"Già, è possibile" disse Grey, passando rasente la carretta di un pescivendolo. "A quando la partenza?" Provò a imitare il suo fastidio al pensiero di un noioso incarico in Francia, ma in realtà la notizia non gli era affatto sgradita.
Come gli altri soldati, non era immune dal richiamo dell’avventura, e sarebbe stato felice di vedere i paesaggi esotici dell’india. Ma era consapevole che una destinazione tanto distante avrebbe potuto tenerlo lontano dall’Inghilterra per due anni e forse anche più. Dall’Inghilterra e da Helwater.
Se avesse avuto un incarico a Calais o Rouen, invece... sarebbe potuto tornare ogni due o tre mesi senza troppe difficoltà, mantenendo la promessa fatta al prigioniero giacobita... un uomo che indubbiamente avrebbe preferito non rivedere mai più la sua faccia.
Respinse quel pensiero, risoluto. Non si erano lasciati in buoni rapporti... in effetti, non avevano più alcun rapporto. Ma sperava che il tempo avrebbe sanato quella rottura. Se non altro, Jamie Fraser era vivo; aveva vitto e alloggio, una sistemazione decente, e godeva della libertà sulla parola. Grey provò a immaginarlo, e quello che vide gli diede conforto: un uomo con le gambe lunghe che percorreva gli alti pascoli del Lake District, il viso rivolto verso il sole e le nubi che correvano veloci, i capelli castani dagli intensi riflessi ramati mossi dal vento che gli incollava la camicia e i calzoni al corpo asciutto.
da Lord John e una questione personale
3 comments:
Io adoro Lord John ^^
a proposito, per caso ci sono novità sulla traduzione di The Scottish prisoner? (vorrei leggere di Jamie).
Non vorrei che la casa editrice, dopo aver fatto il danno di spezzare in due anche i Lord John, che di certo non è stato un incentivo alla vendita, avesse rinunciato alla pubblicazione di questa serie, interrompendola proprio sul più bello!
the scottish prisoner sta qui *si-indica-la-gola* anche a me dalla voglia di leggerlo >__<
stiamo cercando di capire quali sono le intenzioni della Corbaccio *___*
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