"Io...non...lo
farei.." La sua voce si affievolì, I'uomo vacillò ed io avvicinai il mio
viso alla finestra ormai priva di movimento.
"No", dissi definitivamente, rimettendo il tappo e riponendo la fiala nella mia tasca. "Questo non aiuterà, stringete le labbra ed espirate."
Il Duca era nel bel mezzo della strada, i
pugni premuti sullo stomaco mentre si sforzava di respirare. Le sue labbra
erano blu.
"Mettimi
giù ed apri questa dannata porta, adesso!" urlai attraverso il vetro ad
uno degli uomini, che stava guardando oltre la sua spalla con sguardo
preoccupato.
Lo fecero, emersi
dal seggio in un'esplosione di gonne, e ne approfittai per infilare uno spillo
tra le stoffe. Avrei potuto averne bisogno.
"Dannazione,
sedetevi!" dissi, raggiungendo Pardloe.
Scosse la
testa ma mi permise di condurlo nel seggio, dove lo obbligai a sedersi, con un
senso di soddisfazione mitigato solo dalla possibilità che stesse per morire.
Il mio
primo pensiero, che avesse avuto un infarto, era scomparso appena l'avevo
sentito respirare, o almeno tentare di farlo.
Il rantolo
tipico di qualcuno nel bel mezzo di un attacco d'asma era inconfondibile, ma
gli presi il polso e controllai comunque il battito cardiaco. Martellante ma
stabile e, sebbene stesse sudando, si trattava della normale traspirazione
causata dal caldo piuttosto che di quella improvvisa e appiccicosa che spesso
accompagnava un infarto del miocardio. Toccai le sue mani, ancora raccolte
sullo stomaco. "Avete dolore qui?"
Scosse la
testa, tossì forte ed allontanò i pugni. "ho bisogno di una
pillola..." tentò di dire e io notai la piccola tasca nel panciotto che
tentava di raggiungere. Con due dita estrassi una piccola scatola smaltata che
conteneva una piccola fiala chiusa.
"Cosa…
- non vi preoccupate". Rimossi il tappo, annusai e scattai indietro appena
i fumi dell'ammoniaca raggiunsero le mie narici.
"No", dissi definitivamente, rimettendo il tappo e riponendo la fiala nella mia tasca. "Questo non aiuterà, stringete le labbra ed espirate."
I suoi
occhi sporsero leggermente, ma lo fece; potevo sentire il leggero movimento
d'aria sulla mia faccia, anch'essa sudata. "Bene, adesso rilassatevi, non
respirate affannosamente, lasciate che l'aria entri. Espirate quando arriviamo
a quattro. Uno...due...tre...quattro. Inspirate quando siamo a due, stesso
ritmo...si.
Espirate contando fino a quattro...lasciatela entrare contando fino
a due...si, bene. Adesso non preoccupatevi; non state per soffocare, potreste
farlo tutto il giorno".
Sorrisi
incoraggiante e lui riuscì ad annuire. Mi misi in piedi e guardai attorno; eravamo
nella via [] e [] era ad un solo quartiere di distanza. "Tu" dissi ad
uno degli uomini, "corri a prendere del caffé forte per il Duca. Pagherà
lui." aggiunsi con un cenno della mano nella sua direzione.
Traduzione amatoriale e non ufficiale, fatta senza scopo di lucro