giovedì 29 agosto 2019

Outlander S5 arriva a Febbraio 2020!

La Croce di Fuoco di Outlander inizierà ad ardere domenica 16 febbraio 2020 (programmazione americana), la Starz l'ha annunciato oggi.
L'hanno fatto sapere ai fan le star della serie Caitriona Balfe e Sam Heughan, durante un Q&A su Instagram.
Inoltre, la Starz ha annunciato che al Comic Con di New York ci sarà un panel del show storico che si svolgerà sabato 5 ottobre alle 5:30 presso l'Hulu Theatre del Madison Square Garden. I relatori comprendono la Balfe, Heughan, Duncan Delacroix, Maria Doyle Kennedy, David Berry e l'autrice Diana Gabaldon. Il meteorologo Ginger Zee di Good Morning America modererà.
La produzione della stagione 5 è iniziata a maggio ed è stata mostrata da un video con il cast - tra cui la Balfe, Heughan, Lacroix, Sophie Skelton e Richard Rankin - durante alcune delle riprese all'aperto che saranno presenti in un prossimo episodio.




La serie segue la formula di un libro a stagione quindi la Stagione 5 si baserà sugli eventi di The Fiery Cross della Gabaldon.
La stagione 4 si è conclusa con Roger che torna da Brianna dopo una prolungata assenza (durante la quale lei ha dato alla luce il loro bambino) e Jamie ha ricevuto ordini dagli inglesi di dare la caccia al suo padrino ribelle, Murtagh (che era riuscito ad avvicinarsi alla zia di Jamie, Jocastae prima che si desse alla fuga).

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Bees: Il sonno dei giusti

William, per quella che anche lui avrebbe ammesso con sé stesso nella profondità del suo cuore era semplice ostinazione (anche se nella sua coscienza la passava come onestà e orgoglio – di natura inaspettatamente repubblicana, ma comunque orgoglio), aveva continuato a indossare gli abiti con i quali era arrivato a Savannah, anche se il valletto di Lord John li portava via ogni sera e li spazzolava, li lavava o li rammendava prima di riportarglieli il mattino.
In quella particolare mattina, tuttavia, William si svegliò alla vista di un vestito di velluto grigio scuro, con un panciotto di seta ocra, bordato con gusto con piccoli scarabei di vari colori, ognuno con piccoli occhi rossi. Biancheria pulita e calze di seta erano sistemate accanto – ma la sua tenuta dell’esercito era sparita, ad eccezione dei suoi disdicevoli stivali, che stavano in piedi come un rimprovero davanti al portacatino.
Si fermò per un momento, poi indossò la camicia indiana che Papà gli aveva prestato – di lana blu a trama fine, confortante in una mattina fredda – si lavò la faccia e scese per la colazione.
Papà e Amaranthus erano a tavola, entrambi con l’aspetto di chi era stato riesumato, piuttosto che svegliato, dal letto.
“Buongiorno,” disse William, a voce piuttosto alta, e si sedette. “Dov’è Mr. Cinnamon?”
“Da qualche parte con Trevor, “disse Amaranthus, sbattendo le palpebre assonnata. “Dio lo benedica.”
“Il piccolo demonio ha ululato tutta la notte”, disse Lord John, spingendo un barattolo di senape in direzione di William. “Le aringhe stanno arrivando”, disse, evidentemente come chiarimento per la senape. “Non lo hai sentito?”
“A differenza di alcune persone, ho dormito il sonno dei giusti,” disse William imburrando un pezzo di toast. “Non ho sentito niente.”
Entrambi i parenti lo guardarono con uno sguardo pungente al di sopra del porta toast.
“Lo metterò nel...tuo…letto stanotte” disse Amaranthus, tentando di lisciare i suoi riccioli trasandati. “Vedremo quanto ti sentirai giustificato verso l’alba.”
Un profumo di pancetta affumicata e dolce si diffuse dal retro della casa e tutti e tre i commensali si tirarono su a sedere involontariamente mentre la cuoca portava un generoso piatto d'argento con non solo pancetta, ma anche salsicce, black pudding e funghi grigliati.
“Elle ne fera pas cuire des tomate_s” disse sua grazia, con una leggera alzata di spalle. Non vuole cucinare pomodori. “Elle pense qu’ils sont toxiques” Pensa che siano velenosi.
“La facon dont elle les cuisine, elle a raison”, mormorò Amaranthus, in un buon francese con uno strano accento. Per come li cucina, ha ragione.

sabato 3 agosto 2019

Bees: Jamie e Rachel

“Ho bisogno di incontrarmi con alcuni uomini lì” Aveva detto Jamie, con un riserbo disinvolto che, lei sapeva, voleva proteggere i suoi sentimenti. Sapeva che il suo mestiere era quello della guerra, e lui sapeva quanto questo la affliggesse, ma lei sapeva quanto questo affliggesse lui, e non voleva costringerlo a dire le cose che stava pensando, lasciando stare le cose che lei sapeva.
Ne aveva parlato – della guerra – in generale, nell’Assemblea. Jamie veniva quasi sempre, ma raramente parlava. Entrava senza fare rumore, e si sedeva su una panca in fondo, la testa chinata, ascoltando. Ascoltando, come ogni Amico dovrebbe fare, il silenzio e la sua luce interiore. Quando le persone si sentivano toccate dallo spirito per parlare, lui le ascoltava con cortesia, anche, ma guardando il distacco sulla sua faccia in quelle occasioni, lei pensava che la sua mente fosse ancora da sola, in silenziosa, costante ricerca.
“Immagino che il Giovane Ian non ti abbia detto molto sui Cattolici,” le aveva detto una volta, quando si era fermato dopo l’Assemblea per darle della lana che aveva portato da Salem.
“Solo quando glielo chiedo,” aveva detto con un sorriso. “E tu sai che non è un teologo. Roger Mac sa di più, penso, riguardo al credo cattolico e alla pratica. Vuoi dirmi qualcosa sui Cattolici? So che vi sentite seriamente in inferiorità numerica ogni Domenica.”
Lui aveva sorriso a quello, e il suo cuore era stato felice di vederlo. Era spesso preoccupato in questi giorni, e non c’era da meravigliarsi.
“No, ragazza, Dio e io andiamo abbastanza d’accordo. È solo che, quando vengo alla vostra Assemblea, qualche volta mi ricorda una cosa che i Cattolici fanno ogni tanto. Non è una cosa per niente formale – ma una persona va e si siede per un ora davanti al Sacramento. Lo facevo ogni tanto quando ero giovane, a Parigi. La chiamiamo Adorazione.
“Che cosa fate durante quest’ora?” chiese, curiosa.
“Niente di particolare. Pregare per la maggior parte. Leggere, forse, la Bibbia o gli scritti di alcuni santi. Ho visto gente cantare, qualche volta. Ricordo una volta, di essere entrato nella Cappella di San Sebastiano nelle prime ore del mattino, molto prima dell’alba - le candele erano quasi tutti consumate – e di aver sentito qualcuno che suonava una chitarra, cantando. Molto piano, non suonava per essere sentito, sai. Solo…. cantare davanti a Dio.
Qualcosa di strano si mosse nei suoi occhi al ricordo, ma poi le sorrise di nuovo, un sorriso mesto.
“Credo che sia l’ultima canzone che ricordo di aver veramente sentito.”
“Cosa?”
Si toccò dietro la testa, brevemente.
“Sono stato colpito in testa da un’ascia, molti anni fa. Sono sopravvissuto ma non ho sentito mai più la musica. Le cornamuse, i violini, le canzoni… so che è musica, ma per me, non è più che un rumore. Ma quella canzone… non ricordo la canzone, ma so come mi sentii quando l’ascoltai.
Lei non aveva mai visto uno sguardo sul suo viso come quando lui aveva richiamato quella canzone per lei, ma all’improvviso sentì quello che lui aveva provato nella profondità di quella notte lontana, e capì perché trovava pace in spazi silenziosi.