lunedì 3 febbraio 2014

MOBY: ciò che il futuro riserva

"Non dire scemenze, aye?" Si sedette pesantemente sullo sgabello e sospirò, ma sollevato.
"Senti," disse. "non ho la minima idea di come continuare a restare, senza soldi, senza commissioni e senza lavoro. Ma lo farò".
"Nessun lavoro, davvero" dissi tranquillamente. "Dimmi una cosa non sai fare."
"Cantare"

"Oh. Beh, oltre a questo."
Allargò le mani sulle ginocchia, guardando criticamente le cicatrici sulla mano destra mutilata.
"Dubito di poter avere una carriera da giocoliere o borseggiatore. Per non parlare di un notaio."
"Non devi scrivere," dissi. "Hai un tornio...carino anche."
"Beh, si", ammise, una certa luce negli occhi. "Ce l'ho. Ma è a Wilmington in questo momento." Il suo tornio era stato spedito da Edimburgo da Richard Bell, che presumibilmente l'avrebbe tenuto in custodia fino all'arrivo del suo vero proprietario.

"Andremo a prenderlo. E poi..." Ma mi fermai, spaventata dal pianificare un futuro troppo lontano. Era un momento incerto per tutti, e nessuno poteva dire cosa il domani avrebbe portato.
"Ma prima," mi corressi, allungandomi per afferargli la mano, "dovresti riposare. Sembri uno che sta per morire."
"Non dire scemenze" disse, e rise e sbadigliò allo stesso tempo quasi slogandosi la mascella.
"Sdraiati" dissi con fermezza. "Dormi, almeno fino a quando il tenente Bixby non si ripresenterà con altro formaggio."
 
da Written in my Own Heart's Blood

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