mercoledì 8 aprile 2015

Estratto dal 9° libro: Jamie, Jenny e due capre...

...e forse anche un orso.

"C'è un orso qui, vero?" Chiese Jenny, voltandosi di nuovo verso di lui. "Devo portare indietro le capre?"
"Può essere. Jo Beardsley l'ha visto un paio di giorni fa, qui nel prato, ma non c'è nessuna traccia fresca."
Jenny ci pensò sù un momento, poi si sedette su una roccia piena di licheni, allargando ordinatamente le gonne. Le capre erano tornate ai loro pascoli e lei sollevò il viso verso il sole, chiudendo gli occhi.
"Solo un pazzo caccerebbe un orso da solo", disse con gli occhi ancora chiusi. "Claire me l'ha detto."

"Te l'ha detto?" disse seccamente. "Ti ha detto che l'ultima volta che ho ucciso un orso, l'ho fatto da solo, con il mio pugnale? E che lei mi ha colpito in testa con un pesce mentre lo facevo?"
Lei aprì gli occhi e lo guardò.
"Ha detto che un pazzo non sarebbe stato altrettanto fortunato", sottolineò. "E che se non avessi avuto una fortuna del diavolo, saresti morto già sei volte, ormai."
"Sei?" Si accigliò turbato, la fronte sollevata per la sorpresa.
"Non sono stata lì a contare", disse. "E' solo una supposizione. Che cosa c'è, a graidh?"
Quel improvviso 'tesoro' lo colse alla sprovvista in un luogo tenero e tossì per nasconderlo.
"Niente," disse, scrollando le spalle. "Solo che quando ero giovane a Parigi, un'indovina mi disse che sarei morto nove volte prima di morire sul serio. Pensi che dovrei contare anche la volta della febbre dopo che Laoghaire mi ha sparato?"
Scosse la testa decisa.
"No, non saresti morto neanche se Claire non fosse tornata con i suoi piccoli pugnali. Ti saresti alzato e avresti cominciato a comminare nel giro di un giorno o due".
Lui sorrise.
"Avrei potuto."
Sua sorella fece un piccolo rumore in gola che sarebbe potuto essere una risata o una presa in giro.
Rimasero in silenzio per un attimo, entrambi con le teste alzate, ascoltando la foresta. l'umindità se n'era andata ormai, e si sentiva un picchio nelle vicinanze, dal richiamo molto simile ad un cardine arrugginito. Poi ci fu un forte quah-quah come se una gazza stesse chiamando da qualche parte dietro di lui, e vide Jenny guardare oltre la sua spalla con gli occhi spalancati. Uno per tristezza...
"Solo uno?", disse mantenendo la voce calma, ma sentendo una stretta tra le scapole.
Alzò una mano, zittendolo, e si sedette ad ascoltare, gli occhi che perlustravano i rami per un secondo uccello. Due per allegria... il suo viso si distese dopo un lungo, acuto quahhhhhhh provenente da sinistra e si girò per vedere la seconda gazza appoggiata ad un ramo di pino, un occhio piccolo e brillante fisso a terra. Si rilassò e trasse un respiro.
Così fece anche Jenny, e riprendendo la conversazione dove l'aveva lasciata e chiese: "Dovresti avercela con me per averti fatti sposare Laoghaire?"
Le lanciò un'occhiataccia.
"Cosa ti fa pensare che avresti potuto farmi fare qualcosa che io non volevo fare, piccola pedante?"
"Che diavolo è una 'pedante'?" Domandò, aggrottando la fronte nella sua direzione.
"Un mare di fastidi, per quanto posso dirti", ammise. "Jemmy ha chiamato Mandy così la settimana scorsa." Una fossetta improvvisa apparve vicino alla bocca di Jenny, ma in realtà non stava ridendo.
"Sì," disse. "Sai cosa voglio dire."
"Lo so", disse. "E no. Non ce l'ho con te, voglio dire. Non mi ha ammazzato, dopo tutto."


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