domenica 8 febbraio 2015

Estratto dal 9° libro

Jemmy era in piedi nel buio appena fuori la porta e per poco non gli andai a sbattere contro.
"Gesù Cristo d'un Roosevelt!" dissi, solo per riuscire a pronunciarlo in un sussurro. "Cosa stai facendo qui? Perché non stai dormendo? "
Ignorò la domanda, esaminando la luce fioca della camera da letto e la curva ombra sul muro, con uno sguardo profondamente turbato sul volto.
"Cosa è successo alla sorella di Fanny, nonna?"

Esitai guardandolo. Aveva solo dieci anni. E sicuramente era compito dei suoi genitori dirgli cosa avrebbe dovuto sapere. Ma Fanny era sua amica e solo Dio lo sapeva, aveva bisogno di un amico di cui potersi fidare.
"Vieni con me," dissi, girandolo verso la scala con una mano sulla spalla. "Te lo dirò, mentre faccio dell'altro tè. E non devi dire assolutamente a tua madre che l'ho fatto".
Glielo dissi, nel modo più semplice che potevo, e omettendo le cose che Fanny mi aveva detto sulle abitudini del defunto capitano Harkness.
"Conosci la parola 'prosituta',emm...' hoor*' voglio dire?" mi corressi e il cipiglio di incomprensione si rilassò.
"Certo. Germain me l'ha detto. Hoors sono donne che vanno a letto con gli uomini con cui non sono sposate. Fanny non è una hoor, però, lo era sua sorella?" Sembrava turbato al pensiero.
"Beh, sì," dissi. "Giusto per dovere di cronaca. Ma le donne, o le ragazze, che diventa prostitute lo fanno perché non hanno altro modo per guadagnarsi da vivere. Non perché lo vogliono, intendo dire."
Sembrava confuso. "Come fanno a guadagnare soldi?"
"Oh. Gli uomini le pagano...per andare a letto con loro. Credimi," lo rassicurai, vedendo i suoi occhi spalancarsi per lo stupore.
"Io vado a dormire con Mandy e Fanny tutto il tempo", protestò. "E anche Germain. Non voglio diverle pagare solo perchè sono ragazze!"
"Germain", dissi, versando la nuova acqua calda nella teiera. "Andare a letto è un eufemismo...conosci questa parole? Significa che dici qualcosa che suona meglio di ciò di cui si sta realmente parlando...per un rapporto sessuale."
"Oh, quello", disse, la sua faccia di una persona che aveva compreso. "Come i maiali?"
"Un po' come quello, sì. Trovami un panno pulito, vuoi? Dovrebbero essercene un po' nell'armadio da basso." Mi inginocchiai, le ginocchia scricchiolarono un poco e raccolsi la pietra calda dalle ceneri con l'attizzatorio. Fece un piccolo sibilo mentre l'aria fredda dell'ambulatorio colpì la superficie calda.
"Quindi," dissi prendendo il panno che mi aveva recuperato e cercando di dare un tono pratico alla voce, "I genitori di Jane e Fanny sono morti, e non avevano di che sfamarsi, così Jane è diventata una prostituta. Ma alcuni uomini sono molto cattivi, mi auguro tu lo sappia già, non è vero?" Aggiunsi guardando verso di lui e lui annuì sobriamente.
"Sì. Beh, un uomo malvagio è andato nel luogo in cui Jane e Fanny vivevano e veleva che Fanny andasse a letto con lui, anche se era troppo giovane per fare una cosa del genere. E ... ehm ... Jane lo ha ucciso."
"Wow."
Sbattei le palpebre nella sua direzione, ma lo aveva detto con un profondo rispetto. Tossii, e cominciai a piegare il panno.
"E' stato molto eroico da parte sua, sì. Ma lei..."
"Come ha fatto ad ucciderlo?"
"Con un coltello", dissi un po' lapidaria, sperando che non chiedesse i dettagli. Io li sapevo, grazie a Rachel e a Lord John e avrei voluto non farlo.
* parola scozzese per 'prostituta'

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