lunedì 21 febbraio 2022

Book 10: William

William aveva appena messo il piede sulla soglia, quando Fanny parlò alle sue spalle.
«Will-yum?» disse, la sua voce chiara ma incerta.
Si girò a guardare in dietro ma poi sorrise e arretrò sulla veranda, allungando un braccio per prendere le sue mani.
«Frances,» disse dolcemente, abbassando lo sguardo verso di lei. «Eccoti qui.»
«Eccomi qui,» disse, sorridendo. Era arrossita quando lui si era girato verso di lei ma i suoi occhi brillavano. «Devo prendermi cura del tuo cavallo per te?»
«Oh.» Guardo giù per i gradini; il cavallo, un grosso baio nero e robusto, stava masticando rumorosamente l’erba accanto al sentiero, le redini avvolte senza riguardi sul recinto. William mi guardò e io feci un piccolo cenno in direzione di Fanny. 
«È molto gentile da parte tua, Frances,» disse e strinse brevemente le sue mani prima di lasciarla andare. «Il suo nome è Trajan e sono sicuro che sarà grato per il tuo benvenuto come lo sono io.»
Si voltò subito e saltò giù per i gradini, raggiante. William la seguì con lo sguardo, il sorriso ancora sul volto.
«Stavo per dire, ‘Come sei cresciuta, Frances!’» commentò, sottovoce, verso di me. «Ma non sarebbe andato bene, vero? Lo odiavo sempre quando gli amici di Papà lo dicevano a me.»
«Sarebbe stato un fiasco totale,» lo rassicurai. «Comunque, sì. E la sua pronuncia è quasi perfetta adesso.» Guardai oltre la mia spalla, Jamie era andato nel suo studio. «E —em— come sta Lord John attualmente?»
«Vorrei saperlo,» disse, la faccia e la voce entrambe cupe.

lunedì 7 febbraio 2022

Bees: I consigli di Diana su come leggere Bees

Diana Gabaldon da raccomandazioni senza spoiler su come leggere “Bees”
Con l’arrivo di Go Tell the Bees That I Am Gone, i lettori devono scegliere come avventurarsi nella sua lettura. Ma cosa fai se sei l’autore? L’autrice di Outlander, Diana Gabaldon, è una lettrice vorace e recentemente ha raccontato a The New York Times che il prossimo libro che leggerà sarà il suo. Dopo tutto, come ha detto a proposito di Bees, «Non era un libro quando mi ha lasciato; era questa grande nuvola di frammenti scintillanti che ho palleggiato nella mia testa negli ultimi anni. Poterlo leggere senza fermarsi… è sempre un’emozione.» Perciò, se non lo avesse scritto lei, Diana Gabaldon come leggerebbe Go Tell the Bees That I Am Gone? Un non-avvertimento: NON ci sono spoiler da qui in avanti.
Ci sono alcuni modi in cui avreste potuto rispondere dopo aver messo finalmente le mani su Bees, sette anni e mezzo dopo l’uscita di Written in My Own Heart's Blood (Legami di sangue e Prigioniero di nessuno, in italiano)
1. Avreste potuto aprire immediatamente il libro e leggere velocemente, ignorando gli obblighi familiari del Giorno del Ringraziamento;
2. Potreste prendervi il vostro tempo, evitando tutti gli spoiler come la peste (o meglio come il Covid-19);
3. Potreste aver letto prima l’ultima pagina, così da sapere cosa aspettarvi prima di imbarcarvi in un romanzo di 888 pagine;
4. O, scenario peggiore, potreste essere ancora in attesa che arrivi la vostra copia preordinata.
Quando si tratta di stile di lettura, subito dopo l’uscita di Bees, Gabaldon rivela a The Dipp che lei fa parte saldamente della seconda categoria. «Sono sicuramente un degustatore.» dice.
Così, in un universo alternativo dove è una fan di Outlander e non l’autrice, non si sente obbligata a leggere Bees più velocemente possibile.
«Detto questo, rimango praticamente incollata a un buon libro finché dura, ma non leggo per sommi capi o veloce solo per scoprire cosa succederà.» dice. «A meno che non sia un thriller, nel qual caso sai cosa succederà. È solo, come succederà? Qualche volta leggo per sommi capi la fine.»
Mentre non è spoiler dire che ci sono momenti elettrizzanti in Bees, i libri di Gabaldon non rientrano propriamente nel genere thriller — per non parlare di qualsiasi genere— perciò non c’è bisogno di scorrere fino alla fine, anche se può essere allettante. E se vi state ancora intrattenendo intorno alla Parte Tre o anche Parte Due, non c’è vergogna neanche in questo! Siete nella stessa categoria di degustatori di Herself (aka Diana Gabaldon).
E per quanto riguarda quelli che Gabaldon chiama ‘sbircioni’, sa che sono là fuori… anche se lei non si comporterebbe in quel modo.
«Ci sono sbircioni che dicono, ‘Oh, devo leggere l’ultima pagina perché devo sapere se sono ancora tutti vivi, poi posso tornare indietro e godermi il libro’», dice.
«Non dovrebbe funzionare in questo modo,» dice Gabaldon, prima di aggiungere diplomaticamente, «ma hai comprato il libro. Puoi leggerlo nel modo che vuoi.»
In qualunque modo stiate leggendo Go tell the bees that I am gone, sappiate che non c’è un modo veramente sbagliato (eccetto forse sbirciare l’ultima pagina). E anche se lo avete già finito (colpevole di tutte le accuse), potete gustarlo nella vostra rilettura. Dopo tutto, anche se Gabaldon ha cominciato al lavorare al Libro 10, non garantisce che è l’unico libro su cui sta lavorando ora che il nono libro è uscito. Dice che ha già un contratto per il prequel sui genitori di Jamie e l’idea per il prossimo libro su Lord John Grey «Mi è venuto in mente mentre scrivevo Bees.» Perciò non importa il vostro stile della prima lettura, avrete moltissime opportunità per gustarvi Bees negli anni a venire. Buona lettura (e rilettura)!