venerdì 29 giugno 2012

Regali e anniversari...

Si udirono mormorii indistinti dalla cabina, seguiti da risate. Jamie uscì e si diresse verso poppa, scavalcando accuratamente mucchi di bagagli come un cavallo da tiro in un campo di rane, con una grossa cassetta di legno tra le braccia.
Dopo avermela posata delicatamente in grembo, si tolse scarpe e calze e si sedette accanto a me, immergendo i piedi in acqua con un sospiro di piacere al fresco contatto.
«Che cos’è?» Feci scorrere la mano sopra la cassa, curiosa. «Oh, solo un regalino». Benché non mi guardasse, la punta delle sue orecchie acquistò una tinta rosata. «Aprila, hm?».
Era pesante, larga e profonda. Di uno scuro legno massiccio a grana fine, portava i segni di un lungo uso: tacche e ammaccature che ne avevano stagionato ma non danneggiato la lustra bellezza. Poiché del lucchetto era rimasta solo la patta incernierata, il coperchio si sollevò con facilità sui cardini oliati di ottone, lasciando uscire uno sbuffo di canfora vaporoso come un genio della lampada.
Gli strumenti luccicarono sotto il sole caliginoso, brillanti malgrado la patina dovuta al disuso, ciascuno accuratamente sistemato nella sua tasca di velluto verde.
Una piccola sega finemente dentellata; forbici, tre bisturi: con lama arrotondata, diritta, a paletta; la lama d'argento di un abbassalingua, un tenacolo...
«Jamie!» Incantata, estrassi una corta barretta di ebano al termine della quale era fissata una palla di lana avvolta in un velluto piuttosto tarlato. Ne avevo vista una simile, a Versailles: la versione da diciottesimo secolo di un martelletto per saggiare i riflessi. «Oh, Jamie! Che meraviglia!» Agitò i piedi, compiaciuto.
«Ti piace sul serio?».
«Tantissimo! Oh, guarda... c'è dell'altro nel coperchio, sotto questo risvolto...» Fissai per qualche istante l'insieme sconnesso di tubi, bascule e specchietti, finché, dopo averli mentalmente rimescolati, non riuscii a vederli assemblati nel loro giusto ordine. «Un microscopio!» Lo toccai con riverenza. «Mio Dio, un microscopio!».
«Non è finita», mi fece notare, ansioso di mostrarmi il resto. «Il davanti si apre, e dentro ci sono tanti cassettini».
 «Oh, sono bellissimi!» esclamai maneggiando con soggezione il minuscolo bisturi, il cui manico dal legno lucido si adattava perfettamente alla mia mano, quasi fosse stato fatto su misura per me, con la lama bilanciata in mirabile equilibrio. «Oh, Jamie, grazie!».
«Ti piacciono davvero, allora?» Le sue orecchie erano ormai diventate rosso fuoco per la soddisfazione.
 «È un regalo meraviglioso. Dove lo hai trovato?». 
A quel punto sorrise, di rimando. Il sole ardeva basso all’orizzonte, una brillante palla arancione che di tanto in tanto faceva capolino tra le cime degli alberi.
«Ho visto la cassetta quando sono andato nella bottega dell'orefice: l'aveva conservata sua moglie. Ci sono tornato ieri con l'intenzione di comprarti un gioiello, magari una spilla; mentre la signora mi mostrava i vari ninnoli, ci siamo messi un po' a chiacchierare di questo e di quello, e poi mi ha raccontato del Dottore, e...» Strinse le spalle.
«Come mai volevi comprarmi un gioiello?» Lo guardai, perplessa.
 «Oggi sono ventiquattro anni che ti ho sposata, Sassenach», sussurrò. «Spero che tu non abbia ancora avuto motivo di pentirtene».

Tamburi d'Autunno

martedì 26 giugno 2012

Cover di 'Lord John e i fantasmi del passato'

sarà disponibile tra circa una settimana, ma già da ora è possibile vedere...anzi, ammirare la copertina del secondo capitolo della serie di Lord John che ricordo, uscirà ad inizio luglio (probabilmente il 5 ) -___^

Rilegato: 250 pagine 
Editore: Corbaccio 
Collana: Narratori Corbaccio 
ISBN-10: 8863804214 
ISBN-13: 978-8863804218
Prezzo : 9,90 

Trama:
 È il 1758 e l'Europa è in subbuglio. La Guerra dei sette anni è nella sua fase più acuta e a Londra se ne sentono gli effetti: frode, inganno, menzogna e raggiro sono il pane quotidiano dei cittadini. In tutto questo Lord John Grey, nobiluomo e ufficiale dell'esercito di Sua Maestà, insegue un amore clandestino e un pericoloso segreto di famiglia. Dalle caserme al palazzo, dalle parate ai campi di battaglia in Prussia, Lord John dovrà affrontare mille pericoli e peripezie alla ricerca della verità. Ma solo sulle colline rocciose del Lake District, nel nord dell'Inghilterra, incontrerà l'uomo che detiene la chiave di tutto il mistero: l'enigmatico prigioniero giacobita Jamie Fraser.

per chiunque sia interessato, è possibile prenotarlo tramite la FNAC

giovedì 21 giugno 2012

III° Estratto da Written In My Own Heart's Blood

Non si sa mai chi si può incontrare lungo la strada

Pensavo di poter percorrere i tre isolati fino la scuderia senza incidenti, ma all'angolo tra Market Street e la Quinta, venni salutata da una voce familiare proveniente da un finestrino di una carrozza.
"Mrs Fraser? Ripeto, Mrs Fraser?"
Alzai gli occhi, sorpresa, nel vedere la faccia con il naso aquilino di Benedict Arnold che mi sorrideva. I suoi tratti normalmente paffuti erano scarni e rugosi e la sua carnagione solitamente rossastra era stata sostituita dal pallore, ma non avevo alcun dubbio che fosse lui.
"Oh!" Dissi, e feci un rapido inchino. "Che piacere vederla, generale!"
Il mio cuore accellerò. Avevo sentito da Denny Hunter che Arnold era stato nominato governatore militare di Philadelphia, ma non mi aspettavo di vederlo così presto - se così tanto presto.
L'avrei lasciato lì, ma non riuscii a trattenermi dal chiedere: "Come sta la gamba?" Sapevo che era stato gravemente ferito a Saratoga - ferito da una pallottola nella stessa gamba in cui era stato ferito poco tempo prima, e poi schiacciato dal suo stesso cavallo caduto con lui durante l'assalto di Breymann’s Redoubt - ma non lo avevo ancora visto. I chirurghi dell'esercito regolare lo avevano assistito e da ciò che sapevo del loro lavoro, ero rimasta piuttosto sorpresa non solo che fosse ancora vivo, ma che avesse ancora entrambe le gambe.
Il suo volto si offuscò un momento a quelle parole, ma continuò a sorridere.
"C'è ancora, Mrs Fraser. Anche see due centimetri più corta dell'altra. Dove va questa mattina?" Guardò automaticamente dietro di me, registrando la mancanza di una cameriera o un accompagnatore, ma non ne sembrò disturbato. Mi aveva incontrato sul campo di battaglia, e mi conosceva - e mi apprezzava - per quella che ero.
Anch'io sapevo quello che era - e cosa sarebbe diventato.
La cosa peggiore era che a me "piaceva" quell'uomo.

Traduzione amatoriale e quindi non ufficiale, fatta senza scopo di lucro - by Methos-