"Da solo"? Dove?" Jerry chiese cautamente. Gli spitfire normalmente
volavano in una formazione di quattro, o in grandi gruppi, fino ad un
intero squadrone di sedici aerei. Con la formazione potevano coprirsi
l'un l'altro in una certa misura contro i più pesanti Henckels e
Messerschmitt. Ma raramente sceglievano di volare da soli.
"Te lo dirò più tardi. Per prima cosa - sei in forma, vero?"
Jerry
sollevò la testa a quel punto. Che cosa faceva pensare a questo dannato
esperto che - poi lanciò uno sguardo al suo riflesso sul vetro. Gli
occhi rossi come un cinghiale pazzo, i capelli bagnati sporgevano in
spuntoni, un livido rosso fresco si stava allargando sulla fronte e il
suo giubbotto gli restava attaccato addosso con delle macchie di umido
dove non si era preoccupato di asciugarsi prima di vestirsi.
"Estremamente in forma", sbottò. "Signore".
Randall alzò un dito di un centimetro, respingendo la necessità dei signore.
"Volevo dire il ginocchio", disse dolcemente.
"Oh", disse Jerry, sconcertato. "Quello. Sì, va bene".
Si
era preso due proiettili nel ginocchio destro un anno prima, quando si
era lanciato dietro ad un 109 e dimenticandosi di vedere l'altro che
spuntava dal nulla dietro di lui che gli aveva sparato nel culo. In
fiamme, ma terrorizzato dal lanciarsi in un cielo pieno di fumo,
proiettili ed esplosioni ovunque, aveva pilotato il suo aereo mentre
bruciava, urlando entrambi mentre cadevano dal cielo, il rivestimento di
metallo incandescente del Dolly I gli aveva bruciato la manica sinistra
della sua giacca, il piede destro annegava nel sangue che riempiva lo
stivale, mentre spingeva il pedale. Ce la fece, però, e venne messo
nella lista di malati e feriti per due mesi. Zoppicava ancora molto
visibilmente, ma non rimpiangeva la sua rotula fracassata; aveva passato
il secondo mese di congedo a casa - e il figlioletto Roger era arrivato
nove mesi dopo.
Sorrise ampiamente al pensiero del suo ragazzo, e Randall sorrise involontariamente di rimando.
"Bene", disse. "Sarebbe in grado di volare per una missione lunga, quindi?"
Jerry
alzò le spalle. "Quanto tempo può resistere uno Spitfire? A meno che
non abbiate pensato ad un modo per fare rifornimento in volo". L'aveva
detto per scherzo, e fu abbastanza sconcertato nel vedere le labbra di
Randall stringersi un pò, come se stesse pensando se dirgli che ce l'avevano.
"Ci
stiamo riferendo al far volare uno Spitfire?" Chiese improvvisamente
incerto. Cristo, e se fosse stato uno degli uccelli sperimentali di cui
aveva sentito parlare tanto in tanto? La sua pelle si rizzò con una
combinazione di paura e di eccitazione. Ma Randall annuì.
"Oh, sì,
certo. Nient'altro è abbastanza manovrabile, e ci potrà essere un bel pò
da schivare e scansare. Quello che abbiamo fatto è stato prendere uno
Spitfire II, togliere un paio di pistole dalle ali e sostituirle con un
paio di telecamere".
"Un paio?"
Ancora una volta Randall strinse leggermente le labbra prima di rispondere.
"Potresti aver bisogno del secondo paio di pistole."
La foto dello spitfire è stata fatta da Diana nel museo di Kelvingrove:
Ho passato una grande giornata sul set: ho girato tutta la mattina con Ron e Maril, rilasciato interviste nel pomeriggio con Ron, preso dei cocktail con alcuni potenziali acquirenti internazionali, poi una bella cena indiana con Doug. Vorrei postare più, ma devo essere pronta per la sveglia di domani delle 6:55 per il mio <ahem> debutto nello show. <cough>
mercoledì 5 febbraio 2014
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