martedì 29 settembre 2015

Claire e Jamie: nascita di un amore

Amore a prima vista?
Quando Claire (Caitriona Balfe) ha messo per la prima volta piede nella Scozia del diciottesimo secolo di Outlander, non era certo in cerca di una relazione.
Ciononostante, ha provato quasi subito un legame con Jamie (Sam Heughan), come si può vedere nell'esclusiva clip tratta dalla Collector's Edition of Outlander: Season 1 - Volume 2.
"Quando Claire incontra Jamie per la prima volta, il legame iniziale fra paziente e infermiera è qualcosa con cui sa come relazionarsi," dice la Balfe nella clip.
Il produttore Ronald D. Moore aggiunge: "Non è qui per avere nessun tipo di relazione con nessuno, men che mai con quel giovane. Ma non di meno, c'è una scintilla fra loro due."
Man mano che si conoscono, Claire si sente sempre più attratta da Jamie, nonostante abbia un marito nel ventesimo secolo.
"Anche se è un uomo di quel tempo, c'è qualcosa che non tempo in lui e c'è qualcosa di moderno, la sua disponibilità a cambiare il proprio punto di vista, a imparare, all'essere aperto a nuove idee."
Sentito? Prendete nota.
Cait: Quando Claire incontra Jamie, il legame iniziale paziente-infermiera è qualcosa con cui sa relazionarsi.
Ron: Il suo unico pensiero è come andarsene di lì. Non è lì per avere nessun tipo di relazione con nessuno, tanto meno con quel giovane. Ma non di meno, c'è una scintilla fra quei due, e nel periodo che lei passa a Castle Leoch lui diventa un amico, qualcuno con cui può confidarsi, con cui può parlare, che le è di compagnia.
Diana: Claire percepisce qualcosa, una maggiore parità, con Jamie. Prima sentiva di essere solo la moglie di Frank, non aveva un vero ruolo nella vita se non essere Mrs. Randall, mentre con Jamie, nel XVVIII secolo, è sì la moglie di Jamie, ma è ancora e anche la guaritrice, la donna di cultura; ha il suo proprio destino, che con Jamie può realizzare molto più di quanto non potesse con Frank.

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sabato 26 settembre 2015

Lord John nella seconda serie

Per quelli di voi che sono fedeli lettori di Diana Gabaldon, immaginiamo che avrete già una certa familiarità con il personaggio di Lord John Grey. È parte integrante della saga di Outlander, e i suoi misteri sono addirittura diventati uno spin-off dei famosissimi libri.
Abbiamo una buona e una cattiva notizia su questo personaggio in relazione all'universo Starz. Di buono c'è che lo vedrete nella seconda stagione, fortemente ispirata al libro Dragonfly in Amber della Gabaldon. Purtroppo, la cattiva notizia è che al momento non ci sono piani per una serie TV dello spin-off, in modo da andare in parallelo coi libri. Parlando a Ronald D. Moore ha confermato che comunque è qualcosa di cui hanno discusso:
Digital Spy, il produttore

"È sullo sfondo dei nostri pensieri come una cosa potenziale... Ma al momento i nostri pensieri sono strettamente concentrati solo sul lancio della seconda stagione. Vedremo cosa succederà con la storia di Lord Grey."

Il successo commerciale della serie influenzerà inevitabilmente ciò che la Starz vorrà fare con la Gabaldon e le sue opere, e al momento, il futuro è luminoso. Lo show genera più pubblicità di qualsiasi altra cosa in programmazione, e anche se non ci sono novità riguardo al rinnovo per la terza stagione, immaginiamo che si tratti di una pura formalità. Outlander e Power sono gli attuali punti di forza sui quali l'emittente fa affidamento per costruire il futuro.

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venerdì 25 settembre 2015

The Skye Boat Song

The Skye Boat Song è una delle più famose canzoni giacobite, sebbene le parole siano state scritte su un'aria popolare più di cent'anni dopo la battaglia di Culloden (1746), che segnò la fine dei clan e della cultura delle Highland. Il testo tradizionale racconta della fuga del Bonnie Prince Charlie da South Uist all'isola di Skye, grazie all'aiuto della leale Flora MacDonald, che lo fece travestire da sua cameriera. Nonostante i tragici eventi avvenuti appena prima di ciò che viene raccontato nella canzone, essa è piena di orgoglio patriottico e nell'ultima strofa (che non sempre viene inclusa nelle varie versioni) c'è un esplicito riferimento al fatto che prima o poi il principe sarebbe tornato di nuovo "Charlie will come again"(esiste anche un'altra versione di questo verso finale, forse più moderna e attuale che dice "Scotland will rise again").
Sopra: A. Johnston, Il primo incontro del principe Charles con Flora MacDonald

THE SKYE BOAT SONG

[Chorus:]
Speed, bonnie boat, like a bird on the wing,
Onward! the sailors cry;
Carry the lad that's born to be King
Over the sea to Skye.

Loud the winds howl, loud the waves roar,
Thunderclaps rend the air;
Baffled, our foes stand by the shore,
Follow they will not dare.

[Chorus]

Though the waves leap, soft shall ye sleep,
Ocean's a royal bed.
Rocked in the deep, Flora will keep
Watch by your weary head.

[Chorus]

Many's the lad fought on that day,
Well the Claymore could wield,
When the night came, silently lay
Dead on Culloden field.

[Chorus]

Burned are their homes, exile and death
Scatter the loyal men;
Yet ere the sword cool in the sheath
Charlie will come again.
(Scotland will rise again)
LA CANZONE DELLA BARCA PER SKYE

[Coro:]
Veloce, bella barca, come un uccello in volo,
Avanti! Gridano i marinai;
Porta il ragazzo nato per essere Re
Sul mare verso Skye.

Forte ulula il vento, forte ruggiscono le onde,
Tuoni lacerano l’aria;
Frastornati, i nostri nemici stanno sulla riva,
Seguirci non oseranno.

[Coro]

Anche se le onde balzano, dolcemente dormirai,
L’oceano è un letto regale.
Cullata profondamente, Flora sarà tenuta
Al sicuro dalla tua testa stanca.

[Coro]

Molti combatté il ragazzo quel giorno,
Bene brandì lo spadone.
Quando giunse la notte, in silenzio giaceva
Morto sul campo di Culloden.

[Coro]

Bruciate sono le loro case, esilio e morte.
Dispersi i leali uomini;
Ancor prima che la spada si raffreddi nel fodero
Charlie tornerà di nuovo.
(La Scozia si solleverà di nuovo)



Lo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson scrisse una variante con altre parole, il cui testo è più vago e con un'atmosfera cupa e  pessimista. Questo poema descrive il viaggio verso una terra lontana, ma anche un romanticizzato tempo perduto. Certamente molti idealizzano il Bonnie Prince Charlie e la sua causa giacobita come simboli di una grande possibilità, una chance per il nazionalismo e la ribellione scomparsa troppo in fretta. Durante il viaggio il principe ripensa con grande rimpianto a quello che sarebbe potuto essere e non fu, se la sommossa del 1745 fosse andata a buon fine. Si rende perfettamente conto che quei giorni gloriosi non torneranno mai più e che lui non sarà mai più lo stesso uomo. Mull, Rùm ed Eigg sono tre isole che fanno parte delle Ebridi Interne (così come Skye).
Sopra: J.B. MacDonald, Il principe Charles lascia la Scozia

OVER THE SEA TO SKYE

Sing me a song of a lad that is gone,
Say, could that lad be I?
Merry of soul, he sailed on a day
Over the sea to Skye

Mull was astern, Rum was on port,
Eigg on the starboard bow.
Glory of youth glowed in his soul,
Where is that glory now?

Give me again all that was there,
Give me the sun that shone.
Give me the eyes, give me the soul,
Give me the lad that's gone. 

Billow and breeze, islands and seas,
Mountains of rain and sun;
All that was good, all that was fair,
All that was me is gone.
SUL MARE PER SKYE

Cantami una canzone del ragazzo andato,
Dimmi, potrei essere io quel ragazzo?
Con la gioia nel cuore, un giorno salpò
Sul mare verso Skye.

Mull era a poppa, Rùm a babordo,
Eigg alla prua di tribordo;
La gloria della gioventù risplendeva in lui;
Dov'è quella gloria adesso?

Ridammi tutto ciò che c'era,
Dammi il sole che splendeva!
Dammi gli occhi, dammi l'anima,
Dammi il ragazzo che non c'è più!

Nuvole e brezza, isole e mari,
Montagne di pioggia e sole,
Ciò che era buono, ciò che era giusto,
Tutto ciò che ero, è andato.


Versione estesa

È a questa versione che il compositore Bear McCreary si è ispirato per creare la sigla di Outlander, cambiando lad (ragazzo) in lass (ragazza) per adattarla al personaggio di Claire Randall Fraser e abbreviandola a solo due strofe. McCreary la descrive così "La sigla d'apertura costruisce energia, finché alla fine brucia in una marcia d'incitamento suonata dalle Grandi Cornamuse delle Highland e dai caratteristici rullanti scozzesi.


Sigla d'apertura

La descrizione di una persona che si sente persa e parte per mare, certamente allude a Claire. La fine del motivo, focalizzandosi sul viaggio piuttosto che sulla perdita, suggerisce continue avventure nella terra dal nome evocativamente fatato di Skye (anche se Claire in effetti non metterà mai piede nella vera isola). Non di meno, il nome gaelico dell'isola di Skye, An t-Eilean Sgitheanach, che significa "l'isola alata" e il suo nomignolo gaelico, Eilean a' Cheo, "l'isola della nebbia", le danno entrambi un'aurea misteriosa e romantica. In inglese, il cielo (NdT che si scrive sky ed ha la stessa pronuncia di Skye) significa illuminazione e ascesa spirituale, qualcosa che Claire non può trovare come moglie casalinga di un professore di Oxford, ma solo in quanto eroina combattente e guaritrice, in un passato lontano. La sigla iniziale offre un collegamento con la natura grazie alla scena della danza delle druide e a Claire che viaggia nella magia del sole e di un'antica pietra. La seconda strofa si combina con immagini di bellezze naturali, legandole a Claire in un modo che suggerisce la sua stessa natura indomita: le billow and breeze, islands and seas sembrano far parte di lei. La natura imperativa della canzone (Sing me a song) e la ricerca d'identità (Say, could that lass be I?-All that was me is gone), fanno pensare al carattere di Claire mentre cerca di decidere a quale luogo/tempo appartiene e in che modo vuole passare la sua vita.

Altre informazioni interessanti su The Skye Boat Song le potete trovare in questo articolo di Francesca Lamia

giovedì 24 settembre 2015

Estratto dal 9° libro: pensieri

"E i Presbiteriani hanno martiri?" chiese Jamie con esitazione. "Voglio dire - non avete santi, giusto?"
"Perché quest'improvviso interesse per la dottrina presbiteriana?" disse Roger, curandosi di porre la domanda con tono leggero. "Stai pensando di convertirti?"
Sentì un breve grugnito divertito.
"No. È solo che ho molti pensieri ultimamente."
"Vuoi prendere in esame questo genere di cose," disse Roger, fermandosi per districare un rovo che si era attaccato alla gamba dei suoi pantaloni. "Va bene, ma con moderazione, intendo dire che troppo ti darebbe un'indigestione - mentale e fisica."
"Non hai tutti i torti," disse Jamie ironicamente. "Dimmi un modo per farli smettere che non includa il bere eccessivamente."
Un debole grido, come di un lontano branco di gibboni, fluttuò attraverso il tramonto avvolgente.
"Beh, una stretta vicinanza con i bambini lo farebbe senz'altro," disse Roger, sorridendo a quel suono. "Quando Jem imparò a camminare, Bree era solita dirmi che non riusciva ad avere due pensieri consecutivi, a meno di non infilargli qualcosa in bocca. È un miracolo che non sia esploso per sovralimentazione."
"Aye, proprio così," disse Jamie, alleggerendo il suo tono. "Il tuo piccolo chiacchierone distoglierebbe la mente di un uomo perfino dalla propria impiccagione."
Quest'inusuale immagine sorprese Roger, anche se le parole di Jamie erano state dette con bonarietà.
"È questa la direzione dei tuoi pensieri recenti, quindi?" chiese, dopo una breve pausa.
Dopo una più lunga, Jamie rispose, "Aye, una parte di questi."
_Ah. Ecco perché la domanda sui martiri_... Non disse nulla, ma allungo un po' il passo, raggiungendo Jamie.

mercoledì 23 settembre 2015

Estratto dal 9° libro: segreti

"Non hai bisogno di dirmelo, Sassenach," disse, e piegandosi in avanti, mi baciò sulla bocca molto delicatamente. Mi accorsi che, mio malgrado, avevo stretto le labbra così forte che erano quasi sparite; al tocco della sua bocca, si rilassarono con riluttanza.
"Questo è quello che dici," risposi, guardandolo con cautela.
"Non mi credi?"
"No. Se tu mi dicessi qualcosa del genere, non avrei pace finché tu non sputassi il rospo, e nemmeno per un istante credo che tu sia meno curioso di quanto lo sia io."

martedì 22 settembre 2015

15 domande a Ron Moore

Ron Moore ci sta prendendo gusto!
Dopo il Q&A di qualche giorno fa, ha scambiato qualche parola, o meglio domanda, con i fans e queste sono state le risposte

1. Quanti episodi restano da filmare?
Mancano ancora 6 episodi pieni da filmare, ma stiamo ancora sistemando delle scene dei primi 8.

6+8=14 questo significa che la stagione avrà 14 episodi invece di 13?
No, significa che non so contare: 6 mancano, 7 filmati.

2. Ci saranno altre registrazioni al di fuori della Scozia?
No.
Immagini di OutlanderCzechFans
3. Avete trovato qualcuno per interpretare Brianna?
Non ancora.

4. Che episodi state filmando ora?
Siamo in pausa dopo le riprese a Praga. Ricominceremo a filmare la 2x09 e 2x10 poi la 2x08 e la 2x11, non in fila ma il tempo e la luce sono migliori.

5. Quante persone, tra cast e crew, sono sul set in un normale giorno di registrazioni?
Difficile da dire e dipende da come li conti. Ma 100 è il numero che si avvicina di più.

6. A che punto comincerai a pensare alla terza stagione?
Ne sto parlando e ci sto pensando proprio ora. Niente di ufficiale, ma dobbiamo pianificare il futuro.

7. Quanto la produzione interferisce con il tuo essere un fan del football?
Moltissimo


8. Oltre a Dragonfly in Amber (L'amuleto d'Ambra + il Ritorno) sta usando anche Companion per gli script?
Abbiamo tutti i libri e la graphic novel a cui facciamo spesso affidamento. 
Immagini di OutlanderCzechFans
9. Angus e Rupert torneranno nella seconda stagione?
Ovviamente sì.

10. Sai come finirà la storia?
Quando Diana si stuferà.

11. Puoi dirci senza spoiler, qual è la scena che non vedi l'ora che arrivi in tv?
Il primo viaggio a Versailles sarà molto bello.

12. Cosa ti trascina ogni giorno?
La mia costume designer

13. Avete uno storico per evitare gli errori?
Sì e controlla tutti gli script. Se facciamo qualcosa di anacronistico per ragioni creative o logistiche, me lo dice.
immagini di @lucie_stark
14. Outlander è una delle più difficili produzioni in cui ti sia imbarcato?
Decisamente. Carnivale ci va vicino, ma questo è più duro.

15. Cosa accadrà agli abiti di scena?
Quelli che non si adatteranno a Cuillean, finiranno in magazzino, archiviati o riadattati per future stagioni.

sabato 19 settembre 2015

Diario di viaggio: la Scozia di Chloé, parte II

È giunto il momento di lasciare Edimburgo e l’East Lothian per dirigerci verso Inverness. Ci sarebbero ancora tantissime cose da fare e tantissimi posti da vedere, ma il tempo è tiranno e la pecunia è pure limitata (questa è in assoluto la vacanza più costosa che abbiamo fatto), quindi salutiamo tutti quelli del B&B e ci mettiamo in viaggio. Passiamo sul ponte sopra al Firth of Forth, la profonda insenatura creata dal fiume Forth che sfocia nel Mare del Nord, e il paesaggio cambia lentamente, cominciano le colline, i boschi fitti, fiumiciattoli ovunque, insomma, diventa quello che mi ero sempre immaginata pensando alla Scozia, manca solo la nebbiolina (ma arriverà).
Prima di partire, grazie al sito di VisitScotland, ero venuta a conoscenza del fatto che, proprio quel giorno, si sarebbe svolta la rappresentazione di una storica battaglia fra inglesi e scozzesi, una volta tanto vinta da questi ultimi, al Passo di Killiecrankie, una bellissima gola boscosa proprio sulla strada per Inverness, quindi decidiamo di fermarci lì, gironzolare per gli stand che vendono cibo tipico, kilt, spade e scudi di legno per bambini (ovviamente non riusciamo a negare al pupo le sue armi con i colori scozzesi “così faccio scappare io gli inglesi cattivi”…) e altri souvenirs. Ci sono anche tanti stand che non vendono nulla, ma mettono in scena la vita di un esercito e del suo seguito nel XVII secolo. E qui ho assaggiato il mio primo (e ultimo) whisky, e se mai avessi avuto bisogno di un’ulteriore conferma pratica sulle mie possibilità di sopravvivenza se mi fossi trovata al posto di Claire, eccola qua, sarei morta alla prima ingollata di questa “bevanda”. Per placare il bruciore di stomaco che mi ha lasciato ho mangiato di tutto di più, come se non ci fosse un domani, fra cui un fantastico hamburger di angus, grigliato al momento e delle torte che ancora me le sogno.
Nel frattempo vanno in scena diversi spettacoli: danza delle spade, giocoliere con coltelli, cantastorie, una dettagliata, ma divertente, descrizione delle varie pene inflitte a seconda del crimine (gogna, frustate, martellate, maschera di ferro) e poi alla fine la battaglia vera e propria, con figuranti a piedi e a cavallo armati di spade, lance, baionette e cannoni a salve, davvero molto bravi. La vera battaglia ebbe luogo il 27 luglio del 1689, durante la prima rivolta giacobita. Nonostante l’impressionante vittoria scozzese, non ebbe un peso rilevante sull’esito finale del conflitto e il mese successivo furono definitivamente sconfitti a Dunkeld (incredibile come la storia si ripeta, se si pensa a Prestonpans e Culloden meno di un secolo dopo). Ce ne andiamo con dei bellissimi ricordi e l’enorme difficoltà di far capire a nostro figlio che gli inglesi non sono più i cattivi di un tempo e che non c’è bisogno di prenderli a colpi di spada.
Arriviamo a Inverness nel tardo pomeriggio. Il B&B è in una casa vittoriana tipica, moquette ovunque, un po’ vecchiotto forse, ma decisamente con un suo fascino. La prima sera ci facciamo solo un giretto in città, praticamente deserta eccetto che per i turisti, probabilmente tutti gli altri sono al pub XD La città si sviluppa lungo il fiume Ness, è piccola e piacevole da girare. Qui abbiamo fatto la miglior cena in assoluto, con cozze, haggis, black pudding, cullen skink (di questa zuppa a base di pesce affumicato, patate e porri mi sono innamorata, potrei mangiarne all'infinito), formaggi locali e birre buonissime.
Arriva il giorno di visitare il campo di battaglia di Culloden, giornata grigia con ogni tanto una pioggerellina fine che mi pare perfetta per la situazione. Avendo letto Il Ritorno e tutti i libri seguenti, in cui ogni tanto si riparla di Culloden, mi sento un po’ come se stessi visitando il luogo dove hanno combattuto dei miei antenati lontani o quasi quasi degli amici, l’effetto è davvero strano. Si inizia col centro visitatori, dove ci sono moltissimi pannelli esplicativi, oggetti dell’epoca, una piccola esposizione di armi e di oggetti da campo, una sala video dove viene proiettato un filmato su tutte le pareti, quindi con quattro punti di vista diversi, e tu spettatore al centro, ti senti proprio in mezzo alla battaglia. È tutto in inglese, ma compreso nel costo del biglietto ti danno un'audioguida in varie lingue, fra cui l'italiano. Prima di arrivare sul campo di battaglia c’è un grande tavolo luminoso con la ricostruzione dettagliata delle forze in campo, rappresentati da pallini blu per gli scozzesi e rossi per gli inglesi, che si muovono per mostrare i loro spostamenti, gli attacchi, i morti, la ritirata, l’inseguimento. E per la prima volta ti rendi davvero conto del massacro che è stato.
Poi usciamo e con un’altra audioguida esploriamo la brughiera sulla quale si consumò la disfatta degli Scozzesi. Uscendo dai sentieri ci si accorge che in certi punti è ancora un po’ paludosa, relativamente brulla, e la tristezza ti assale. Arriviamo al punto dove ci sono i cippi in ricordo delle centinaia di uomini dei vari clan che lì persero la vita, il primo dei quali (o l’ultimo, dipende da dove si arriva) è quello del clan Fraser. Concludo la mia visita girando intorno al cottage descritto da Diana e mi immagino le scene del libro e mi vien proprio da piangere.
Scrollarsi di dosso quell'atmosfera cupa non è stato facile, ma piano piano, durante il viaggio che ci porta verso la nostra prossima tappa, Elgin, ritroviamo un po' di buonumore e quando arriviamo restiamo a bocca aperta per la bellezza di questa cattedrale, ormai in rovina. Elgin è anche il luogo in cui i ribelli scozzesi della sommossa giacobita del 1745 passarono la notte prima della disastrosa battaglia di Culloden, nonché luogo natio di uno dei maggiori sostenitori del Bonnie Prince Charlie, Lord Murray, per questo le rappresaglie inglesi furono poi particolarmente feroci, con la deportazione di quasi tutta la popolazione in Canada. Della cattedrale è possibile visitare le due torri laterali (quella centrale crollò nel 1711), una delle quali fino al tetto, da cui si ha un bellissimo panorama della zona, la sala capitolare ottagonale e il cimitero adiacente, con tombe risalenti anche al 1700 (lo so per certo perché le abbiamo dovute controllare a una a una, in cerca di quelle appartenenti ai pirati, visto che diverse di loro avevano la famosa immagine del teschio con le ossa - incrociate o meno - sotto... A volte le idee che vengono in mente per rendere le cose interessanti anche ai bambini ci si ritorcono impietosamente contro).
A pomeriggio inoltrato lasciamo Elgin e ci dirigiamo, verso Nairn, una cittadina sul mare dove pensiamo di cenare, ma essendo italiani e non scozzesi, ci risulta difficile farlo alle 18:30, quindi, lungo la strada, ci fermiamo a Brodie Castle (che ovviamente a quell'ora è già chiuso), ma che ha un bellissimo giardino e un parchetto giochi aperti al pubblico, ne approfittiamo quindi per farci una bella passeggiata nel verde e nel boschetto, girare intorno allo stagno, osservare gli uccelli che lo popolano dalle apposite casette e far giocare un po' il pupo sulle tirolesi, altalene, percorsi a ostacoli e scivoli vari.
Poi, cena a Nairn e finalmente là dove tutto è cominciato: Clava Cairns ovvero il luogo che ha ispirato Diana per la Craigh na Dun dei libri. Ci arriviamo al crepuscolo, essendo a ingresso libero, e a mio avviso è un orario fantastico per visitare questo luogo intriso di mistero e magia. A differenza dei libri non si trova in collina, ma in una vallata, a brevissima distanza da Culloden Moor (per chi ha tempo e voglia infatti, si tratta di una mini escursione), e si presenta con tre grandi cairns (delle costruzioni di pietre a forma di cupola con un unico ingresso, usate forse come sepolture multiple, intorno ad ognuno dei quali sono disposte, circolarmente, dodici grandi pietre, di forme e dimensioni diverse, ma tutte alla stessa distanza le une dalle altre, che fanno pensare ad una meridiana gigante o a un calendario... Una di queste, appartenente al cairn centrale, è la famosa pietra spaccata descritta ne La Straniera. Inutile dire che le ho provate tutte, ma nulla da fare, tutte fuori uso ç_ç Nel mentre mio figlio mi guardava con un'espressione come a dire "questa è pazza", poi quando gli abbiamo raccontato la storia dei viaggi nel tempo attraverso le pietre, non mi si voleva più staccare di dosso, per paura che sparissi all'improvviso XD Ci sono molti pannelli esplicativi (in inglese), che raccontano tutto quello che si sa su questo luogo, sui suoi possibili scopi e utilizzi.

A Inverness abbiamo alloggiato al B&B Guest Park House, non lontano dal centro città, comodamente raggiungibile a piedi con una passeggiata sul lungofiume, ma già sulla strada che porta al Loch Ness, quindi molto comodo per tutte le escursioni da fare fuori città. Il costo di una familiare è stato di £85 a notte, colazione inclusa. Si tratta di una tipica villetta vittoriana, un po' antiquata, ma molto accogliente.
Il ristorante dove abbiamo cenato si chiama “Number 27” e si trova sulla strada che gira intorno al Castello, come avrete capito, lo raccomando assolutamente XD
Per la visita a Culloden abbiamo pagato un family ticket da £22. Per chi volesse, il centro visitatori di Culloden rientra nei siti del National Trust for Scotland, per cui è possibile anche in questo caso, acquistare degli abbonamenti a prezzi vantaggiosi e usarli per visitare più luoghi senza pagare ogni volta l'ingresso.
La Cattedrale di Elgin rientrava invece nell'abbonamento che avevamo fatto noi con l'altra associazione, per cui non abbiamo pagato nulla all'ingresso, mentre Clava Cairns è a ingresso libero, così come il parco di Brodie Castle.


giovedì 17 settembre 2015

Uno script un po' hot

Yahoo ha annunciato i vincitori dei awards dei lettori, i Yahooies, e in onore delle vincita di Outlander nella categoria Miglior scena di sesso della stagione televisiva 2014/2015, gli scrittori della serie targata Starz hanno inviato il copione di quello che abbiamo affettuosamente soprannominato "il Buongiorno."
I fan ricorderanno che Jamie (Sam Heughan), avendo appreso quanto fosse piacevole una particolare attività durante la prima notte di nozze, ha svegliato Claire (Caitriona Balfe) all'inizio della decima puntata "By the Pricking of the Thumb / Una serie di nefasti eventi" restituendole il favore. E' l'episodio successivo alla scena di sesso appassionato, quasi violento a quella del salvataggio di Claire da Black Jack (Tobias Menzies), ed il ritorno ad una sensuale intimità era la benvenute - come lo era il 'No' ringhiato da Jamie quando il bussare alla porta ha minacciato di interromperlo. 
cliccate sull'immagine per ingrandirla
Qui sotto potete trovare la traduzione dello script
Outlander
Una serie di nefasti eventi
Dissolvenza in Entrata:

Interno di Castle Leoch - Camera di Claire - Mattina

La notte è passata. L'oscurità se ne va. E il suo dissolversi si è lasciato alle spalle il nero dei malauguri, dei sogni fatati e dei freddi incubi.
I raggi del sole sbucano da oltre l'orizzonte e l'alba nascente è il segnale della promessa di un nuovo giorno, nuove speranze e il bagliore di infinite possibilità. In breve, è il momento migliore per la poesia del...
sesso mattutino.
Primo piano su Claire, i suoi occhi sono chiusi in un'estatica concentrazione.
Mentre il suo orgasmo cresce, la camera si allontana per rivelare:
Jamie sepolto sotto le coperte, la sua testa nascosta tra le cosce di Claire. Improvvisamente c'è un bussare alla porta. Claire inizia a sedersi, il momento interrotto. Comunque, Jamie si allunga e con una mano sul suo petto, la spinge giù sul letto.

Jamie: No.

Con la mano ancora sul suo petto, Jamie riesce a riportare l'attenzione di Claire sul loro incontro intimo.
Lo sbattere sulla porta diventa sempre più urgente, ma Claire non lo sente molto a lungo.
Claire arriva al culmine.
Il bussare diventa sempe più forte.
Uno scocciato Jamie alla fine presta attenzione all'aspirante intruso.

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mercoledì 16 settembre 2015

Le foto dei nuovi costumi della seconda stagione

Il cast e la troupe di Outlander sono stati avvistati a Praga, intenti nelle riprese per la seconda stagione della serie di successo.
Gli attori, inclusi Sam Heughan e Caitriona Balfe, sono stati fotografati per le strade della capitale ceca mentre lavoravano intensamente all'attesissima nuova serie.
La seconda stagione, basata sul secondo libro di Diana GabaldonDragonfly in Amber (L’amuleto d’ambra + Il ritorno), vede Claire e Jamie fuggire dalla Scozia e arrivare in Francia alla ricerca del Bonnie Prince Charlie.
Queste foto, scattate dai fan, ci rivelano i nuovi costumi che i nostri protagonisti preferiti di Outlander indosseranno a Parigi, quando la serie tornerà sugli schermi la prossima primavera.

Cliccate qui per vedere la gallery delle foto pubblicate sulla pagina FB di Outlander Czech Republic.

E sembra che, nella nuova stagione, il cast abbia abbandonato i colori cupi delle Highlands per tonalità più luminose.
Le star si sono anche ritagliate del tempo dalla loro pienissima agenda lavorativa per posare con i fan, che erano più che felici di incontrare i loro adorati personaggi.
Anche se la maggior parte del secondo libro si svolge in Francia e le recenti riprese hanno avuto luogo a Parigi (NdT. Il set del libro è Parigi, ma le riprese in realtà sono state fatte nel sud dell’Inghilterra, a Praga e negli studios), la maggior parte dell’azione rimane sempre in Scozia, per la gioia degli operatori turistici.
E recentemente la serie ha ripreso a filmare in varie location in giro per la Scozia.
A giugno, Dysart Harbour, nel Fife, è stato trasformato in un set settecentesco.
E lo scorso mese, due dei personaggi principali della serie, Sam Heughan e Tobias Menzies, sono stati avvistati mentre giravano un duello cruciale al Pollok Park di Glasgow.

Cliccando qui troverete tutte le foto relative alla seconda stagione.

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lunedì 14 settembre 2015

Caledonia

Caledonia! tu terra di montagna e roccia,
Di mare, di nebbia, e di vento.
Tu terra di torrenti, di pini e di querce,
Di caprioli, di cervi e cerve;
Anche se nude sono le tue scogliere, e anche se aride sono le tue valli,
Anche se desolate appaiono le tue isole,
Eppure albergano qui i cuori e gli indomiti clan,
Che vagano su queste montagne così malinconiche!

Un nemico dall'esterno, o un tiranno in casa,
Potrà mai il tuo ardore trattenere;
I comandanti della Roma imperiale
Attaccheranno il tuo spirito orgoglioso invano!
Sede costante di religione, di valore, di verità,
Di fulgido e libero genio,
Le muse hanno lasciato tutte le valli del sud,
Mia amata Caledonia, solo per te!

Dolce terra della baia e selvaggi venti degli abissi
Dove leggiadra si assopisce,
Mentre lontano nelle profondità dell'acqua blu dorme
Un piccolo paradiso di immobile calma!
Tu terra di valli, di brughiere e di colline,
Di tempeste e di orgogliosi rollii
Sì, tu sei la terra di fiera libertà,
Ed il paese delle dimore eterne dei miei antenati!


Poesia Tradizionale Scozese

domenica 13 settembre 2015

Velocissimo Q&A di Ron Moore sulla S2

In attesa dell'inizio della partita di baseball dei Giants, di cui il produttore esecutivo di Outlander è un grande tifoso, Ronald D. Moore ha partecipato ad un brevissimo Q&A (Questions&Answers ovvero Domande&Risposte) con i suoi follower di Twitter.
Vi riportiamo di seguito la traduzione di questo veloce scambio di battute, che includono alcune domande che tutti noi ci stiamo ponendo e mettono in risalto il lato ironico di Ron.

D: Nessuna data per la première? (messa in onda della prima puntata della seconda stagione)
R: Niente di ufficiale. Fra marzo e aprile.

D: Quando sarà scritturata Bree?
R: Appena la troveremo. La ricerca è in corso.

D: Quale scena della prima stagione è stata la più difficile da girare?
R: Fisicamente, le scene di Fort William dell'episodio 9 sono state brutali. Emotivamente, quelle della prigione negli episodi 15 e 16 sono state veramente dure.

D: Come sta procedendo la produzione della seconda stagione?
R: Molto bene! Lo show è spettacolare, il cast fantastico, la storia funziona - sono molto ottimista.

D: Quando avremo notizie del cast di Roger?
R: Una volta che l'avremo trovato.

D: Quando torneranno in Scozia le riprese, oppure lo sono già?
R: Quando avremo finito la parte parigina, nelle giro delle prossime due settimane.

D: Nella seconda stagione vedremo Roger?
R: Sì.

D: Cos'è Outlander?
R: È un film di fantascienza con Sean Connery. Questo pone fine al Q&A per stanotte...

giovedì 10 settembre 2015

Il DVD di Outlander arriva in Italia

18 Novembre 2015.
E' la data che Amazon riporta come uscita del DVD/BLU RAY italiano della serie completa di Outlander e già da ora è possibile pre-ordinarlo.
Non sarà però un semplice DVD, infatti nel cofanetto di questa Edizione Speciale saranno presenti ben 5 dischi con le puntate della prima stagione, 2 CD con la colonna sonora, un booklet fotografico del 'Inside the World of Outlander', 3 cartoline da collezione ed infine una cornice ed un orologio da taschino targati Outlander.
Questi sono i dati tecnici: Audio: Italiano (DTS 5.1), Inglese (DTS-HD Master Audio 5.1)
Lingua: Italiano, Inglese
Sottotitoli: Italiano, Inglese
Sottotitoli per non udenti: Inglese
Regione: Regione B
Numero di dischi: 5
Durata: 960 minuti


Oltre a questa versione sarà disponibile dalla medesima data e con prevendita già da ora, il cofanetto con i dvd, 6 in totale, di tutte le puntate della prima stagione.
I dati tecnici qui sotto
Audio: Italiano (Dolby Digital 5.1), Inglese (Dolby Digital 5.1)
Lingua: Italiano, Inglese
Sottotitoli: Italiano, Inglese
Regione: Regione 2
Numero di dischi: 6
Durata: 960 minuti



Questi i contenuti extra dei vari dischi, per entrambe le versioni:

DISCO UNO
CONTENUTI SPECIALI DVD
• Outlander - L'adattamento di un'epopea

CONTENUTI SPECIALI BD
• Outlander - L'adattamento di un'epopea
• L'autenticità dei costumi - I vestiti & i kilt di Outlander
• Il casting di Outlander
• Scene eliminate

DISCO DUE
CONTENUTI SPECIALI BD
• Le location - Il castello di Leoch e la magia della Scozia
• Diventare scozzesi - Il cast si addestra
• Una passeggiata tra i set & i teatri di posa con Ronald D. Moore
• Scene eliminate

DISCO TRE
CONTENUTI SPECIALI DVD
• L'autenticità dei costumi - I vestiti & e i kilt di Outlander

CONTENUTI SPECIALI BD
• Versione integrale dell'episodio La resa dei conti con un'introduzione di Ronald D. Moore
• I podcast di Outlander
• Scene eliminate

DISCO QUATTRO
CONTENUTI SPECIALI DVD
• I podcast di Outlander
• Tessitura autentica - La lavorazione delle stoffe

CONTENUTI SPECIALI BD
• Diana Gabaldon visita il set di Outlander
• Lettura del copione del cast & della troupe di Outlander
• I podcast di Outlander
• Scene eliminate con introduzioni di Ronald D. Moore

DISCO CINQUE
CONTENUTI SPECIALI DVD
• I podcast di Outlander

CONTENUTI SPECIALI BD
• Un triangolo nel tempo
• Tessitura autentica - La lavorazione delle stoffe
• Errori sul set
• I podcast di Outlander

DISCO SEI
CONTENUTI SPECIALI DVD
• Errori sul set
• I podcast di Outlander



Se invece non volete aspettare, su Amazon UK il dvd con le puntate della prima stagione, saranno disponibili dal 28 settembre a QUESTO LINK. 
Questa versione del cofanetto contiene 7 dischi contenenti 2 ore di contenuti extra tra cui 10 video del dietro le quinte e 33 scene tagliate, 5 cartoline da collezione e un libro rilegato di 64 pagine con l'introduzione dell'autrice Diana Gabaldon.

mercoledì 9 settembre 2015

Diario di Viaggio: la Scozia di Chloé, parte I

Prima di raccontare il mio primo viaggio in Scozia volevo far passare un po' di tempo, in modo da non scrivere di getto in preda alle fortissime emozioni che mi ha trasmesso questo Paese, ma a freddo, razionalizzando un po' il tutto. Niente da fare, mi sono innamorata perdutamente di questi luoghi, di questa cultura e pure del cibo, ci tornerei mille volte, vorrei visitarli in tutte le stagioni dell'anno e già mi vedo passare lì la mia vecchiaia! E proprio perché mi è entrata così nel cuore (e perché di natura non so essere concisa), non riesco a esaurire tutto quello che ho da raccontarvi in un unico post, per cui lo farò a blocchi, probabilmente saranno quattro di cui questo è il primo. Spero di riuscire a trasmettervi un po' delle mie sensazioni e tanta voglia di andare a conoscere la Scozia :)

Periodo: luglio-agosto 2015
Durata: 14 giorni, 13 notti
Numero di persone: 2 adulti, 1 bambino (5 anni)
Trasporto: Volo Palermo/Londra Stansted/Palermo con RyanAir 700 € compreso noleggio auto economica 5 porte per 13 giorni.

Arriviamo a Stansted verso le 23:45 ora locale, il tempo di effettuare i controlli, ritirare il bagaglio imbarcato e arrivare con la navetta gratuita all'area dei rent a car ed è già l'una. Alla consegna della macchina paghiamo l'assicurazione vera e propria, altre 200£. Passiamo la prima notte (l'unica non prenotata) a guidare verso nord, dato che tutti gli alberghi zona aeroporto e nelle aree di servizio che incontriamo sono pieni. Fortunatamente il pargolo dove lo metti dorme, suo padre altrettanto, mentre io, che non c'ho proprio più l'età, non riesco a dormire nemmeno quelle due ore di pausa pisolino fra le 4 e le 6 del mattino, in macchina nel parcheggio di una delle aree di servizio, ma chissenefrega, sto andando in Scozia, l'adrenalina è alle stelle e mi vedo pure l'alba, accompagnata dal dolce russare dei miei uomini.
La distanza è notevole, dall'aeroporto al nostro primo B&B, che si trova nel minuscolo paesino di Drem, a est di Edimburgo, sono circa 600 km, se poi consideriamo la guida a sinistra, (in UK vivono di rotonde, e noi ovviamente non ci siamo fatti mancare il momento "keep calm and no panic" imboccandone una a destra, tra l'incredulità di due automobilisti autoctoni, talmente stupiti da non aver manco il riflesso di inveire contro di noi, che abbiamo fatto prontamente fato dietro front con una nonchalance degna dei migliori paraculi), le diverse lunghe soste lungo la strada, qualche sbaglio di direzione (niente navigatore a parte me), è come se fossero il doppio... Arriviamo a destinazione a metà pomeriggio, con solo uno specchietto rotto, perché va bene stare a sinistra, ma troppo a sinistra può avere i suoi inconvenienti. Il B&B è fantastico, immerso nel verde, costruito sui resti di un’antica chiesetta di cui ha inglobato ciò che restava dell’abside. Dopo esserci sistemati e rinfrescati, andiamo a fare un giretto nella cittadina più vicina, North Berwick, che si trova sul mare, in una graziosa baia. Ovviamente i negozi sono già tutti chiusi (ricordatevi che in Scozia, non so per quale motivo, dopo le 17 scatta l’incantesimo per cui tutto chiude, negozi, musei, castelli, caffetterie - e il tè delle 5??? - solo pub e ristoranti restano aperti e nella maggior parte di questi ultimi la cucina chiude alle 21 al più tardi!), ma il paesaggio è talmente bello che ci basta passeggiare sul campo da golf a ridosso della spiaggia, lungo il porticciolo, dove si trova anche un centro visitatori dedicato agli uccelli marini. Qui abbiamo mangiato il classico dei classici, ovvero fish&chips, delizioso filetto di pesce impanato con una pastella a base di birra e fritto nello strutto (scritto così sembra una roba pesantissima, invece no, risulta croccante, non unto e molto gustoso), accompagnato da patate fritte e salse varie. Tornati al B&B non vi dico la (perfida) goduria di dormire col piumone e il riscaldamento acceso sapendo che in quel di Palermo, parenti e amici si stavano letteralmente squagliando dal caldo.
Il secondo giorno, approfittando della stazione ferroviaria a 3 minuti dal B&B, prendiamo il treno per Edimburgo, si tratta di circa 30 minuti di viaggio e ne vale assolutamente la pena, visto che lì non è facile posteggiare la macchina. Già la stazione è affascinante, perché risale al 1840 e da lì siamo usciti, tramite una stretta scalinata, verso il Royal Mile, la strada principale della città vecchia che unisce il Castello a Holyrood Palace e da cui si dipartono infiniti vicoletti chiamati closes, molto caratteristici (è in uno di questi vicoletti che si trova la tipografia di A. Malcolm ne Il Cerchio di Pietre). Trovandoci circa a metà del Royal Mile optiamo per risalire verso il Castello, che visitiamo in lungo e in largo, faticando non poco a staccare il nostro pargolo dai vari cannoni d’epoca e in particolare dal Mons Meg uno dei cannoni col calibro più grande al mondo. Ci sono tantissime cose da vedere: a parte l’esterno dei vari edifici, che già di per sé vale la visita, ci sono diversi musei all'interno, ci sono i gioielli della corona, le prigioni, insomma, visitarlo tutto richiede parecchio tempo. Alle 13 c’è il colpo di cannone, cerimonia quotidiana alla quale abbiamo assistito e che fa il suo bell'effetto. Finita la visita ci siamo rimessi sul Royal Mile, ci siamo infilati in uno dei closes e abbiamo mangiato un bel sandwich al salmone affumicato scozzese, e poi lo abbiamo percorso tutto fino a Holyrood Palace (dove soggiornò Bonnie Prince Charlie durante la ribellione giacobita del ’45, come possiamo leggere ne Il Ritorno), che però abbiamo visto solo esteriormente perché eravamo ancora sazi della visita al Castello. Dopo una breve sosta nel parco lì di fronte, ci siamo fatti una bella passeggiata nel verde sulla Holyrood Hill, collina che sovrasta il palazzo reale e che ti fa dimenticare di essere in città, con tanto di sentierini e conigli selvatici che spuntano qua e là.
Al ritorno di nuovo Royal Mile, dove ci siamo fermati al Tolbooth, l’antica torre dove si pagava il dazio per entrare in città (Chi siete? Cosa portate? Un fiorino!), una parte della quale adesso è un pub dove si può mangiare e infatti ci abbiamo cenato, scoprendo per la prima volta che quella che per noi è tutta birra, loro la distinguono in beer, ale e lager, credo a seconda del tipo di fermentazione e, forse, della zona di provenienza, ma su questo non ci giurerei. Abbiamo anche imparato che in alcuni posti, essere prolemuniti equivale ad ottenere l'alone viola di una famosa pubblicità di tanti anni fa, perché non puoi entrare (es. pub dove si beve e basta e distillerie) od oltre una certa ora, le 20, non puoi restare (pub dove si mangia anche), non so, forse i bambini britannici funzionano come i Gremlins e dopo le 20 si trasformano... Ritorno comodissimo in treno e nanna, perché il giorno dopo ci aspettava l'Oulander Tour, ben 4 location fra libri e serie TV e io non vedevo l'ora!
Questa volta prendiamo la macchina, perché ci dobbiamo spostare in tanti posti diversi, tutti a ovest di Edimburgo, cominciando da Blackness Castle (location televisiva usata per Fort William), Midhope Castle (Lallybroch), Stirling Castle (di cui si parla sempre ne Il Ritorno) e Doune Castle (Castle Leoch). Becchiamo una giornata di sole bellissima, quindi possiamo goderci appieno il paesaggio mentre viaggiamo.
Blackness Castle si trova sul mare, vicino alla cittadina di Linlithgow, e si riconosce subito per la sua particolarissima forma a ferro da stiro. Risale al XV secolo e nel tempo è stato usato come guarnigione, deposito per le armi e carcere per prigionieri importanti, che lì vivevano relativamente bene. Ci spostiamo poi verso Midhope Castle, che si trova a nemmeno un quarto d’ora di strada dal castello. Essendo una proprietà privata, anche se disabitata, lasciamo la macchina davanti al deposito di fuochi d’artificio che si trova all'inizio della strada privata e proseguiamo a piedi. Quando mi compare alla vista dopo una curva, l’emozione è così forte che mi viene quasi da piangere, è come si mi aspettassi di vedermi arrivare Jenny e Ian da un momento all'altro!
Questo luogo è stato usato solo per le riprese esterne, dato che l’interno è inagibile (tutti gli interni di Lallybroch sono stati costruiti e girati negli studios), ma è comunque notevole e per gli appassionati di Outlander è una tappa che consiglio caldamente, anche perché bastano cinque minuti se non si ha molto tempo e magari poi si va a visitare Hopetoun House (la villa usata come residenza del Duca di Sandringham nella serie tv), che si trova a due passi da lì. Noi non l’abbiamo fatto solo perché temevamo poi di non riuscire a vedere Doune Castle, la tappa più lontana di quella giornata, per cui ce la siamo presa comoda a Lallybroch e ci siamo fatti un mini picnic sul prato lì davanti. Ci siamo quindi rimessi in macchina per arrivare a Stirling, dove abbiamo visitato il castello, anche questo piuttosto imponente e ben conservato, anche qui cannoni, e in più c’era una specie di raduno mondiale delle danze folcloristiche, per cui durante la visita abbiamo avuto sempre un piacevole sottofondo musicale. L’abbiamo visitato con un po’ più di fretta del dovuto, ma dato che l’ultimo ingresso utile per Doune Castle (e per qualunque altro luogo da visitare a pagamento) era alle 17, non avevamo molta scelta.
Devo dire che però non ce ne siamo pentiti, perché Doune Castle merita davvero tanto, anche se è in parte in rovina ci sono delle zone notevoli, come una parte dei tetti e la famosa cucina col doppio arco che si vede anche nella serie tv, mancava solo Mrs. Fitzgibbons col suo porridge e sarei potuta morire felice. Qui abbiamo visto il nostro primo sposo in kilt. Dietro al castello poi c’è un sentierino che segue il fiume e credo porti fino al villaggio di Doune, anche se noi ci siamo fermati prima. Dal villaggio ci siamo passati poi in macchina e devo dire che è molto grazioso. Al ritorno verso Drem ci siamo fermati a Falkirk, dove abbiamo cenato, prendendo la zuppa del giorno (fanno zuppe ovunque tutto l’anno e sono buonissime) e del pane con aglio e formaggio grigliato, una delizia.
Ma qui volevamo soprattutto vedere le Kelpies, delle installazioni moderne a forma di teste di cavallo giganti, (ricordate il cavallo d'acqua ne La Straniera? In nome celtico di quel demone è proprio Kelpie), che ti lasciano senza fiato, sia con la luce del sole, che dopo il tramonto, quando vengono tutte illuminate da faretti interni che ogni tot cambiano colore. Una giornata molto intensa, anche faticosa, ma che ci ha pienamente soddisfatti e a me anche tanto emozionata.


Il B&B dove abbiamo alloggiato, gestito dalla signora Marlene, si chiama Drem Farmhouse, è incantevole, tranquillo pur essendo vicino sia alla stazione che alla strada, ma circondato da campi, giardino, orto e con cane, gatto, cavallo e pony. Il costo per una stanza familiare (1 letto matrimoniale e 1 letto singolo), con bagno in camera e colazione è stato di 100£ a notte. Le colazioni, qui come in tutti gli altri B&B dove siamo stati, sono abbondanti, buonissime ed è possibile scegliere fra molte cose, dalla classica full scottish breakfast (uova cotte come più ci piace, salsiccia, bacon, funghi e pomodori cotti), al porridge, toast con pane bianco e nero, black pudding, frutta fresca, cereali, yogurt, latte, tè, caffè, succhi di frutta, burro, miele, marmellate, insomma, il mio paradiso personale.
Per i pasti fatti al ristorante, in genere prendevamo un antipasto piccolo (che poi sono porzioni comunque grosse), un piatto unico e un dessert da dividere, spendendo in media sui 15/20£ ad adulto. Per i bambini c’è sempre la formula del child menù, molto conveniente sia in termini economici che di quantità di cibo, con una discreta scelta di piatti. Di solito non costava più di 5£.
Le strade e autostrade sono tutte gratuite e ben mantenute.
Per quanto riguarda gli ingressi dei vari musei e castelli, al Castello di Edimburgo abbiamo acquistato un pass famiglia della Historic Scotland al costo di 80£, valido 7 giorni (che non devono per fora essere consecutivi, tant'è che si hanno a disposizione 14 giorni per sfruttarlo) e che permette l’ingresso a più di 70 siti sparsi per tutta la Scozia. In questo modo noi abbiamo risparmiato più del 50% sugli ingressi. Metto qui il sito con le info su tipi di abbonamento, durata, prezzi e dove potete anche vedere quali sono i siti che ne fanno parte: http://www.historic-scotland.gov.uk/index/places/explorer.htm