venerdì 4 agosto 2017

Bees: Sfumature

Bree prese un profondo respiro, assaporando la momentanea solitudine. C’era un forte tocco d’autunno nell’aria, anche se il sole era luminoso attraverso la finestra, e un unico bombo tardivo ronzava lentamente, ruotando intorno ai deludenti fiori di cera e volando fuori di nuovo.
Presto sarebbe stato inverno, sulle montagne. Sentì una fitta di desiderio per le alte rocce e il profumo pulito dell’abete balsamico, la neve e il fango, l’odore caldo e opprimente del capanno degli animali. Molto di più, per i suoi genitori, per la sensazione della sua famiglia intorno a lei. Mossa da un impulso, girò la pagina del suo album da disegno e provò a catturare una vista del viso di suo padre - giusto un tratto o due di profilo, il naso lungo e dritto e le sopracciglia grandi. E la piccola linea curva che suggeriva il suo sorriso, nascosto nell’angolo della bocca.
Era abbastanza per ora. Con la confortante sensazione della sua presenza vicino a lei, aprì la scatola dove teneva i piccoli tubi di grafite e le piccole ciotole di pigmenti macinati a mano, e compose la sua semplice tavolozza. Bianco, un tocco di nerofumo e una macchia di robbia rosa. Un attimo di esitazione, e aggiunge una piccola linea di giallo limone, e una macchia di blu cobalto.
Con il colore nelle ombre nella mente, andò verso la piccola collezione di tele appoggiata al muro, e
“Questo è il problema,” mormorò. “Forse…”. La luce. Lo aveva fatto con una sorgente di luce immaginaria, che veniva da destra, così da mettere in rilievo la mascella delicata. Ma quello che non aveva pensato di immaginare era che tipo di luce fosse. Le ombre gettate dalla luce del mattino talvolta avevano una leggera sfumatura verde, mentre quelle di metà giornata erano scure, un leggero marrone del colore naturale della pelle, e le ombre del pomeriggio erano blu e grigie e talvolta di un intenso lavanda. Ma che ora del giorno era appropriata per il misterioso [ ]?
Le sue riflessioni furono interrotte dal suono della risata di Angelina e da passi nel corridoio. La voce di un uomo, divertita – Mr Brumby mentre stava uscendo.
“Ah, Mrs MacKenzie. Una buona mattinata a voi, ma’am.” Alfred Brumby si fermò sulla porta d’ingresso, sorridendole. Angelina stava aggrappata al suo braccio, sorridendogli e spargendo polvere Bianca sulla manica del suo complete verde bottiglia, ma lui sembrava non accorgersene. “E come sta procedendo il lavoro, se posso chiedere?”
Fu abbastanza cortese da sembrare come se stesse veramente domandando il permesso di chiedere, piuttosto che domandare un resoconto dei progressi.
 “Molto bene, sir,” disse Bree, e fece un passo indietro, gesticolando, in modo che lui potesse entrare e vedere gli schizzi della testa che aveva fatto finora, disposti a ventaglio sul tavolo. La testa completa di Angelina e il collo da diverse angolazioni, una vista ravvicinata della linea dei capelli, di lato e di fronte, piccoli dettagli assortiti dei riccioli, ondulati e brillanti.
“Bello, bello!” esclamò. Si chinò su di loro, prendendo un monocolo dalla tasca e usandolo per esaminare i disegni. “Ti ha catturata perfettamente – mia cara – una cosa che non credevo fosse possibile senza usare i ceppi, confesso.”

Traduzione di Iolanda

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