Porridge al latte e cannella.
"Be’, adesso direi che ci siamo. Ora ci rimane giusto un po’ di tempo, poi dovrò condurvi da lui."
"Lui chi?" domandai. Qualcosa mi suonava strano, in questa parola.
Chiunque fosse questo Lui, di sicuro mi avrebbe posto domande difficili.
"Be’, MacKenzie! E chi altri, sennò?"
E chi altri, davvero? Castle Leoch, ora ricordavo vagamente, era situato nel bel mezzo dei territori appartenenti al clan dei MacKenzie. Ovvio che il capoclan doveva essere anche lui un MacKenzie. Cominciavo a capire come mai il nostro gruppetto avesse cavalcato tutta la notte per raggiungere il castello: questo era un posto di inespugnabile sicurezza per chiunque fosse stato inseguito dagli uomini della Corona. Nessun ufficiale inglese con un po’ di buonsenso si sarebbe addentrato fino a questo punto dei territori dei clan: avrebbe rischiato la morte per imboscata alla prima macchia di cespugli. E solo un esercito vero e proprio avrebbe potuto avvicinarsi alle porte del castello. Stavo cercando di ricordare se in realtà l’esercito inglese si fosse mai spinto fin qui, quando mi sovvenne di colpo che il destino del castello rivestiva per me un’importanza molto minore, rispetto al mio futuro immediato.
Non avevo voglia di mangiare le focacce d’orzo e il porridge che Mrs. FitzGibbons mi aveva portato per colazione, ma mandai giù qualche boccone per guadagnare tempo. Quando Mrs. Fitz tornò per condurmi dai MacKenzie, avevo già abbozzato una specie di piano.
"Be’, adesso direi che ci siamo. Ora ci rimane giusto un po’ di tempo, poi dovrò condurvi da lui."
"Lui chi?" domandai. Qualcosa mi suonava strano, in questa parola.
Chiunque fosse questo Lui, di sicuro mi avrebbe posto domande difficili.
"Be’, MacKenzie! E chi altri, sennò?"
E chi altri, davvero? Castle Leoch, ora ricordavo vagamente, era situato nel bel mezzo dei territori appartenenti al clan dei MacKenzie. Ovvio che il capoclan doveva essere anche lui un MacKenzie. Cominciavo a capire come mai il nostro gruppetto avesse cavalcato tutta la notte per raggiungere il castello: questo era un posto di inespugnabile sicurezza per chiunque fosse stato inseguito dagli uomini della Corona. Nessun ufficiale inglese con un po’ di buonsenso si sarebbe addentrato fino a questo punto dei territori dei clan: avrebbe rischiato la morte per imboscata alla prima macchia di cespugli. E solo un esercito vero e proprio avrebbe potuto avvicinarsi alle porte del castello. Stavo cercando di ricordare se in realtà l’esercito inglese si fosse mai spinto fin qui, quando mi sovvenne di colpo che il destino del castello rivestiva per me un’importanza molto minore, rispetto al mio futuro immediato.
Non avevo voglia di mangiare le focacce d’orzo e il porridge che Mrs. FitzGibbons mi aveva portato per colazione, ma mandai giù qualche boccone per guadagnare tempo. Quando Mrs. Fitz tornò per condurmi dai MacKenzie, avevo già abbozzato una specie di piano.
Outlander (Diana Gabaldon)