venerdì 26 gennaio 2024

Libro 10: Il mio scudo

Sì, è il mio compleanno (sono sempre stupita quando si ripresenta, ma eccolo qui…) e GRAZIE MILLE per tutti i gentili auguri! Per la cronaca, ho 72 anni, o li avrò, a partire dalle 6:01 di stasera (la sera dell’11 gennaio, intendo). A parte una lieve artrite qui e lì, sembro essere ancora discretamente efficiente, quindi speriamo per il meglio durante l’anno in arrivo! (NO, il libro non uscirà quest’anno. No, non so quando sarà pronto. I libri hanno il loro tempo, e non lo sto facendo di corsa, ma spero che vi piacerà quando lo avrete. Nel frattempo…)

[Estratto dal Libro 10 (senza titolo), copyright 2024 Diana Gabaldon]

[Sì, c’è un piccolo spoiler, ma la maggior parte delle persone già lo sa.]

«Perciò,» dissi, tirandomi su a sedere. Stai proponendo di andartene per un periodo imprecisato di tempo, in un posto sconosciuto, a fare cose ignote che saranno probabilmente dannatamente pericolose, fortificato solo dai tuoi ricordi delle mie mani e del mio posteriore?»
«Saranno il mio scudo e il mio brocchiero,» mi rassicurò, impassibile.
«Che cos’è un brocchiero? Me lo sono sempre chiesta.»
«È come uno scudo,» disse, allungando il braccio per prendere la camicia. «Un piccolo scudo rotondo. Più o meno la grandezza del tuo culo,» aggiunse utilmente.
«Ho visto degli scudi, sai,» dissi piuttosto freddamente.
«Ti sei mai seduta su uno?»
«No. Tu sì?»
«Aye, molte volte. Torna utile, se sei stanco morto e fuori all’umido o se devi mangiare la tua cena nella neve. Bada,» aggiunse onestamente, mentre si piegava per raccogliere il suo kilt dal pavimento, «non lo puoi fare se ne hai uno di quelli decorati con una punta in mezzo. Non potevo permettermi uno di quelli comunque – non all’epoca.»
Non all’epoca. Pensavo piuttosto che l’ultima volta che aveva tenuto uno scudo doveva essere stato a Culloden. Sentii il solito dolore al pensiero - ma per una volta il ricordo fu ridotto da un altro. Era tornato da quella battaglia. E da molte altre. E almeno questa ricerca lo avrebbe tenuto fuori dai campi di battaglia. Speravo.
Scivolai giù dal tavolo mentre lui si girava e lo abbracciai, confortata dal suo calore solido e dal sapore del sale sulla sua pelle.
«Anche io ricorderò le tue mani,» dissi. «Però, se ricordo quello che Roger ha detto in chiesa il mese scorso, quel salmo dice, “ La sua verità sarà il tuo scudo e il tuo brocchiero.” Se il brocchiero è uno scudo, perché te ne serve un altro?»
«Per proteggerti dai colpi di fionda e dalle frecce dell’orribile sorte, Sassenach,» disse, e mi baciò la fronte. «Uno scudo è per difenderti dalle spade e dai coltelli. Le cose da vicino, aye?» 

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