lunedì 29 aprile 2019

DVD italiano di Outlander S4

In attesa dell'arrivo della quinta stagione di Outlander, perchè non rivedersi fino allo stremo tutti i dvd delle serie precedenti? Magari aggiungendo alla lista anche il DVD italiano della quarta stagione.
Finalmente si avvicina il momento in cui potremo averlo tra le mani.




DVD (data di uscita : 12 Giugno 2019)

 

Formato: Cofanetto, PAL, Schermo panoramico
Audio: Italiano (Dolby Digital 5.1), Inglese (Dolby Digital 5.1)
Lingua: Italiano, Inglese
Sottotitoli: Italiano, Inglese
Regione: Regione 2
Numero di dischi: 5
Studio: Universal
Data versione DVD: 12 giu. 2019
Durata: 910 minuti

lunedì 22 aprile 2019

Bees: Consigli

“Mr. Fraser era un giacobita – sai cosa vuol dire?” Fanny fece un cenno con la testa incerta.
“I Giacobiti erano sostenitori di Giacomo Stuart, e combatterono contro il re d’Inghilterra,” spiegai. “Persero la guerra.” Un vuoto si aprì tra le mie costole mentre parlavo. Così poche parole per una tale distruzione di così tante vite.
“Mr. Fraser andò in prigione in seguito; non poteva prendersi cura di William. Lord John era un suo amico, e allevò William come suo figlio, perché nessuno dei due pensava che Mr. Fraser sarebbe mai stato rilasciato, e Lord John pensava di non avrebbe mai avuto figli suoi.” Colsi l’eco distante del consiglio di Frank, come il sussurro di un ragno dietro un camino vuoto: _Sempre aderenti alla realtà, per quanto possibile_...
“Lord John fu ferito?” chiese Fanny. “In guerra?”
“Ferito – oh, perché non poteva avere bambini, intendi? Non lo so – fu certamente ferito, comunque.” Avevo visto le sue ferite. Mi schiarii la gola. “Lascia che ti dica una cosa, Fanny. Su di me.”
I suoi occhi si allargarono per la curiosità. Erano di un dolce grigio tortora, diventati quasi neri mentre le sue pupille si allargavano nelle ombre della cucina.
“Anche io ho combattuto in una guerra,” dissi. “Non nella stessa guerra; un’altra, in un paese diverso – prima che incontrassi sia Mr. Fraser che Lord John. Ero una… guaritrice; mi sono presa cura di uomini feriti e ho passato molto tempo tra i soldati, e in posti brutti.” Presi un respiro, frammenti di quei tempi e luoghi che ritornavano. Sapevo che i ricordi dovevano apparire sulla mia faccia, e li lasciai.
“Ho visto cose molto brute,” dissi semplicemente. “So che anche tu le hai viste.”
Il suo mento tremò leggermente e distolse lo sguardo, la sua bocca dolce che si stringeva. Allungai un braccio lentamente e le toccai la spalla.
“Puoi dirmi qualsiasi cosa,” dissi, con una leggera enfasi su ‘qualsiasi’. “Non devi dire a me – o a Mr. Fraser – niente che tu non voglia. Ma se ci sono cose di cui vuoi parlare – tua sorella, forse, o qualcos’altro - puoi farlo. Chiunque in famiglia – io, Mr. Fraser, Brianna o Mr. MacKenzie… puoi dire a ognuno di noi tutto quello di cui hai bisogno. Non saremo scioccati -” In effetti, probabilmente lo saremmo stati _ pensai_ ma non importava_ “e forse potremo aiutarti, se fossi preoccupata per qualcosa. Ma - ”
Alzò lo sguardo a questo, subito in allerta, preoccupandomi un poco. Questa bambina aveva fatto molta esperienza nel notare e interpretare i toni della voce, probabilmente per una questione di sopravvivenza.
“Ma,” Ripetei fermamente, “non tutti quelli che vivono al Ridge hanno fatto simili esperienze, e molti di loro non hanno mai incontrato qualcuno che le abbia fatte. La maggior parte di loro ha vissuto in piccoli villaggi in Scozia, molti di loro non sono istruiti. Potrebbero_ essere scandalizzati forse, se raccontassi loro molto su… dove vivevi. Tu e tua sorella -”
“Non hanno mai incontrato delle prostitute?” disse, e sbatté gli occhi. “Penso che alcuni degli uomini devono averlo fatto.”
“Senza dubbio hai ragione,” dissi, dissi provando a mantenere la presa sulla conversazione. “Ma sono le donne che parlano.”
Annuì solennemente, potevo vedere che le veniva un pensiero; distolse lo sguardo per un istante, sbatté le palpebre, poi mi guardò di nuovo, uno sguardo pensieroso nei suoi occhi.
“Cosa?” dissi.
“La madre di Mrs. MacDonald dice che siete una strega,” rispose. “Mrs. MacDonald ha provato a fermarla quando ha visto che stavo ascoltando, ma la vecchia non smette mai di parlare, eccetto quando mangia.”
Avevo incontrato la madre di Janet MacDonald, Nonnina Campbell, una volta o due, e non fui eccessivamente sorpresa di sentirlo.
“Suppongo che non sia l’unica,” dissi, un po’ seccamente. “Ma sto suggerendo che forse dovresti fare attenzione a quello che dici alle persone al di fuori della famiglia sulla tua vita a Philadelphia.”
Annuì, accettando ciò che avevo detto.
“Non importa che Nonnina Campbell dica che voi siete una strega,” disse pensierosa. “Perché Mr. MacDonald ha paura di Mr. Fraser. Ha provato a far smettere Nonnina di parlare di voi” aggiunse, e alzò le spalle. “Comunque, nessuno ha paura di me.”
_Dai loro tempo, bambina_ Pensai, guardandola.

mercoledì 17 aprile 2019

Outlander Stagione 5: Le prime immagini

La Droughtlander non è ancora finita, ma qui c’è qualcosa per aiutarvi a sopravvivere. Martedì, Starz ha rilasciato una nuova foto di Jamie (Sam Heughan) e Claire (Caitriona Balfe) dalla quinta stagione di “Outlander”, la cui produzione è appena cominciata in Scozia.
Nello scatto, i due sono affascinanti in verde mentre si fissano negli occhi vicino a un carro a Fraser’s Ridge, la loro nuova casa nell’America coloniale. Delirio.
“Nella Stagione 4, la decisione di Jamie e Claire di rimanere nel Nuovo Mondo cambia il corso della loro vita insieme”, dice in una dichiarazione il produttore esecutivo Matthew B. Roberts. “Dopo essere stati colpiti dalla bellezza delle lande desolate del Nord Carolina – selvagge e incolte – scelgono di chiamarla casa: Fraser’s Ridge. Tuttavia, quello che è un ‘sogno’ per qualcuno è un ‘incubo’ per altri. Essendo al centro della nascita dell’America è una faccenda spesso sanguinosa, violenta e straziante. Ora, nella Stagione 5 il dovere di Jamie e Claire non è solo verso quelli che amano, ma verso la comunità di coloni che forma parte del sempre crescente Clan Fraser.”
La Stagione 5 consisterà in 12 episodi ed è basato si “The Fiery Cross,” (n.d.r. La Croce di Fuoco e Vessilli di Guerra nell’edizione italiana), il quinto libro della serie best seller di otto libri di Diana Gabaldon. Starz ha anche rinnovato “Outlander” per la Stagione 6, perciò c’è decisamente di più in arrivo.
Qui c’è il sunto ufficiale della Stagione 5 da parte di Starz:
I Fraser del Ridge sono qui! La quinta stagione di “Outlander” vede la continuazione delle avventure della famiglia Fraser, mentre attraversano le prove e le tribolazioni della vita nell’America coloniale. Stabilire una casa nel Nuovo Mondo non è per niente un compito facile – e proteggerla si dimostra anche più difficile – in particolare nelle zone isolate del Nord Carolina, in un periodo di drammatici disordini sociali e politici. Come Claire sa fin troppo bene, amici, vicini e compatrioti stanno inconsapevolmente marciando verso la Rivoluzione, con i membri delle classi elitarie dominati che lottano per soffocare l’allarmante corrente sotterranea di malcontento innescata dal Movimento dei Regolatori. Contro questo scenario, che presto annuncia la nascita della nuova nazione americana, Claire e Jamie sono costretti a chiedere a sé stessi quanto lontano vogliono arrivare per proteggere la loro casa, e pregare che non ci sia alcun motivo per accendere la “croce di fuoco” un’antica chiamata alle armi scozzese.
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giovedì 11 aprile 2019

Diana Gabaldon: la storia della First Lady di Lallybroch

Dalla finestra della suite dell’hotel di Diana Gabaldon a Edimburgo c’è una vista panoramica di Arthur’s Seat, ma lei non ha bisogno di fissare lo sguardo su di esso e memorizzare. Il panorama scozzese già fornisce lo scenario al suo universo multidimensionale Outlander, il fenomeno letterario che è cominciato con niente più di un racconto per esercizio.
Seduta su un divano di schintz, la sua camicia stravagante è più Arizona che Ardnamurchan, e la sua scelta di qualcosa per bagnarsi le labbra non è whisky, Irn Bru o anche acqua che scorre da un limpido ruscello delle Highlands.
Gabaldon potrebbe essere qui per ricevere un premio per il Contributo Internazionale al Turismo Scozzese da parte di VisitScotland, ma c’è una rinfrescante assenza di una trasognata sdolcinatezza quando parla della Scozia.
Lei non ha bisogno di convincerci – i numeri parlano da soli.
Il documento di VisitScotland 'Outlander Effect and Tourism' (n.d.r Effetto Outlander e Turismo) ha mostrato che le attrazioni usate nell’adattamento televisivo dei romanzi (otto e continuano a crescere) hanno visto i numeri crescere del 67% tra il 2013 e il 2017, da 887.000 a 1,5 milioni. Perciò qualsiasi cosa la Scozia le abbia dato in termini di ispirazione letteraria, lei ha ripagato con notti in hotel e biglietti venduti.
Come molti colossi culturali, Outlander ha cominciato in maniera modesta. La dottoressa Gabaldon, una professoressa universitaria con una laurea in Zoologia e Biologia Marina e un PhD in Quantitative Behavioural Ecology, stava pensando di scrivere un racconto.
Non avendo problemi a mettere insieme diverse migliaia di parole, decise di fare un po’ di pratica prima di imbarcarsi sulla cosa vera. Era orientata verso un racconto storico, ma quando e dove avrebbe dovuto ambientarlo?
Far entrare Frazer Hines in un kilt. PBS America stava trasmettendo gli episodi di Doctor Who, addirittura gli episodi con Patrick Troughton degli anni 60, quando il compagno viaggiatore del tempo era Jamie McCrimmon, un suonatore di cornamusa interpretato da Hines che incontra il Signore del Tempo all’indomani di Culloden.
Con il suo interesse risvegliato e alcune ricerche successive, sembrava che la Scozia del diciottesimo secolo potesse offrire i tempi turbolenti richiesti per il conflitto di cui ogni racconto ha bisogno.
L’unico contatto della Gabaldon con la cultura scozzese era scrivere fumetti per Walt Disney e affrontare il personaggio di Paperon de Paperoni.
“Mentre crescevo a Flagstaff, Arizona, la Scozia non era nel mio radar – per niente,” dice. “Non c’era niente di lontanamente scozzese e la mia famiglia non ha un retaggio scozzese. Non avevo visto neanche Brigadoon!”
Perciò il primo racconto di Outlander è stato creato tra i cactus, nel caldo ustionante del deserto.
La storia comincia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando un’infermiera dell’esercito, chiamata Claire Randall, è in luna di miele nelle Highlands, ma dopo aver toccato delle pietre finisce indietro nel tempo e nel 1743. Senza vie di fuga, sposa un guerriero chiamato Jamie Fraser. Questa è la versione corta. Con il nono libro, la cui pubblicazione è in programma nel 2019, e una serie di racconti derivati e antologie, è una storia in espansione che, nell’uso contemporaneo, potrebbe essere descritta come una saga scozzese e va ben oltre la descrizione di Gabaldon come “un romanzo storico grande e grosso”.
Lei aggiunge che ha creato il personaggio di Claire una donna inglese come modo per arricchire quel conflitto, perciò forse sa più di quanto da a vedere…. Il primo libro di Outlander è stato scritto alla fine degli anni ’80, da ricerche in biblioteca e attingendo dal computer di amico oltremare, grazie all’embrionale strumento di comunicazione on line come CompuServe.
“Il mio amico David Stanley a Edimburgo mi indirizzò verso autori scozzesi che avrei potuto leggere. Che ci crediate o no il primo che lessi fu Irvine Welsh, che probabilmente è distante dalla mia scrittura, come puoi vedere."
“Avevo letto romanzi gialli e polizieschi per anni, così ero particolarmente attratta dalle procedure di polizia e questo mi portò a Rebus e Ian Rankin. C’è un negozio di libri chiamato The Poison Pen a Scottsdale, dove vivo ora. Io andavo e chievo se avevano qualcosa di Ian Rankin, e loro dicevano, “No, non abbiamo mai sentito di lui.” E io dicevo: “Be’, dovreste!” Abbiamo ordinato questi e molti altri libri. Penso che il proprietario si sia incuriosito sul perché stavo leggendo autori scozzesi di quasi ogni genere.”
Studiava personaggi scozzesi in televisione e continuava ad ascoltare musica tradizionale scozzese. “Scelsi registrazioni dal vivo di band, per sentire le parole tra le canzoni. Cercavo anche fonti di musica tradizionale più antica, particolarmente le ballate, mentre avevo a che fare con la Scozia nel diciottesimo secolo.”
“Quando decisi di ‘lavorare’ in Scozia, se si può dire così, andai a Phoenix perchè c’erano i Giochi delle Highlands. Questo mi ha dato un’idea di quella parte della cultura e sono andata in giro, solo per ascoltare. Se sentivo qualcuno che era davvero scozzese, andavo dritto da loro e chiedevo se potevamo chiacchierare”
Il “libro di prova” divenne realtà – e una cosa di successo, pure. Fu solo quando il secondo libro era in scrittura che Diana e suo marito Douglas pensarono che avrebbero dovuto visitare questa terra lontana che era diventata una parte così grande della loro vita.
“Avevamo preso un volo per Londra e guidato verso nord. Passammo il confine con la Scozia a Carter Bar e io rimasi in piedi davanti al monolite che dice Inghilterra da un lato e Scozia dall’altro. Quando sono arrivata nel lato scozzese e ho visto il panorama, era verde e avvolgente e familiare e sembrava davvero casa.”
Il secondo libro doveva rappresentare Edimburgo piuttosto pesantemente, ma arrivare ad agosto significava che non ci sarebbero state stanze in nessuna pensione. “Finimmo per stare a Dundee,” dice, “e a guidare avanti e indietro tutti i giorni. Immagino che le distanze che copriamo negli US possano essere così grandi che non sono tanto uno sacrifico. Sai come si dice, ‘Per un inglese 100 miglia sono una lunga strada ma per un americano 100 anni sono un lungo periodo’”.
Non dice se la lingua di Dundee fosse incomprensibile, forse per essere garbata dato che mi ha chiesto da dove venivo, ma ricorda di aver provato a trovare una cena a tarda notte in città – non la cosa più semplice da fare nei primi anni ’90.
“La cameriera ci disse che tecnicamente erano chiusi ma pensava di poter trovare qualcosa per noi. Noi dicemmo e dicemmo in segno di scusa, ‘Potete dire che siamo american,’ e lei disse, ‘Aye. Be’ immagino che dovrò lasciarvi fuori allora’.”
Il primo viaggio fu più di una vacanza per un giro turistico e un’occasione per cercare delle location. La gente era la chiave dei libri – i personaggi naturalmente ma anche gli schemi del linguaggio, qualcosa che Gabaldon era determinata a fare nel modo giusto.
“Ho avuto la possibilità di avere padronanza con la moderna struttura delle frasi, che è molto differente nello scozzese rispetto all’inglese.”
“Qualunque sia la disputa accademica se lo scozzese sia una lingua a sé, vedo che è irrilevante per i libri. Provo, per quanto posso, a rappresentare la parlata scozzese il più correttamente possibile, per renderla comprensibile da parte di tutti i lettori. C’è il giusto per renderlo autentico ma autentico per la storia.”
Le storie di amore, le battaglie, gli intrighi e i viaggi nel tempo significavano che Outlander era vincitore certo per lo schermo. Era certo che i libri avevano superato la scala del singolo film e la televisione era il mezzo migliore, con Gabaldon a portata di mano come consulente.
“Per cominciare, ho scritto un episodio, che è stato girato a Drumlanrig Castle. Questa è stata un’apertura di occhi. Ci fu una lunga, prolissa discussione su quale porta dovesse essere usata per un’entrata finché il regista disse, ‘Non mi importa, solo datemi un fuoco in questo caminetto!’
“Improvvisamente apparvero due persone con un metro e delle torce per esaminare il caminetto per essere sicuri di posizionare i fuochi portatili a gas che usano – è più semplice per controllare la fiamma all’esatto livello richiesto. Ero sorpresa nel vedere come ogni dettaglio era stato curato.”
La conoscenza di Gabaldon di ogni aspetto della storia è stato cruciale per tirare fuori la troupe dai buchi che le restrizioni alle riprese in luoghi storici possono portare. Quando Claire era tenuta prigioniera nel castello, prova ad aprire una massiccia porta di mogano con un uncino. Prima dovevano controllare che lo strumento che stava usando fosse storicamente accurato, ma poi c’era la piccola questione che anche la quarta macchina da presa non poteva entrare nello spazio e fare le riprese in primo piano delle mani di Claire che aprivano la porta.
“Mentre tutto questo stava succedendo, qualcuno mi disse che questa era la vera stanza in cui era stato Bonnie Prince Charles mentre era nel castello – e che aveva una porta segreta. Così dissi: ‘Be’, perché non facciamo in modo che Mary arrivi attraverso la porta segreta e la salvi?’ Risolvere questo piccolo dettaglio richiese circa 45 minuti.”
La crescita del numero di attrazioni usate in Outlander è chiaramente un enorme beneficio economico, ma bisogna fare attenzione quando pesanti attrezzature e grandi troupe arrivano in alcune fragili location storiche. “Sì, certamente c’è bisogno di precisi accordi con Historic Scotland si cosa si può o non si può fare.”
Il nono romanzo della serie principale di Outlander, Go Tell The Bees That I Am Gone, apparirà sugli scaffali durante quest’anno. Gabaldon ha detto in precedenza che la serie principale finirà con il Libro 10 – e le sa come finirà.
“Lo so da 15 anni,” dice. “Quando dico che so qual è la scena finale, ma non so esattamente come sarà il decimo libro.”
I fan, con cui Gabaldon comunica regolarmente sui social media, non devono piangere su loro cuscino di Jamie. La fine della serie principale dei libri potrebbe essere in vista, ma l’universo è molto esteso.
“Mentre la storia principale arriverà a una conclusione soddisfacente, non devo lasciare indietro quei personaggi. Ho scritto racconti collegati e racconti concentrati sul personaggio di Lord John – ci sarà almeno un altro romanzo. Ci sarà uno o forse tre libri su Master Raymond. Inoltre, mentre scriverò il libro 10, ci sarà un prequel sui genitori di Jamie Fraser.”
Gabaldon è ancora affascinata da questo periodo. “La Scozia sta certamente attraversando un diverso tipo di turbolenza al momento, ma penso che i grandi romanzi su questo siano lontani.”
Come JK Rowling, la gente prova sempre ad afferrare il suo segreto. Come si crea qualcosa che ha quasi una vita propria?
“Rick Rankin [Roger Wakefield di Outlander] ed io andammo a pranzo e lui mi disse che voleva scrivere, ma non aveva tempo. Gli dissi che nessuno ce l’ha, ma se scrivi per 10 minuti ogni giorno, alla fine dell’anno avrai un breve romanzo. Se non lo fai, non lo avrai. Se vuoi scrivere devi scrivere.”
Quando Outlander è stato sceneggiato per il piccolo schermo, Gabaldon dice che era determinata a far sì che la Scozia fosse la stessa cosa di Claire o Jamie o Murtagh.
Quando le chiesero cosa intendesse con questo, come avrebbe descritto la Scozia se fosse stata una persona, lei si fermo per un bel po’ di tempo. “Be’… qualcuno mi ha chiesto se posso vedere la Scozia riflessa nei miei libri, e io ho risposto che potevo vedere la sua personalità drammatica.”
“Alla sua radice, vedo la Scozia come estremamente onesta, non c’è nulla di infido. Gli scozzesi possono anche di sicuro farsi valere.”
“Tuttavia, ci sono alte montagne, che sono onore e gloria e nobiltà, e poi scendiamo nelle valli glaciali dove ci sono laghi profondi, bui, impenetrabili. La Scozia è una storia completa in sé”
A parte poche fiorettature linguistiche d’autore, Gabaldon va anche dritta al punto ed è incredibilmente realistica. Forse c’è qualcosa di scozzese in lei dopo tutto.
Le Signore di Lallybroch
Le Signore di Lallybroch è un gruppo di fan di Outlander che prende il suo nome dall’immaginaria proprietà dei Fraser nella serie. Contribuisce al restauro del Culloden Memorial Cairn, eretto nel 1881 sul luogo della famosa battaglia. La battaglia è rappresentata nei primi due libri di Gabaldon. Il sito è diventato enormemente popolare con i fan di Outlander che visitano la Scozia.

martedì 9 aprile 2019

Titoli della Sezione II di Bees

Qualche giorno fa Diana Gabaldon ha divulgato sulla sua pagina facebook i titoli dei primi capitoli, ossia i titoli della Sezione I, del nono libro della saga di Outlander, Go and Tell the Bees that I Am Gone.
Ora è il turno della Sezione II

SEZIONE II: No Law West of the Pecos

CAPITOLO 8: Lightning

Fulmine

CAPITOLO 9: Erstwhile Companions
Precedenti compagni

CAPITOLO 10: What is not good for the swarm is not good for the bee (Marco Aurelio)
Ciò che non giova all'alveare, non giova neppure all'ape

CAPITOLO 11: Mon cher petit ami
Mio caro piccolo amico

CAPITOLO 12: The Hound of Heaven
Il mastino del cielo

CAPITOLO 13: Reading by Firelight
Lettura accanto al fuoco

CAPITOLO 14: Duck, Duck, Goose

(n.d.r.: ns traduzione non ufficiale)

venerdì 5 aprile 2019

Bees: Torta di mele

Un po’ di tempo dopo, eravamo distesi rannicchiati insieme, nudi nella notte fresca, felici nel calore del corpo dell’altro. La luna stava tramontando a ovest, un frammento d’argento che lasciava brillare le stelle. Il telo pallido frusciava e mormorava sulla nostra testa, e il profumo di abete, quercia e cipresso ci circondava, e una casuale lucciola, distratta dalla sua attività dalla corrente del vento, atterrò sul cuscino vicino alla mia testa e si fermò per un momento, il suo addome che pulsava con una luce verde fredda e regolare.
“Oidche mhath, a charaidh,” gli disse Jamie. Lei agitò le sue antenne in maniera amabile e volò via, girando in tondo verso il lontano barlume dei suoi compagni al suolo.
“Vorrei che potessimo mantenere così la nostra camera da letto,” dissi in maniera malinconica, guardando la sua luce scomparire nell’oscurità di sotto. “È così bello, essere parte della notte.”
“Non tanto quando piove.” Jamie sollevò il mento verso il nostro soffitto di tela. “Dinna fash, comunque; faro un tetto solido prima che cada la neve.”
“Suppongo che tu abbia ragione,” dissi, e risi. “Ti ricordi il nostro primo capanno, quando pioveva e il tetto perdeva? Tu insistesti per andare su e aggiustarlo sotto la pioggia a dirotto e completamente nudo.”
“Be’, e di chi fu la colpa?” chiese, comunque senza rancore. “Non volevi lasciarmi salire con la camicia, che scelta avevo?”
“Essendo tu nessuna.” Mi girai e lo baciai. “Sai di torta di mele. Ne è rimasta un po’?
“No, vado di sotto e te ne prendo un poco, però.”
Lo fermai con una mano sul braccio.
“No, non farlo. Non ho veramente fame e preferirei rimanere semplicemente così, Mm?”
“Mmphm.”
Rotolò verso di me, quindi, scese giù dal letto e si sollevò tra le mie cosce.
“Che stai facendo?” domandai, mentre si sistemava comodamente in posizione.
“Pensavo che fosse ovvio, Sassenach.”
“Ma hai appena mangiato una torta di mele!”
“Non era quel ripieno.”
“Questo… non era proprio quello che intendevo…” I suoi pollici stavano accarezzando premurosamente la parte superiore delle mie cosce e il suo respiro caldo stava muovendo i peli del mio corpo in un modo che mi turbava.
“Se hai paura delle briciole, Sassenach, dinna fash, le toglierò dopo che avrò finito. Hai detto che i babbuini lo fanno? O erano pulci?”
“Io non… ho… le pulci,” fu tutto quello che mi riuscì come risposta arguta, ma lui rise, sistemò le spalle e si mise al lavoro.”
“Mi piace quando urli, Sassenach,” mormorò un po’ dopo, fermandosi per respirare.
“Ci sono i bambini al piano di sotto!” sibilai, le dita sepolte nei suoi capelli.
“Be’, cerca di sembrare un leone di montagna, allora…”

giovedì 4 aprile 2019

Il musical di Outlander? Perchè no!

Già 9 anni fa, nel 2010, avevamo anticipato la possibilità...accantonata poi in favore del progetto, molto più grande, della serie tv; ma nonostante questo la nostra Diana non gettato del tutto la spugna: il Musical di Outlander è ancora un progetto valido!
 
DIANA ha rivelato di essere stata tempo fa in trattativa per un musical di Outlander e un giorno le piacerebbe vederlo sul palco.
L'autrice è stata contattata dal drammaturgo di Aberdeen, Mike Gibb per la realizzazione di una versione live dei suoi libri.
Ha detto: "Mike è venuto da me nel 2009 perché aveva intenzione di fare un musical di Outlander. Alcune delle canzoni erano davvero molto belle. Ma a quel punto il mio agente aveva fatto l'accordo con la Sony, cosa che ha richiesto due anni di trattative. 
Quindi, a quel punto, abbiamo dovuto sospendere il musical. Ho conservato i miei diritti per il dramma musicale sui libri, ma c'è un periodo d'attesa all'interno del contratto di diversi anni".
Ha anche aggiunto: "Ma ci stiamo avvicinando al momento in cui possiamo prendere in considerazione l'idea di fare un musical, quindi ci guarderemo intorno e vedremo a che punto siamo"

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mercoledì 3 aprile 2019

Diana nelle locations scozzesi della serie

La scrittrice di Outlander Diana Gabaldon percorre il sentiero turistico e visita le location della serie con Sam Heughan e Caitriona Balfe prima dell'inizio della quinta stagione.

Diana Gabaldon, l'autrice, ha avuto modo di sperimentare l'effetto Outlander quando ha affrontato il percorso turistico delle migliori locations dello show.
La scrittrice statunitense ha sbalordito i fan della storia durante il fine settimana, quando si è presentata a Culross nel Fife e nel vicino Falkland Palace.

E' stata quasi come una visita reale a sorpresa quando i turisti stupefatti hanno visto la 67enne, che posava felicemente per i selfie e firmava autografi.
Diana ha detto: "E' sempre divertente essere in Scozia, ma di solito mi fermo da qualche parte per motivi di ricerca. Quindi è stato bello sentirsi un turista per cambiare".
The Scottish Sun ha fatto compagnia alla creatrice di Outlander per il tour giornaliero di Mary's Meanders, che si è specializzata nelle visite alle location dello show.
La prima tappa è stata Culross, che rappresente il villaggio immaginario di Cranesmuir nella serie TV.
Il fotografo Graham Harris Graham, che gestisce la galleria d'arte Outlander And Beyond in città, ha elogiato la scrittrice nata in Arizona.
Il 54enne ha detto a Diana: "Vorrei ringraziarti per aver pagato il mio mutuo, davvero."
Successivamente ha visitato l'antico Falkland Palace, con la sua famosa Fontana di Bruce.
I fan degli Outlander sapranno che è lì che il fantasma del personaggio di Sam Heughan, Jamie Fraser, visita l'amore della sua vita Claire Randall (Caitriona Balfe).
La visita di Diana è arrivata dopo che i responsabili del turismo hanno annunciato che il numero di visitatori continua a salire - del 67 per cento da 887.000 a 1.5 milioni di euro l'anno - sulla scia dello show televisivo andato in onda in 87 paesi in tutto il mondo.

Ma l'umile Diana ha detto: "L'effetto Outlander è una specie di miracolo; non ho avuto nulla a che fare con esso se non scrivere i libri".
Mamma di tre figli, lavorava come professoressa alla Arizona State University quando ha iniziato a scrivere la sua storia "per esercitarsi", dopo aver visto l'attore Frazer Hines interpretare un guerriero giacobita in una replica del 1969 del Doctor Who.
Da allora ha scritto nove libri - con l'ultimo, Go Tell the Bees That I Am Gone, in uscita a fine anno. E la quinta serie TV inizierà le riprese in Scozia dal prossimo mese.
Ma a parte tutte le statistiche ufficiali, Diana riceve anche testimonianze personali su come Outlander ha cambiato la vita delle persone. 
Ha spiegato: "Quando stavamo girando un episodio della prima serie a Culross, c'era un piccolo negozio sulla strada secondaria dove io e un altro scrittore andavamo a mangiarci un panino. Ma tutto ciò che avevamo con noi erano banconote da 20 sterline e il proprietario non aveva il resto. Ho detto 'Siamo con l'organizzazione della serie' e ha detto che lo sapeva perché avevamo le nostre cuffie in mano. Ci ha detto che si sarebbe fidato che saremmo tornati più tardi per saldare
Ma proprio mentre ce ne stavamo andando, è arrivato di corsa e ci ha detto: 'Ho visto il tuo nome sulle cuffie e ho appena capito che sei Diana Gabaldon, per te è tutto gratis. Prendi tutto ciò che vuoi'
Ha aggiunto: "Ci sono persone che fanno artigianato e oggetti d'arte, ci sono migliaia di pagine Facebook che vendono oggettistica con tema Outlander.
Una donna mi ha scritto dicendo che ha un negozio che fa stencil erotici per muri delle camere da letto in tema Outlander e mi ha chiesto se poteva usare alcune delle citazioni più romantiche dei miei libri. Quindi ci sono questi spin-off in tutto il mondo, anche se la Scozia è dove si può vedere l'impatto finanziario più diretto".
Tuttavia, alcuni dei seguaci di Diana fanno di tutto per mostrare la loro devozione.
Ha detto: "Mi è stato chiesto di firmare le braccia della gente in modo di poterlo poi tatuare sulla loro pelle. Una donna ha aspettato per ore in fila per un autografo del libro; poi si è tolta scarpa e calza per mostrarmi il tatuaggio sul piede: era la spilla con il cervo che c'è sulla copertina del mio libro 'The Fiery Cross' nelle edizioni americane e canadesi. Ero come, 'Beh, sembra doloroso.' Poi mi ha dato una foto Polaroid del suo piede come un ricordo."
E altri l'hanno fatta arrossire.
Ha aggiunto: "Qualcuno mi aveva fatto una domanda online sui libri che comportava una risposta piuttosto complicata. Ho risposto, 'sarò felice di rispondere che più tardi, in questo momento ho solo due neuroni che funzionano e uno sta cercando di ricordarsi di comprare carta igienica.'
Qualche giorno dopo un grosso furgone FedEx si ferma vicino a casa mia e deposita 200 rotoli di carta igienica proveniente da tutto il mondo. C'erano coreani, giapponesi, australiani e molti anche dagli Stati Uniti. La carta igienica coreana era carina perché aveva immagini di api
."

Poi ci sono le parodie, Diana ha visto lo sketch di Outlander di Burnistoun con Jamie McShagger di The Clan McShagger sul nuovo canale della BBC Scotland il mese scorso.
Ha riso: "E' stato molto divertente, ma ho visto parecchie parodie di Outlander. I fan filmano anche se stessi."
Ma i suoi followers saranno lieti di sapere che dopo aver completato la serie principale di 10 parti, ha intenzione di arricchiere Outlander con una serie di potenziali spin-off e un prequel.

Ha scherzato: "Morirò prima o poi, anche se penso di riuscire ad arrivare fino al decimo libro. Ma l'effetto Outlander è completamente fuori dal mio controllo."

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