lunedì 24 dicembre 2012
A leaf on the wind of All Hallows - capitolo 4
Marjorie MacKenzie - Dolly per suo marito - aprì le tende oscuranti.
Non più di un centimetro... beh, due. Non importava, l'interno del piccolo appartamento era buio come l'interno di un secchio di carbone.
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Non poteva vedere il vetro appannato, ma sentiva lo scorrere del suo dito sul vetro mentre disegnava un piccolo cuore con all'interno la lettera J.
Era sbiadito subito, naturalmente, ma questo non importava, l'alone sarebbe rimasto lì una volta che la luce fosse entrata, invisibile ma lì, tra il marito e il cielo.
Quando la luce fosse arrivata, sarebbe caduta proprio sul suo cuscino.
Avrebbe visto il suo viso addormentato: i capelli arruffati, il livido che stava guarendo sulla tempia, gli occhi infossati, chiusi tranquillamente.
Sembrava così giovane da addormentato. Tanto giovane quanto era davvero.
Solo 22 anni; troppo giovane per avere quelle linee in faccia.
Che altro, che altro? Che altro poteva fare per lui? L'avrebbe lasciata con qualcosa di lui. Forse ci sarebbe stato un altro bambino. Un altro bambino.
Un altro bambino da crescere da sola?
"E sia," sussurrò, stringendo le labbra, il viso che ore prima era stato coperto di baci ruvidi perchè nessuno di loro era stato capace di aspettare che si rasasse. "E sia".
Almeno aveva avuto modo di vedere Roger.
Abbracciare il suo piccolo ragazzo - che subito dopo gli aveva rigurgitato sulla parte posteriore della camicia. Jerry aveva guato per la sorpresa, ma non le aveva lasciato prendere Roger, lo aveva tenuto e coccolato fino a che il piccolo non si era addormentato, solo allora lo aveva messo nella sua culla e si era tolto la camicia macchiata prima di andare da lei.
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Voleva strisciare accanto a lui, per la nostalgia del suo calore, per la voglia di continuare a toccarlo per tutto il tempo che avevano. Doveva andarsene alle otto, per prendere il treno per tornare; ci sarebbe stata a malapena la luce.
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Il piccolo Roger pose fine alla sua inquietudine. i bambini lo facevano.
Muovendosi nella sua culla, il piccolo si svegliò con un grugnito che presagiva un ruggito indignato per la scoperta del pannolino bagnato e dello stomaco vuoto, e lei si affrettò ad attraversare la piccola stanza fino al suo giaciglio, con i pensanti seni che oscillavano, già pronti con il suo latte. Voleva evitare che svegliasse Jerry, ma picchiò la punta del piede sulla sedia e la fece cadere con un botto.
Ci fu un'esplosione di lenzuola mentre Jerry emergeva con un sonoro "cazzo!" che si mescolò con il suo ovattato "dannazione!" e con Roger che li superò entrambi con un urlo simile ad una sirena antiaerea.
Come un orologio, la vecchia signora Munns dell'appartamento accanto picchiò indignata sulla parete sottile.
Nudo Jerry attraversò la stanza in un balzo. Picchiò furiosamente sul parete con il pugno, facendo tremare i pannelli del rivestimento e facendoli rimbombare come un tamburo. Si bloccò, ancora con il pugno alzato, in attesa.
Silenzio mortale dall'altra parte del muro, e Marjorie premette la bocca contro la piccola testa rotonda di Roger per attutire il suo ridacchiare.
Odorava di profumo di bambino e di pipì fresca, e lei lo coccolò come una grande borsa dell'acqua calda, il suo calore e il suo bisogno di attenzioni riportarono la sua attenzione sui suoi uomini nel freddo solitario che sembrava sciocco.
Jerry grugnì soddisfatto e si avvicinò a lei.
"Ah," disse, e la baciò.
"Chi credi di essere?" Sussurrò, sporgendosi verso di lui. "Un gorilla?"
"Sì," sussurrò di nuovo prendendole la mano e premendosela contro.
"Vuoi vedere la mia banana?"
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