"Il Generale Washington e Charles Lee," le disse, sedendosi di nuovo sulla sella. La Fayette, avvendoli visti anche lui, si girò nella sua sella e cavalcò verso gli ufficiali superiori. "Suppongo che farei meglio ad unirmi a loro. Vedi già Denzell Hunter?" Non aveva in mente di affidare Claire alle cure di Hunter -non voleva che lei vagasse sul campo di battaglia, se ce ne fosse stato uno- o da sola, non importa quanto sarebbe stato utile averla lì, e non si fidava a lasciarla sola.
Hunter stava guidando il carro, però e non riusciva a tenere il passo con la marcia degli uomini. Nuvole di polvere si sollevarono in aria, mosse da migliaia di piedi; gli fece il solletico in gola e tossì.
"No," disse. "Non ti preoccupare," e lei gli sorrise, coraggiosa, anche se il suo volto era pallido, nonostante il caldo e lui poteva sentire il movimento della sua paura nelle budella. "Va tutto bene?" Prima di un combattimento lei lo guardava sempre con lo stesso sguardo indagatore, come a volersi imprimere nella memoria il suo volto, qualora venisse ucciso. Comprendeva perché lo facesse ma la cosa lo faceva comunque sentire strano - e quella mattina era già parecchio confuso. "Sì, va bene," disse, e prendendole la mano, la baciò. Avrebbe dovuto muoversi e andarsene, ma si attardò per un momento, restio a lasciarla andare.
"Hai..." cominciò lei e poi si fermò di colpo.
"Indosso la biancheria pulita? Aye, anche se sarà fatica sprecata quando i cannoni inizieranno a sparare". Era una battuta abbastanza debole, ma si mise a ridere e lui si sentì meglio.
"Io cosa?", chiese, ma lei scosse la testa .
"Non importa. Non hai bisogno di nient'altro a cui pensare adesso. Solo..starai attento?" Lei deglutì visibilmente e il suo cuore di lui si contorse.
da Written in my Own Heart's Blood
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