giovedì 29 dicembre 2011

Il Prigioniero Scozzese

è da poco uscito il nuovo libro di Diana Gabaldon, The Scottish Prisoner, stavolta della serie che ha per protagonista Lord John. Il brano qui sotto però ha come personaggio qualcuno che conosciamo molto bene:


Faceva freddo nella soffitta, e la sua mente mezza addormentata tentava di uscire dalla morsa del freddo quando le parole risuonarono nella sua mente.
"Bravo ragazzo."
Il vento colpì la stalla e rimbombò forte su tutto il tetto. Una consistente folata di vento carica del profumo di neve si mescolò alla sonnolenza, e due o tre cavalli di sotto cominciarono a muoversi, a grugnire e a fare rumore. Helwater. La consapevolezza del luogo si impresse in lui e i frammenti di Scozia e Lallybroch si incrinarono e volarono via lontani, fragili come un velo di fango secco.
Helwater. La paglia screpitò sotto di lui, i suoi arti si stiracchiarono attraverso la superfice ruvida, punzecchiandolo attraverso la camicia. Aria scura, viva intorno a lui.
Il ragazzino ...
Avevano portato nella Casa il ceppo natalizio quel pomeriggio, tutta la casa aveva assistito, le donne inarcando le sopracciglia, gli uomini con il volto arrossato per il lavoro, barcollando, cantando, trascinando l'enorme tronco con delle corde, la sua corteccia solcava la neve in profondità dove passava accumulandola alta su entrambi i lati.
Willie era a cavalcioni sopra il ceppo, urlando per l'eccitazione, aggrappato alla corda. Una volta tornati a casa, Isobel aveva cercato di insegnargli a cantare "Good King Wenceslaus", ma andava al di là delle sue possibilità, e dondolò avanti e indietro tutto il tempo fino a quando sua nonna aveva dichiarato che l'avrebbe fatta diventare matta e ordinò a Peggy di portarlo nella stalla, per aiutare Jamie and Crusoe a portare i rami di pino e abete freschi di taglio. Eccitato, Willie cavalcavò sulla sella di Jamie fino al boschetto, e si fermò obbediente su un ceppo su cui Jamie lo aveva fatto sedere, fuori dalla portata degli alberi, mentre i rami venivano tagliati. Poi aiutò a caricarli, stringendo al petto due o tre i rami profumati e tagliuzzati, mettendoli accuratamente in un grande cesto, quindi lo fece di nuovo, più volte, incurante di dove il suo fardello era effettivamente atterrato.
Jamie si girò, accoccolandosi più in profondità nella massa di coperte, con sonnolenza, ricordando. Aveva continuato, con quel ritmo, avanti e indietro, avanti e indietro anche se era rosso in faccia e ansimava, fino a quando lasciò cadere l'ultimo ramo sul mucchio. Jamie aveva guardato in basso per trovare un Willie raggiante che lo guardava con orgoglio, rise e disse d'impulso, «Sì, che bravo ragazzino. Andiamo. Andiamo a casa ".
William si era addormentato sulla strada del ritorno a casa, con la testa pesante come una palla di cannone nel suo berretto di lana contro il petto di Jamie. Jamie era smontato con cura, tenendo il bambino in braccio, ma Willie si era svegliato, guardando intontito Jamie disse: "WEN-sess-loss", chiaro come una campana, poi cadde di nuovo addormentato. Si era svegliato esattamente nel momento in cui lo stava consegnando alla governante Elspeth e Jamie lo aveva sentito, mentre se ne andava, dire alla tata "Sono un bravo ragazzino!"
Ma quelle parole nascevano dai suoi sogni, da qualche altra parte, e da molto tempo prima. Suo padre lo aveva detto anche a lui, una volta?
Pensava di sì, e per un istante, solo un istante, era con suo padre e suo fratello Willie, mentre teneva il primo pesce che avesse mai preso da solo, viscido e agitato, ed entrambi ridevano di lui, con lui in allegria.
"Bravo ragazzo!"
Willie. Dio, Willie. Sono così contento che gli abbiano dato il tuo nome. Raramente si ricordava di suo fratello; Willie era morto di vaiolo quando aveva undici anni, Jamie, otto. Ma ogni tanto, poteva sentire Willie vicino a lui, a volte sua madre o suo padre. Più frequentemente, Claire.
Vorrei che potessi vederlo, Sassenach, pensò. È un bravo ragazzo. Forte e irritante, aggiunge con onestà, ma bravo.

The Scottish Prisoner


Traduzione amatoriale e quindi non ufficiale, fatta senza scopo di lucro

mercoledì 28 dicembre 2011

Gadgets del Blog: il SegnaOutlander

Dopo tantissimo tempo, ritornano i Gadget del Blog con un altro segnalibro in tema Outlander!
Dopo Craigh na Dun e Fraser's Ridge, un altro luogo estremamente significativo per i nostri Jamie e Claire: Lallybroch!



Che ne pensate?

giovedì 22 dicembre 2011

Jerry & Dolly...

dal titolo di questo post magari non si capirà ci sono, ma dal brano qui sotto e dal libro da cui è tratto si...

Jerry chiuse il tettuccio sopra la sua testa. Era un giorno umido e bagnato, tipico del Northumberland, ed il suo respiro condensava in pochi secondi sul plexiglass.
Si sporse in avanti per asciugarlo, per poi emettere un acuto guaito, sentendo che alcune ciocche dei suoi capelli si strappavano. Aveva dimenticato di abbassarsi. Nuovamente.
Mormorando un’imprecazione, sganciò il tettuccio e le ciocche castane che erano rimaste incastrate volarono via, catturate dal vento.
Chiuso di nu
ovo il tettuccio, si accovacciò aspettando il segnale per il decollo.
Arrivato il segnale,
iniziò pian piano a tirare l’acceleratore e l’aeroplano iniziò a muoversi.
Portò automaticamente la mano alla sua tasca, sussurrando “Ti amo Dolly”…ognuno aveva il suo piccolo rituale nei pochi momenti precedenti il decollo.
Per Jerry MacKenzie consisteva nel viso di sua moglie e nella pietra portafortuna che usualmente portava nascosta sull’addome. L’aveva trovata lei su una collina rocciosa dell’isola di Lewis, dove avevano trascorso la loro breve luna di miele – uno zaffiro grezzo, molto raro- aveva detto lei.
“Come te” le aveva risposto e l’aveva baciata
Stavolta non ne aveva bisogno contro i nemici, ma non poteva considerarsi veramente un rituale se fatto solo ogni tanto, no? Ed anche se non avesse dovuto combattere, era comunque necessaria molta attenzione.


brano tratto da A Leaf on the Wind of All Hallows

Un enorme grazie a Mary per la preziosa traduzione!

avete indovinato chi sono? -_^

domenica 16 ottobre 2011

Incontri

Brianna non ebbe alcun dubbio sin dalla prima occhiata, al tempo stesso molto e per nulla sorpresa; lui non era esattamente come se lo era immaginato - sembrava più piccolo, delle normali dimensioni di un uomo - ma il suo viso aveva gli stessi tratti del proprio: il lungo naso diritto e la mandibola tenace, oltre agli allungati occhi da gatto incastonati in ossa massicce.
Mentre usciva dall'ombra degli aceri, il sole gli accese tra la chioma sprazzi ramati. Quasi inconsciamente lei  sollevò una mano e si ravviò una ciocca dei propri capelli dal viso, notando con la coda dell'occhio il medesimo luccichio d'oro rosso.
« Chi stai cercando, ragazza? » domandò. Brusco, ma non scortese. La sua voce era più profonda di quanto si fosse immaginata, la erre arrotata delle Highlands leggera ma ben distinguibile.
«Te», rispose lei tutto d'un fiato. Le parve che il cuore le si fosse incastrato in gola, bloccandole l'uscita delle parole.
Le stava abbastanza vicino perché potesse annusare un vago sentore del suo sudore misto all'effluvio del legno segato di fresco: notò una spolverata di segatura dorata nelle maniche arrotolate della sua camicia di lino. Lui socchiuse gli occhi, divertito, mentre lei lo squadrava in ogni dettaglio del suo abbigliamento, poi sollevò un sopracciglio rossiccio e scosse la testa.
«Spiacente, figliola», si scusò con un mezzo sorriso. «Sono sposato. »
Fece per oltrepassarla, e lei emise un piccolo suono strozzato, tendendo la mano per fermarlo senza però osare del tutto toccargli la manica. Lui si fermò e la guardò con maggior attenzione. « No, guarda che parlavo sul serio: ho una moglie a casa, e casa mia non è molto lontana», soggiunse, nell'evidente desiderio di mostrarsi gentile.
« Sei... tu sei Jamie Fraser, non è vero? »
Lui le lanciò un'occhiata dura.
«Sì», rispose. Il suo volto era di nuovo guardingo, gli occhi stretti contro il sole. Si guardò rapidamente alle spalle in direzione della taverna, ma nulla si muoveva nel vano della porta aperta.
Avanzò di un passo verso di lei.
« Chi ti manda? » domandò piano. « Hai un messaggio per me, figliola? »
«Mi chiamo Brianna», rispose. Lo vide corrugare la fronte, incerto, e poi i suoi occhi ebbero un guizzo. Lo sapeva! Aveva già sentito quel nome e significava qualcosa per lui. Deglutì a fatica, sentendosi avvampare le guance come se se le fosse scottate alla fiamma di una candela.
« Sono tua figlia », dichiarò, con una voce che suonò strozzata alle sue stesse orecchie. « Brianna. »
Lui rimase immobile, senza cambiare minimamente espressione. L'aveva sentita, tuttavia; impallidì, dopodiché un intenso, doloroso rossore gli salì su dalla gola e gli inondò il viso, improvviso come un fuoco tra le stoppie e altrettanto vivido di quello di lei.


Passione oltre al tempo

venerdì 30 settembre 2011

Destini Incrociati edizione TEA


I'm back! Dopo mesi di inattività causa forza maggiore - ma vi ho lasciato nelle mani di Methos, quindi siete al sicuro! -  ritorno con una notizia preziosa, perché tantissimi di voi ci hanno chiesto info.
L'edizione economica TEA di Destini Incrociati uscirà con ogni probabilità a Febbraio 2012 con un prezzo indicativo di 10€.
Non ho fonti da darvi, perché è una notizia da addetti ai lavori (editoria). Non so nemmeno dirvi se slitterà, ma come inizio non c'è di che lamentarsi, direi.

Destini Incrociati
Febbraio 2012
10€, 720 pp.

domenica 18 settembre 2011

La leggenda di Brian

Si sa che i Celti avevano una leggenda un po’ per tutto; del resto la loro terra ha sempre avuto un pizzico di magia e di mistero. 
Una delle leggende che incontriamo nella saga è quella che riguarda il padre di Jamie, Brian Fraser, conosciuto anche come Brian Dhu per i suoi capelli neri e lustri.
Questa leggenda è raccontata da Alec a Claire

<<[..]La gente del villaggio se ne andò in giro a raccontare che Ellen Mackenzie era stata portata fino al mare, e che adesso viveva in mezzo alle foche.  
Lo sapevate che quegli animali si spogliano della pelle,quando vengono a riva,e si mettono a camminare come gli uomini? 
E se voi trovate una pelle di foca e la nascondete lui – o lei – non potrà più tornare in acqua, e dovrà restare insieme a voi sulla terra. Pare sia una buona idea prendersi in moglie una foca: sono ottime cuoche e madri assai devote. >>
 
(La Straniera_Lo Spirito della Sorgente  pag.45, ed. Superpocket)

 
esiste una leggenda simile anche in Irlanda, la leggenda della Selkie ossia una foca che non può essere distinta dalle vere foche e che può prendere sembianze umane divenendo una donna o un uomo dall'aspetto bellissimo. 

Nelle notti di luna piena può accadere che nuotino fino alla spiaggia per poi spogliarsi del loro manto di foca e diventare uomini e donne, godendo del crepuscolo e delle sensazioni dell’essere umano,ma solo fino al tramonto successivo. 
Devono però prestare grande attenzione a dove nascondono la loro pelle di foca perché nel  caso in cui qualcuno se ne appropriasse, non potrebbero riassumere le sembianze di animali restando così legati alla terra ferma per sempre.

M.

venerdì 9 settembre 2011

Emozioni

Era un vicolo senza uscita piuttosto lungo e tortuoso, in fondo al quale si trovava la tipografia. Su entrambi i lati si affacciavano fiorenti attività e abitazioni, ma io non avevo occhi che per la nitida insegna bianca appesa accanto alla porta.

A. MALCOLM
TIPOGRAFO E LIBRAIO

diceva, e al di sotto: Libri, biglietti da visita, opuscoli, volantini, lettere ecc.
Allungai la mano per toccare i caratteri neri del nome. A. Malcolm. Alexander Malcolm. James Alexander Malcolm MacKenzie Fraser. Forse. Ancora un minuto e avrei perso coraggio. Aprii la porta con una spinta ed entrai.
C’era un largo bancone che attraversava il davanti del negozio, interrotto da uno sportello aperto, e una scaffalatura su un lato contenente parecchie vaschette di caratteri di stampa. Sulla parete opposta erano attaccati manifesti e avvisi di ogni tipo: campioni, senza dubbio.
Dalla porta aperta che conduceva alla stanza sul retro si vedeva l’ingombrante struttura spigolosa di un torchio tipografico, su cui stava chino, con la schiena voltata verso di me, Jamie.
«Sei tu, Geordie?» domandò senza girarsi. Vestito in camicia e calzoni, teneva in mano un attrezzo con cui stava aggiustando qualcosa nelle viscere del torchio. «Certo che ce ne hai messo di tempo. Hai preso il...»
«Non sono Geordie», risposi, con voce più acuta del solito. «Sono io. Claire».
Si raddrizzò molto lentamente. Portava i capelli lunghi raccolti in una folta coda di un bel colore castano screziato di rame. Ebbi il tempo di notare che il nastro con cui li teneva legati sulla nuca era verde, e poi si girò. Mi fissò senza parlare. Un tremito gli percorse la gola muscolosa mentre deglutiva, ma continuò a non proferire parola. Aveva lo stesso volto grande e simpatico, gli stessi occhi a mandorla blu e gli alti zigomi larghi da vichingo, la stessa bocca con gli angoli all’insù come se fosse sempre sul punto di sorridere. Le rughe attorno agli occhi e alla bocca erano più profonde, ovviamente. Il naso era cambiato appena un poco, il setto affilato come una lama di coltello ispessito dalla sporgenza di una vecchia frattura guarita da tempo. Gli dava un aspetto più truce, pensai, ma diminuiva quell’aria di distaccato riserbo, conferendogli un nuovo, ruvido fascino.
Oltrepassai il varco nel bancone, senza vedere altro che quello sguardo impassibile.
«Quand’è che ti sei rotto il naso?»
Gli angoli della sua bocca si sollevarono appena.
«Circa tre minuti dopo l’ultima volta che ti vidi, Sassenach».
Ci fu un’esitazione, quasi un punto di domanda in quel nome. Non ci separavano più di trenta centimetri. Allungai titubante la mano e toccai la linea sottile della frattura, dove l’osso era bianco contro il color bronzo della sua pelle.
Si ritrasse di scatto come se fosse scoccata una scintilla elettrica tra noi, e la sua espressione calma andò in pezzi.
«Sei reale», sussurrò. Benché mi fosse sembrato già pallido, ora ogni residuo di colore gli era rifluito dal viso. Roteò gli occhi e si accasciò a terra in una pioggia di carte e altre cianfrusaglie appoggiate sul torchio: la sua caduta era stata piuttosto aggraziata per un uomo della sua stazza, pensai distrattamente.


Il Cerchio di Pietre

M.

lunedì 5 settembre 2011

L'ottavo libro ha un titolo

...ottavo per gli americani, ma quattordicesimo per noi italiani!
Indipendentemente dal numero, l'ultimo (in ordine cronologico) libro della serie "La Straniera" ha un titolo:

WRITTEN WITH MY
OWN HEART’S BLOOD

ossia,

SCRITTO CON IL SANGUE DEL MIO CUORE.

Titolo interessante, non c'è che dire!
Cosa accadrà in questo nuovo capitolo della saga? Avete qualche idea o speranza?
Cosa vorreste trovare tra le pagine di questa nuova avventura?


 M.

sabato 3 settembre 2011

Buon Compleanno a...

Jonathan Wolverton Randall.

“Capitano Randall,” iniziai, con voce ferma e decisa, “mi avete chiesto se sono una strega. Ebbene, lo sono. Sono una strega e vi maledico. Vi sposerete e vostra moglie avrà un bambino, ma voi non vivrete abbastanza per vederlo. Vi so anche dire la data e l’ora della vostra morte.”
Il suo viso era in ombra, ma il luccichio degli occhi rivelò il suo terrore. Mi credeva. E perché non avrebbe dovuto? Stavo dicendo la verità. Avevo davanti agli occhi la carta genealogica di Frank, era come se fosse disegnata sull’intonaco di quel corridoio. “Jonathan Wolverton Randall, nato il 3 settembre 1705, morto...” Si gettò su di me, ma non abbastanza in fretta per impedirmi di dire la data.

La Straniera

Il tanto controverso, odiato e temuto Black Jack Randall oggi compie 306 anni!
Non c'è che dire, nel bene o nel male, li porta benissimo.
M.

lunedì 29 agosto 2011

Genitori e Figli


"Ieri sera abbiamo parlato un po', tua zia e io. Quando vedrai Jamie, e tutto sarà sistemato tra voi, allora chiedigli, se ti va, che cosa vuole che ne facciamo. "
"Farne? Di che?"
"Di Lallybroch."  Agitò la mano in un gesto che comprendeva la valle e la casa più in basso. Si voltò verso di lei, con un turbamento negli occhi.
"Forse saprai - o magari no - che tuo padre stilò un atto legale, prima di Culloden, per cedere la proprietà al giovane Jamie, nel caso tutto fosse andato a catafascio e lui fosse stato condannato come traditore. Ma ciò accadde prima della tua nascita, prima che lui sapesse di avere una figlia sua."
"Sì, ne ero al corrente." Tutto a un tratto capì dove volesse andare a parare, e gli posò una mano sul braccio, sorprendendolo con il suo tocco.
"Non sono venuta per questo, Zio", protestò piano. "Lallybroch non è mia, e io non la voglio. Tutto quel che voglio è vedere mio padre... e mia madre."
Ian si rilassò in volto, e appoggiò la mano su quella di lei. Tacque per qualche istante, poi, dopo una stretta delicata, le lasciò andare la mano. "Aye, be', tu diglielo lo stesso; se lo desidera, noi... "
"Non lo desidera", lo interruppe decisa.
Ian la guardò, con un vago sorriso in fondo agli occhi.
"Sai tante cose di lui, per essere una che non lo ha mai incontrato."
Gli sorrise, il sole primaverile caldo sulle spalle. "Forse sì."
Il sorriso si trasmise al volto di Ian. "Aye, tua madre ti avrà parlato di lui, suppongo. E lei lo conosceva bene, pur essendo una Sassenach. Però c'è da dire che è sempre stata... speciale, la tua mamma."
"Sì." 

Passione Oltre al Tempo
(Pag. 44)

sabato 27 agosto 2011

Copertine Internazionali: Spagna

Continuiamo con la carrellata di cover straniere.
Questa volta tocca alla Spagna!
Nella penisola Iberica, le case editrici che hanno pubblicato e pubblicano la serie sono due: la Salamandra Publicaciones y Ediciones e la Planeta.  La prima ha due versioni di questi libri, una fatta all'inizio degli anni 2000 e una più attuale dell'anno scorso. La seconda casa editrice invece è l'unica ad aver pubblicato il sesto (a breath af snow and ashes) ed il settimo (an echo in the bone).


OUTLANDER - Forastera.
 

DRAGONFLY IN AMBER - Atrapada en el tiempo
   

VOYAGER - Viajera 
   

DRUMS OF AUTUMN - Tambores de Otoño
   
 
THE FIERY CROSS - La Cruz Ardiente
  

A BREATH OF SNOW AND ASHES - Viento y ceniza 


AN ECHO IN THE BONE - Eco del Pasado


Che ne pensate? Vi piacciono?


Un enorme grazie a Marcris per l'aiuto


M.

lunedì 22 agosto 2011

Giuramenti...

C'era molto silenzio sulla collina; non sentivo altro che il respiro regolare di Jamie, un suono più che mai prezioso per me.
"Ti troverò", mi sussurrò all'orecchio. "Te lo prometto. Se dovrò sopportare due secoli di purgatorio, duecento anni senza di te...allora vuol dire che sarà la punizione che mi sono meritato per i miei crimini: perchè ho mentito, ucciso, rubato e tradito. ma c'è un'unica cosa che ristabilirà l'equilibrio. Quando sarò al cospetto di Dio, ci sarà un'unica cosa che farà pendere la bilancia in mio favore, contro tutto il resto."
La sua voce si abbassò fin quasi a un sussurro, e le sue braccia si strinsero intorno a me.
"Signore, mi hai dato una donna straordinaria e Dio! Io l'ho amata tanto". 


 Il Ritorno
(pag 338)


by Methos

sabato 20 agosto 2011

Sangue del mio sangue...

Di canzoni che ci ricordano la storia o parti della storia di Jamie e Claire ce ne sono tantissime, ma una canzone che parla proprio di loro, scritta apposta per loro ancora non c'era stata.
Ci ha pensato Mike Gibb, un paroliere e drammaturgo grande fan della serie Outlander a porvi rimedio e con l'aiuto di Ke
vin Walsh, musicista, ecco la canzone IS TU FUIL ‘o MO CHUISLEAN in cui viene citato il passo de "La Straniera" del giuramento del matrimonio Blood of my Blood cioè quando Claire sviene e viene accudita da un giovane e nervoso Jamie.
Nel video ci sono anche le parole con la pronuncia, ma sotto al video potrete trovare il testo completo





CHORUS 
Is tu fuil ‘o mo chuislean, is tu cnaimh de mo chnaimh.
Is leatsa mo bhodhaig, chum gum bi sinn ‘n ar n-aon.
Is leatsa m’anam gus an criochnaich ar saoghal.
Is tu fuil ‘o mo chuislean, is tu cnaimh de mo chnaimh.

CLAIRE
What does that mean?

JAMIE 
Ye are Blood of my Blood,
And Bone of my Bone,
I give ye my body,
That we Two might be one,
I give ye my Spirit,
Till our Life shall be Done,
Ye are Blood of my Blood,
And Bone of my Bone,


CHORUS 
Is tu fuil ‘o mo chuislean, is tu cnaimh de mo chnaimh.
Is leatsa mo bhodhaig, chum gum bi sinn ‘n ar n-aon.
Is leatsa m’anam gus an criochnaich ar saoghal.
Is tu fuil ‘o mo chuislean, is tu cnaimh de mo chnaimh.


a questo link  troverete il link per poter scaricare l'mp3.
in basso a destra, sotto la cover dell'edizione del ventesimo anno de La straniera troverete la scritta "full mp3 download"; con il tasto destro del mouse selezionate "salva con nome".


Il testo è semplicemente il giuramento fatto durante il matrimonio ossia

"Tu sei sangue del mio sangue,
e ossa delle mie ossa.
Ti dono il mio Corpo
così saremo una sola Cosa.
Ti dono il mio Spirito
finchè l'Anima nostra non sarà resa
"

che ne pensate? non è da brivido?

mercoledì 17 agosto 2011

Copertine Internazionali: Francia

La serie de La Straniera di Diana Gabaldon è stata tradotta in tantissime lingue e la storia di Jamie e Claire è conosciuta in tutti gli angoli della terra (o quasi). Quindi perchè non curiosare tra le copertine straniere e poi eleggere lo stato con le copertine più belle?
Per iniziare il nostro viaggio cominciamo con qualcosa di "vicino" :
Le Cover Francesi.
La straniera d'oltralpe cambia nome e diventa "Le Chardon et le Tartan"   
 
OUTLANDER - Le chardon et le tartan. Diviso anche in La porte de pierre e Le bucher des sorcières (in pratica i i nostri L'anello d'Argento e Lo spirito della Sorgente)
 

DRAGONFLY IN AMBER - Le talisman. Diviso anche in Le talisman  e Les flammes de la rébellion (i nostri  Amuleto d'Ambra e Il Ritorno
 


VOYAGER - Le voyage (in pratica i nostri Il Cerchio di Pietre e La Collina delle Fate)


DRUMS OF AUTUMN - Les tambours de l’automne (Tamburi d'Autunno e Passione oltre al Tempo)
 

THE FIERY CROSS - La croix de feu  + Le temps des rêves; nel caso delle edizioni economiche, c'è un terzo capitolo La voie des songes  (La Croce di Fuoco e Vesilli di Guerra)



A BREATH OF SNOW AND ASHES - qui la pubblicazione si fa più caotica: due case editrici hanno diviso questo volume in 2 parti La neige et la cendre e Les canons de la liberté (i nostri Nevi infuocate e Cannoni per la libertà) mentre una terza casa l'ha diviso ben in 4 volumi e cioè : La Neige et La Cendre, Les Grandes Désespérances, Les Canons de La Liberté, Le Clan de la Révolte



AN ECHO IN THE BONE - Le prix de l'Indépendance + Les fils de la Liberté (i nostri Destini Incrociati e Il prezzo della Vittoria)



Le edizioni francesi sono un pò caotiche in quanto la serie della Gabaldon viene pubblicata da tre case editrici: Libre Expression, Les Presses de La Cité e J'ai Lu. In particolare quest'ultima divide in molti più capitoli ogni libro della serie...facendomi ricredere sulle edizioni italiane!
Cosa ne pensate dei vestitini della serie francese? Vi piacciono?


by Methos