domenica 27 maggio 2018

Bees: Alberi

Mi avevano portato la colazione, generosa per i miei standard attuali: due focacce di mais fresche, tortini tiepidi di salsiccia, avvolti a strati tra foglie di bardana, un uovo bollito, ancora caldo, e un quarto di pollice della confettura di mirtilli rossi di Amy, nel fondo del barattolo.
“Missus Higgins dice di rimandarle il barattolo vuoto,” mi informò Jemmy, passandomelo. Solo un occhio era sul vaso; l’altro era sul Grande Tronco, che era stato nascosto dall’oscurità la notte precedente. “Wow! Che albero è?”
“Pioppo,” dissi, chiudendo gli occhi in estasi al primo morso di salsiccia. Il Grande Tronco era lungo circa venti metri. Ed era stato un bel po’ più lungo prima che Jamie recuperasse il legno dalla cima per la costruzione e per il fuoco. “Tuo nonno dice che probabilmente era alto più di trenta metri prima che fosse abbattuto.”
Mandy stava provando ad arrampicarsi sul tronco; Jem le diede una spinta casuale, poi si chinò per guardare per la lunghezza del tronco, per la maggior parte liscio e pallido, ma incrostato qui e là e con i resti di corteccia e strane piccole foreste di funghi velenosi e muschio.
“È stato abbattuto da una tempesta?”
“Si,” dissi. “La cima è stata colpita da un fulmine, ma non so se è stata la stessa tempesta che lo ha abbattuto. Deve essere morto a causa del fulmine e poi la grande tempesta successiva lo ha buttato giù. Mandy, stai attenta lì!”
Si era alzata in piedi e stava camminando lungo il tronco, le braccia tese all’infuori come una ginnasta, un piede di fronte all’altro. Il tronco aveva un diametro di un metro e mezzo in quel punto; c’era molto spazio sopra, ma sarebbe stato un duro colpo se fosse caduta.
“Qui, tesoro.” Roger, che stava guardando la casa con interesse si avvicinò e la portò giù dal tronco. “Perché tu e Jem non andate a prendere della legna per la nonna? Ricordate com’è la legna buona da ardere?”
“Aye, naturalmente.” Jem lo guardò con superbia. “Le farò vedere com’è.”
“Io so com’è!” Disse Mandy guardandolo in cagnesco.
“Devi stare attenta ai serpenti,” la informò.
Si rianimò subito, la stizza dimenticata.
“Voglio vedere un serpente!”
“Jem -” Cominciò Roger, ma Jemmy roteò gli occhi. “..Io..lo so, papa,” disse. “Se ne trovo uno piccolo, lascerò che lo tocchi, ma se non ha sonagli o una bocca secca.
“Oh, Gesù,” mormorò Roger, vedendoli andare fuori mano nella mano.
Ingoiai l’ultima focaccia di mais, leccando la marmellata zuccherosa dall’angolo della mia bocca e gli lanciai uno sguardo comprensivo.
“Nessuno è morto l’ultima volta che avete vissuto qui,” gli ricordai.