venerdì 31 ottobre 2014

Scozia in Arte: Buon Halloween

Tam-lin balld by Jane Yolen
illustrated by Charles Mikolaycak
Oggi, vigilia di Samhain, Ognissanti, Halloween, o come più vi piace chiamare questo momento innegabilmente magico dell’anno, vorrei fare ancora una volta con voi un viaggio nell’arte scozzese.
Anche se, lo confesso, questa volta le immagini fanno “solo” da “spalla” alla vera protagonista di questo post, che è in verità una ballata. Cari Sassenachs questa è la storia di…


La bella Janet era la figlia di un conte delle Terre Basse e viveva al castello di Newark, circondato da verdi campi presso il fiume Yarrow. Un giorno, stanca di ricamare e di giocare a scacchi con le altre dame, decise di andare a esplorare i boschi di Carterhaugh: indossò un mantello verde, raccolse i capelli biondi e partì. Vagò attraverso radure erbose piene di ombre, dove le rose selvatiche crescevano rigogliose e le campanule dai verdi stami formavano un soffice tappeto. Ad un tratto Janet si trovò dinnanzi un pozzo ricoperto da uno splendido roseto e allungò una mano per cogliere una rosa bianca da appuntare alla vita, ma appena staccò il fiore un giovane le comparve davanti.
“Come osi tu cogliere le rose di Carterhaugh e vagare per questa foresta senza il mio consenso?» chiese a Janet. «Non intendevo fare alcun male» rispose la ragazza spaventata «lo sono il guardiano di questi boschi e devo fare in modo che nessuno disturbi la loro quiete» le spiegò il giovane.
Poi lentamente sorrise, come se non lo facesse da molto tempo e raccolse una rosa rossa che cresceva vicino alla rosa bianca. «Eppure coglierei per te tutte le rose di Carterhaugh tanto sei bella» disse. Prendendo la rosa Janet gli chiese: «Chi sei tu che parli così dolcemente?». «Il mio nome è Tam Lin» replicò il giovane. «Ho sentito parlare di te!» gridò atterrita Janet. «Tu sei un cavaliere degli Elfi!» e spaventata allontanò da se la rosa. «Non devi temere, dolce Janet» disse Tam Lin «perché anche se tutti pensano che io sia un cavaliere degli Elfi, in realtà sono un essere umano proprio come te.» E mentre Janet meravigliata ascoltava, egli raccontò la sua storia.
«I miei genitori morirono quando ero un bambino e mio nonno, il conte di Roxburg, mi portò a vivere con sé. Un giorno mentre stavamo cacciando nel bosco profondo, uno strano vento gelido proveniente dal nord cominciò a soffiare scuotendo ogni foglia.
Un profondo sonno mi avvolse e caddi da cavallo. Quando mi risvegliai mi trovai nel paese delle Fate; la regina degli Elfi mi aveva rapito mentre dormivo.» Poi tacque per un attimo, ripensando a quella verde terra incantata. «Da quel giorno sono prigioniero dell'incantesimo della Regina. Durante il giorno sorveglio i boschi di Carterhaugh, e la notte torno nel bosco fatato. Oh Janet, ho una grande nostalgia della vita mortale; vorrei con tutto il cuore liberarmi dall'incantesimo che grava su di me! E comincio anche a temere per la mia vita: ogni sette anni essi pagano un tributo all’inferno e non vorrei davvero questa volta esser io, quel tributo!» Le sue parole suonavano così addolorate che Janet chiese : «Non c'è alcun modo per liberarti?».
Tam Lin prese la mano di Janet fra le sue e disse: «Stanotte, Janet, è Halloween e ogni anno, in questa notte, è possibile ricondurmi alla vita mortale. Nella notte di Halloween le creature fatate cavalcano oltre i confini del loro regno e io vado con loro».
Waiting for Tam-lin
by Laureen Mills
«Dimmi cosa posso fare per aiutarti» disse Janet. «Con la forza del mio cuore ti ricondurrò fra gli uomini.»
Tam Lin disse: «A mezzanotte dovrai andare a Miles Cross e aspettare che passi la schiera fatata a cavallo. Resta ferma e lascia passare le prime due compagnie. lo sarò con la terza, monterò un cavallo bianco e avrò un cerchio d'oro sulla fronte. Appena mi vedi corri da me e abbracciami forte; qualunque cosa accada tu tienimi stretto e non lasciarmi, e in questo modo mi permetterai di tornare fra gli uomini».
Poco dopo la mezzanotte, Janet si diresse verso Miles Cross e aspettò all'ombra di un cespuglio di biancospino. L 'acqua dei fossi rifulgeva alla luce lunare, i cespugli spinosi proiettavano strane ombre sul terreno e i rami degli alberi si agitavano in modo spaventoso sulla sua testa. A un tratto avvertì in lontananza un debole suono di campanelli e capì che i cavalli fatati si stavano avvicinando. Tremando un poco si avvolse nel mantello e, sbirciando lungo la strada, vide il balenio argentato dei finimenti, poi la candida criniera del primo cavallo; e in un attimo comparve l'intera schiera fatata: i pallidi volti degli Elfi rivolti verso la luna, i loro strani riccioli scomposti dal vento.
Janet restò ferma mentre passava la prima compagnia, con la regina degli Elfi a cavallo di un nero destriero; non si mosse quando passò la seconda, ma appena vide il bianco destriero di Tam Lin e il luccichio del cerchio d'oro sulla sua fronte uscì di corsa dai cespugli e afferrando la briglia lo trascinò a terra avvolgendolo nel suo abbraccio.
Janet & Serpent (Tam  Lin)
  by Jill Karla Schwarz.
Subito si levò un grido: «Tam Lin fugge !». Il cavallo della Regina si impennò e tornò sui suoi passi; lei posò i suoi bellissimi occhi su di loro, e con un sortilegio trasformò Tam Lin in una piccola lucertola che Janet
continuò a stringere al petto. A quel punto avvertì qualcosa strisciare fra le dita e si accorse che la lucertola si era trasformata in un gelido, viscido serpente, che ella abbracciò mentre le avvolgeva le spire intorno al collo.
Improvvisamente provò un intenso dolore alle mani: il serpente si era trasformato in una barra di ferro rovente. Lacrime di dolore scesero lungo le guance di Janet che tuttavia non abbandonò la presa e continuò a stringere a sé Tam Lin.
Allora la Regina degli Elfi capì di aver perso Tam Lin a causa del saldo amore di una donna mortale e gli restituì sembianze umane: Janet si ritrovò così fra le braccia un uomo nudo. Trionfante avvolse Tam Lin nel suo mantello verde e mentre la compagnia degli Elfi riprendeva il cammino, si udì la voce della Regina levarsi in un amaro lamento: «Ho perso il più bel cavaliere della mia compagnia, tornato al mondo dei mortali. Addio Tam Lin! Se avessi saputo che una donna ti avrebbe conquistato con la forza del suo amore ti avrei privato del tuo cuore di carne per sostituirlo con uno di pietra. Se avessi saputo che la bella Janet sarebbe venuta nel bosco di
“Tam-lin balld” by Jane Yolen
illustrated by Charles Mikolaycak
Carterhaugh, avrei sostituito i tuoi occhi grigi con degli occhi di legno».
Mentre la Regina parlava la notte rischiarò e, alla debole luce dell'aurora, i cavalieri fatati rimontarono sui loro cavalli e scomparvero. Mentre il suono dei campanelli si faceva sempre più lontano, Tam Lin prese fra le sue una delle povere mani piagate di Janet e insieme tornarono al castello, dove viveva il padre di lei.

Commento:
Il racconto originale, del XIII secolo ( nella versione di Robert Burns del 1792 costituisce una delle varianti collezionate da Francis James Child, nella sua vasta raccolta di ballate) è ambientato a Selkirk, nel Border, presso la foresta di Carterhaugh, in verità narra di come Janet ( in alcune versioni chiamata Margareth) intrecciò una lunga relazione con Tam Lin (storicamente identificato come Tamlane, figlio del conte di Moray) e finì con l’aspettare un figlio da lui, così che, quando il padre le chiese di ripudiare il suo amato e sbarazzarsi del suo bambino, lei si ribellò e corse a strappare Tam Lin dalle braccia della capricciosa Regina delle fate, nella notte di Halloween.
Di questa storia struggente, che ancora una volta simboleggia la forza e coraggio delle donne di Scozia, possiamo ancora oggi ascoltare una suggestiva ballata strumentale o cantata




Le immagini rappresentate in questa pagina sono opere contemporanee e posso essere visonate sui siti dei rispettivi autori o comunque sul web. In particolare quelle di di Yolen e Mikolaycak e di Jill Karla Schwarz, fanno parte di volumi illustrati dal titolo “Tam Lin”. 
Per quanto riguarda il “corteo fatato” di Alan Lee fa parte del meraviglioso libro illustrato “Fate” di B. Froud e A. Lee.

Grazie di cuore anche agli autori di :
“Terre Celtiche”

“Lo Specchio - Cielo”
Splendidi blog a tema che mi hanno permesso di approfondire un’ argomento che conosco e da sempre tanto mi affascina.

di Lamia Francesca

1 comments:

Anonimo ha detto...

Bellissima storia, grazie di avermela fatta conoscere! Chloé