venerdì 2 novembre 2018

Outlander: Intervista a Diana Gabaldon

L’autrice di Outlander Diana Gabaldon parla delle sue due regole per scrivere una buona scena di sesso.
In più, quello che veramente pensa dei fan dei suoi libri, e l’unica parola che lei usa per descrivere il suo prossimo romanzo, Go Tell the Bees That I’m Gone.
Nel cuore dei lettori americani, Outlander è secondo solo a Il buio oltre la siepe di Harper Lee. Questo secondo The Great American Read, una competizione sponsorizzata da PBS e celebrazione della letteratura in cui il pubblico ha votato non il migliore romanzo, o quello più acclamato dalla critica, ma quello che significa di più per loro. Ma la sensuale storia d’amore dei viaggi nel tempo su un’infermiera della Seconda Guerra Mondiale che si ritrova bloccata nella Scozia del diciottesimo secolo diventa il numero due dopo il classico di Harper Lee.
Subito dopo la presentazione, Gabaldon ha condiviso una dichiarazione su Twitter sul suo secondo posto. “Personalmente, ero emozionata,” ha scritto.” Il Buio oltre la Siepe è un grande classico, una lettura meravigliosa – e un libro che significa molto per tantissime persone nell’attuale clima politico, dovuto ai suoi temi sul razzismo e la giustizia sociale. Ha veramente meritato di vincere.”
Ho chiacchierato con Gabaldon in vista della trasmissione dei premi dell’altra sera su cosa pensa dell’adattamento televisivo dei suoi romanzi, come scrive quelle scene di sesso, e la base fedele di fan di Outlander, i cui membri senza dubbio hanno votato ogni giorno per assicurare alla serie il posto in classifica nel Great American Read.

Com’è essere in compagnia di Il Buio oltre la Siepe e La tela di Carlotta:
“L’unica cosa che posso vedere che questi [i libri trai primi dieci di The Great American Read] hanno in comune sono un personaggio centrale o personaggi molto coinvolgenti. Le cose che succedono a queste persone, siano essi un ragno o un maiale o qualsiasi altra cosa, ovviamente variano, ma sono pieni di conflitti e stress, ed è il modo in cui questi personaggi affrontano le sfide che fa sì che un libro sia davvero coinvolgente.
Naturalmente il linguaggio con cui è scritto non è senza importanza. Perché avere una storia significativa, diretta, chiara fa parte dell'esperienza. Qualcosa che abbia un linguaggio o immagini particolarmente belli è destinato a diventare integrante nella vostra esperienza di lettori.

Cosa pensa dei fan di Outlander:
“Siamo estremamente fieri del nostro fandom e loro di sé stessi, come dovrebbero essere. Sono profondamente fedeli, appassionati e civili, informati, colti. Sai, la prima volta che ho pranzato con Sam Heughan e Caitriona Balfe, gli attori dello show di Outlander, erano davvero stupiti. Avevano appena incontrato 2.500 fan di Outlander ed erano completamente sbalorditi. Dissero, ‘Questo è meraviglioso. Ci hanno trattato come delle rock star.’ Io dissi, ‘Bene non lo sembrate adesso, ma lo siete.’
E poi ho detto, ‘Guardate, non ho mai avuto una cattiva esperienza con i fan. Mai. I nostri fan sono persone meravigliose. Attribuisco questo al fatto che le persone con un vero squilibrio mentale non hanno la curva dell’attenzione per leggere uno dei miei libri. Ma d’altro canto tutti possono vedere la televisione.’”

Le regole per scrivere una buona scena di sesso:
“Primo, una buona scena di sesso riguarda lo scambio di emozioni, non di fluidi corporei. In altre parole, quello che sta succedendo fisicamente non è davvero importante. È quello che sta succedendo emotivamente che è importante. Uno usa gli attributi fisici o l’ambientazione solo come mezzo per ancorare il lettore al momento, ma riguarda quello che sta succedendo tra queste due persone.
E questo porta alla seconda regola, che è che una buona scena di sesso può avvenire solo tra due persone uniche e specifiche. Se prendi per dire una delle scene di sesso tra Jamie e Claire, e sostituisci i nomi con Anna e Christian [i due interpreti principali nella serie Cinquanta Sfumature, per quelli che non lo sanno] per loro, potrebbe non funzionare. Sono molto specifiche, per ogni tipo. E perciò, se c’è una scena che può essere fatta solo da queste due persone, allora probabilmente è una buona scena.”

Sulle persone che pensano che non sia realistico che Claire e Jamie possano continuare a fare sesso appassionatamente passata la mezza età:
“La prima volta che la gente mi ha parlato di questo è stato con il mio terzo libro, Voyager, in cui erano stati separati per 20 anni ed erano tornati di nuovo insieme. E qualcuno mi ha detto, ‘Pensi che qualcuno voglia leggere di persone che hanno 40 anni e che fanno sesso?’ a quell’epoca avevo 43 anni. La guardai e dissi, ‘Sicuramente intendo continuare a fare sesso, e lo stesso mio marito, se sa cosa è bene per lui’”.

Le differenze tra i libri e lo show televisivo:
“In effetti capisco cosa è un adattamento. Questo show è molto bello, è fatto benissimo, ma è meno spazioso di un libro. Quando scrivo un libro, sono dio. Posso fare qualsiasi cosa e posso farlo di qualsiasi lunghezza mi piaccia, con qualsiasi impatto. Lo show in effetti non può farlo. Sono vincolati in modo molto rigido, sia in termini di spazio che di forma. In un libro posso avere un enorme climax di cinque pagine dall'inizio, e poi un periodo di calma, e un altro grande orgasmo di 800 pagine dopo. Loro non possono farlo. È una televisione a episodi, che significa che ogni episodio deve essere strutturato con il suo arco drammatico.”

Sul fatto che Murtagh possa tornare nella stagione 4:
“Non so se stiamo ammettendo ciò [che Murtagh sta tornando] ad alta voce, ma ognuno sembra presumerlo, quindi potrebbe darlo per scontato.
Se Murtagh fosse sopravvissuto a questa parte della storia, naturalmente, avrei pensato cosa avrebbe fatto? Sarebbe quasi sicuramente coinvolto in questo particolare aspetto. Ho detto, ‘Oh, se state andando così lontano da portarlo a questo punto, non vedo come potremmo resistere a fargli fare questo o questo potrebbe essere molto interessante – ad ogni modo [i produttori e gli autori] hanno preso entrambi questi suggerimenti e li hanno usati molto bene.

La sua scena preferita nella Stagione 4: 
“Ci sono due episodi che mi piacciono in particolare e penso che siano fatti davvero bene e abbiano molta risonanza emotiva. Sono anche abbastanza vicini a come sono fatti nel libro.” Se spinta, aggiunge “Sono scene che coinvolgono Jamie e i suoi figli”.

Il suo prossimo romanzo, Go Tell the Bees that I’m Gone:
“Sono in quella che io chiamo la frase a pezzi. Perché è dove ho grandi pezzi contigui di testo che possono contenere da 20.000 a 40.000 parole. E mentre sto scrivendo e facendo ricerche, sto facendo una cronologia storica in fondo alla mia mente dove sto solo prendendo nota di particolari eventi storici o personaggi che penso che potrei voler usare.
Gradualmente i pezzi si allineano contro quello sfondo storico, e a un certo punto, sarò in grado di vedere la forma interna del libro. Tutti i miei libri hanno una forma geometrica interna. È invisibile al lettore medio, anche se può certamente vederla se glielo faccio notare.
Una volta che ho visto la forma, la scrittura diventa molto più veloce arrivando alla fine. Cozzo contro quella che chiamo la frenesia finale. Sono gli ultimi due o tre mesi del libro dove so assolutamente tutto quello che succede e il libro stesso ha una vita a sé.
E quando ci sto lavorando è come tenere le due estremità di un cavo elettrico e lasciare che la corrente scorra attraverso di me. Questa è l’unica parte del libro in cui potrei dire che effettivamente scorre. A parte questo, è come scavare le cose da una roccia e spingerle in salita con il naso. Scrivere un libro è un sacco di lavoro, questo è alla fin fine, ma sta andando davvero bene.”

Di cosa parla questo libro in una parola: 
Gabaldon è stata capace di riassumere ognuno dei suoi libri in una parola. Il suo primo libro, Outlander, ad esempio è “amore”; Drums of Autumn, che è diventato la quarta stagione nella serie televisiva è “famiglia.”
“Sono stata in grado di farlo per ognuno dei miei libri, e il fatto che io sappia qual è la parola di questo romanzo, è anche un’indicazione di quanto siamo avanti con esso. Questo è ‘responsabilità’”

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