
Mi sporsi con il fermaglio della persiana in mano, comunque, e vidi un’alta figura nera che si affrettava verso il davanti della casa, le gonne e il mantello che volavano nel vento.
“Tu e il tuo piccolo cane, pure,” mormorai, e arrischiai un’occhiata alla foresta, nell’eventualità di scimmie volanti. Un soffio di aria proruppe nell’ambulatorio oltre me, facendo tintinnare la vetreria e girando le pagine del Manuale Merck che avevo lasciato aperto...