venerdì 9 dicembre 2016

Parola a Diana: Jamie e Ginevra

**ATTENZIONE: Il presente post esprime l'opinione di Diana Gabaldon, autrice della saga e non necessariamente di admin, traduttori o collaboratori di questo blog.
Spoiler per chi non ha letto il terzo capitolo della saga di Jamie e Claire, 'Voyager', in italiano 'Il Cerchio di Pietre' e 'La Collina delle Fate'**

Diana interagisce molto con i suoi lettori e dopo alcune affermazioni su ciò che è accaduto tra Jamie e Ginevra, ha deciso di chiarire alcuni punti riguardo a questo momento della storia...

Ginevra la violentatrice
 

Capisco che ci sia una costante recrudescenza sulla questione se l’incontro sessuale di Jamie con Ginevra sia stato uno stupro.
No, non lo è stato
Ci sono due parti in questa domanda e io risponderò a entrambe ma separatamente.
 

Parte I: La realtà
1. La situazione si presenta abbastanza chiaramente: Ginevra vuole che Jamie faccia sesso con lei perché sta per andare in sposa (molto contro la sua volontà) a un uomo abbastanza vecchio da essere suo nonno, e l’unica cosa che lei può controllare è a chi dare la sua verginità. È viziata, impulsiva e non si cura di nessuno a parte se stessa, così si mette in testa di privare l’anziano marito della verginità che pensa di ottenere.
2. Jamie è un prigioniero sulla parola, impiegato come stalliere nella proprietà di suo padre. Lei è sessualmente attratta da lui e sta flirtando spudoratamente con lui da tempo – tutte cose che lui ignora. Lui è la miglior prospettiva che ha per quello che ha in mente – e non le piace che ci si faccia beffe di lei – così gli ordina di andare in camera sua e di deflorarla.
3. Abbastanza naturalmente, lui non ha niente a che fare con questo e la respinge seccamente. (Notate questo punto, prego..)
4. Lei reagisce mostrando una lettera che ha intercettato, spedita a Jamie da sua sorella Jenny, che non solo indica con esattezza la sua famiglia e Lallybroch ma contiene abbastanza informazioni per far arrestare l’intera famiglia di Jamie – e molto probabilmente impiccare in massa per tradimento - se le persone sbagliate dovessero vederla. Cosa che succederà, gli dice Ginevra, se non si presenterà nella sua stanza una notte pronto a fare quello che chiede.
5. Nauseato di terrore per la propria famiglia e senza aiuto; non può strozzare la ragazza e nemmeno può prenderle la lettera con la forza, lei avrebbe potuto (e voluto) dire tutto alle autorità. Date le loro rispettive posizioni sociali, lei sarebbe stata creduta e Jamie e la sua famiglia sarebbero stati fritti.
6. Lui va nella sua stanza e fa quello che lei vuole.


Ok. Ora personalmente ho difficoltà a vedere come chiunque guardi a questa situazione e ne esca con l’idea che sia Jamie quello che sta commettendo uno stupro. Secondo le usanze degli inizi del 21esimo secolo (su questo di piu nel punto II) chiaramente Ginevra è una predatrice sessuale e Jamie è quello che molto chiaramente dice “NO” (NO significa 'no' chiaro? Chiaro? Di più su questo tra un momento…)
Ginevra sta ricattando una persona innocente e un uomo che è prigioniero senza potere o risorse, costringendolo a commettere un grave crimine (fornicare con una giovane donna non maritata è tecnicamente un crimine anche se consensuale) e anche un atto immorale – anche qualcosa che palesemente, chiaramente, completamente lui non vuole fare e ha così dichiarato nel più esplicito dei termini.
È ovvio che è Ginevra che sta commettendo stupro, non Jamie. Q.E.D*.
Perciò, perche molte persone pensano che sia lui? Vedere la parte II

Parte II Ideologia culturale
L’idea che Jamie stia stuprando Ginevra resta per un breve momento durante quella fatidica notte.
1. Jamie va nella stanza di Ginevra. Lei ha la lettera e promette di dargliela. La sua sola e unica alternativa di non fare quello che lei vuole sarebbe ucciderla e anche se potrebbe farla franca, non è un assassino. Perciò ostinatamente si attiene alla sua metà del patto.
2. Nonostante la situazione e i suoi sentimenti verso di lei, lui è:
a. Un gentiluomo
b. Un uomo essenzialmente gentile e perbene
c. Ha il doppio degli anni di Ginevra
d. Molto pragmatico per necessità e per esperienza
Egli quindi non la tratta in modo rude (un uomo meno pragmatico lo avrebbe fatto) e la tratta con rispetto e gentilezza (in parte per pragmatismo – che farebbe lei se fosse insoddisfatta della sua prestazione – ma di più per una cortesia innata). Lui le dice all’inizio che la tratterà bene non per le sue minacce, ma per il suo onore di uomo e per il suo di donna. (Il sesso è una cosa importante e finora sacra per Jamie. Lo abbiamo visto in lui attraverso circa 800.000 parole ormai, perciò credo che potremmo fidarci delle nostre impressioni)
3. Lui la tratta gentilmente con considerazione e tenerezza fisica. Tuttavia….
4. Lei è vergine che significa che c’è un punto ineludibile in cui arriva il momento critico, letteralmente.
5. Questo è il punto a cui Ginevra era originariamente interessata; lei vuole essere deflorata ed è interessante che sia Jamie l’agente della sua deflorazione. Lei semplicemente “non lo chiede”, lei lo esige, senza mezzi termini e con le minacce. Perciò….
6. Lui fa ciò che è necessario per raggiungere questo obiettivo.
7. Momentaneamente in preda al panico per l’accenno iniziale al dolore – sebbene lei gli avesse detto che sapeva che gli avrebbe fatto male e che non le importava – lei urla”Fermati! È troppo grande! Tiralo fuori!”
8. Ora, lei è in preda al panico. Jamie può dire questo, e così può il lettore (perché ho detto loro così). Realizza – sulla base del suo comportamento contrario verso la totalità della loro conoscenza e la sua conoscenza delle donne in generale – che se lui si tira indietro, lei passerà il resto della notte facendogli perdere tempo prima di lasciargli finire finalmente questo maledetto affare e andarsene.
9. Lui non si ferma. [Qui mi fermerò per un respiro! Di shock da parte di chi la cui innocenza, condizionamento culturale (vedi sotto) o mancanza di esperienza ha lasciato credere che quello fosse stupro. Ci siamo ripresi? Bene. Andiamo Avanti…]
10. Sono nella camera di Ginevra, ci sono la servitù e la famiglia a portata d’orecchio. Se avesse voluto, un urlo lacerante avrebbe portato aiuto e molto probabilmente avrebbe fatto in modo che Jamie fosse picchiato a morte sul posto. Lo ha fatto? No…
11. Poi, abbraccia Jamie, prova a chiamarlo con il suo vero nome (Cosa che lui si rifiuta di lasciarle fare) e gli dice che lo ama (un affetto che lui pure rifiuta, anche se gentilmente, dicendo che l’amore non è questo).
12. Lei gli chiede di farlo di nuovo.
13. Molto probabilmente Ginevra non pensa di essere stata stuprata. Q.E.D.


Perciò...perché diavolo alcuni di voi ragazzi pensano che Jamie l’abbia violentata?
Perché lei ha detto “fermati” e lui non l’ha fatto. Dimenticate ogni altra cosa che è o non è successa, dimenticate le personalità delle persone coinvolte, dimenticate lo squilibrio di potere innato della situazione, dimenticate lo sfruttamento di una persona asservita, dimenticate ogni cosa eccetto la parola d’ordine (potreste volere guardarne uno, se non lo avete fatto prima) che “no significa no”. Finchè si tratta di una donna che lo dice.
Quelli di voi che sono soddisfatti dall’analisi di cui sopra probabilmente vogliono smettere di leggere a questo punto, perché se eravate dell’opinione che Jamie ha commesso una violenza, non vi piacerà il seguito – e vi avviso, questa è un’analisi e non un invito a ingaggiare con me una discussione ideologica. Ho del lavoro da fare e non voglio rispondere a tali tentativi.
In breve “no significa no” non è– come molte persone sembrano pensare – una legge immutabile della fisica, vera attraverso il tempo e lo spazio. Non è nemmeno una legge statutaria. Si tratta di una invenzione utile, sviluppata in risposta a un contesto culturale molto limitato (emerso negli ultimi cinquant’anni) in cui sesso casuale promiscuo è diventato ampiamente normale e non immorale.
Questo contesto,- non a caso – ha reso la questione del sesso consensuale spinosa per i giovani uomini, e giovani uomini sono quello che sono, qualche volta pensano che sia consensuale e il partito femminile non lo fa (ma coinvolti abbastanza da lontano per dire così), o cambia la sua opinione. Qualche volta esse cambiano la loro opinione dopo il sesso. Qualche volta – si, questa è eresia, fare della maggior parte di esso– lei dice no ma non lo pensa davvero! (NB le circostanze sono limitate a quelle descritte. Il sesso è un affare complicato e con una vasta gamma di possibili emozioni e significati.)
Essenzialmente, nei limiti di questo piccolo spazio ideologico, “no” è una parola sicura. Ha lo scopo di fermare le cose quando sfuggono di mano e se idealmente usata, spesso, lo fa.
Tuttavia nessuna parola sicura è efficace a meno che entrambe le parti non riconoscano le stesse regole d’ingaggio.
E infine…come detto, questo contesto culturale si è sviluppato fin dal 1960 o giù di li; Io lo so, c’ero. In definitiva non esisteva nel 1757 nella Regione del Laghi dell’Inghilterra.
Ergo giudicare un incontro tra persone che non operano secondo le convenzioni del vostro personale limitato contesto ideologico, da tali convenzioni, è piuttosto irrazionale, per non dire illogico.
Q.E.D.*


*(Che significa “quod erat demonstrandum” “come volevasi dimostrare”. È quello che si mette alla fine della dimostrazione di un teorema di algebra, come un’indicazione che è stato provato.) 


Note
Ora, Voyager è stato pubblicato nel 1993, perciò potreste pensare che la domanda sia stata posta prima e che la risposta sia facilmente reperibile sul web. Avreste ragione per entrambe le supposizioni.
Ma la gente non sempre si comporta in maniera logica. Dopo tutto, è molto più divertente saltare alle conclusioni e cominciare battaglie e portare scariche di adrenalina su internet – questa tendenza è nota a quelli che fanno soldi producendo “contenuti” attraverso lo sfruttamento del lavoro di persone che veramente producono qualcosa di concreto.
In questo esempio, la domanda sembra essere nata (se una parola può essere usata in un dato contesto) da un blogger in cerca di pubblico istigando alla controversia – soprattutto pubblicando opinioni offensive dei libri, lo show e (di conseguenza) su di me, nella speranza di provocare la gente a commentare e ripubblicare.
È un trucco a buon mercato ma efficace nel breve periodo. Noterete che non sto dando il nome di detto blog, nè il link. Sono sicura che lo troverete se volete.



...no, non vogliamo.
Traduzione di Iolanda
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