mercoledì 25 luglio 2018

Bees: Virtù del bacon

Un piccolo colpo di tosse dietro di me mi distrasse dalla lista mentale di sinonimi di “dannato scozzese!” che stavo compilando. Mi voltai per trovare Fanny che stava lì in piedi, il suo grembiule pieno zeppo di rape coperte di terra e il suo viso dolce fisso in un cipiglio preoccupato, questo diretto verso Jamie, che stava sparendo tra gli alberi vicino il torrente.
“Che ha fatto Will-iam, Mrs. Fraser?” Mi chiese, guardandomi da sotto la sua cuffia. Sorrisi, nonostante lo scontro recente. La sua parlata era molto fluente adesso, eccetto quando era agitata, ma aveva spesso ancora quella leggera esitazione tra le sillabe del nome di William.
“William non ha fatto nulla di sbagliato,” la rassicurai. “Non che io sappia. Non lo abbiamo visto da…er..” Mi interruppi un attimo troppo tardi.
“Dal funerale di Jane,” disse solennemente e guardò in basso nella massa bianca e rossa di rape. “Io pensavo che… forse Mr. Fraser avesse ricevuto una lettera. Da William. O forse su di lui,” aggiunse, il cipiglio che tornava. Fece un cenno della testa in direzione degli alberi. “È arrabbiato.”
“È scozzese,”, corressi, con un sospiro. “Che significa testardo. Anche irragionevole, intollerante, insolente, ostinato, cocciuto e altre piccole cose discutibili. Ma non preoccuparti; davvero non ha niente a che fare con William. Ecco, metti le rape nel mastello qui e coprile con l’acqua. Non farà avvizzire le cime. Amy sta preparando rape schiacciate per cena, ma voglio cucinare le cime con la pancetta e servirle insieme. Se c’è qualcosa che farà mangiare vegetali con foglie verdi a un Highlander, la pancetta può.
Lei annuì come se questo avesse senso e abbassò il suo grembiule lentamente, così le rape rotolarono nel mastello in una cascata acrobatica, le cime verde scuro che ondeggiavano come pompon.
“Probabilmente non avreste dovuto dirglielo.” Fanny parlò con un distacco quasi clinico.
“Dire a chi cosa?” dissi sollevando un secchio d’acqua e versandolo sulle rape infangate. “Prendi un altro secchio, vuoi?”
Lo fece, gettò l’acqua nel mastello, poi mise giù il secchio, sollevò lo sguardo verso di me e disse seriamente. “So cosa vuol dire ‘fottere’”
Mi sentii come se mi avesse improvvisamente dato un calcio nello stinco.
“Davvero?” Me la cavai, sollevando il mio coltello da lavoro. “Io, um… suppongo di sì.” Aveva passato metà della sua breve vita in un bordello a Filadelfia; probabilmente conosceva molte altre parole che non erano nel vocabolario di un dodicenne medio.
“È un peccato,” disse girandosi per prendere un altro secchio; i ragazzi piccoli li avevano riempiti tutti questa mattina; ne erano rimasti sei. “Mi piace molto sua grazia. Lui è ta—è stato così buono con me – e Jane. Mi piace anche Mr. Fraser,” aggiunse, anche se con una certa riserva.
“Sono sicura che lui apprezzi la tua buona opinione,” dissi gravemente, chiedendomi che diamine? “E sì, sua grazia è davvero un brav’uomo. È sempre stato un buon amico per noi.” Misi un po’ di enfasi sul “noi, e osservai quel registro.
“Oh.” Un piccolo cipiglio turbò la pelle perfetta delle sue sopracciglia. “Io tup-suppongo che questo peggiori le cose. Che voi siate andata a letto con lui,” spiegò, per timore che io avessi mancato il suo senso. “Agli uomini non piace dividere una donna. A meno che non sia un doppio asso.”
“Un doppio asso?” Stavo cominciando a chiedermi come potevo liberarmi da questa conversazione con dignità. E stavo cominciando anche a sentirmi piuttosto allarmata.
“Madge lo chiamava proprio così. Quando due uomini vogliono fare cose a una ragazza nello stesso momento. Costa di più che se uno vuole avere due ragazze, perché spesso le fanno male. Per lo più solo lividi,” aggiunse onestamente. “Ma comunque.”

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