sabato 30 novembre 2013

MOBY: arrivi

Stavo sudando quanto il duca dal momento in cui lo spasmo si alleviò abbastanza da farlo respirare senza l'uso di una pressione positiva. Non ero così stanca come lo era lui - era disteso sulla sedia, esausto, gli occhi chiusi, con respiri lenti, poco profondi - ma liberi! - o quasi. Mi sentivo la testa leggera, troppo; non è possibile aiutare qualcuno a respirare senza metterci un bel pò del tuo, e stavo ipervetilando.
"Ecco, [sorella mia]." La voce di Jenny mi parlò nell'orecchio, ed fu solo quando aprii gli occhi per la sorpresa che mi resi conto che erano chiusi. Mi mise un bicchierino di brandy in mano. "Non c'è whisky in casa, ma credo che questo ti aiuterà. Devo dare un bicchierino anche a sua grazia?"
"Sì, dovrebbe", disse il duca, con grande autorità, anche se non riusciva a muovere un muscolo o aprire gli occhi. "Grazie, signora."
"Non gli farà male," dissi, stiracchiandomi e muovendo la schiena. "O a te, anche. Siediti e bevine un pò. Anche voi, signora Figg." Jenny e la signora Figg avevano lavorato duramente tanto quanto me, prendendo e sminuzzando e preparando, portando biancheria pulita per asciugare il sudore, aiutandomi un momento e l'altro con il conteggio, e combinando la loro non trascurabile forza di volontà con la mia, contribuendo a tenerlo in vita.

La signora Figg aveva delle idee molto radicate riguardo a ciò che era conveniente, e queste non includevano il sedersi e condividere un bicchierino con il proprio datore di lavoro, per di più non con un duca in visita, ma anche lei fu costretta ad ammettere che le circostanze erano insolite. Bicchiere in mano, si appollaiò su un pouf vicino alla porta del salotto, dove poteva affrontare eventuali invasioni o emergenze domestiche.
Nessuno parlò per qualche tempo, ma c'era un grande senso di pace nella stanza. L'aria calda e ferma portava ancora quello strano senso di cameratismo che lega le persone che hanno attraversato una prova insieme, anche se solo temporaneamente  Ero diventata a poco a poco consapevole del fatto che l'aria stava trasportando anche dei rumori dalla strada esterna. Gruppi di persone che si muovevano in fretta, gridando dall'isolato più avanti e un rombo di carri. E un lontano rombo di tamburi.

Anche la signora Figg se ne accorse; vidi la sua testa sollevarsi, i nastri della sua cuffietta tremare curiosamente.
"Bambino Gesù, abbi pietà" disse, posando il bicchiere vuoto con cura. "Sta arrivando qualcosa."
Jenny la fissò sorpresa e mi guardò preoccupata.
"Arrivando?" disse. "Che cosa sta arrivando?"
"L'Esercito Continentale, suppongo", disse Pardloe.


da Written in my Own Heart's Blood

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