"Cosa significa, è già iniziata?", disse Grey, sorpreso. Fissò sua madre. "Sai di..." si guardò intorno e abbassò la voce, anche se nessuno era in vista e le risate e il chiacchiericcio del patio continuavano senza sosta. "...dell'invasione?"
I suoi occhi si spalancarono.
"La cosa?" Disse ad alta voce, poi guardò frettolosamente sopra la propria spalla verso la porta aperta. "Quando?", disse, tornando indietro e abbassando la voce.
"Beh, ora, più o meno", disse Grey. Si alzò e tranquillamente chiuse la porta. Il rumore del patio diminuì sensibilmente.
"Il generale Stanley si è presentato alla mia porta in Giamaica una settimana fa, con la notizia che la marina britannica era sul punto di prendere Martinica, e poi...se tutto andrà come previsto... Cuba. Ha pensato che sarebbe stata una buona idea per voi ed Olivia di andarvene prima del loro arrivo".
"Sono perfettamente d'accordo con lui." Sua madre chiuse gli occhi e si strofinò forte le mani sul viso, poi scosse la testa con violenza, come per schiarirsela, e riaprì gli occhi. "Lui dov'è?" Chiese, con una parvenza di calma.
"Giamaica. E', um, riuscito a prendere in prestito una nave, mentre la marina si preparava a conquistare Martinica, ed è andata avanti il più velocemente possibile, nella speranza di avvisarti in tempo. "
"Sì, sì," disse con impazienza, "molto gentile da parte sua. Ma perché lui è in Giamaica, e non qui?"
"Gotta". E molto probabilmente qualche altra infermità, ma non c'era nessun motivo di preoccuparla. Lei guardò bruscamente verso di lui, ma non fece ulteriori domande.
"Povero George," disse, e si morse il labbro. "Bene, allora. Olivia e i bambini sono lontano dal paese, stanno con Senora Valdez. Lei è la moglie di [], il comandante di La Punta", aggiunse come spiegazione.
"Quanto lontano?" Grey stava facendo dei calcoli veloci. Tre donne, due bambini, tre uomini... quattro, con Malcolm. Ah, Malcolm... "Malcolm è con loro?"
"Oh, no. Non sono sicura di dove si trovi", aggiunse dubbiosa. "Gestisce dei buoni affari e senza Olivia, rimane spesso a L'Avana -ha un ufficio a La Punta- che è la fortezza sul lato [est] del porto. Ma dorme qui di tanto in tanto."
"Oh, davvero?" Grey cercò di controllare il tono dalla sua voce, ma sua madre lo guardò fissandolo. Distolse lo sguardo. Se lei non sapeva delle inclinazioni di Malcolm, non aveva intenzione di dirglielo.
"Ho bisogno di parlare con lui il più infretta possibile", disse. "Nel frattempo, dobbiamo riportare qui Olivia e i bambini, ma senza dare l'impressione che ci sia una qualche tipo di emergenza. Se le scriverai una lettera, Rodrigo e Azeel la consegneranno...possono aiutare Olivia a fare i bagagli e badare ai bambini sulla strada."
"Sì, naturalmente."
C'era un piccolo secretaire, rustico nel design, nell'ombra. Non l'aveva notato fino a quando la madre non lo aprì e prese rapidamente carta, penna e calamaio. Aprì quest'ultimo, trovandolo asciutto, disse qualcosa tra i denti in greco che suonava come un'imprecazione, ma probabilmente non lo era, e attraversando rapidamente la stanza, rimosse un mazzo di fiori gialli da un vaso di ceramica e versò un po' d'acqua nel contenitore vuoto.
Agitò l'inchiostro in polvere nel barattolo e mescolò energicamente la miscela con una penna quando qualcosa attirò tardivamente l'attenzione di Grey.
"Che cosa volevi dire, mamma, quando hai detto: 'E' già iniziata?' Perché non sapevi dell'invasione, vero?"
Lei lo guardò bruscamente, fermandosi. Poi prese un respiro profondo, come per raccogliere le sue energie mentali, prese visibilmente una decisione, e mise giù penna ed inchiostro.
"No", disse, rivolgendosi a lui. "George mi ha detto che qualcosa del genere sarebbe stata discussa, ma ho lasciato l'Inghilterra nel mese di settembre. La guerra con la Spagna non era ancora stata dichiarata, anche se tutti avrebbero potuto vedere che stava per accadere. No," disse di nuovo e lo guardò intensamente. "Intendevo la rivolta degli schiavi."
John fissò sua madre per uno spazio di trenta secondi o giù di lì, poi lentamente si lasciò cadere su una panca di legno, che correva lungo il lato della stanza. Chiuse gli occhi per un attimo, scosse la testa e li riaprì.
"C'è qualcosa da bere in questo edificio, mamma?"
I suoi occhi si spalancarono.
"La cosa?" Disse ad alta voce, poi guardò frettolosamente sopra la propria spalla verso la porta aperta. "Quando?", disse, tornando indietro e abbassando la voce.
"Beh, ora, più o meno", disse Grey. Si alzò e tranquillamente chiuse la porta. Il rumore del patio diminuì sensibilmente.
"Il generale Stanley si è presentato alla mia porta in Giamaica una settimana fa, con la notizia che la marina britannica era sul punto di prendere Martinica, e poi...se tutto andrà come previsto... Cuba. Ha pensato che sarebbe stata una buona idea per voi ed Olivia di andarvene prima del loro arrivo".
"Sono perfettamente d'accordo con lui." Sua madre chiuse gli occhi e si strofinò forte le mani sul viso, poi scosse la testa con violenza, come per schiarirsela, e riaprì gli occhi. "Lui dov'è?" Chiese, con una parvenza di calma.
"Giamaica. E', um, riuscito a prendere in prestito una nave, mentre la marina si preparava a conquistare Martinica, ed è andata avanti il più velocemente possibile, nella speranza di avvisarti in tempo. "
"Sì, sì," disse con impazienza, "molto gentile da parte sua. Ma perché lui è in Giamaica, e non qui?"
"Gotta". E molto probabilmente qualche altra infermità, ma non c'era nessun motivo di preoccuparla. Lei guardò bruscamente verso di lui, ma non fece ulteriori domande.
"Povero George," disse, e si morse il labbro. "Bene, allora. Olivia e i bambini sono lontano dal paese, stanno con Senora Valdez. Lei è la moglie di [], il comandante di La Punta", aggiunse come spiegazione.
"Quanto lontano?" Grey stava facendo dei calcoli veloci. Tre donne, due bambini, tre uomini... quattro, con Malcolm. Ah, Malcolm... "Malcolm è con loro?"
"Oh, no. Non sono sicura di dove si trovi", aggiunse dubbiosa. "Gestisce dei buoni affari e senza Olivia, rimane spesso a L'Avana -ha un ufficio a La Punta- che è la fortezza sul lato [est] del porto. Ma dorme qui di tanto in tanto."
"Oh, davvero?" Grey cercò di controllare il tono dalla sua voce, ma sua madre lo guardò fissandolo. Distolse lo sguardo. Se lei non sapeva delle inclinazioni di Malcolm, non aveva intenzione di dirglielo.
"Ho bisogno di parlare con lui il più infretta possibile", disse. "Nel frattempo, dobbiamo riportare qui Olivia e i bambini, ma senza dare l'impressione che ci sia una qualche tipo di emergenza. Se le scriverai una lettera, Rodrigo e Azeel la consegneranno...possono aiutare Olivia a fare i bagagli e badare ai bambini sulla strada."
"Sì, naturalmente."
C'era un piccolo secretaire, rustico nel design, nell'ombra. Non l'aveva notato fino a quando la madre non lo aprì e prese rapidamente carta, penna e calamaio. Aprì quest'ultimo, trovandolo asciutto, disse qualcosa tra i denti in greco che suonava come un'imprecazione, ma probabilmente non lo era, e attraversando rapidamente la stanza, rimosse un mazzo di fiori gialli da un vaso di ceramica e versò un po' d'acqua nel contenitore vuoto.
Agitò l'inchiostro in polvere nel barattolo e mescolò energicamente la miscela con una penna quando qualcosa attirò tardivamente l'attenzione di Grey.
"Che cosa volevi dire, mamma, quando hai detto: 'E' già iniziata?' Perché non sapevi dell'invasione, vero?"
Lei lo guardò bruscamente, fermandosi. Poi prese un respiro profondo, come per raccogliere le sue energie mentali, prese visibilmente una decisione, e mise giù penna ed inchiostro.
"No", disse, rivolgendosi a lui. "George mi ha detto che qualcosa del genere sarebbe stata discussa, ma ho lasciato l'Inghilterra nel mese di settembre. La guerra con la Spagna non era ancora stata dichiarata, anche se tutti avrebbero potuto vedere che stava per accadere. No," disse di nuovo e lo guardò intensamente. "Intendevo la rivolta degli schiavi."
John fissò sua madre per uno spazio di trenta secondi o giù di lì, poi lentamente si lasciò cadere su una panca di legno, che correva lungo il lato della stanza. Chiuse gli occhi per un attimo, scosse la testa e li riaprì.
"C'è qualcosa da bere in questo edificio, mamma?"