domenica 31 maggio 2020

Bees: Ospiti

Stavo ascoltando con un orecchio solo il canto nella cucina mentre pestavo e macinavo salvia, sinfito e idraste in una polvere oleosa nell’ambulatorio. Era tardo pomeriggio e mentre il sole scaldava le assi del pavimento, le ombre erano gelide.
Il Tenente Bembridge stava insegnando a Fanny le parole di “Green Grow the Rushes, O”. Aveva un tono intonato e chiaro che faceva gorgheggiare Bluebell quando toccava una nota alta, ma mi piaceva. Mi ricordava il lavoro nella mensa al Pembroke Hospital, quando arrotolavo bende e mettevo insieme kit chirurgici con le altre studentesse infermiere, ascoltando canti che entravano con la nebbia gialla attraverso le strette fessure aperte in cima a una finestra. C’era un cortile di sotto, e i pazienti dell’ambulatorio si sedevano lì con il bel tempo buono – o anche non tanto bello – fumando, parlando e cantando per passare il tempo.
“Two, two, the lily-white boys, 
Clothed all in green, O—
One is one and all alone
And evermore shall be so!”
Nel 1940, la canzone ovattata dalla nebbia veniva spesso interrotta da tosse e imprecazioni rauche, ma qualcuno poteva sempre portarla fino alla fine.
I Tenenti Bembridge e Esterhazy avevano rispettivamente diciotto e diciannove anni, vigorosi e in buona salute, e con l’assistenza gioiosa di Bluebell stavano facendo così tanto rumore che non sentii né la porta principale né i passi nel corridoio, e fui così sorpresa nell’alzare lo sguardo dal mio mortaio e vedere Jamie all’entrata che feci cadere il pesante pestello di pietra dritto sul mio piede avvolto in un sandalo.
“Ouch! Ow! Gesù Cristo d’un Roosvelt!” Saltellai fuori da dietro al tavolo, e Jamie mi afferrò per un braccio.
“Tutto bene, Sassenach?”
“Ti sembra che io stia bene? Mi sono rotta il metatarso.”
“Te ne comprerò uno nuovo la prossima volta che andrò a Salisbury” mi rassicurò lasciando andare il mio gomito. “Nel frattempo, ho preso tutto quello che c’era sulla lista, eccetto… Perché ci sono degli inglesi che cantano nella mia cucina?”
“Oh. Ah. Be’…” Non era che non avessi pensato a quale sarebbe stata la sua reazione a due ufficiali della marina di Sua Maestà che davano una mano all'economia domestica, ma avevo pensato di avere il tempo di spiegare prima che li incontrasse davvero. Appoggiai il fondoschiena al bordo del tavolo, alzando il piede ferito dal pavimento.
“Sono due giovani tenenti che viaggiavano con il Capitano Cunningham. Sono stati lasciati a terra o abbandonati o qualcosa del genere – a ogni modo hanno perso la loro nave ed è così tardi per l’anno che non riusciranno a trovare una nave a cui unirsi fino a marzo o aprile, perciò sono venuti al Ridge per stare con il capitano. Elspeth Cunningham me li ha prestati per i lavori domestici, come pagamento per la riduzione della sua spalla lussata.”
“Elspeth, eh?” Fortunatamente, sembrava divertito, piuttosto che infastidito.” “Dobbiamo dargli da mangiare?”
“Be’, ho dato loro il pranzo e una cena leggera. Ma sono tornati al capanno del capitano e, sono tornati a metà mattina. Hanno riparato la porta della stalla,” gli offrii come attenuante, “zappato il mio orto, spaccato due file di legna, trasportato tutte le pietre che tu e Roger avete scavato dal campo superiore giù al capanno della refrigerazione, e -”
Fece un piccolo gesto a indicare che accettava la mia decisione e che adesso voleva cambiare soggetto. Cosa che fece baciandomi e chiedendomi cosa ci fosse per cena. Odorava di polvere della strada, birra, e lievemente di cannella.
“Credo che Fanny e il Tenente Bembridge stiano facendo il burgoo (spezzatino). Contiene maiale, carne di cervo e scoiattolo – a quanto pare devi avere almeno tre differenti tipi di carne per fare un burgoo come si deve – ma non ho idea di cos’altro ci sia. Ha un buon profumo, comunque.”
Lo stomaco di Jamie brontolò.
“Aye, è così” disse pensieroso. “E cosa pensa Frances di loro?”
“Penso che sia in qualche modo colpita,” dissi, abbassando la voce e dando un’occhiata verso il corridoio. “Cyrus è venuto a vedere ieri mentre lei stava servendo il pranzo dei tenenti, e lei gli ha chiesto di restare, ma lui si è alzato nel suo quasi metro e ottanta, ha guardato verso di loro, ha detto qualcosa di maleducato in gaelico – non credo che lei abbia capito, ma non ne aveva bisogno – e se n’è andato. Fanny è diventata rosa in faccia – per l’indignazione – e gli ha dato la torta di mele e uvetta che aveva intenzione dei dare a Cyrus.”
“[Meglio un’aragosta che nessun marito,” – Gaelico] disse Jamie, con un’alzata di spalle filosofica. Meglio un’aragosta che nessun marito.
“Non lo pensi davvero?” chiesi, curiosa.
“Nel caso della maggior parte delle ragazze, sì,” disse. “Ma voglio qualcuno migliore per Frances, e non penso che un marinaio britannico vada bene. Dici che se ne andranno in primavera, comunque?”
“Così ho capito. Oo!” Massaggiai teneramente il livido pulsante sul mio piede. Il pestello aveva colpito alla base dell'alluce e mentre il dolore iniziale si era un po’ attenuato, cercare di mettere il mio peso sul piede e/o di piegarlo ebbe come effetto una sensazione di filo spinato caldo che veniva tirato tra le dita dei piedi.
“Siediti, a nighean,” disse, e spinse verso di me la grande sedia imbottita che Brianna aveva soprannominata la Sedia di Kibitzer. “Ho portato alcune bottiglie di buon vino da Salisbury; suppongo che una di quelle potrebbe far sentire il tuo piede meglio.”
Così fu. Fece sentire meglio anche Jamie. Potevo vedere che era venuto a casa portando qualcosa, e sentii un piccolo nodo sotto al cuore. Me lo avrebbe detto quando fosse stato pronto.

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