domenica 24 febbraio 2019

Diana Gabaldon e i nuovi produttori di Outlander: Sam Heughan e Caitriona Balfe

C'è una buona probabilità che abbiate sentito la grande notizia relativa ad Outlander in quest'ultima settimana: Sam Heughan e Caitriona Balfe ne saranno i produttori! E' una cosa che era nell'aria già da tempo ed è anche qualcosa che dovrebbe contribuire a rendere lo show una storia complessivamente migliore e più forte. Sono due persone che conoscono i loro personaggi, Jamie e Claire, avanti, indietro e di lato.
Cosa ha detto l'autrice della serie sulla promozione e su cosa significa per lo spettacolo nel suo insieme? Questo è qualcosa che Diana Gabaldon stessa ha affrontato nella nuova intervista di Outlander Cast:

"Il motivo per cui vogliono fare i produttori e perché dovrebbero esserlo, è che dà loro una voce uguale in ciò che sono i loro personaggi. Come semplici attori, sono praticamente alla mercé degli sceneggiatori, degli scrittori e dei registi. Possono dire 'Non mi piace quella scena, non voglio farla' e dai piani alti viene risposto 'va bene, falla e basta'... cose di  questo tipo.
Questo non è il massimo per l'atmosfera di uno spettacolo o per il morale di un attore. Di contro, più voci aggiungi al gruppo, più caos si ottiene. C'è la possibilità di avere più conflitti se aggiungi altri produttori, ma d'altra parte, può essere un conflitto proficuo. Penso che in questo caso, certamente lo sarà. Sam e Caitriona avranno una voce più forte su ciò che sono in realtà i loro personaggi".

Pensiamo che questa sia una descrizione molto valida di come i ruoli della Balfe e di Heughan diventeranno nella stagione 5 - non avranno il completo controllo creativo di ogni cosa riguardo ai loro personaggi, ma ci sarà molto più da dire sulle decisioni specifiche. A volte hanno lavorato con scrittori o produttori che potrebbero non essere stati nello spettacolo tanto a lungo come loro e potrebbero avere intuizioni particolari che possono contribuire alle modifiche dei loro personaggi.
Vedremo come andrà a finire, ma pensiamo che nel complesso questo dovrebbe rivelarsi molto fruttuoso per Outlander come una serie.

sabato 23 febbraio 2019

Caitriona Balfe: Celebrità segreta d'Irlanda

Dall’adolescenza nella rurale Monaghan, la star del dramma sui viaggi del tempo ha silenziosamente costruito una carriera come supermodella e ora come celebrità della TV, con quattro nomination al Golden Globe
“C’è una cosa che ho imparato molti anni fa e sembra molto sciocco, ma è sempre rimasto con me.”
Caitriona Balfe ricorda una lezione di vita davanti a un tè alla menta e un pain au chocolat in un bistro di Los Feliz, vicino Hollywood a Los Angeles. Questa cosa che ha imparato deriva da una fonte improbabile: un corso di recitazione da 5$ a cui si era iscritta anni fa. (“Quelle erano le cose strane che facevo quando volevo fare l’attrice a Los Angeles quando sono venuta la prima volta qui.”). Lei ricorda il tipo che stava tenendo il corso “parlare di liberare e distruggere il bisogno di qualunque cosa sia. Quando devi andare a un’audizione, e sei tanto nervosa perché vuoi che alla gente piaccia quello che stai per fare: lascia andare e distruggi il bisogno di piacere.”
Balfe ha imparato a concedersi di lasciar andare quelle cose che ci costringono in nodi, a passare oltre le sensazioni. “È qualcosa di così semplice e così sciocco, ma funziona per una miriade di ragioni. Qualunque sia… solo mollare, lasciarlo andare.” Fa una pausa. “Molto di quello che ci fa diventare matti sono i nostri stessi pensieri, giusto? Perciò se riesci a fermare questa spirale in un punto…”. Poi la pausa si interrompe e Balfe si sminuisce “Sembra così patetico e LA.”
Balfe è una star. Interpretare il ruolo principale in Outlander le ha dato un grado di fama e successo di cui l’Irlanda non si è accorta come gli Stati Uniti, dato che la serie qui non è in prima serata.
Balfe è stata nominata per quattro Golden Globe di fila- ha perso con Taraji P Henson, Claire Foy, Elisabeth Moss e Sandra Oh – consolidando il suo status di una delle attrici principali della televisione americana.
Outlander, un dramma sui viaggi nel tempo incentrato su un’infermiera del periodo della Seconda Guerra Mondiale, Claire Randall, interpretata da Balfe, che è trasportata avanti e indietro tra la Scozia del diciottesimo secolo e nell’America della metà del ventesimo – avrebbe potuto essere solo un altro dignitoso fantasy storico, ma la qualità del materiale originario (la serie di romanzi di Diana Gabaldon), la qualità del cast, la scrittura e la regia, e l’alto livello del fandom di cui gode lo show lo rendono un protagonista serio.
Essenzialmente è stato anche il primo grosso lavoro di Balfe, e anche uno onnicomprensivo. La produzione dura un anno e ora è entrata nella quinta stagione con la sesta già assicurata. Lo spettacolo è girato principalmente in Scozia, sebbene si sia spostato anche a Praga e in Sud Africa. Al di fuori di Outlander, Balfe è stata eccellente in Money Monster di Jodie Foster accanto a George Clooney e Julia Roberts nel 2016, e più avanti quest’anno la vedremo in Ford vs Ferrari di James Mangold, un dramma biografico sulla letterale gara tra le case automobilistiche per vincere Le Mans nel 1966. Balfe interpreta Mollie Miles, moglie del pilota e ingegnere Ken Miles, interpretato da Christian Bale. C’è anche Matt Damon. Buona compagnia.
‘DESTINATA ALLA GRANDEZZA’
“Sempre destinata alla grandezza,” così un ex compagno di scuola descrive la Balfe. Lei è cresciuta fuori Tydaynet, in Co Monaghan, ed è andata a studiare recitazione al DIT a Rathmines prima di essere scoperta da uno scout di modelle e cominciare la carriera di modella, da ragazza, diventando una delle modelle più riconoscibili e richieste nel mondo. Mentre non si può negare il potere da star di Balfe, di persona è incredibilmente sottotono, rilassata, senza cerimonie. È così sottotono che non ho visto neanche una testa girarsi quando è entrata nel ristorante, sedersi al tavolo allegramente truccata e vestita in modo casual. Ci sono zero arie e garbo, nessun fattore di intimidazione, solo la solidità dei piedi per terra. Rivolge lo sguardo su sé stessa quando decide che qualcosa che ha detto è “così LA” (che è così poco), diventa seria quando parla della rappresentazione femminile sul set, ed è sorprendentemente intelligente.
“Il cervello in lei!” mi ha detto al telefono l’attrice Maria Doyle Kennedy, che interpreta il personaggio di Jocasta Cameron nella più recente quarta serie di Outlander. “Sul set la trovi sempre con un libro. È una lettrice accanita.”
I libri hanno giocato un ruolo importante nell’educazione di Balfe. Quando aveva sei o sette anni, suo padre, un ufficiale della polizia irlandese, decise che la famiglia non dovesse avere una televisione. Per circa sei anni, l’unica volta in cui lei e i suoi fratelli ebbero una televisione a casa fu per due settimane a Natale. Così leggeva. Di tutto. Prima di cominciare la scuola superiore, il suo libro preferito era Cime Tempestose. È passata a Aldous Huxley, George Orwell, Robert Pirsig. Nel periodo del diploma, ha letto tanto Ian McEwan.
Suo padre era in un gruppo teatrale, che ha vinto competizioni di Scór. Anche lei gravitava intorno al teatro. “Da piccola sono sempre stata coinvolta nel teatro – per quanto potesse essere progredito e sviluppato il teatro giovanile del piccolo villaggio in cui è cresciuta – ma questa è sempre stata la mia passione, fare questo.” Perché? “Probabilmente per una miriade di ragioni. Se mio padre ha una qualche inclinazione verso di esso, c’è probabilmente qualcosa di ereditario… sono anche la quarta figlia, perciò probabilmente in cerca di tanta attenzione.”
Ma recitare, dice, è anche il modo in cui lei elabora le esperienze, come guarda il mondo intorno a lei, come capisce le relazioni e ciò che lega le persone. “Penso che fosse anche una fuga dalla realtà. Sono cresciuta nella Monaghan degli anni ’80, dove non c’erano tante cose da fare. C’era anche molto bullismo nella scuola primaria in cui sono andata. Penso che fosse una fuga per scappare da dov’ero.” Che forma aveva questo bullismo? “Diciamo, che essere la figlia di un poliziotto negli anni ’80 in un paese di confine non era la cosa più semplice.”
‘GIORNATE DA SEDICI ORE’
Parte del motivo per cui la performance di Balfe in Outlander è così convincente è perché ha alla base un duro lavoro. Quando fu programmata la prima stagione, il cast e la troupe filmavano in giro per la Scozia relativamente sotto osservazione. Senza un milione di occhi su di lei, Balfe è riuscita a vivere lontano dai riflettori, perfezionando il suo personaggio senza distrazioni, senza un pubblico e senza commenti esterni.
“Per me che avevo così poca esperienza, è stato un tale dono perché ho davvero trovato la mia strada,” dice. Tuttavia, è stata dura. “Non avevo mai lavorato così duramente come quel primo anno. Nei primi sei mesi abbiamo fatto 11 – 15 giorni di 16/17 ore di lavoro al giorno, e cinque ore di sonno. Lo abbiamo fatto continuamente e abbiamo lavorato giusto per un anno. È stato pazzesco.
In che modo uno tiene insieme le cose con quel livello di intensità? “Non puoi! Ho quasi perso la testa il primo anno. Ma non avevo nient’altro da fare. Il vino rosso di solito è un buon sostegno.”
In quel periodo il suo primo appartamento non aveva linea telefonica o internet. “Perciò, letteralmente, mangiavo, dormivo, vivevo per Outlander. E si, ho quasi perso la testa, ma allo stesso tempo, penso che le circostanze qualche volta possano accordarsi per darti la migliore opportunità della vita. Penso che quella immersione completa nel personaggio e il non avere nessun genere di vita all’esterno di esso sia stata una delle cose più grandi che potesse succedere, perché ho conosciuto il personaggio, e ho interpretato quel personaggio, e vissuto quel personaggio in una maniera che, se avessi avuto una relazione o avessi avuto amici o una vita al di fuori che chiedevano attenzione, forse non sarei stata così immersa e così concentrata. E poi quella base non se n’è mai andata grazie a questa immersione.
“E anche i ricordi. Cos’è una persona o un personaggio se non una serie di ricordi e di esperienze? Perciò sai, a questo punto, ho già in me un tale bagaglio di chi è Claire, perché ho vissuto attraverso di lei e ci sono passata in scena e in tutti quei momenti. È una tale grandiosa base. Tuttavia, ogni stagione costruisci su questa grande esperienza. Questo è il bello della televisione; è il bello di fare qualcosa in questa maniera prolungata. In realtà, in qualche modo, puoi creare un essere vivente nella tua mente.”
‘UNA BOLLA DI ILLUSIONE’
Quando si è spostata a LA, era solita dire a sé stessa che avrebbe vissuto in una “bolla di illusione” che la sua carriera avrebbe funzionato. Dice che conosceva solo una persona in città. Non sapeva come muoversi. Lesse di un corso di recitazione e cominciò a frequentarlo. A parte seguire il corso, si ritrovò nel ruolo di quella che chiama un’amica di professione.
“In quel periodo non lavoravo, e così chiunque avesse bisogno di un passaggio da qualche parte, chiunque avesse un problema io ero ‘Si, verrò a prenderti all’aeroporto’, ‘Si, ti lascio [lì], ‘Oh, hai litigato con il tuo fidanzato? Vengo alle due di notte, va bene’”
C’è stato un lungo periodo, dice, in cui era “come una che si agitava in una terra di nessuno, del tipo ‘non so come trovare un agente!’” Ma questa “bolla di illusione” si rivelò nascondere un vero talento. Di tanto in tanto otteneva qualche piccolo lavoro. “Poteva capitare con gente abbastanza buona da farmi pensare, va bene, se posso stare in una scena con quella persona e non imbarazzarmi del tutto, allora forse posso [farlo]. Immagino di aver avuto da qualche parte quella fiducia in sé stessi, anche se a volte è stata sepolta abbastanza lontano. Ma immagino che alla fine fosse: posso fare questo lavoro.”
“Voglio dire, penso di essere abbastanza resiliente,” dice, provando a pensare alle principali caratteristiche della sua personalità. “Vorrei dire che è la mia empatia o qualche cavolata del genere. Ma da qualche parte, l’ho sempre saputo. Sono arrivata a LA tardi, ma anche prima di questo, quando lavoravo in precedenza, molto di questo consiste nell’avere gli attributi e la grinta per restare in zona e essere ostinati di fronte a tanti rifiuti. Ma penso che venga anche dall’avere la convinzione che se c’è qualcosa che ti piace molto, qualcosa che sembra che ti venga naturale, questo in qualche modo deve essere quello che sei destinato a fare. Ma suppongo che molte persone si sentano in questo modo, così non lo so. Non so perché avessi più diritto di rimanere di chiunque altro.
Dopo essere rimasta e aver avuto successo, Balfe ha fatto un passo avanti. Tornerà alla quinta serie di Outlander come produttore, accanto alla sua co-star, Sam Heughan, che oltre Outlander l’anno scorso si è distinto in Il tuo ex non muore mai. Balfe sta anche scrivendo e lavorando su due progetti focalizzati sull’Irlanda, entrambi in una fase iniziale, uno proprio suo e uno con un amico. “Non sto bene quando mi annoio,dice Balfe, “Divento dispettosa quando mi annoio, sì. Divento monella. C’è ancora una ragazzina viziata dentro di me. Annoiata a scuola, agitata sulla sedia.”
‘UNA POSIZIONE DI NECESSITÀ’
Come attrice, dice, ci sono anni in cui “stai chiedendo il permesso per fare il tuo lavoro quando sei all’inizio. Vieni da una posizione di necessità. Cammini nelle stanze e sei, ‘scegli me, scegli me’, sai? Quindi, per arrivare dove sei, è tipo oh, mi è permesso avere delle ambizioni oltre questo, o darti il permesso di avere delle ambizioni oltre questo è una grande cosa.”
Con la conversazione sulla parità di genere in settori in cui le donne sono sottorappresentate nei film e in televisione sempre più amplificati, Balfe dice che spetta a lei e alle persone come lei fare il proprio ruolo nel modificare lo squilibrio.
“Guardando allo squilibrio di potere e al perché non ci sono abbastanza donne in posizioni decisionali, ti rendi conto che una grande parte dipende anche dal fatto che abbiamo bisogno di farci avanti e diventare massa, diventare quella massa di registe donne, diventare quella massa di scrittrici che creano ruoli, e penso che questo sia stata una grande sveglia per me, perché tocca a ciascuna di noi fare la nostra parte. E perciò è come ‘Okay, bene, mi piacerebbe farlo. Perciò, smettila di girarci intorno. Fallo.’ L’obiettivo dovrebbe essere almeno provare [a dirigere] una volta e vedere se vado bene. E questo è in parte uno dei progetti che sto scrivendo – l’obiettivo e dirigere me stessa.”
É utile che Outlander abbia avuto tante donne regista al timone, e che Balfe sia stata diretta da Jodie Foster in Money Monster. “Lei è molto stimolante,” dice della Foster, “Parlando con lei, il suo intelletto è incredibile. Oh gente. Sai che partecipi a una riunione e pensi di essere preparata? Ovviamente [Money Monster] era sul mondo della finanza, e io avevo letto tutti i libri di Michael Lewis e tutti i miei articoli, e tu entri, e parli con lei, ed è ‘Okay, va oltre le mie possibilità.’ È meravigliosa. Non è un’intellettuale in modo arrogante o in un modo intenzionalmente intimidatorio... È magnifica. Le sue intuizioni sono così buone.”
‘C’È UNA TALE DISUGUAGLIANZA’
Cambiare lo status quo sui set quando si arriva al genere richiederà tempo e sforzi e persone. Richiederà anche un cambio culturale che va ben oltre l’industria televisiva e cinematografica. “Penso sicuramente al nostro show, nella stagione tre, che abbiamo girato due anni fa, abbiamo provato a fare tutta la stagione con registe donna. È finita che non siamo riusciti a fare l’intera stagione, ma più del 50%.”
Per qualsiasi grande show televisivo questa è una grande riforma. “La nostra stanza degli autori è molto femminile, i nostri produttori esecutivi due maschi, due femmine – anche tra i nostri dirigenti ci sono molte donne, dice Balfe, “Ma quando guardi la troupe, forse il 95% sono uomini. Molto di questo è tradizione. Probabilmente gran parte è dovuto all’orario davvero folle. Se guardi le giovani donne che entrano nel settore, possono fare progressi, ma non comincerai a raggiungere la vetta della tua esperienza in questi ruoli, i ruoli senior, fino a che non avrai più di trent’anni, che è, generalmente, quando le donne voglio avere un figlio e se vogliono averne... Molte donne spariscono in quegli anni ed è difficile per loro ritornare, o tornare al livello a cui erano prima. E questo è un enorme problema nel settore.”
I componenti maschi della troupe, dice Balfe, hanno compagne che hanno avuto figli durante la produzione, e come molte donne riconosceranno in un settore a predominanza maschile, è un’affermazione diversa, “Posso dirti di quanti ragazzi, le loro compagne hanno avuto dei figli, e tutti loro sono stati in grado di avere una famiglia, questo grande lavoro per cinque anni, e non ha avuto effetti su di loro, eccetto forse per il loro sonno. Loro sono riusciti ad avere tutto. Che fai al riguardo?”
Balfe parla con passione e perspicacia di questi temi. “Nel nostro settore, i due maggiori reparti che sono guidati da donne sono i due principali reparti che sono pagati il minimo e hanno l’orario di lavoro più lungo – e sono quello dei costumi e del trucco e capelli C’è tanta disuguaglianza. Va bene parlare dei compensi degli attori rispetto ai compensi delle attrici – è un problema – ma generalmente siamo comunque in una posizione privilegiata, e ora abbiamo una certa visibilità che ci permette di parlare di questo e sperare di ottenere qualche compensazione. Ma per le donne che lavorano dietro [le quinte], è un grattacapo. Non so cosa si può fare, ma qualcosa va fatto. Se le persone vogliono che l’ambiente e la cultura cambino sul set, o dietro le telecamere con tutti i reparti, serve un cambiamento olistico.”
‘RICONGIUNGIMENTO CON L’IRLANDA’
Balfe, che compirà 40 anni alla fine di quest’anno, ha passato più tempo fuori dall’Irlanda che dentro. L’ironia sul suo nome di battesimo è scomparsa. “L’ho tolta per l’America, per renderlo più semplice”, ironizzò al The Late Show with Stephen Colbert, durante la tradizionale conversazione di apertura che gli ospiti del talk show americano riservano alla pronuncia del nome degli attori irlandesi.
È interessante, allora, che i suoi progetti sembrino guardare indietro verso l’Irlanda. “C’è un certo bisogno di ricongiungersi o di tornare,” dice. “Riconnettersi con casa. Voglio dire, non ho mai lavorato come attrice in Irlanda. Non lavoro in Irlanda da quando avevo 18 anni. Ed è buffo perché molto della tua identità dipende dal posto da cui provieni. Ma il paese da cui provengo è completamente differente dal paese in cui sono cresciuta.”
I co-protagonisti di Balfe parlano della sua generosità come attrice, e della sua indole accogliente. Sostiene il loro lavoro al di fuori dello show e si congratula con loro sui social media. Doyle Kennedy fa riferimento a un momento in cui si era resa conto che Balfe se n’era andata e aveva ascoltato il suo ultimo album, spontaneamente, e ne aveva discusso con lei quando era tornata sul set. “Penso, in sostanza, che quello che sto cercando di dire di CB” scrive Doyle Kennedy in un messaggio di testo dopo che abbiamo parlato di Balfe, “è che lei usa la sua posizione di #1 nello show per il bene di tutti quelli coinvolti. È consapevole ed è di supporto per il lavoro di quelli che sono intorno a lei e qualsiasi cambiamento che cerca è per il bene comune anziché un vantaggio personale. È brillante quanto bella, è una forza accogliente sul set e nella vita reale.”
(X)

giovedì 21 febbraio 2019

Bees: Un tetto

Ci volle un mese, invece di due settimane, ma prima che l’uva selvatica cominciasse a maturare, Jamie, Roger e Bree – con una cerimonia precaria e molte risatine da parte degli spettatori in basso – fissarono un enorme copertura di tela bianca macchiata (recuperata e cucita insieme dai pezzi della vela maestra danneggiata di uno sloop della Marina Reale che era in riparazione a Wilmington quando a Fergus era capitato di passeggiare lungo la banchina) sopra la struttura della nuova cucina della Nuova Casa.
Avevamo un tetto. Uno nostro.
Rimasi in piedi sotto di esso, guardando in alto, per molto tempo. Sorridendo.
La gente entrava e usciva, spostando cose dall’annesso, su dal capanno degli Higgins, fuori dalla serra, dentro dal riparo del Big Log, giù dal giardino. Mi ricordò, improvvisamente e senza preavviso, la costruzione di un campo in una spedizione con Zio Lamb: lo stesso trambusto di oggetti, il buon umore, il sollievo e la felicità, l'aspettativa di cibo e riposo.
Jamie mise giù la credenza, lasciandola con delicatezza sul nuovo pavimento di pino per non ammaccare o rovinare le assi.
“Sforzo inutile,” disse sorridendo mentre mi guardava. “Una settimana, e sarà come se l’avessimo fatto attraversare da un branco di maiali. Perché stai sorridendo? La prospettiva di diverte?”
“No, ma tu sì,” dissi e lui rise. Venne e mi abbracciò e insieme guardammo in alto.
Il telo luccicava di un bianco brillante, e il sole della tarda mattinata risplendeva lungo i suoi bordi. La tela si sollevò un po', scricchiolando nella brezza, e molteplici macchie di acqua di mare, di terra e di ciò che poteva essere il sangue di pesci o di uomini crearono ombre che brillavano sul pavimento intorno ai nostri piedi, le acque poco profonde di una nuova vita.
“Guarda,” sussurrò nel mio orecchio, e toccò la mia guancia con il suo mento, guidando il mio sguardo
Fanny stava sul lato opposto della stanza, guardando in alto. Era persa nella luce bianca, incurante di Adso il gatto, che si attorcigliava intorno alle sue caviglie nella speranza di cibo. Stava sorridendo.

mercoledì 13 febbraio 2019

Caitriona Balfe al TCA 2019

Come ogni anno si è svolto il TCA (Television Critics Association) che ha visto al Panel di Starz, quest'anno chiamato 'Fiercely Female' molte delle attrici femminili protagoniste delle sue serie tv.
Caitriona Balfe non poteva mancare, con la sua Claire.
Purtroppo questo panel è solo per gli addetti ai lavori quindi non ci sono video, ma già le prime indiscrezioni su ciò che è stato detto ha rivalto alcune interessanti news per la quinta stagione di Outlander.
Secondo TVTango, Caitriona Balfe avrebbe parlato del suo ruolo di Claire dicendo che 'c'è stato un breve periodo di tempo da quando ha avuto il ruolo di Claire a quando ha iniziato a registrare la serie. Ogni personaggio determina il lavoro che si deve fare. Il lato positivo di fare TV è che si possono avere più stagioni per creare più livelli di esperienza per i personaggi.'

Sempre parlando della sua Claire, 'è grandioso che questo personaggio abbia un impatto sulle persone. E' bello quando la gente viene da me e mi dice quanto ami lo spettacolo. Sono stata davvero fortunata ad ottenere questo ruolo, ero a terra e avevo bisogno di quel lavoro.'
Parlando invece della coppia al centro di Outlander, Jamie e Claire, Caitriona ha detto che 'adora il fatto che Claire faccia parte di una coppia così affiatata ma che sia anche una donna. Non si tratta solo di trovare l'amore della propria vita. Claire diventa un personaggio incredibile.'
Parlando invece dei progetti futuri che riguarderanno Outlander, Caitriona rivela che 'inizieremo  a registrare la stagione 5 la prossima settimana a Glasgow. La S5 si baserà su famiglia, lealtà e vari stadi di politica. Sto imparando molto sulla storia americana. Anche Claire (che ora ha 54 anni) sta esplorando la vita da donna più matura e da nonna' e che 'il matrimonio di Jamie e Claire si approfondirà nella stagione 5. Lei si costruirà anche l'aspetto professionale della sua vita, in qualità di medico. In più... il sesso sarà molto importante per loro come una coppia.'

martedì 12 febbraio 2019

John Bell e il finale del Giovane Ian

Come il giovane Ian è diventato un uomo di valore.

Il giovane Ian di Outlander non sembra più così giovane. Dopo il finale della stagione 4, in cui l'avventuroso ragazzo scozzese ha cambiato l'intero percorso della propria vita, l'entusiasmo da cucciolo e la sua ingenuità se ne sono andati; ciò che si lascia alle spalle è la determinazione d'acciaio e la forte lealtà per i Fraser che sapevamo aver sempre avuto.
Ian e suo zio Jamie hanno passato gli ultimi due episodi cercando di rimediare al loro terribile errore ritrovando Roger e riportandolo da Bree. Per quanto fosse lunga e incerta quella missione, quando finalmente hanno trovato il villaggio Mohawk dove era tenuto, non sono riusciti a metterlo al sicuro. E quando, all'ultimo minuto, Jamie, in lacrime, era pronto a prendere il posto di Roger, Ian ha scioccato tutti offrendo se stesso e permettendo a Roger di essere libero, impegnandosi a passare il resto della sua vita con i Mohawk.
Abbiamo parlato con l'attore, John Bell, del più importante episodio di Ian, se tornerà la prossima stagione e naturalmente, di Rollo.

Cosa hai pensato quando hai letto per la prima volta la sceneggiatura?
Con il titolo "Man of Worth", l'ho guardato e mi sono detto, "Mi chiedo di chi stiano parlando." Poi sono entrato nella sceneggiatura ed è stato semplicemente tutto chiaro. Sapevo che questo momento della storia di Ian stava arrivando, avendo letto i libri, ma vederlo scritto sul copione e poi seduto al tavolo a leggere e pronunciare quelle parole ad alta voce per la prima volta con tutti... avevo i brividi alla spina dorsale. Era la ricompensa che stavo cercando. Sono super orgoglioso di questo e di ciò che il team ha creato; ho pensato fosse magico.

E' stato difficile passare attraverso quelle 'forche caudine', specialmente dopo aver visto Roger attraversarle prima. Puoi parlarci della preparazione per questa cosa?
Prima di tutto, c'erano delle controfigure professioniste, naturalmente, che hanno fatto molte prove e molto addestramento, ma ero motivato a farlo da solo. Quindi abbiamo fatto tantissime prove prima con i membri del cast della First Nation (i nativi) che erano coinvolti, fondamentalmente abbiamo imparato la coreografia come se fosse una danza. E poi...sono una specie di tipo elastico. Posso saltare in alto, posso correre in torno. Abbiamo girato per due giorni. Quello sono io nel 95% delle riprese di quella scena.
Anche con le migliori intenzioni, ad un certo punto mi sono preso una clava in faccia. Ma non preoccupatevi, era di gomma.

E' davvero impressionante. Abbiamo riso un po' di Ian in passato, sai... quando si offre di sposare Brianna, per esempio. Ma anche se sapevamo che sapeva combattere, lo vediamo in un modo diverso.
Assolutamente. Sai, penso che sia la parte Fraser che è dentro di lui. La sua parte Murray può essere un po' ridicola, come dici tu; ma è il fuoco dei Fraser quello che esce davvero nell'episodio finale. Amo Ian perché non intende essere divertente. Non è lì che cerca di fare battute. E' sempre a sue spese, ma si sta ridendo di lui. Ma questo lo rende ancora più accattivante e mostra che c'è quel lato di Ian che non prende le cose troppo sul serio. Penso che questa decisione influenzerà davvero la sua personalità e il modo in cui sarà uomo.

Quando arriva dall'altra parte della prova come un guerriero trionfante e i Mohawk lo accettano come uno di loro, penso che sia davvero il suo momento più felice che abbiamo mai visto.
Questo è assolutamente il momento più felice del Giovane Ian che abbiamo visto. Dal momento in cui ha messo piede nel Nuovo Mondo, è stato affascinato dalla cultura dei nativi americani e immediatamente ha voluto conoscere la loro lingua, sapere come comunicare con loro, conoscere i loro costumi e tradizioni. Da un punto di vista molto rispettoso, amo quella battuta che dice quando sono alla festa a casa di Jocasta "I nativi americani erano qui per primi, no?" e penso che questo mostri il suo punto di vista moderno sul mondo.
Si innamora di ciò che ritengono importante, e questo ha molto a che fare con il modo in cui è cresciuto: i Fraser mettono la famiglia e l'amicizia sopra ogni cosa. Questa era anche la cultura dei nativi americani, quindi penso che l'abbia assolutamente adorata. Così, quando finalmente ottiene quell'accettazione, quella nota di approvazione per qualcosa che ha scelto lui, che lui non era una vittima, che ha vinto; gli è stato concesso quel momento di pura gioia. Non so se ciò durerà, ma al momento è così che si sente.

Hai studiato la cultura Mohawk e Cherokee per prepararti per la stagione?
Sì, la prima parte era il linguaggio. Non ci sono tante informazioni sulle lingue dei nativi americani. Così, quando sono arrivati i First Nations [gli attori], ha chiacchierato con loro per vedere quali risorse avevano. Mi sono iscritto ai corsi online di Kanien'keha, che sarebbe il Mohawk. Volevo avvicinarmi con il massimo rispetto possibile.
Sono sempre stato affascinato dalla storia dei nativi americani, quindi arrivare a scavare in profondità su quali erano le tradizioni per i Cherokee, il confronto con i Mohawk e il loro posto nella storia in quel momento, e con chi hanno combattuto e con chi si erano schierati... un sogno assoluto. La ricerca non è ancora finita. In questo momento lui sta facendo dei piccoli passi in questo mondo e ora è come, va bene, ha davvero bisogno di sopravvivere qui.

Sappiamo che il viaggio del giovane Ian non è finito nei libri, ma tu tornerai?
Lo so, sì, tornerò, ma in quale contesto, deve essere ancora annunciato e deciso. Non posso parlare di nient'altro a parte il fatto che mi sto preparando per la quinta stagione.

Parliamo dell'ultimo momento davvero grande di Ian, quando si offre in cambio di Roger.
Questo è, per me, il nodo emotivo di quell'episodio per la storia di Ian. Ci sono molti momenti emotivi, ma questo era, per me, il punto di svolta. Prepararsi per quello era abbastanza semplice, davvero. E' stato tipo, mi metterò davanti a Sam e lui starà davanti a me, e condivideremo semplicemente l'esperienza insieme. Sam è molto aperto, uno dei migliori attori con cui lavorare sul set quando si tratta di scene come questa, perché si prende tempo ed è molto di supporto. Qualsiasi dubbio o qualcosa del genere, lui è lì al 100% . Ho preparato le mie battute come al solito, ma la magia accade quando aggiungi un altro attore, che ti fissa negli occhi e da lì arriva la verità.
Quindi il massimo si ha quando Claire dà a Ian quell'abbraccio. Claire può essere un po' fredda per Ian, ma lei gli vuole bene moltissimo e in quel momento lo si vede. Penso che sia quando Ian sente davvero la gravità della situazione e la gravità della scelta che ha fatto, ma continua a farlo. E potrebbe avere un po' di paura, ma è pronto a farlo.

Non posso lasciarti andare senza parlare di Rollo.
Sìì!

Qual è stato il momento preferito in cui hai lavorato con i due cani che lo interpretano?
Alcuni dei miei momenti preferiti sono stati quando abbiamo iniziato a preparare la stagione 4. Immediatamente, la mia prima domanda è stata: "Quando incontrerò Rollo?" mi hanno detto "Ok, John, ti faremo incontrare Rollo questa settimana". Così sono andato in un parco a Pasley, che è appena fuori Glasgow, e attraverso l'erba ho visto questi due bellissimi husky che sembravano dei lupi. Li ho chiamati e sono venuti correndo verso di me. Mi sono subito innamorato di loro, e siamo andati alle lezioni di addestramento per cuccioli insieme.
Era un punto fondamentale, nella mia mente, che questo legame tra Ian e Rollo doveva davvero brillare sullo schermo. Abbiamo scalato una montagna insieme, la loro prima montagna in assoluto. Quindi eravamo un branco sul set, io, Whisky, Dewey. Eravamo i Tre Amigos insieme. Lavoriamo solo con Dewey. E' il principale per Rollo. Lui è la stella, Whiskey non è mai troppo lontano, però. E' un po' in giro, si prende tutti i dolcetti mentre Dewey deve fare tutto il lavoro.

C'è una foto sul tuo account Twitter dove indossi un anello con un lupo sopra. Questo ha qualcosa a che fare con Rollo?
Era il regalo per il mio 21° compleanno - era un anello che mia madre mi ha preso da Gucci. E' un lupo Gucci, ma è anche Rollo. Quindi, ogni volta che viaggio; se sono qui a Londra o a Barcellona, ​​o in qualsiasi altro posto, indosso sempre il mio piccolo anello da lupo, così Rollo è sempre con me.

E' decisamente Rollo?
Lo so, è così dolce, vero? Totalmente Rollo.

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venerdì 8 febbraio 2019

Bees: Vita al Ridge

A metà pomeriggio avevo fatto grandi progressi con i miei medicamenti, trattando tre casi di irritazione da edera velenosa, un pollice del piede lussato (causato da un calcio a un mulo in un attacco di rabbia), un morso di un procione (non rabbioso; il cacciatore aveva abbattuto il procione da un albero ed era andato a prenderlo, solo per scoprire che non era morto. Era arrabbiato, ma non in modo contagioso).
Jamie, comunque aveva fatto molto meglio. La gente era venuta al cantiere della casa tutto il giorno, in un costante flusso di cordialità e curiosità. Le donne erano rimaste a parlare con me dei MacKenzie e gli uomini avevano vagato per il cantiere dalla casa con Jamie, tornando con le promesse di tornare e offrire un giorno di lavoro qui e lì.
“Se Roger Mac e Ian possono aiutarmi a spostare il legname domani, i Leslie verranno il giorno dopo e mi daranno una mano con le travi del pavimento. Poseremo il focolare domestico e lo benediremo mercoledì, Sean McHugh e un paio dei suoi ragazzi poseranno il pavimento con me venerdì, e cominceremo l’intelaiatura il giorno dopo; Tom MacLeod dice che può riservarmi mezza giornata, e il figlio di Hiram Crombie, Joe, dice che anche lui e il suo fratellastro possono aiutarmi con quello.” Mi sorrise. “Se il whisky dura, avrai un tetto sulla testa in due settimane, Sassenach.
Guardai dubbiosa dalle fondamenta di pietra al cielo coperto di nuvole in alto.
“Un tetto?”
“Aye, be’, un telone, molto probabilmente,” ammise. “Comunque.” Si alzò in piedi e si stiracchiò, facendo una leggera smorfia.
“Perchè non ti siedi per un momento?” suggerii, guardando le sue gambe. Stava zoppicando in maniera evidente e la gamba era un vivido mosaico di rosso e viola, delimitato dai punti neri del mio lavoro di riparazione. “Amy ci ha lasciato una caraffa di birra.”
“Forse un pochino più tardi,”disse. “Cos’è che stai facendo, Sassenach?”
“Preparerò un po’ di unguento di ilex glabra per Lizzie Beardsley, e poi un po’ di soluzione anticolica per il suo nuovo piccolo – sai se ha già un nome?
“Hubertus.”
“Cosa?”
“Hubertus,” ripetè, sorridendo. “O così mi ha detto Kezzie, l’altro ieri. È in onore del fratello morto di Monika, ha detto.”
“Oh.” Il padre di Lizzie, Joseph Wemyss, aveva preso come seconda moglie una gentile donna tedesca di una certa età, e Monika, non avendo figli suoi, era diventata una nonna fedele per la crescente nidiata dei Beardsley. “Magari potrebbero chiamarlo Bertie per accorciare.”
“Sei rimasta senza corteccia dei Gesuiti, Sassenach?” Alzò il mento in direzione della cassa aperta dei medicinali che avevo messo sul terreno accanto a lui. “Non la usi per il tonico di Lizzie?”
“Sì” dissi, piuttosto sorpresa del fatto che l’avesse notato. “Ho usato l’ultima tre settimane fa, comunque, e non ho sentito di nessuno che vada a Wilmington or New Bern che possa portarmene altra.”
“Lo hai detto a Roger Mac?”
“No. Perché lui?” chiesi, sorpresa.
Jamie si appoggiò all’indietro verso la pietra angolare, assumendo una di quelle espressioni apertamente pazienti che sta a indicare che il destinatario non è particolarmente brillante. Sbuffai e spinsi una bacca verso di lui. La afferrò e la esaminò in maniera critica.
“È mangiabile?”
“Amy dice che alle api piacciono i fiori, dissi dubbiosa, versando una grossa manciata di bacche porpora scuro nel mio mortaio. “Ma molto probabilmente c’è una ragione per cui sono chiamate bacche di galla.”
“Ah.” Me la rilanciò, e io la schivai. “Tu stessa mi hai detto, Sassenach, che Roger Mac ti ha detto ieri che ha intenzione di tornare a fare il pastore. Perciò,” proseguì paziente, non vedendo nessun indizio di intuizione sul mio viso, “Cosa faresti come prima cosa, se questo fosse il tuo obiettivo?”
Versai nel mortaio una grande cucchiaiata di pallido grasso giallo di orso dal suo vaso, mentre parte della mia mente stava dibattendo su cosa aggiungere al decotto di corteccia di salice, e il resto prendeva in considerazione la domanda di Jamie.
“Ah”, dissi a mia volta, e puntai il mio pestello verso di lui. “Andrei in giro da tutte le persone che sono state parte della mia congregazione, per così dire, e gli farei sapere che Mack the Knife è tornato in città.”
Mi diede uno sguardo allarmato, ma poi scosse la testa, scacciando qualunque immagine gli avessi appena dato.
“Dovresti,” disse. “E forse presentarti alla gente che è arrivata al Ridge da quando l’hai lasciato.”
“E in un paio di giorni, ognuno al Ridge – e probabilmente metà del coro dei fratelli di Salem - lo saprebbe.”
Annuì amabilmente. “Aye. E tutti saprebbero che hai bisogno di corteccia dei Gesuiti, e probabilmente l’otterrai entro un mese.”

giovedì 7 febbraio 2019

Sophie, Brianna e il parto

Da Outlander Sophie Skelton fa il punto sulla difficile scena finale: ‘Ora sono una finta partoriente professionista’


Penso spesso che gli attori facciano le ricerche più strane su Google,” racconta Sophie Skelton di Outlander. E lo fa con cognizione, avendo passato un considerevole numero di ore ricercando termini come “sedia per il parto” e “suoni del parto” per ( letteralmente) dare vita al bello del finale della quarta stagione della serie Starz.
La Skelton afferma che voleva essere sicura di aver colto in pieno la scena in cui il suo personaggio Brianna, incinta per sbaglio ma single non così per sbaglio (tutto insieme), entra in travaglio nella piantagione della sua prozia in Nord Carolina e dà alla luce un maschio. “Non ho mai assistito ad un parto eccetto il mio ovvio, ma non me lo ricordo, fortunatamente,” racconta a TVLine, ridendo. “ Per questo volevo vedere che tipo di versi fanno le donne. A volte nei film sembra che urlino…in realtà emettono un suono molto basso, animalesco.” Ridacchia di nuovo. “ È piuttosto spaventoso da sentire, sul serio.”
L’attrice ricorda che il giorno delle riprese la sua faticosa indagine in rete si è rivelata utile. “Il regista e l’assistente dicevano tipo, ‘Oh no, non penso tu possa fare così,’” racconta. “Poi l’hanno riguardata e hanno detto, ‘Oh no, hai ragione. Vi sedete davvero così.’ E io ho risposto, ‘Grazie, ragazzi.’” 

E giusto perché sappiamo che ve lo state chiedendo: “ Vi sedete come se foste su una sedia, ma sei sollevata e quindi tutto il tuo peso è sulle mani,” spiega la Skelton. “ In realtà è stato piuttosto divertente da girare. Molto sudore, molte urla, un viso davvero arrossato.” Durante una pausa un membro dello staff le ha chiesto se avesse avuto quell’esperienza e lei aveva risposto di no. “Lui ha detto, ‘ Wow, sembra il contrario. Sei stata molto brava,” afferma lei, ridendo ancora. “E io ho risposto, ‘Grazie!’ Sono una finta partoriente professionista ora!
In Tamburi d’autunno di Diana Gabaldon, il materiale di riferimento per la quarta stagione, Brianna entra in travaglio con i genitori Jamie e Claire che attendono la nascita del loro primo nipote. Alcuni fan della serie hanno espresso il loro disappunto per il modo in cui la Starz ha modificato la scena: nel finale Bree viene aiutata da sua zia Jocasta, dalla sua aiutante Lizzie e da una schiava di nome Phaedre.
Penso che logisticamente si potesse fare solo così,” dice la Skelton, sottolineando che i suoi genitori stavano ritornando dal nord dello stato di New York, dopo aver individuato Roger, il possibile padre del bambino (tutta un’altra storia). Inoltre il momento sottolinea quanto Brianna sia diventata indipendente dopo il suo viaggio attraverso le pietre. “È un’immagine piuttosto bella,” aggiunge con una punta di orgoglio nella voce, “una ragazza così giovane, che affronta tutto da sola.”

Come sa chi ha visto l’ultima puntata, Brianna non sarà più sola: i suoi genitori sono tornati nel Nord Carolina, e anche Roger. Ma mentre l’improvvisa riunione della prima coppia era stata felice, la Skelton ci mette in guardia che la relazione dei due giovani amanti potrebbe ancora avere qualche periodo difficile da affrontare. 
Ho la sensazione che ci saranno alcune difficoltà, ma ovviamente non sappiamo ancora nulla,” dice la Skelton, aggiungendo rapidamente la scusa di non poter parlare della quinta stagione. “Non si sono ancora seduti e non hanno ancora discusso veramente. Si sono lasciati con una lunga lite e non hanno ancora chiarito del tutto, e adesso hanno anche un bambino a cui pensare… Possono mettere da parte tutto quello che è successo, oppure potrebbe complicare la situazione e rendere le cose ancora più difficili.
Aggiunge: “Si spera che andrà bene.” 


Traduzione di Federica F.

mercoledì 6 febbraio 2019

Il triller d'azione “SAS: Red Notice” nel 2020 su Sky Cinema

Sky ha ottenuto i diritti in UK e in Irlanda di “SAS: Red Notice”, il triller d’azione di Magnus Martens basato sul romanzo dell’ex agente delle forze speciali britanniche trasformato in scrittore di best seller Andy McNab. Sky Cinema distribuirà il film nel 2020 e avrà un passaggio cinematografico e sarà trasmesso sulla piattaforma della pay-TV. Altitude si è lanciato nel settore delle vendite e il film sarà presente all’EFM (European Film Market) di Berlino.
Il film riprende gli avvenimenti nei corridoi del potere e gli sforzi di un soldato SAS fuori servizio, Tom Buckingham, per contrastare un attacco terroristico su un treno che attraversa il tunnel sotto la Manica, che collega Inghilterra e Francia. Buckingham è ferito ma è l'unica possibilità di sopravvivenza per i passeggeri sul treno.
Sam Heughan (“Outlander”) riveste il ruolo principale di Buckingam. Il cast comprende anche Ruby Rose (“Batwoman”), Andy Serkis (“Il pianeta delle Scimmie”), Tom Wilkinson (“Michael Clayton”), e Hanna John-Kamen (“Ready Player One”).
“Bravo Two Zero” di McNab è stato tradotto in una miniserie dalla BBC, ma “SAS: Red Notice” è il primo adattamento cinematografico di uno dei suoi libri. “Sono felice che Tom Buckingam sarà presto sul grande schermo. È stata una brillante collaborazione con Larry, Magnus, Sam, Ruby e tutta la squadra,” dice.
Parabolic Pictures, Ingenious Media, J3, Silver Reel Partners, Altitude Filmed Entertainment, Sky Cinema, Creativity Capital, Hero Squared, ZDF hanno completato la produzione del film che è stato girato a Londra, Parigi e Budapest.
Mertens, un ex direttore di Variety Europa alla supervisione, ha diretto il film. Laurence Malkin e Chad Thumann hanno scritto la sceneggiatura. Malkin (“Death at a Funeral”) e Claudia Bluemhuber (“Churcill”) sono i produttori.
“Lavorare con Andy McNab è stata un’esperienza che cambia la vita e io sono onorato di portare la sua visione unica al pubblico di tutto il mondo,” dice Malkin.
(X)

lunedì 4 febbraio 2019

6 domande per la Stagione 5

Traiamo le conclusioni dopo il finale della quarta stagione di Outlander

**Attenzione: questo articolo contiene spoiler del finale della quarta stagione di Outlander**


Outlander ha dato ai fan, per una volta, quello che sembrava essere un lieto fine, solo per poi distruggerlo nelll'ultimo momento del finale della quarta stagione.
Dopo che Claire (Caitriona Balfe) e Jamie (Sam Heughan) sono tornati sani e salvi a River Run giusto in tempo per incontrare il loro primo nipotino, grazie a Brianna (Sophie Skelton) che ha partorito prima, Roger (Richard Rankin) è arrivato poco dopo di loro. La sua riunione romantica con Bree era tanto attesa e la frase riferita al bambino appena nato come "suo figlio" era la buona notizia che speravamo di sentire. E anche se il Giovane Ian (John Bell) è dovuto rimanere con i Mohawk in cambio della libertà di Roger, tutto sembrava essere andato bene per i Fraser. Per una volta, sono stati in grado di vivere la loro vita senza stress.
E poi è arrivata la scena finale, lasciando cadere una bomba così grande che persino i fan che avevano letto i libri non se l'aspettavano. Jamie ha ricevuto l'ordine dal re di formare una milizia (cosa che è stata presa direttamente dal materiale originale di Diana Gabaldon), ma la parte shockante è arrivata con la sua prima missione: trovare e uccidere il padrino Murtagh (Duncan Lacroix).
Dato che Murtagh non è più vivo nei libri in questo punto della storia, Outlander è costretto a deviare dal materiale originale per continuare ad inventare nuove storie per il personaggio preferito dai fan. Questo non significa, per Jamie e per gli altri Fraser, niente di buono, poiché Jamie non sarà in grado di sfuggire agli ordini reali (e mettendosi tra le fila inglesi, si troverà di nuovo sul lato perdente di una guerra).
Ma quella non è stato l'unico aspetto lasciato senza risposta alla fine della quarta stagione. Qui sotto, The Hollywood Reporter ha fatto un elenco di domande scottanti a cui Outlander deve rispondere quando ritornerà per la quinta stagione.

1. Murtagh sopravviverà alla quinta stagione?
Il padrino di Jamie è già stato preso in prestito, dopo aver bypassato la sua morte del libro. Ma i produttori di Outlander hanno ripetutamente affermato che amano il personaggio e si divertono nella sfida di creare per lui del nuovo materiale che stesse dentro e fuori la trama principale. Ma con gli ordini ricevuti da Jamie, è difficile immaginare come Murtagh sopravviverà ad un'altra stagione, specialmente ora che ha trovato la felicità nell'inaspettata storia d'amore con Zia Jocasta (Maria Doyle Kennedy). Con un nuovo amore e una casa confortevole per la prima volta da decenni, non si è mai trovato in una situazione migliore (sentenza di morte a parte). E' già scampato al cappio una volta; riuscirà a farlo di nuovo per continuare a vivere in pace?

2. Zia Jocasta sposerà Murtagh?
Nei libri, Jocasta finisce con un altro degli uomini di Jamie, Duncan, e in realtà si sposano in The Fiery Cross. Murtagh ora subentrerà a Duncan dopo che lui e Jocasta sono stati insieme nel finale della quarta stagione? Se è così, questo significherà cose positive per il suo futuro dato che Duncan continua a vivere nei libri futuri.

3. Come sarà il matrimonio tra Roger e Brianna?
Roger e Brianna hanno avuto la peggiore fortuna quando si parla di romanticismo, forse anche peggio di Jamie e Claire. Sono stati a malapena nello stesso luogo abbastanza a lungo da poter avere una vera relazione. Chiaramente entrambi si amano (lo dimostra la distanza che hanno percorso per stare insieme). Ma è abbastanza per avere una relazione felice e sana? Sono già uniti con le mani, essenzialmente sposati, e ora devono crescere un neonato che potrebbe non essere nemmeno di Roger. Le loro litigate tumultuose del passato non sono ancora state risolte. I loro problemi continueranno a tormentarli dopo la loro romantica riunione nel finale della quarta stagione? O saranno in grado di soprassedere e andare avanti nella loro relazione?

4. Il giovane Ian tornerà dai Fraser in futuro?
L'ultima volta che i fan hanno visto il Giovane Ian, sorrideva allegro, il suo sorriso andava da un orecchio all'altro mentre i Mohawk lo accettavano come uno di loro. E' chiaro che ha trovato la sua nuova vocazione nella vita in qualità di guerriero Mohawk. Ma come i fan che hanno letto i libri sanno questa non è la fine della storia di Ian in Outlander. Ritornerà nello show? O la sua storia devierà dal materiale originale?

5. Stephen Bonnet è sopravvissuto all'esplosione?
La regola generale delle morti in TV è che se non vedi il corpo, puoi dare quasi per certo che il personaggio non sia morto. L'ultima volta che Stephen Bonnet (Ed Speleers) è stato visto davanti alla telecamera, stava cercando di raggiungere le chiavi delle sue catene in modo da poter fuggire appena prima che l'edificio esplodesse. Anche se non è stato mostrato se abbia o meno avuto successo, questo è uno di quei personaggi che non lascia che qualcosa di così banale come la dinamite ponga fine alla propria esistenza orribile e malvagia. Tornerà per continuare a tormentare i Fraser? Come l'ha cambiato il discorso di Brianna (se mai l'ha fatto)? Crede di avere dei diritti sul bambino?

6. Quanta trama coprirà la quinta stagione?
Il finale della quarta stagione ha inaspettatamente cambiato la cronologia e ha iniziato a raccontare un po' della storia del prossimo libro mentre veniva saltata completamente la fine di Drums of Autumn, su cui si basava questa stagione di Outlander. L'Adunanza al Mount Helicon non è stata nemmeno toccata nel finale quindi con un piano più ampio per la prossima stagione, la quinta comprenderà tutta Fiery Cross? O quella storia sarà spalmata tra le stagioni cinque e sei?

sabato 2 febbraio 2019

Outlander S4: Intervista a Sam Heughan

Outlander ha scelto un inatteso finale sospeso per chiudere la sua quarta stagione, mettendo Jamie (Sam Heughan) in un grande conflitto interno all’arrivo della Stagione 5. Nei momenti finali dell’episodio, Jamie riceve un ordine dal Governatore Tryon di trovare e giustiziare il suo amato padrino, Murtagh, per il suo coinvolgimento con i ribelli Regolatori.
È una chiusura scioccante per una stagione di metamorfosi per lo show. Che è cominciata con il sogno di Jamie e Claire di fondare una tranquilla proprietà in una remota parte del North Carolina presto degenerato nel caos: la riunione inaspettata di Jamie con Murtagh è diventata letale quando ha realizzato che le attività politiche del suo padrino mettono alla prova direttamente la relazione di Jamie con Tryon. Poi, l’arrivo di Brianna dal futuro ha portato la notizia della incombente morte di Jamie e Claire, così come il nuovo, doloroso trauma (e un fidanzato perso), nel tumulto delle vite di Jamie e Claire.
Il finale della Stagione 4 concede un breve momento di pace ai personaggi principali di Outlander prima di distruggerlo improvvisamente con la lettera di Tryon, creando complicazioni significative per la crescente famiglia Fraser nella Stagione 5. Heughan si è seduto con BAZAAR.com per un veloce riassunto dei conflitti e delle decisioni della Stagione 4, e cosa aspettarsi mentre lo spettro della Rivoluzione Americana si avvicina.
Harper's BAZAAR: Nella Stagione 4, Jamie e Claire sono testimoni di molti momenti dolorosi della storia americana, con i quali Claire ha già molta familiarità: schiavitù, il trattamento degli indigeni, la Rivoluzione imminente. Come interpreti un personaggio che sta imparando la realtà di queste ramificazioni storiche in tempo reale?
Sam Heughan: È quello che è successo nelle stagioni precedenti quando ha incontrato per la prima volta Claire. Lei glielo ha dimostrato con Culloden e tutta quella storia, ma questo è su una scala ancora più grande. Lui le crede completamente – non c’è questione. Lei ha avuto ragione così tante volte. Hanno provato a cambiare la storia prima e hanno avuto successo? Non molto. In questa stagione sono davvero consapevoli di quello che sta per arrivare. È all’orizzonte, la Rivoluzione è lì. Si può quasi percepire – le nuvole temporalesche sono là. Si sta preparando.
Alla fine della stagione vedi che non importa quanto loro ci provino, vengono spinti dentro. È davvero emozionante per la prossima stagione perché creerà tutto questo mondo e le diverse posizioni politiche con Murtagh... Sarà dura. Questa non è la prima volta che devono fare i conti con queste cose. E all’inizio Jamie pensa di poterle sfidare. Può giocare con il destino, giocare con la storia, magari a suo discapito.
HB: Come pensi che Jamie, questa persona che ama tantissimo la Scozia, stia personalmente affrontando questa transizione in America, questo nuovo paese e un ambiente completamente diverso?
SH: Ora è un forestiero. [Jamie e Claire sono] i forestieri e i Sassenachs. Ma quello che è fantastico è che Jamie si sente a casa in America. Vede questa terra. Vede le somiglianze, ma anche la maggiore estensione. Anche con i Nativi Americani, vede in loro le somiglianze [con gli Highlander] e chi sono e la loro cultura e in modo in cui agiscono. Qui comincia questa sorta di fiducia e di rispetto tra loro. C’è un senso di casa, un senso di appartenenza anche se sono migranti.
HB: Dopo aver lavorato per quattro stagioni con Caitriona Balfe, siete a vostro agio? Com’è evoluta la vostra relazione?
SH: È evoluta, ma c’è sempre stata fiducia e comprensione reciproca tra noi. Ci completiamo l’uno con l’altra. Lavoriamo in modi differenti e entrambi abbiamo i nostri difetti e anche i nostri lati positivi, ma questo davvero ci aiuta a crescere. Speriamo nella prossima stagione di avere maggiore influenza sui personaggi e sulla storia, ed essere parte di questa in modo innovativo. Di solito siamo coinvolti, e alcune stagioni sono state più difficili di altre, ma stiamo parlando con Starz e Sony proprio adesso. Vedremo... Abbiamo sempre voluto esserne parte e aiutare a influenzare il percorso e la storia e anche essere tutori dei nostri personaggi e proteggerli.
HB: Puoi raccontarci delle scene di Jamie con Brianna in questa stagione?
SH: Questa stagione per me è stata una storia d’amore con Brianna. Jamie e Claire, stanno bene, va tutto bene. Questa è una costante. Ma per Jamie, c’è questa perdita di non essere parte della vita di Brianna. Sta cercando un modo per provare a influenzare questo dando una forma a questa terra e costruendo un’eredità per lei. In qualche modo lui vorrebbe che lei vivesse e crescesse sana, così per lei comparire [nel 18° secolo] è proprio, be’, strabiliante, non è vero?
HB: In che modo tu lo interpreti?
SH: C’era un po’ di pressione, in effetti, probabilmente da parte dei nostri produttori e cose di cui potevo sentire erano preoccupati. Volevano che andasse bene. Ma tu devi recitare con onestà. Penso che sia fantastico da vedere. Sophie è magnifica. È stata molto brava in questa stagione.
Jamie è eccitato all’essere padre ma poi, sai, il fantasma di Frank è lì. Questo viene in primo piano. Ma Jamie è d’aiuto [dopo lo stupro di Brianna]. Loro sono accomunati dall’esperienza molto simile che Jamie ha avuto con Black Jack Randall e lei con Bonnet. Probabilmente è la mia scena preferita con Sophie.
HB: Puoi parlarci dell’evoluzione di Jamie durante questa stagione?
SH: La conclusione della passata stagione sulla spiaggia [quando Jamie e Claire] si ritrovano alla fine e naufragano sulle coste dell’America – è su opportunità e libertà. È positivo. C’è speranza. Troviamo Jamie all’inizio [di questa stagione] che lotta per proteggere coloro che ama. Ha questa famiglia allargata con Lesley e tutti quegli scozzesi, ha trovato il Giovane Ian. Lentamente, la famiglia si costruisce. Ma in realtà non ha niente – vive del suo ingegno provando a proteggere tutti quelli intorno a lui. E poi lentamente lo vediamo destreggiarsi politicamente.
Lo vedi dall’inizio, Fraser’s Ridge: [è] un bivacco, ramoscelli, una sorta di annesso, ma alla fine della stagione è una comunità prosperosa. E si vede il posto crescere e presto ci sono animali e ci sono diverse generazioni di Fraser in giro. È davvero fantastico vedere ciò. Sta prosperando. Ma usa tutte le sue capacità e le esperienze che ha avuto nelle altre stagioni, come politico nella Stagione 2, ne ha bisogno. A proposito di Colum e Dougal, tutte quelle manipolazioni. Essere un capo di uomini e un guerriero e tutte queste cose [dalla Stagione 3]. Ha fatto molte esperienze, è cresciuto e usa tutto questo per creare Fraser’s Ridge, il suo lascito.
(X)