giovedì 30 giugno 2016

Tobias Menzies, Black Jack e cosa si fa per amore

Solo nell'ultimo anno, Tobias Menzies ha interpretato cinque personaggi molto diversi, due dei quali si trovano sullo stesso show. In Outlander, interpreta Frank Randall nel 1945, che soffre per la perdita della moglie Claire (Caitriona Balfe), quando si ritrova catapultata accidentalmente indietro nel tempo nel 18° secolo, e Black Jack Randall, antenato di Frank nel passato, che tormenta Claire e il nuovo marito Jamie ogni volta che si incontrano. Anche se uno è apparentemente buono e mite, e l'altro vira verso la scelleratezza ed il sadismo, Menzies riesce a trovare un punto comune e a renderli incredibilmente distinti, senza le solite stampelle come ad esempio un accento, la camminata o qualcosa di altrettanto evidente. Durante una recente visita a New York, Menzies ha chiacchierato con Vulture su una sosta nelle toilette, sul come ha affrontato i due Jamie (Jamie di Outlander e Jaime di GoT) e sul perché ha deciso di non piangere durante una scena di morte.

Ho sentito una storia su quando hai deciso di diventare un attore ed era coinvolto un bagno?
[Ride.] Sì, un po' di tempo fa, quando ero giovane, eravamo andati a vedere Il vento tra i salici in un teatro. Durante la pausa, sono andato in bagno, e nella toilette accanto a me c'era l'attore che interpretava Badger. Non sapevo bene il perché fosse nei bagni per il pubblico e non in quello dietro le quinte, non ne ero molto sicuro, ma c'era qualcosa di emozionante nel vedere qualcuno che fino a poco tempo prima avevo visto sul palcoscenico per poi vedermelo accanto mentre faceva pipì. C'era qualcosa che veramente mi ha colpito. Sembrava un po' magico in un certo senso, questa sorta di figura mitica, che era lì. E quella è stata la prima volta che mi sono confrontato con l'idea di voler essere un attore, e anche di essere una persona.


Sembra adatto per il tipo di personaggi da cui sei attratto, prendi queste persone e le umanizzi, con tutto brutto che hanno.
Ecco cosa c'è di interessante negli esseri umani, che siamo sempre una contraddizione enorme. C'è molto di più in tutti, vero? Quello che mi interessa fare è rendere il personaggio più tridimensionale, grande o piccolo, perché questo è ciò che rende le persone sia grandi che irritanti. Ognuno ha una famiglia. Ognuno viene da qualche parte. Quindi è più difficile demonizzare qualcuno quando lo vedi con la famiglia, come accade con Black Jack nella puntata 2x12. Bisogna confrontarsi con la famiglia di Jack, che è sempre complicato. Questo è uno dei vantaggi di fare una fiction televisiva per un lungo periodo di tempo - si arriva a scoprire queste piccole contraddizioni. E uno dei vantaggi di fare uno show televisivo basato sui libri è che possiamo colmarne lacune, e dare del colore in più ai personaggi che circondano Claire, e questo è particolarmente vero soprattutto per Frank.


Pensavamo che non avremmo mai visto un lato tenero di Jack, proprio come pensavamo di non vedere un lato più violento di Frank. Ma forse questi uomini hanno un paio di cose in comune. Ti avvicini a loro in modo diverso?
Non in modo forte. Ci sono alcune cose sulla fisicità che sono diverse con Jack. Frank è più vicino alla mia fisicità. E' più istintività, davvero. Suppongo sia la cosa più istintiva che io abbia mai fatto da un paio d'anni a questa parte. Ma non ho mai considerato Black Jack come qualcuno che non aveva sentimenti di tenerezza da qualche parte. Il mio pensiero principale era che non fosse molto espansivo. Nella prima stagione, abbiamo visto qualcuno con una grandissima fiducia in se stesso, con molta arroganza, con questa convinzione indistruttibile. Ma da allora, in modi diversi, e in modi molto sottili, è ancora influenzato da ciò che è accaduto nella prigione di Wentworth alla fine della prima stagione. Abbiamo avuto solo un paio di occasioni per affrontare questo suo aspetto, partendo da Jamie e Claire a Versailles, e poi con il fratello. Ma queste scene parlano di qualcuno che è un po' più perso, un po' lontano dalla sua zona di sicurezza, lontano dal suo territorio naturale e dai punti di forza. Sembrava uno sviluppo interessante, piuttosto che vederlo completamente disinteressato.


Hai parlato con l'autrice Diana Gabaldon per dei suggerimenti sul come ritrarlo, giusto?
Sì. Il punto principale è che Alex è probabilmente il rapporto più importante nella vita di Jack. Non è quello che di solito si vede o si può immaginare della sua vita. E' qualcuno la cui opinione ha importanza per lui, e che aiuta ad arricchire la persona che pensiamo di conoscere. Quindi, con la morte imminente di Alex, e poi con la sua scomparsa, ogni cosa cambia per Jack e tutto questo viene portato in superficie.


E proprio quando abbiamo iniziato a vedere questo lato tenero di Jack, la sua violenza emerge ancora una volta con la morte di Alex. La sua reazione è strana, per non dire altro...
E' forse il più grande cambiamento rispetto ai libri, per lui. E originariamente nella sceneggiatura c'era scritto che Jack piangeva. C'era solo molta emozione. Ma abbiamo visto tutti la scena in cui un fratello si dispera al capezzale del suo parente amato e non sembrava del tutto coerente con il personaggio di Jack. E abbiamo visto che era emozionato per la scomparsa del fratello. Così abbiamo deciso di saltare il pianto e l'abbiamo fatto attaccare fisicamente il corpo del fratello. Doveva essere qualcosa di strano, qualcosa di molto strano, qualcosa di violento. E' una strana espressione del suo amore: Se mi abbandoni, ti distruggerò. Ed è sorprendente. E' l'ultima cosa che ci si aspetta, ma è anche in linea con il personaggio.


Frank, Black Jack, e anche Edmure Tully, che interpreti in Game of Thrones, sono tutti personaggi molto diversi e dai a tutti un senso di completezza. Ma sembrava che tutti e tre siano stati collocati in queste posizioni in cui non vogliono stare, che hanno dovuto fare una scelta difficile, e alla fine hanno scelto la persona che amavano invece di se stessi. Frank riprende Claire e si impegna ad allevare il figlio di un altro uomo. Black Jack tradisce l'esercito e sposa Mary per il bene del fratello. E Edmure rinuncia a Delta delle Acque per proteggere il figlio neonato, anche se non l'ha mai incontrato.
Tutti e tre, sì, è un filone - le cose che si fanno per amore. Abbiamo parlato un bel po' del tradimento di Black Jack dell'esercito britannico, del suo battaglione, del suo riferire segreti a Claire. Ero preoccupato che sembrasse una scelta troppo facile da fare. Qualunque cosa si potesse pensare della moralità di Black Jack, penso che sia un soldato leale, un suddito fedele. Lotta con questo, anche se non lo vediamo. E' in incognito, perché questi due eserciti sono molto vicini l'uno all'altro intorno ad Inverness. Si sente vulnerabile con Claire a causa della sua preoccupazione per il fratello. Non credo gli piaccia doverle chiedere di aiutare suo fratello, ma è la sua unica possibilità. Entrambi hanno bisogno e si distruggono l'uno dell'altro. Alex è molto importante nella sua vita, è disposto a fare quel patto. C'era veramente molto da interpretare a proposito.

Con Edmure in GoT, si potrebbe quasi sostenere che si tratta di un'espressione dell'amor proprio. Dell'auto protezione. Autoconservazione. Lui si sente molto più vile in questa decisione, e, ovviamente, non vuole perdere la sua famiglia, il suo popolo, il suo castello, ma questo personaggi esprime l'amore come fa Frank. Per Jack, l'amore è molto strano per lui. Ma sono tutti aspetti diversi, cosa faresti in situazioni estreme? Quando la merda è ovunque, da che parte vai? E perché? Certamente hanno tutti questa cosa in comune, cioè il grande tema dell'amore e del tradimento, della viltà e dell'eroismo.

Credi davvero che Edmure sia un codardo? Sembrava pronto a dire di no a Jaime Lannister, fino a quando il figlio non è diventato parte dell'equazione. La mia interpretazione è che ha tradito lo zio per salvare suo figlio. E ha anche sopportato molto nel corso degli anni, essendo stato prigioniero. 
Hai ragione. Ripensando alla prima metà di quella scena con Jaime Lannister, effettivamente è arrivato in un luogo di disperazione ed era deciso a morire, dicendo di no a Jaime. E' costretto a confrontarsi con ciò che ne consegue, tutte le ripercussioni, cosa sarebbe accaduto da quell'atto apparentemente eroico di dire "No". Ne sarebbe uscita una grande sofferenza. Ora Edmure, l'uomo che abbiamo incontrato in questi ultimi episodi, non è l'uomo che abbiamo incontrato prima, quasi comico, il personaggio buffo della terza stagione. E' cambiato. E credo che non si possa essere un eroe a meno che non si provi paura. Quindi forse eroicamente è un codardo! Vi è certamente una dimensione morale nella scena con Jaime, per vedere Edmure combattere con quella grande domanda. Game of Thrones sembra sempre più una meditazione profonda su quanto siano sbagliate le persone. Non penso che ci siano molte persone intrinsecamente buone. Tutti sono stati compromessi. Tutti sono in una posizione in cui non vogliono stare.

Come hai fatto a recitare non solo in Game of Thrones, ma anche in The Night Manager e in Catastrophe? Sei un giocoliere con tanti personaggi in questo momento...
E' un bel problema da avere! Catastrophe, l'ho fatto più quasi per scherzo. Sharon Horgan è una mia vecchia amica. Ci conosciamo e abbiamo lavorato insieme per molti anni. Quindi, ogni volta che mi chiama e mi chiede di fare qualcosa, io generalmente la faccio. E' una donna brillante ed è uno spettacolo particolarmente brillante. The Night Manager, l'ho inserito tra la prima e la seconda stagione di Outlander, e poi ho fatto Game of Thrones nel bel mezzo delle riprese di Outlander, tra settembre e ottobre? E ho anche in progetto il nuovo film della serie Underworld a Praga, dove interpreto un vampiro.

Un giorno, sei una sadica giubba rossa, quello dopo un prigioniero di guerra, quello dopo ancora un vampiro...
Ho un paio di diverse personalità che mi girano in testa! Stranamente, non lo trovo così difficile. Non so cosa dica questo della mia psiche. [Ride.]

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