martedì 3 ottobre 2017

Richard Rankin sulla recitazione nell’era della Peak TV

“Tutto è abbastanza familiare al momento” dice Richard Rankin. Sta abbracciando la quiete prima della tempesta che sarà girare la stagione 4 del romanzo storico sui viaggi nel tempo “Outlander”. L’attore scozzese interpreta il ruolo di Roger Wakefield, un professore di Oxford che da una mano a svelare il racconto del viaggio nel tempo. Prima del debutto della terza stagione su Starz, Rankin ha discusso delle scelte televisive più viste e del fatto di recitare per un pubblico internazionale.

Lavorare in Outlander cosa ha aggiunto alle tue capacità recitative?
C’è molta aspettativa su Outlander, specialmente per Roger. È necessario portare con se un sacco di trucchi. Questa è una parte di apprendimento e sviluppo del tuo mestiere. Devi solo metterli in opera. La scuola di arte drammatica è importante qui, leggere molti libri sulla recitazione, imparare dagli altri attori. Mi piace prendere qualcosa da ogni lavoro che faccio e apprezzo il metodo di ogni attore. Per gli attori più giovani, mettere da parte ogni piccola esperienza, anche se uno è coinvolto solo tecnicamente. Creare queste cose. Io ancora lo faccio. Se non ho progetti in corso, faccio l’assistente alla regia. Essere coinvolto ti arricchisce sempre come attore. Anche apprezzare tutto quello che succede in una produzione è prezioso.

Che consiglio potresti dare a te stesso più giovane?
Direi a me stesso di lavorare su quelle capacità che adesso ho e che avrei potuto avere prima: lavorare sull’accento, andare a cavallo, ero sempre piuttosto abile nelle scende di combattimento. Avrei dovuto prenderlo più seriamente. Tutte le cose che contano per la propria versatilità come attore.

Oltre a quelle che hai appena menzionato, hai altre abilità speciali nel tuo curriculum?
Penso di avere un set di capacità principali per gli attore: scene di guerra, andare a cavallo. Ho anche l’hockey sul ghiaccio nel mio curriculum. Giocavo a hockey sul ghiaccio quando ero più giovane. Nulla che abbia mai usato – non ancora. Facevo molte arti marziali quando ero più giovane. Di nuovo, non le ho usate, ma non è detto che non vengano fuori.

Potresti fare un’audizione per un giocatore di hockey che fa arti marziali.
(Ride) Un kickboxer che gioca a hockey sul ghiaccio! Questo non è stato fatto!

Che consiglio avresti per quelli che cercano di essere degli attori internazionali?
Non è qualcosa che mi guida in maniera intenzionale. Per me è sempre questione di fare un buon lavoro. C’è sempre un gran lavoro da fare qui in U.K. È quasi indirettamente che mi trovo sulla scena internazionale. È un enorme bonus che allarga le mie possibilità ed è ottimo per aprire le porte. Se otterrò qualche offerta dagli Stati Uniti, allora magnifico. Ma per me è importante concentrarsi sul fare un lavoro di qualità piuttosto che andare a Hollywood.

Questa è la bellezza dell’industria televisiva attualmente, molti show sono girati in tutto il mondo. La TV sta cambiando.
Sta cambiando enormemente non solo dal lato della produzione ma che per come viene vista. Nessuno dice, “Oh no, devo essere a casa tra 15 minuti per lo show che vedo ogni martedì alle 9.” La gente tende a mettersi in pari guardando o su on demand o un’intera serie in un giorno.

C’è uno show o un film che tu ami e che pensi che ogni attore debba vedere?
Ce ne sono molti! Ho appena finite di vedere “Orange is the new black.”. Quello è un grande gruppo ed è un po’ come recitare in un corso di perfezionamento. “House of cards” – mi piacciono Kevin Spacey e Robin Wright. Se vuoi vedere come è fatto, dare una performace con sottili sfumature, non c’è niente di meglio di Kevin Spacey e Robin Wright.

Come ci si sente a essere parte del mondo della Tv?
È grandioso! Specialmente essere parte di qualcosa che sta per arrivare al suo culmine. “Outlander” è una grande storia, ma è esploso, sembra essere ovunque. È sempre bello quando vai su Amazon Prime e il banner principale sulla sua homepage è “Outlander”, è eccitante.

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