"Mi hai guarito da cose molte peggiori, Sassenach," disse e mi toccòdelicatamente la mano. Mi aveva toccato con la mano destra, quella mutilata.
"Non l'ho fatto" protestai. "L'hai fatto da solo...dovevi. Tutto ciò che ho fatto è stato... ehm..."
"Drogami con l'oppio e fornicare con me per riportarmi alla vita?Sì, quello."
"Non era fornicazione," dissi piuttosto compassata, ma girai la mia mano e la allacciai saldamente le dita alle sue. "Eravamo sposati."
"Sì, lo eravamo" disse e serrò la bocca, così come la sua presa. "Non eri tu con cui stavo facendo sesso...e lo sai meglio di me."
Deglutii, guardando le ombre del fuoco muoversi sul rozzo muro e ricordando fin troppo vividamente la freddezza della dura pietra contro la mia schiena, immagini frammentate si presentarono nella mia mente come le sue mani che mi si chiudevano al collo. Mi schiarii la gola per riflesso.
"Ero io alla fine," dissi piano e gli toccai il viso con la mano libera. "Sei tornato...da me."
domenica 1 febbraio 2015
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