale di stagione è stato certamente sufficientemente intenso da avere questo effetto. “To Ransom a Man's Soul” è stato uno delle ore di televisione più crude e dolorose che io abbia mai visto. È stato fastidioso ad un livello profondissimo ma anche piuttosto ben fatto. Conoscere i limiti della crudeltà di Black Jack ha aggiunto contesto ai precedenti incontri con lui. La liberazione di Jamie è anche servita da tabula rasa per la Stagione 2.
IL VERDETTO
Outlander ha navigato per territori stimolanti nella prima stagione. Hanno costruito una relazione convincente per Jamie e Claire (e sono giunti al loro matrimonio realisticamente), hanno dato prova che la serie non tratta solo romanticismo, e hanno mantenuto la trama avvincente anche se il cast secondario e le ambientazioni cambiavano continuamente. Una storia forte e delle perfomance straordinarie da parte di tutti i membri del cast – in particolare Balfe, Heughan e Menzies – hanno aiutato lo show debuttare con successo.
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