giovedì 25 luglio 2019

Bees: il Capitano Cunningham

Roger aveva avuto diverse idee riguardo alla partecipazione al servizio del Capitano Cunningham.
“Mamma e Pa’ stanno andando,” aveva sostenuto Bree. “E Fanny e Germain. Non vogliamo sembrare quelli che evitano il pover’uomo, o snobbare il suo servizio.”
“Be’, no. Ma non voglio sembrare come se fossi arrivato giusto per giudicare la concorrenza, per così dire. Inoltre, tuo Padre deve andare; non può sembrare… parziale.”
Lei aveva riso, e aveva strappato con i denti il filo con cui stava cucendo, rifacendo l’orlo della gonna di Mandy, che in qualche modo era riuscito a scucirsi mentre la proprietaria era presumibilmente virtuosamente occupata ad aiutare Nonnina Claire a fare la salsa di mele.
“A Pa’ non piace che al Ridge succedano cose alle sue spalle, per così dire,” aveva detto. “Non che io pensi che il Capitano Cunningham predicherà la rivolta e lo scandalo pubblico dal pulpito.”
“Neanche io,” l’aveva rassicurata. “Non come prima cosa, ad ogni modo”
“Andiamo,” aveva detto. “Non sei curioso?”
Lo era. Intensamente. Non era come se non avesse avuto la sua parte di sermoni, crescendo come figlio di un ministro presbiteriano – ma a quel tempo, non aveva minimamente pensato di diventare lui stesso un ministro, e non aveva prestato molta attenzione agli aspetti positivi. Aveva imparato un bel po’ durante le sue prime prediche al Ridge, e di più durante il suo tentativo di ordinazione, ma era stato alcuni anni prima – e molti nel pubblico attuale lo avrebbero riconosciuto come nient’altro che il genero di Lui.
“Inoltre,” aveva aggiunto, alzando la gonna e dandole uno sguardo veloce per giudicare il suo lavoro, “Spiccheremo come un pollice infiammato se non ci andremo. Tutti al Ridge ci saranno, credimi. E ci saranno anche per il tuo servizio – ricordati quello che Pa’ ha detto riguardo all’intrattenimento.”
Doveva ammettere che lei aveva ragione sotto tutti gli aspetti. Jamie e Claire erano lì al loro meglio, con un aspetto benigno, Germain e Fanny con loro, sembrando innaturalmente puliti e ancora di più innaturalmente calmi.
Gettò un’occhiata stretta alla sua prole, che era come minimo pulita, e se non del tutto calma, almeno strettamente confinata sulla panca tra lui e Brianna. Jemmy si stava torcendo leggermente, ma era ragionevolmente tranquillo, e Mandy era occupata a insegnare il Padre Nostro a Esmeralda con un sussurro rumoroso – o almeno il primo verso, che era tutto quello che Mandy sapeva – stringendo devotamente le mani grassocce di tessuto della bambola.
“Mi chiedo quanto sarà lungo il sermone,” disse Bree, con un’occhiata ai bambini.”
“Be’, è abituato a predicare ai marinai – suppongo che con un pubblico che non oserebbe andarsene o interromperlo, potrebbe essere tentato di andare avanti per un po’.” Poteva sentire dallo strisciare dei piedi e dal mormorio in fondo alla sala che alcuni ragazzi più grandi stavano in piedi lì dietro; probabilmente lo stesso gruppo che aveva liberato un serpente durante il suo primo sermone.
“Hai intenzione di infastidirlo, vero?” chiese Bree, guardando oltre a sua spalla.
“No.”
“Cosa significa infastidire, Papà?” Jem uscì dal suo stato comatoso, attratto dalla parola.
“Significa interrompere qualcuno quando sta parlando, o urlargli cose scortesi.”
“Oh.”
“E tu non devi mai… mai farlo, mi hai sentito?”
“Oh.” Jem perse interesse e tornò a guardare il soffitto.

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