venerdì 12 giugno 2015

Diana Gabaldon e il suo libro visto da un'altra angolazione

Diana Gabaldon parla di come sia stato riscoprire il suo libro attraverso un nuovo mezzo.

I telespettatori si sono appena immersi nel mondo dei viaggi nel tempo di Outlander, la serie drammatico/storica della Starz, ma l'autrice Diana Gabaldon sta esplorando il mondo di Claire (Caitriona Balfe) e Jamie Fraser (Sam Heughan) da più di 20 anni attraverso 8 romanzi bestseller. Con più di 20 milioni di libri venduti e una serie TV appena completata, la Gabaldon si guarda indietro alla riscoperta del suo debutto letterario attraverso un nuovo mezzo di comunicazione.

Attenzione Spoiler
Questa intervista contiene dettagli della trama della Prima Stagione di Outlander.

Qual è stata la parte più soddisfacente dell'avere Outlander in televisione?
E' semplicemente meraviglioso vedere quanto splendidamente abbiano realizzato la storia. A differenza di molti lettori io non mi aspettavo che sarebbe stata una trasposizione letterale pagina per pagina. Capisco il significato di 'adattamento' e hanno fatto un fantastico lavoro. È 'Outlander', chiunque abbia letto i libri e li abbia amati lo riconosce immediatamente, ma allo stesso tempo c'è questo meraviglioso senso di novità e scoperta e perché devono fare delle modifiche affinché si adatti al format televisivo – il modo in cui hanno diviso la storia per poi ricostruirla con questi piccole e carine intersezioni e aggiunte. Riscoprirla come un nuovo e completo mezzo di cominicazione è stato semplicemente meraviglioso.

Seguire il processo di adattamento ti ha fatto notare qualcosa che potresti aver dimenticato o ti ha aiutata a vedere la storia sotto un'altra luce?
Ho scritto il libro molto tempo fa, mi ricordo – è una storia continuativa, per quanto mi riguarda. Ma il fatto è che ci sono un sacco di nuove persone che continuano a scoprirla e me ne parlano e questo la mantiene vivida nella mia mente. Inoltre, la produzione è stata molto gentile nell'includermi. Sono una consulente dello show, ma come ha detto la mia agente quando abbiamo firmato il contratto, “questo può signficare tutto o niente, dipende da quanto piacerai a loro,” e fortunatamente sembro piacergli.
Loro mi mostrano le linee guida e le sceneggiature e le riprese quotidiane, il che è assolutamente affascinante da vedere, ma succede tutto molto lentamente. Guardi una scena girata 25 volte in un giorno, il che è assolutamente affascinante, ma mentre la guardi ti ricordi “questo è ciò a cui stavo pensando mentre scrivevo quella parte del libro,” e così ti riporta tutto alla mente molto gradualmente mentre lavori. E noti anche quali parti sono diverse e pensi, “Oh questo è forte.” non nel senso “Vorrei averlo scritto io,” perché in quel modo non sarebbe stato adatto al mio modo di scrivere , ma solo nel contesto del mezzo visivo, è una cosa grandiosa da fare.

Come hai detto, un libro non può essere adattato letteralmente parola per parola,
allora ci sono dei cambiamenti che hai particolarmente apprezzato – e non nel senso “Vorrei averlo scritto io”, solo che ti hanno colpita in quanto sono stati un'ottima scelta?
Oh certo. Devo dire un certo numero di cose che hanno fatto col personaggio di Gary Lewis, Colum. Nel libro è un leader forte e di bell'aspetto, ma non è come il petardo che lo ha reso Gary, e penso che sia eccezionale ciò che hanno fatto.

Hai fatto un cameo nella Prima Stagione, ma hai la tentazione di scrivere un episodio della prossima stagione?
Forse. Quando Rob e Maril mi hanno parlato prima ancora di aver lanciato lo show, mi dissero, “Saresti interessata nella scrittura del copione?” e io dissi, “Bè, potrei.” e “Ma non ora.” dissi così “per due ragioni : 1) perché non voglio essere responsabile in nessun modo dell'eventuale fallimento di questa importante prima stagione. Non ho mai scritto una sceneggiatura prima. Penso di poter imparare, ma non voglio imparare con questi tempi. È importante che abbia successo, quindi questa prima stagione dovrà essere certamente realizzata da professionisti. Detto questo, se ci sarà uan seconda stagione, ci penserò.”
Il secondo motivo era che mi stavo addentrando nelle fasi finali, quelle che chiamo la frenesia finale di “Written in My Own Blood,” e di solito mi ci vogliono 3 o 4 anni per scrivere un libro. All'inizio procede molto lentamente, e poi riprende a passo d'uomo, come dico io, cioè tipo mille parole al giorno. Quando arriviamo alla fine, io lavoro 12 o 14 ore al giorno senza quasi mangiare e dormire. Non c'è nient'altro a parte il libro per me. È come essere sotto l'effetto di qualche droga che causa molta assuefazione. È come essere attaccato alla presa della corrente per tutto il tempo. Fantasticamente eccitante, ma non riesci a fare altro. Dissi “Posso prendermi l'impegno di scrivere una sceneggiatura quando avrò finito con questo. In altro modo non fa per me.” Abbiamo cominciato a parlare della possibilità, e sarei molto interessata a farlo.

Quale sono state le tue scene preferite da vedere realizzare sullo schermo?
Ci sono moltissime scene fantastiche, semplicemente meravigliose. Ovviamente, l'intero episodio del matrimonio è il preferito di tutti ed è stato realizzato fantasticamente con un lavoro adorabile di adattamento, usando il materiale del libro, ma anche ricostruendolo in modo da far funzionare la drammaticità come episodio, come ha appunto detto la sua sceneggiatrice, prendendo una notte molto lunga e usando i flashback così da non renderlo un episodio troppo lungo. È stato realizzato brillantemente.

C'è stato quel famigerato scambio tra me e Sam...che è accaduto proprio dopo il nostro primo incontro. Eravamo a Los Angeles per i TCA, ma dopo di ciò abbiamo tenuto un evento per 2500 fans all'Orpheum, e hanno chiesto al pubblico di fare domande. Qualcuno chiese, “quale episodi aspetti di vedere girati, o quali sono le tue scene preferite?” e fecero questa domanda al panel. Iniziò in un modo e si concluse in un altro, e la conversazione era già deragliata prima di giungere a me, ma questo mi fece pensare, “Cosa ho più interesse a vedere?” Qualche domanda più tardi qualcuno lo chiese direttamente a me, e così lo dissi “Bè, spero che prenderai questa cosa per come la intendo, Sheughs, ma voglio proprio vederti violentato e torturato.”
Ovviamente tutti impazzirono. Una ragione per cui lo feci è stata perchè sapevo quanto Sam fosse intelligente. Lui e io ci siamo sentiti online per mesi e lui è davvero, davvero brillante. Gli ci sono voluti 30 secondi. Più tardi ho visto la registrazione. Sembrava totalmente esterrafatto per 10 secondi e glielo si vedeva in faccia. Ma non appena le risate si sono calmate lui ha esclamato molto moderatamete, “Oh non vedo l'ora anche io,” il che ha colpito tutti di nuovo. È stato molto intelligente, ma il tutto veniva detto in assoluta serietà – quelle sono alcune delle scene più impegnative che immagino si possano girare.
C'è una sorta di sottigliezza in loro, così come la brutalità, ma il centro emotivo...di solito non si vedono le persone mentre attuano il sadismo, ancor meno la loro reazione ad esso. Vedere qualcuno mentre viene distrutto emotivamente è ovviamente estremamente difficile su una base emotiva. Ma io sono passata attraverso queste scene quando le ho scritte. Conosco ogni cosa che c'è dentro, e quando ne stavo parlando con mio marito dicevo, “Lo racconto in questo modo perché l'immaginazione del lettore è la cosa più importante che hai. Non c'è bisogno di essere espliciti qui. Bisogna evocare piccole e vivide cose, ma non raccontare tutto ciò che accade.”
Lui mi guardò e disse, “Ma tu sai tutto ciò che è successo, vero?” e io “Hai ragione, lo so.” e così è stato anche per gli attori. Loro avevano necessità di sapere molto più di quanto si mostrerà sullo schermo e di farlo...ho visto l'audizione di Sam, ovviamente, ma non avevo visto nessuno dei suoi film. Mi mostrarono una ripresa per la prima volta di The Gathering/Il Raduno, e ho capito che lui era Jamie. Lo aveva capito intrinsecamente, ma fare qualcosa del genere? Non avevo idea. Non avevo ancora conosciuto Tobias. Ed ero molto curiosa di vedere come sarebbe successo. Sono delle scene molto molto toccanti sotto diversi aspetti, ma considerandole solo dal punto di vista della bravura e dell'arte, non avevo mai visto niente di fatto meglio.

Hai parlato con Sam e Tobias di queste scene per dar loro il tuo punto di vista interno?
Sì l'ho fatto. Persino molto presto, per la scena di “Garrison Commander” nell'episodio 6. Quindi molto prima che arrivassero a quella parte, ma quando è cominciato ad essere ovvio che Black Jack iniziasse ad avere interesse in Jamie...La gente mi parla di quell'uomo da anni e anni e anni e io sto molto online, e quindi rispondo loro, a volte con analisi piuttosto dettagliate su com'è, e sul motivo per cui è così, quindi ne ho collezionate parecchie nel corso degli anni anche perché ho pubblicato periodicamente l' ”Outlander Companion” che contiene il background. Comunque ho molto su Black Jack Randall, e quindi ho impacchettato il tutto e l'ho spedito alla produzione e anche a Tobias e agli scrittori dicendo, “In caso vi fosse utile per il vostro lavoro, questo è ciò che so su di lui.”
Ma sì, ho parlato sia a Sam che a Tobias così come con il team della produzione, Ron e Maril, delle scene di Wentworth visto che ci avvicinavamo. Ho detto loro tutto ciò che potevo, e poi poco prima, quando me ne sono andata, ho detto a Sam e Tobias separatamente, “Senti, qualunque cosa riusciate a far funzionare  tra voi per me va bene,” e loro lo hanno fatto funzionare meravigliosamente.

Qualcosa è cambiato nel tuo processo di scrittura nel corso degli anni? O è sempre stato, come hai detto, una passeggiata all'inizio e poi impetuoso?
Sì, bè il ritmo tende ad essere lo stesso. Perché funziona in quel modo. In parte perché per il modo in cui scrivo – non lavoro con una linea guida o seguendo qualcosa. Lavoro finché vedo accadere le cose, e quindi ho tonnellate di piccole parti con cui iniziare, e intanto faccio anche ricerca. Quindi evolvo la cronologia prima nella mia mente, e affianco dei piccoli pezzi che stimolano altri piccoli pezzi e quindi all'inizio è un lavoro di patchwork. Ecco perché è lento. Non so dove tutti giungeranno. Posso solo vederli mentre lo fanno, e pensare, “Perchè agisci così?” ma potrei anche non sapere la risposta per mesi. Poi arriva. Arriva sempre.
Continuando a lavorare ogni giorno, le cose accadono sia nel subconscio che consciamente, e sono perfette, e quindi gradualmente realizzo dei pezzi più grandi, da 60 a 80 pagine di roba in successione che probabilmente è abbastanza a posto. Quando ho cinque o sei di questi lunghi pezzi allora li allineo nella cronologia, e con un po' di fortuna potrò vedere il libro prendere forma. Tutti i miei libri hanno una struttura geometrica interna e una volta che la visualizzo poi posso cominciare a scrivere più velocemente e più facilmente perché in quel momento so fino a che punto arrivare, e so cosa da la motivazione a queste persone per agire in quel modo, perché sono lì e se mi viene qualche idea del come potranno arrivarci, e così posso completare queste parti più facilmente. Una volta vista la struttura tutto si sviluppa ad una velocità che io definisco di massa critica, e il libro prosegue. Prende vita. Non ho più bisogno di pensare nel momento stesso in cui mi siedo, “Bè, e ora cosa succede?” Lo so e basta e riparto da lì.


Hai un momento finale in mente o lo stai trovando con ogni libro?
Attenzione spoiler : Vaghi dettagli sui romanzi di Diana.
No, ciascun libro ha una struttura e si forma in modi particolari, ma quei libri uniti insieme hanno una super-struttura e c'è una connessione tra i libri. Outlander e Dragonfly (L'amuleto d'Ambra + Il Ritorno) sono una coppia perché narrano dei primi momenti di Jamie e Claire, parlano del corteggiamento e dello sviluppo del loro matrimonio, e poi c'è questa disgiunzione prima di arrivare a Voyager (Il Cerchio di Pietre + La Collina delle Fate) che inizia una nuova fase delle loro vite, la riscoperta delle loro indentità, e di chi sono, e di con chi stanno, e poi conduce direttamente a Drums (Tamburi d'Autunno + Passione oltre il Tempo) che è l'evoluzione della famiglia e la sua riconquista, e Fiery Cross (La Croce di fuoco + Vessilli di Guerra) che è la diramazione di quella famiglia in comunità e connessioni.
Poi c'è un'altra divisione prima che inizi Breath of Snow and Ashes (Nevi Infuocate + Cannoni per la libertà) quando la guerra avanza e le cose cominciano ad andare in pezzi, e si svelano queste sub-connessoni tra i libri. Dragonfly e Drums si fanno da eco con la loro struttura interna. Outlander e Voyager sono anch'essi piuttosto simili, hanno questi viaggi e avventure lineari; le cose succedono una dopo l'altra, mentre gli altri due hanno uno sviluppo più interno, e così tutto procede, e non abbiamo ancora raggiunto la fine di questa struttura gigante.
Ne vedo un po' di più ad ogni libro. E stiamo tutti invecchiando, inclusa me. Ci sarà una fine, ma non so esattamente dove andrà a finire, ancora meno come arrivarci. So solo che c'è. La riconoscerò quando ci arriverò.

Da dove trai ispirazione?
Ovunque, come fa ogni scrittore. Possono essere cose che la gente ti dice, cose che vedi che ti colpiscono...o potrebbero essere cose che senti. Ascolti la musica, per esempio, e potrebbe essere musica di quel periodo storico o musica legata ad un periodo storico: la seconda guerra mondiale e così via. È da dove viene Claire, e anche se raramente nomino la Seconda Guerra Mondiale direttamente – a volte ha dei ricordi o flashback, ma non sono comuni – è stata un'esperienza molto formativa per lei e se la porta sempre dietro. Quindi leggere ciò che la gente pensava e diceva e come si sentivano durante la Seconda Guerra Mondiale, mi fa sempre sentire in stretto contatto con lei. Quella è una parte importante del personaggio, anche se non è espressamente citata. Per questo c'è il background.
Andando nel Regno Unito, cosa che faccio spesso, si ha la sensazione che quei luoghi ti parlino. La storia giace su tutto quel territorio. Si trovano degli artefatti. La gente spesso mi manda vecchi libri del 18esimo secolo e anche solo tenendone uno in mano pensi “questo libro c'era allora, qualcuno a quell'epoca lo ha letto” e si ha questa sensazione fantastica, è molto evocativo. Il libro stesso può anche non avere nulla a che fare con ciò a cui stai pensando o che stai facendo, ma la sensazione, il sentire la copertina e il peso...ne hai uno con una copertina di pelle e pensi alle biblioteche dei vecchi Duchi a cose così, e prima che te ne accorga ti ritrovi in un ufficio dove ci sono penne rosicchiate sopra tutta la scrivania perché non è un uomo ordinato e ti stai chiedendo cosa lo infastidisce tanto da fargli mangiucchiare le penne, e la cosa successiva....qualsiasi cosa può farlo, e puoi attingere anche dai tuoi rapporti con la famiglia o con gli amici.

Ho un amico autore che legge voracemente, e un altro che dice che non legge mai perché sente come se rubasse inconsciamente ad altri autori – qual è la tua opionione?
Conosco molti scrittori che lo dicono. Ma penso, “come puoi non leggere? Cosa c'è che non va in te? Come fai a non leggere anche solo per godertelo?” E' vero che si può essere influenzati dalle cose che leggi, ma se sei uno scrittore sei influenzato da tutto, è ciò che contribuisce al tuo concime mentale. Quindi credo che leggendo voracemente, io leggo di tutto, di certo vada scemando l'effetto di ciascun libro, quindi non si è davvero in pericolo di plagio o di essere influenzati. Se è 1 libro sui 300 che hai letto mentre scrivevi non potrà essere così importante.

Cosa guardi nel tempo libero?
Non guardo la televisione regolarmente, a parte Outlander. Occasionalmente trovo degli show che mi piacciono ma hanno già una stagione o due, e poi mi compro il DVD e le guardo così. Sono cresciuta a Flagstaff e ho ancora la mia vecchia casa di famiglia lassù, così vado lì un paio di volte al mese solo per sedermi per un giorno o due e lavorare senza alcun tipo di interruzione, e di solito mi prendo una pausa per la cena e mi guardo due ore di DVD. "Doctor Who" e "Downton Abbey" e "True Blood", questi sono quelli che ho visto. Ho "Breaking Bad", ma non ho ancora iniziato, è solo in attesa sulla mia pila. Come lo è "Game of Thrones" e poche altre.
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2 comments:

Anonimo ha detto...

Scusate, SHEUGHS, parola che usa spesso Diana, cosa significa?

Italian Outlanders ha detto...

è il nomignolo con cui Diana chiama Sam; è un'abbreviazione di Sam e HEUGHan ;)