mercoledì 21 dicembre 2016

Un libro su Frank Randall

Diana Gabaldon ha lasciato intendere che potrebbe scrivere un libro su Frank Randall, uno dei personaggi più controversi della serie di Outlander.
In un'intervista con Julie Kosin all'evento 'Porte Aperte' della Random House, l'autrice ha risposto alle domande del pubblico riguardanti una vasta gamma di argomenti, dai suoi piani futuri per alcuni dei personaggi più amati di Outlander alle domande personali su come scrive i suoi libri.
Un lettore ha chiesto: "Sarebbe disposta a condividere qualche segreto su Frank che potrebbe aiutarci a metterci nella condizione di difenderlo perché molte persone là fuori non hanno lo stesso rispetto per lui che abbiamo noi?"
Il personaggio, interpretato da Tobias Menzies, è sposato con l'eroina Claire Randall che sposa anche Jamie Fraser nella storia romantica con il viaggio nel tempo.
Diana ha risposto che un libro intitolato "Ciò che Frank sapeva" potrebbe essere all'orizzonte, indicando la possibilità che esista un mistero che coinvolge lo storico Frank ed i libri che ha scritto.
L'autrice ha aggiunto: "Capirete qualcosa in più su di lui nel nono libro. Il fatto è che lui ha scritto dei libri e nessuno nella sua famiglia li ha letti; e quando finalmente qualcuno ne legge uno, scoprirete che c'è del l'altro".
Diana ha continuato a stuzzicare la folla sulla prossima stagione della serie televisiva Outlander, lasciando il pubblico entusiasta al punto di fare un ansito collettivo.
La tanto amata autrice ha risposto anche ad alcune domande sul come lei sapeva di voler diventare una scrittrice e ha spiegato nel dettaglio parte del suo processo di scrittura, per la gioia del pubblico.
Un membro del pubblico ha chiesto: "Mi chiedo solo se tutta la scrittura a carattere scientifico che ha fatto prima sia stata d'aiuto nello scrivere romanzi o avendo uno stile tanto diverso, in realtà non è stato d'aiuto?"
Diana ha risposto: "Sono una scrittrice molto lenta. Ciò di cui ho bisogno per iniziare a scrivere in un dato giorno, è un input, una frase di un dialogo, qualcosa che posso percepire concretamente. Poi, sapete, scrivo un'altra frase descrivendo come meglio posso. Mi siedo lì e penso, e mi escono le parole e scrivo, e sposto le cose attorno al momento, e per tutto il tempo la mia testa è piena di domande sul dove siamo, e che giorno è, e così via, e molto gradualmente, molto lentamente, inizia ad crearsi."
Verso la fine, a Diana salgono un po' le lacrime agli occhi quando un fan le chiede come ci si sente a sapere che il proprio lavoro ha avuto impatto sulla vita di tante persone.
L'autrice ha risposto: "Beh, è molto, molto commovente e molto gratificante Quando sei un'artista, non è possibile scrivere con l'intento di influenzare qualcuno.

Sapevo da quando avevo otto anni che ero destinata ad essere una scrittrice. Ero molto amante dei libri per una bambina di otto anni e stavo andando da qualche parte con i miei genitori in macchina... e mi hanno mandata in una scuola cattolica e stavano dicendo che la preghiera è solo un colloquio con Dio, e sapete, forse quando sei tranquilla e hai questo colloquio con Dio; l' avevo cercato e parlando con Lui in un botta e risposta, ho detto qualcosa del tipo, 'sai, quello che penso mi piacerebbe davvero fare è scrivere il tipo di libri che piacciono alle persone e Lui ha detto va bene.'"

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