lunedì 30 settembre 2013

Copertine Internazionali: Russia

La carrellata delle copertine internazionali continua; in attesa della prossima uscita dell'ottavo libro (che per noi sarà il quattordicesimo e quindicesimo), dopo Francia, Spagna e Giappone, è la volta della RUSSIA

Ebbene si, attraversiamo gli Urali e ci immergiamo nella lingua cirillica!
Anche qui, come in altri paesi, nostro compreso, i libri sono divisi in più volumi


OUTLANDER
 
 


DRAGONFLY IN AMBER

 

VOYAGER 





DRUMS OF AUTUMN

...che ne dite?

 
Se doveste vedere qualche discrepanza o se notate che mancano delle copertine, vi chiediamo di scusarci, l'errore non è fatto in mala fede; avvertiteci e provvederemo a sistemarle! -.^

domenica 29 settembre 2013

500!

La pagina facebook del blog è arrivata a 500 followers! *___* 
Non sappiamo davvero come ringraziarvi!
Siamo veramente felici e stra orgogliose di far parte
di questo fantastico gruppo mosso dalla
passione comune per La Straniera!
Abbiamo conosciuto delle persone fantastiche
...e speriamo di conoscerne molte altre!
grazie davvero di cuore!!!

sabato 28 settembre 2013

La famiglia Beauchamp

Eccoci ancora con l'angolo storico-genealogico in chiave Outlander.
Stavolta tocca ad un'altra famiglia importante della saga...

BEAUCHAMP
La storia della famiglia a cui appartiene Claire ha radici antiche in Inghilterra infatti i primi Beauchamp (in particolare Hugh de Beauchamp) furono alleati dello stesso William il conquistatore; nonostante avessero perso i territori avuti in regalo dal Re dopo la guerra civile, grazie ad Enrico II, rientrarono in possesso dei loro privilegi tanto che nel 1157  William Beauchamp divenne sceriffo di Worcestershire, Warwickshire, Gloucestershire e Herefordshire.
Il potere di questa nobile famiglia continuò ad aumentare nel tempo tanto che l'erede della famiglia, William,  ottenne un seggio nel parlamento in qualità di Barone di St.Amand nel 1450. Il casato viene dichiarato poi estinto in quanto il figlio di William, Richard, muore nel 1508 senza eredi legittimi; i documenti di successione però rivelarono l'intenzione del Barone di lasciare tutto a una nipote Leverseye, presumibilmente una nipote della moglie, ma probabilmente la figlia di una sua sorella segreta....se non che un famoso storico ed archeologo dottor Quentin L. Beauchamp ha ritrovato su alcuni documenti nel castello di Warwick la prova che la sorella di Richard non era per nulla segreta e che la figlia di Leverseye era andata in sposa al figlio del figlio illegittimo di Richard, Anthony, così che la casata potesse continuare.
Questo matrimonio venne taciuto per evitare scandali. Il dottore Beauchamp era intenzionato a pubblicare i risultati delle sue scoperte e a rivendicare se stesso come unico erede del casato; a seguito della sua morte durante un bombardamento della seconda guerra mondiale, la sua unica erede, Claire Beauchamp, erediterebbe il titolo nobiliare.

La storia dei Beauchamp è meno intricata di quella dei Fraser di Lovat, ma piena di William!
 
Ovviamente la parte riguardante il dottor Beauchamp è stata creata per la saga, nella realtà, il titolo nobiliare passò a Sir John Bayntun, primo cugino di Richard Beauchamp.

Fonte e Fonte

venerdì 27 settembre 2013

Brian ed Ellen Fraser

Oltre alla data di uscita ufficiale dell'ottavo libro della saga, 
un'altra notizia è stata resa nota dalla stessa Diana.
Ai racconti dei genitori di Roger (A leaf on the wind of All Hallows)
e alla gioventù mercenaria di Jamie e Ian (Virgins),
si aggiungerà la storia sui genitori di Jamie, 
Brian Fraser e Ellen MacKenzie


Ancora non si sa con  precisione se sarà un libro o un racconto, 
ma sicuramente un prequel ci sarà!
Quindi, ora oltre ad aspettare Written in my Own Heart's Blood 
e al vociferato Outlandish Companion II, si aggiunge all'elenco anche questo!
Considerando che siamo stati a bocca asciutta per molto tempo,
ben vengano questi nuovi progetti! -__^

giovedì 26 settembre 2013

MOBY: Amico o Nemico

Il buio scese su di noi a pochi chilometri da Coryell's Ferry, ma le luci del campo erano appena visibili contro il cielo, e percorremmo la strada con cautela, venendo fermati circa ogni quarto di miglio dalle sentinelle che sbucavano fuori dal buio, moschetti pronti all'uso.
"Amico o nemico?", chiese la sesta sentinella in modo drammatico, scrutandoci al chiarore di una alta lanterna cieca.
"Generale Fraser e la sua signora." dichiarò Jamie, riparandosi gli occhi con la mano e fissando la sentinella. "E' abbastanza amichevole per voi?"

Nascosi un sorriso nello scialle; si era rifiutato di fermarsi lungo la strada per trovare cibo ed io avevo rifiutato di fargli consumare pancetta cruda, non importa quanto ben affumicata. Le quattro mele di Jenny non avevano fatto tanta strada, non avevamo trovato cibo dalla sera prima, e lui stava morendo di fame. A stomaco vuoto in genere si svegliava il demone che gli albergava all'interno, ed la cosa era chiaramente evidente in questo momento.
"Ehm ... sì, signore, Generale, ho solo..." il raggio di luce della lanterna si spostò su Rollo, colpendolo in pieno muso e facendo apparire nei suoi occhi un inquietante lampo verde. La sentinella fece un rumore strozzato, e Ian si chinò dal cavallo - con i suoi tatuaggi Mohawk in faccia e tutto il resto - apparve improvvisamente alla luce.
"Non fate caso a noi", disse cordialmente alla sentinella. "Anche noi siamo amici."
 da Written in my own Heart's Blood

lunedì 23 settembre 2013

MOBY: preparativi

"Puoi legarmi i capelli? Non posso passare in rassegna le truppe conciato così". Aveva i capelli legati con un nastro di cuoio con noncuranza, con ciuffi ribelli ed umidi attaccati al viso.
"Certo. Quanti ne devi controllare? E quando?" Mi sedetti sullo sgabello e mi misi al lavoro con la spazzola. "Ti sei lanciato di testa in mezzo alla campagna? Hai lappole e foglie nei capelli , e quelle cose delle piante di sambuco. Oooh! Per non parlare di questo." Tolsi accuratamente un piccolo bruco verde impigliato tra le sue ciocche e glielo mostrai , porgendoglielo interrogativamente sul dito indice.
"[ Gaelico - Vai con Dio ]", disse al bruco.Vai con Dio. E prendendolo con cura sul suo dito , lo portò alla tenda e lo liberò in mezzo all'erba.
"Tutti quanti, Sassenach ", disse tornando a sedersi. "Le mie ultime due compagnie arriveranno in mattinata; verranno sfamati e riposeranno un po'. Volevo chiederti" aggiunse, girandosi per guardarmi, "tu... verresti con me, Sassenach, per dar loro un'occhiata? Per vedere se qualcuno deve essere lasciato lontano dai combattimenti o occuparti di chi potrebbe aver bisogno di cure".
"Sì, certo. Quando?" 
"Vieni sulla piazza d'armi tra un'ora, se vuoi." Si passò una mano sulla coda ramata ordinata e luccicante, ripiegata su se stessa e legata alla nuca . "Sì , così va benissimo. Sono decente ora?"
Si alzò e spazzolò dei pezzetti di foglia secca dalla manica . La cima della sua testa sfiorò la tenda, ed sembrava incandescente - con la luce del sole, l'energia e l'eccitazione controllate per l'azione imminente.
"Sembri il dannato Marte, dio della guerra," dissi seccamente, porgendogli il panciotto. "Cerca di non spaventare i tuoi uomini."
La bocca si sollevò mentre stringeva le spalle nel panciotto, ma parlava sul serio, gli occhi nei miei.
"Oh , voglio che abbaino paura di me, Sassenach. E' l' unico modo per avere la possibilità di portarli fuori di qui vivi."

da Written in my Own Heart's Blood

domenica 22 settembre 2013

Branco

"Il tuo stomaco..." dissi indicandolo. La pelle tra lo sterno e il kilt era chiazzata da un nuovo, grosso livido che si stava diffondendo come un fiore sgraziato sulla sua carnagione chiara.
Jamie abbassò lo sguardo e, dopo un noncurante: "Oh, quello lì", tornò alle sue abluzioni.

"Già, quello lì", ripetei, avvicinandomi per guardarlo meglio. "Che cosa è successo?"
"Non è niente", rispose, con la voce attutita dall'asciugamano. " Mi sono solo lasciato scappare qualche parola di troppo, oggi pomeriggio, e mio nonno mi ha fatto dare una lezione dal Giovane Simon."
"Vuoi dire che c'erano un paio di Fraser minori a trattenerti, mentre lui ti prendeva a cazzotti in pancia?" osservai, provando un po' di nausea. 
Gettato da parte l'asciugamano, Jamie afferrò la camicia da notte. "Molto lusinghiero, da parte tua, pensare che ci siano volute due persone a trattenermi", disse con un ghigno, cacciando la testa fuori dal colletto. "In
realtà erano in tre; una cercava di strozzarmi da dietro."

"Jamie!"
Scoppiò a ridere, scuotendo la testa mentre rimetteva a posto la trapunta sul letto.

"Dev'esserci qualcosa in te, Sassenach, che mi induce sempre a commettere sbruffonate. Mi farò accoppare, uno di questi giorni, nel tentativo di far colpo su di te." Sospirò, lisciandosi cautamente la camicia di lana sulla pancia. "È solo una commedia, Sassenach; non devi preoccuparti."
"Una commedia! Santo Dio, Jamie!"

"Non hai mai visto un cane forestiero che si unisce al branco, Sassenach? Gli altri lo annusano, gli mordicchiano le zampe e gli ringhiano addosso, per vedere se lui si fa intimorire o si difende ringhiando a sua volta. E a volte volano pure i morsi, ma alla fin fine ogni cane del branco sa stare al posto suo, e sa chi è il capo. Il Vecchio Simon vuole accertarsi che io sappia chi è il capobranco, ecco tutto."
"Oh? E tu lo sai?" Mi sdraiai, in attesa che venisse a letto. Lui prese in mano la candela e sogghignò, con la luce tremula della fiammella che gli accendeva un bagliore azzurro negli occhi. "Bau", disse, e poi spense la
candela.


da 'Dragonfly in Amber'/'Il Ritorno'

sabato 21 settembre 2013

La famiglia Fraser

Per anni abbiamo parlato di Jamie Fraser...ma cosa sappiamo davvero della famiglia Fraser?
Ecco un piccolo vademecum genealogico in tema e dal punto di vista della saga di Outlander; un appuntamento a cadenza il più regolare possibile del blog che spiegherà le origini delle varie famiglie scozzesi più importanti della serie. Ovviamente si comincia con...


FRASER


L'origine dei Fraser è fantasiosa e diversa a seconda della fonte esaminata; alcuni sostengono che il nome derivi da La Fresilière originario della regione francese Angiò, che corrisponde all'attuale dipartimento del Maine e Loira mentre altri sostengono che derivi da un aneddoto: il Re di Francia, assetato e accaldato dopo una battuta di caccia, chiese ai suoi compagni d'avventura qualcosa che potesse dargli sollievo dal caldo. Prontamente i suoi compagni gli offrirono delle fragole e il Re ne fu così soddisfatto da elargire a questi stessi compagni un blasone il cui stemma recava proprio 3 fragole e ordinò loro di utilizzare il nome Fraser.
I primi Fraser del ramo scozzese apparvero nella zona del fiume Tweed intorno al XII secolo e nei secoli successivi apparvero in modo ricorrente nei documenti reali come benefattori di molteplici ordini religiosi. Avevano molti possedimenti nella zona del Tweedale, ma la vera prima roccaforte Fraser era situata proprio sul Tweed ed era conosciuta con il nome di Oliver Castle (probabilmente per il nome del primo capoclan, Oliver Fraser).
Proprio da quel primo Fraser, o meglio dalla sorella, ha origine il ramo dei Lovat...e quindi del nostro Jamie.
Il primo Lord di Lovat, Hugh Fraser, nacque nel 1377 e ruppe i legami con gli altri Fraser della zona sud della Scozia. 
11 Lords Lovat dopo, Simon Fraser sarà la famosa volpe rossa...e il nonno di Jamie.
Figlio di Thomas Fraser di Beaufort e di Sibylla, quarta figlia di Ian Mor Macleod del Clan Macleod e 16esimo capo clan, Simon prima sposò a forza Amelia, la ricca vedova del 9° Lord Lovat per sottrarle il patrimonio cosa che gli fece guadagnare una condanna a morte, condanna che venne graziata da Guglielmo III grazie all'intercessione del conte di Argyll. 
Però la grazia non era completa e nel 1701 venne allontanato dalla Scozia e viaggiando tra Londra e la Francia, venne a contatto con la corte esiliata degli Stuart.
Come per la prima moglie, costrinse al matrimonio Margaret, figlia di Ludovic Grant dei Grant da cui ebbe Simon, la giovane volpe, che nella serie incontriamo in 'Il Ritorno'.
Nel 1733 sposò Primrose, figlia di John Campbell di Mamore, 9° conte di Argyll.
La volpe rossa venne condannato a morte il 9 aprile 1747 a Londra per aver partecipato alla rivolta giacobita per la ristrutturazione della casata degli Stuart in Scozia.

Brian Fraser, il padre di Jamie, era il figlio illegittimo dell'11esimo Lord Lovat e di Davina Porter, una cameriera...se fosse stato legittimato, dato l'ottimo matrimonio contratto con Ellen, figlia di Jacob MacKenzie di Leoch, le cose sarebbero andate diversamente...chissà!

L'attuale Lord Lovat, come detto dalla stessa Geillis, non è un diretto discendete della volpe rossa, perchè alla morte senza eredi di Archibald, suo figlio, il titolo passò automaticamente ad Alexander Fraser, discendente del 4° Lord Lovat.

Ho risparmiato i superdettagli della famiglia Fraser...posso solo assicurarvi che Claire aveva perfettamente ragione nel dire a Jamie che gli intrecci familiari scozzesi sono difficili da seguire!

Fonte e fonte

venerdì 20 settembre 2013

MOBY: andando in guerra

Stavo frugando nelle mie tasche alla ricerca di un fiocco per legare la coda di Jamie, quando percepii una folata di vento nella stanza, tale da sollevare e smuovere i fogli. 
Mi voltai per vedere cosa l'avesse causata, ed ecco Germain che penzolava da una corda, nell'atto di calarsi attraverso l'apertura che permetteva di caricare balle e barili nei carri sottostanti.
"Bonjour, Grand-pere," disse, togliendosi una ragnatela dalla faccia mentre atterrava e si inchinava di fronte a Jamie con grande formalità. Si voltò e si inchinò anche verso di me. "Comment Ca va, grand-mere?"
"Ben..." cominciai automaticamente, ma venni interrotta da Jamie. 
"No", disse fermamente. "No, tu non vieni."
"Per favore, nonno!" Le formalità di Germain scomparvero in un istante, sostituito da un implorante. "Potrei esservi d'aiuto!"
"Lo so", disse Jamie seccamente. "E i tuoi genitori non mi perdonerebbero mai se tu lo facessi. Non voglio neanche sapere cosa comporta la tua idea di aiuto, ma..."
"Potrei consegnare i messaggi! Posso cavalcare, lo sai, me l'hai insegnato tu! E ho quasi 12 anni!"
"Lo sai quanto sia pericoloso? Se un cecchino inglese non ti butta giù dalla sella, qualcuno della milizia potrebbe colpirti alla testa per rubarti il cavallo. E li potrei contare, sai? Tu non ne hai neanche 11 di anni, quindi non provarci con me".

 da Written in my own Heart's Blood

giovedì 19 settembre 2013

Written in my Own Heart's Blood, qualche info

Dell'ottavo libro della saga ormai si sa molto grazie agli estratti, si sa la data di uscita (il 25 marzo 2014) e la copertina...ma del titolo? Che si sa del titolo? A parte che è Written in my Own Heart's Blood, nient'altro o poco di più.
Dato che molti hanno chiesto spiegazioni, Diana ne ha svelato il significato...

"E come ho detto (credo) in precedenza, qui abbiamo a che fare con il termine gaelico "A Chuisle", che significa, "sangue del mio cuore" - che si riferisce ad un amato figlio. (Ricordate che Jamie lo usa anche per i suoi nipoti adottivi così come per quelli che sono davvero sangue del suo sangue.) Ergo, avrà a che fare con delle relazioni familiari che in questo libro saranno molto presenti.
Non riesco a capire perché alcuni lettori vedano qualcosa di inquietante in questo titolo. Significa solo qualcosa che è stato fatto -o scritto, per esempio- con passione e non che qualcuno si accoltellerà al petto con una penna d'oca e finirà bello che morto sulla scrivania. Non avete mai sentito parlare di metafore?"


Un'altra domanda altrettanto gettonata è se questo libro sarà l'ultimo...

"E no, certamente non si ha alcun indizio che questo sarà l'ultimo libro. Qualcosa che possa suonare come "Questa è la fine?" SE dovesse davvero essere l'ultimo libro, ve lo direi schiettamente. Al momento penso che le probabilità che questo sia il capitolo finale siano contrarie. 
Per quanto riguarda chi pensa che in questo libro qualcuno debba morire...beh, posso dirvi che ci sono delle serie possibilità che sia così. Non ho mai scritto un libro in cui nessuno sia morto alla fine (e per quel che può valere, Jamie è stato morto per varie parti di ogni singolo libro della serie. Non necessariamente in modo definitivo, questo lo sapete.)"

Una mia piccola aggiunta: sapete perchè l'abbreviazione del titolo di questo libro nei vari estratti è MOBY?
Diana per comodità abbreviava il titolo provvisorio, My Own Heart’s Blood con le sole iniziali delle parole e quindi MOHB, che con la pronuncia della B è risultato 'MOBY' e da lì l'acronimo è rimasto.
...svelato il mistero ;)


per chi se lo domandasse, la prima cover è della versione americana del libro e la seconda di quella inglese.

mercoledì 18 settembre 2013

Citazione del mese

Il mio orgoglio e' ferito...e l'orgoglio e' piu' o meno tutto quello che mi resta. Mi stai svuotando dentro Claire!

"My pride is hurt...and my proud is about all I've got left to me. You're tearin' my guts out, Claire!"
 

- Diana Gabaldon, Outlander

martedì 17 settembre 2013

MOBY: Destino

"Cosa avresti voluto essere?" chiesi d'impulso. "Se tu non fossi nato il Laird di Lallybroch?"
"Non lo ero. Se il mio fratello maggiore non fosse morto, vuoi dire" disse. Una piccola ombra di rimpianto gli attraversò il volto, ma non vi indugiò. Portava ancora il lutto per il fanciullo che era morto a undici anni, che aveva lasciato il fratello minore a sostenere l'onere del comando e della lotta, ma lui era abituato a quel peso da molto tempo.

"Forse", dissi. "Ma se tu fossi nato altrove, magari in una famiglia diversa?"
"Beh, non sarei stato ciò che sono ora, giusto?" disse con senso di logica e mi sorrise. "Potrei disquisire su ciò che il Signore mmi ha destinato a fare, di tanto in tanto, Sassenach - ma non ho da discutere su ciò che mi ha fatto."
Guardai ciò che era - il forte corpo dritto e le mani abili, il viso così pieno di tutto quello che era...e non aveva alcuna discussione, comunque.
"Inoltre", ddisse, e piegò la testa facendo una considerazione, "se fosse stato diverso, non avrei avuto te, no? Brianna e i suoi figli?"
Se fosse stato diverso...non gli chiesi se pensava che la sua vita ne fosse valsa la pena.
Si chinò e mi toccò la guancia.
"Sì, ne vale la pena, Sassenach," disse. "Per me".
Mi schiarii la gola.
"Anche per me."

 da Written in my own Heart's Blood

domenica 15 settembre 2013

MOBY: Casa è dove si trova il cuore...

Si era avvicinato al solaio e tirò la scala dietro di lui, per evitare che i bambini entrassero. Mi stavo vestendo in fretta - o ci stavo provando - mentre mi stava raccontando di Dan Morgan, di Washington e degli altri generali continentali. A proposito della battaglia che stava per accadere.
"Sassenach, io ho dovuto", disse ancora, dolcemente. "Mi dispiace."
"Lo so," dissi. "So che hai dovuto." Le mie labbra erano rigide. "Io...tu...anche a me dispiace."
Stavo cercando di allacciare le piccole dozzine di bottoni che chiudevano il corpetto del mio abito, ma le mie mani tremavano così tanto da non riuscire nemmeno a prenderli. Smisi di provarci e tirai fuori la spazzola per capelli dalla borsa che mi ero portata dalla casa di Chestnut Street.

Lui fece un piccolo suono con la gola e me la prese di mano. La gettò sul divano improvvisato e mi circondò con le braccia, tenendomi stretta con il mio viso sepolto contro il suo petto. La stoffa della sua nuova uniforme profumava di fresca tintura blu, gusci di noce e terra; era strano e rigido contro la mia faccia. Non riuscivo a smettere di tremare.
"Parla con me, a nighean," mi sussurrò tra i capelli arruffati. "Ho paura, e non voglio mai più sentirmi così tanto solo come ora. Parla con me ".
"Perché devi essere sempre tu?" Sbottai contro il suo petto.
Questo lo fece ridere, in modo un pò tremolante, e mi resi conto che tutto il tremore non veniva da me.
"Non sono solo io", disse e mi accarezzò i capelli. "Ci sono mille altri uomini -o più- che si stanno preparando per oggi e che non vorrebbero farlo."
"Lo so," dissi di nuovo. Il mio respiro era un pò più tranquillo. "Lo so." Girai la faccia di lato per respirare, e tutto ad un tratto cominciai a piangere, senza preavviso.
"Mi dispiace," senza fiato. "Non volevo...non voglio rendertelo più difficile. Io, io, oh, Jamie, quando ho saputo che eri vivo...volevo così tanto tornare a casa. Tornare a casa con te."
Le sue braccia si strinsero intorno a me forti. Non parlava, e io sapevo che era perché non riusciva.
"Anch'io", sussurrò infine. "E lo faremo, a nighean. Te lo prometto."

I suoni da basso fluttuavano intorno a noi: i suoni dei bambini che correvano avanti e indietro tra il negozio e la cucina, Marsali che canticchiava tra sè in gaelico mentre preparava l'inchiostro per la stampa. La porta si aprì, e l'aria fredda e carica di pioggia entrò con Fergus e Germain, aggiungendo le loro voci all'allegra confusione.
Rimanemmo stretti l'una nelle braccia dell'altro, prendendo conforto dalla nostra famiglia al piano inferiore, provando nostalgia per coloro che non avremmo mai più potuto rivedere, sia con una casa sia senza, in equilibrio tra il pericolo e l'incertezza. Ma insieme. 
"Tu non andrai in guerra senza di me", dissi con fermezza, raddrizzandomi e tirando su con il  naso. "Non devi neanche pensarci."
 da Written in my own Heart's Blood

sabato 14 settembre 2013

MOBY: coraggio

"Lei è un uomo molto coraggioso," dissi con calma toccando la manica di Denzell. "L'ho visto. Quando ha fatto la parte nel gioco del disertore di Jamie, a Saratoga."
"Non era coraggio, glielo garantisco," disse, con una breve risata e priva di umorismo. "Non cerco di essere coraggioso, volevo solo dimostrare chi ero."
Feci un rumore piuttosto irrispettoso - non ero allo stesso livello della classe di Jamie o di Ian in termini di rumori scozzesi, ma avevo raccolto alcuni suggerimenti-mi guardò con sorpresa.
"Apprezzo la differenza" gli dissi. "Ma ho conosciuto un sacco di uomini coraggiosi nella mia vita."
"Ma come si può sapere che cose..."

"Stia tranquillo". Agitai le mie dita verdo di lui. "'Coraggioso' copre tutto, dalla follia completa e dal dannato disprezzo della vita delle altre persone - generalmente si tende ad andare in quella direzione - all'ubriachezza, all'incoscienza e idiozia totale - cosa che faceva sudare e tremare e sollevare un uomo...e gli faceva fare ciò che crede di dover fare ad ogni costo".
"Questo," dissi facendo una pausa per riprendere fiato e unire le mani tranquillamente in grembo, "è esattamente il tipo di coraggio che condivide con Jamie."
"Suo marito non suda e trema", disse seccamente. "L'ho visto. O meglio, non ho gli ho visto fare queste cose ".
"Lui suda e trema interiormente
, per lo più," risposi. "Anche se molto spesso vomita prima, o durante una battaglia. Lo prende nelle budella, dice."

 da Written in my own Heart's Blood

mercoledì 11 settembre 2013

Altri ingressi nel cast

Dopo un'attesa davvero lunghissima, altri nomi del cast della serie tv si sono aggiunti a quelli già noti. Ad affiancare Sam Heughan/Jamie Fraser in veste di padrino ci sarà infatti Duncan Lacroix che vestirà i panni di Murtagh mentre la tanto attesa decisione su Claire è caduta su Caitriona Balfe.



Caitriona Balfe è di origine irlandese, nata il 4 ottobre 1979 a  Monaghan.
Ha partecipato alla pellicola Super8 di J.J. Abrams prodotto da Steven Spielberg, nel recente e acclamato Now You See Me - I maghi del crimine e in Escape Plan - Fuga dall'inferno che vede per protagonisti attori del calibro di Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Vincent D'Onofrio, Jim Caviezel e Sam Neill oltre ad alcune miniserie tv come The Beauty Inside.







 Duncan Lacroix è un attore inglese nato nel Kent, ma cfresciuto per molti anni in Irlanda.
Come Tobias Menzies, Duncan ha partecipato alla famosa serie tv Games of Thrones, ma alle spalle ha anche molti ruoli teatrali Shakespeariani e in serie tv come Primeval, Cromwell in Ireland e Reign.

martedì 10 settembre 2013

I cinguettii di Sam

Sam Heughan, il nostro Jamie Fraser, ci tiene informati dei processi dei lavori per la serie televisiva ispirata alla saga di Diana Gabaldon, Outlander.

Ieri infatti è arrivato in Scozia...
"oggi si prende un volo per il 18° secolo in Scozia...usando Craigh na Dun sarebbe più facile (si potranno portare bagagli?)"

...e si è dichiarato felice di essere ritornato a casa e di risentire di nuovo il tipico accento celtico (non dimentichiamo che Sam è scozzese -_^ )...

...non che entusiasta del mondo de la Straniera, anche se il lavoro da fare è molto.
"Non posso dirvi quanto io sia felice nel mondo di Outlander....un sacco di lavoro da fare, ma non rimarrete delusi. #grandegiornata "

...considerando l'impegno che Sam e tutto lo staff della produzione ci sta mettendo, non abbiamo dubbi che il risultato sarà all'altezza delle nostre (alte) aspettative.

giovedì 5 settembre 2013

I fratelli MacKenzie

L'attesa per l'annuncio di chi sarà Claire aumenta, ma nel frattempo il cast si arricchisce dei volti degli altri personaggi. Questa volta tocca ai fratello MacKenzie, Dougal e Collum; il fratello maggiore Collum sarà interpretato da Gary Lewis mentre l'impulsivo Dougal sarà Graham McTavish.


Gary Lewis è un attore inglese della leva del '57. 
Sicuramente in molti lo avranno riconosciuto per la parte del padre minatore del film Billy Elliot; oltre a questa pellicola, Lewis ha interpretato ruoli in film del calibro di Gangs of New York ed Eragon.
Nel 1997 e nel 2000 ha vinto il premio come migliore attore, rispettivamente, per Orphans (al Festival Internazionale del Cinema di Gijón ) e per Billy Elliot (Flaiano Film Festival).



Graham McTavish è un attore scozzese di Glasgow noto per la sua interpretazione del nano Dwalin nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson.
Ha lavorato anche in pellicole come Tomb Raider:la culla della vita e John Rambo e in alcuni episodi di telefilm come Prison Break e 24.


Fonte

martedì 3 settembre 2013

il Cruci-Outlander


Inserite negli spazi le soluzioni delle definizioni sottostanti così 
da ottenere la risposta al quesito del cruci-outlander
...ma fate attenzione: le definizioni sono a casaccio!

Cliccate sull'immagine per visualizzarla più grande
***difficoltà: medio-alta***

lunedì 2 settembre 2013

Partecipazione con slittamento

Le riprese della serie tv ispirata alla serie di Diana Gabaldon, Outlander, si avvicinano...ma si allontanano! Ebbene si, l'inizio dei lavori di registrazione inizialmente annunciato per il 10, slitta al 30 settembre.
Terry Fanning/Moore è la moglie di Ron Moore

Si parte quindi a fine mese così da avere una buona preparazione e una buona base per tutti; ed è proprio a questo proposito che la Starz ha annunciato di essere in cerca di persone disposte a fare da comparsa.
Nello specifico, la casa di produzione cerca persone -uomini e donne- tra i 16 e i 50 anni, meglio se siano capaci di cavalcare, usare spade, pescare e usare un fucile, dall'aspetto molto naturale (essendo lo sceneggiato ambientato nei primi anni del 700 e del 900 non si può essere fisicamente eccessivi) e senza tatuaggi.
Chiunque pensi di rientrare nella categoria (e ovviamente sia in zona e mastichi un buon inglese) può inviare la richiesta all'indirizzo mail info@gbmcasting.co.uk con 'Outlander' per oggetto della mail.
Ma questa non è la sola collaborazione che la serie chiede ai suoi tanti e affezionati fans; infatti la sezione dedicata ai costumi -diretta proprio dalla moglie di Moore- ha aperto le sue porte, o meglio, le sue sartorie a tutti gli amanti della saga con competenze in vari ambiti sartoriali come uncinetto, decorazione con perline, pelletteria, etc. 
E' stato aperto un gruppo su fb Outlander Costume Page in cui è possibile trovare l'elenco completo delle aree artigianali in cui la produzione è impegnata e in cerca di consigli e supporto.
 

A leaf on the wind of All Hallows - capitolo 5

"DZIENŃ DOBRY."
Jerry si bloccò nell'atto di abbassarsi su una sedia e fissò un sorridente Frank Randall.
"Oh, aye," disse. "Come questo, vero? Pierdolić Matka." Significava fotti tua madre in polacco, e Randall, colto di sorpresa, scoppiò a ridere.
"Come questo," ammise. 

"E io che pensavo che lei e Malan mi aveste scelto per la mia bella faccia", disse con voce strascicata, esagerando il suo accento. Si sedette e si appoggiò allo schienale, colpendolo con casualità. "E' la Polonia, vero?" Non poteva essere una coincidenza, dopo tutto - o l'unica coincidenza era stato l'incidente al Dolly che lo aveva mandato nell'edificio prima. In un certo senso, era confortante; ma non era la dannata mano del Destino che gli aveva toccato la spalla forando il tubo del carburante. La mano del Destino aveva colpito un bel pò prima, mettendolo nella formazione Verde con Andrej Kolodziewicz.
Andrej era un tizio davvero a posto, un buon amico. L'aveva incontrato un mese prima, a poca distanza da un Messerschmitt. Forse era stato accecato dal sole, forse stava solo guardando oltre la spalla sbagliata. L'ala sinistra andò al diavolo e lui fece una spirale indietro e poi giù sul terreno. Jerry non aveva visto l'incidente, ma ne aveva sentito parlare. Dopo si era ubriacato di vodka con il fratello di Andrej.
"Polonia", Randall concordò.

"E' così", disse Randall, appiattendo le mappe con entrambe le mani. "I nazisti hanno fatto dei campi di lavoro in Polonia negli ultimi due anni, ma non è di dominio pubblico - sia in patria che all'estero. Sarebbe molto utile per lo sforzo bellico se tutti ne fossero a conoscenza. Non solo dell'esistenza dei campi, ma del genere di cose che succedono lì". 
"Se vogliamo che la cosa sia largamente diffusa e chiaramente divulgata - e lo siamo - abbiamo bisogno di prove documentate" disse Randall materialmente realistico. "Fotografie".
"Non fare più di un passaggio, a meno che le telecamere non funzionino. Meglio avere un minor numero di immagini che niente".
"Vai il più vicino che puoi per gestire la possibilità di tornare, va bene? Le telecamere possono valere anche più di quello che sono".
Cosa che ottenne una debole risatina da Malan. I piloti - specialmente quelli addestrati - erano preziosi. La RAF aveva un sacco di aerei ora, ma in nessun modo abbastanza piloti per farli volare.

 "Di qui il polacco". Randall si passò una mano tra i capelli e diede a Jerry un sorriso storto. "Se doveste uscirne, potrebbe essere necessario chiedere indicazioni." Avevano due piloti di lingua polacca, aveva detto lui - polacchi volontari e un inglese che sapeva qualche parola della lingua, come Jerry.
"Ed è una missione volontaria, lo ripeto."
"Aye, lo so," disse Jerry irritato. "Ho detto che ci sarei andato, no? Signore."
"L'hai fatto". Randall lo guardò per un attimo, gli occhi scuri illeggibili, poi abbassò di nuovo lo sguardo sulle mappe. "Grazie," disse a bassa voce.

domenica 1 settembre 2013

Curiosità su Jamie...

sapevate che il personaggio di Jamie Fraser 
è stato creato da Diana dopo un'ispirazione avuta guardando 
il telefilm degli anni 60 'Dr.Who'?
Uno dei compagni dei viaggi nel tempo e nelle varie dimensioni del dottore 
era proprio un giovane giacobita scozzese di nome Jamie MacCrimmon
interpretato da Frazer Hines.