venerdì 10 agosto 2012

Estratto WimoHB

Il giovane soldato accolse il mio tardivo ritorno con sollievo, e anche se in realtà non afferrò il mio braccio e mi spinse giù dal marciapiede, mi offrì il suo ed iniziò a camminare in modo tale che anche io fui incitata ad un quasi trotto, per tenere il suo passo.  
Non si era molto lontani dal [] palazzo dove Clinton aveva insediato il suo quartier generale, ma il giorno era caldo e umido e arrivai senza fiato, con riccioli di capelli che fuoriuscivano da sotto il cappello di paglia e attaccati a collo e guance, e rivoli di sudore scendevano nell'interno del mio corpetto facendomi il solletico.Il mio accompagnatore mi affidò - con un sospiro di sollievo - ad un altro soldato nella spaziosa hall dai pavimenti in parquet ed ebbi giusto il tempo di scuotere la polvere dalle mie gonne, raddrizzare e risistemare il cappello e asciugarmi la faccia e il collo in modo discreto con un fazzolettino di pizzo. Ero così presa da quello che stavo facendo che impiegai un momento prima di riconoscere l'uomo seduto su una delle piccole sedie dorate sul lato del foyer.
"Lady John", disse alzandosi quando vide che lo avevo notato. "Al vostro servizio, madam." Sorrise leggermente anche se non c'era calore nei suoi occhi."Maggiore Richardson," dissi seccamente. "Che piacere." Non gli offrì la mano e lui non si inchinò. Non c'era motivo di cercare di fingere di non essere altro che nemici - e neanche molto cordiali, comunque. Si era precipitato al mio matrimonio con Lord John curioso di sapere se lui, John, avesse un qualche interesse personale verso di me, mentre lui, Richardson, stava considerando il mio arresto immediato per spionaggio e sedizione. Entrambe le accuse erano del tutto vere, e  John, pur non sapendolo con certezza aveva preso in parola Richardson riguardo le sue intenzioni e gli aveva assicurato  chiaramente che no, non vi era alcun interesse personale - vero anche questo, nonostante come siano andate le cose - e due ore più tardi, mi ero ritrovata nel suo salotto in una nebbia di dolore a dire meccanicamente: "lo voglio" in risposta a domande che non avevo né sentito né compreso. Avevo a malapena sentito il nome di Richardson in quel momento, figuriamoci riconoscerlo di vista. John mi aveva presentata - con fredda formalità - a Richardson quando venne da noi al Mischianza, il grande ballo organizzato dalle ladies Lealiste di Philadelphia per gli ufficiali Inglesi, un mese prima. E solo allora mi aveva raccontato delle minacce di Richardson con un breve monito sull'evitare il soggetto."Siete in attesa di vedere il generale Clinton?" Chiesi educatamente. Se lo era, avevo una mezza idea di sgattaiolare furtivamente per la casa e fuori dalla porta sul retro mentre lui era a colloquio con il generale."Lo sono", rispose aggiungendo graziosamente, "ma senza dubbio dovete andare prima di me, Lady John. I miei affari possono aspettare."La cosa mi suonava abbastanza sinistra, ma mi limitai a inclinare la testa educatamente con un vago "Hm".Stava facendosi strada in me, come un caso incipiente di indigestione, che la mia posizione nell'esercito britannico in generale, e con il maggiore Richardson in particolare, era sull'orlo di una forte rivalutazione. Una volta diventato noto a tutti che Jamie non era morto, non sarei più stata Lady John Grey. Ero Mrs. James Fraser ancora una volta, e mentre era certamente motivo di una gioia enorme,  avrebbe anche eliminato ogni freno alle inclinazioni più meschine del maggiore Richardson.

 Traduzione amatoriale e quindi non ufficiale, fatta senza scopo di lucro

2 comments:

mari ha detto...

Quando uscirà in italia????

FreeScots Methos ha detto...

l'anno prossimo ;______;