Lasciai che lui prendesse la bambina, alla fine. Sentii le sue mani sulle mie mentre la prendeva, calde e sicure, il suo viso pieno di luce. Si era inginocchiato con attenzione e aveva dato la bambina a Susannah, mettendo la sua mano sulla bambina come benedizione.
Poi si alzò e mi avvolse nel mio mantello e mi portò fuori. Non riuscivo a sentire il terreno sotto i piedi, e a veder la foresta, ma l’aria fredda odorava di pino e si stendeva come un balsamo sulla mia pelle riscaldata.
“Stai bene, Sassenach?” sussurrò. Sembrava che mi fossi appoggiata a lui, anche se non mi ricordavo di averlo fatto. Avevo perso traccia di dove il mio corpo cominciava e finiva; i pezzi sembravano essere da qualche parte in una vaga sorta di nuvola di esaltazione.
Sentii le mani di Jamie tremare un po’ mentre toccava la mia faccia. Per la stanchezza, pensai. Lo stesso piccolo, costante fremito sembrava percorrere me dalla testa ai piedi, come una corrente elettrica a basso voltaggio.
Infatti, ero passata oltre la stanchezza e uscita dall’altro lato, come talvolta uno fa nei momenti di grande sforzo. Sai che l’energia fisica si è esaurita, e che c’è ancora una sensazione soprannaturale d chiarezza mentale, e una strana capacità di continuare a muoversi, ma allo stesso tempo, vedi tutto simultaneamente dall’esterno e dal tuo nucleo più profondo – i soliti strati intermedi di carne e di pensiero sono diventati trasparenti.
“Sto bene,” dissi e risi. Lasciai che la mia testa cadesse contro il suo petto e respirai per un attimo, sentendo tutti i miei pezzi tornare a risposo, di nuovo intera, mentre l’incantesimo dell’ultima ora si dissolveva in pace.
“Jamie,” dissi, qualche attimo dopo, alzando la testa. “Di che colore sono i miei capelli?”
1 comments:
Emozionante come sempre, non vedo l'ora che esca il libro
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